LA LIBERTA' NELLE ANTICHE RELIGIONI COME FONDAMENTO DEL PAGANESIMO POLITEISTA



INTERVENTO DELLA FEDERAZIONE PAGANA AL CONGRESSO MONDIALE DELLE RELIGIONI ETNICHE


ATENE

04-06 GIUGNO 2004



Ci si è sempre chiesto cosa caratterizzi l'unità di chi manifesta i sentimenti delle Antiche Religioni nell'epoca moderna dal momento che il modo di manifestare le Antiche Religioni varia spesso da individuo a individuo e da tradizione religiosa a tradizione religiosa.

Ci si è spesso chiesto che cosa accomuna chi tenta di manifestare le Antiche Religioni del Nord Europa con chi tenta di manifestare le Antiche Religioni del Mediterraneo, dell'Africa o del Vicino Oriente.

Spesso, alcune tradizioni sono molto diverse fra loro eppure, nell'epoca attuale, un sentimento d'amore e di passione unisce tutti i praticanti delle Antiche Religione ad ogni altra Antica Religione come se nella diversità si manifestasse un qualche cosa di comune che sfugge ad ogni spettatore e che nel cuore di ogni persona, che evoca le Antiche Religioni, è radicato come un tesoro personale.

Questo tesoro è quanto rende uguali nella diversità ogni donna e uomo che nel tempo attuale manifesta il suo sentimento legandolo alle Antiche Religioni.

Io uso molti nomi e molte immagini per definire questo tesoro che alberga di ogni donna e uomo che manifesta le Antiche Religioni per ciò che lei e lui ama, ma nelle mie ricerche un'immagine mi ha soprattutto colpito e che voglio ricordarla in omaggio alle Antiche Religioni che nel cuore delle donne e uomini di Grecia prese forma attraverso le parole di Esiodo:


“Presto, creata la specie del livido adamante,

fabbricò una gran falce e si rivolse ai suoi figli

e disse, a loro aggiungendo coraggio, afflitta nel cuore:

“Figli miei e d'un padre scellerato, se voi volete

obbedirmi potremo vendicare il malvagio oltraggio del padre

vostro, ché per primo concepì opere infami”.

Così disse e tutti allora prese il timore, né alcuno di loro

parlò; ma, preso coraggio, il grande Crono dai torti pensieri

rispose con queste parole alla madre sua illustre:

“Madre, sarò io, lo prometto, che compirò questa

opera, ché d'un padre esecrabile cura non ho,

sia pur mio, che per primo compì opere infami”.

Così disse, e gioì grandemente nel cuore Gaia prodigiosa....”

[Teogonia 160-175 (quasi)]


Ebbene, chi di noi, in un giorno della sua vita, non ha pronunciato questo voto nel mondo in cui è vissuto? Chi di noi, per una volta nella sua vita, non ha detto al mondo in cui vive: “Lo farò io questo lavoro!” “Io ricostruirò l'Antica Religione” “Io prenderò nelle mie mani la falce dentata che Gaia ha costruito per i suoi figli!”

Dall'Africa all'Islanda, dalle Americhe all'Australia e al Giappone ognuno di noi, legato alle Antiche Religioni, per una volta nella sua vita ha pronunciato il voto di Crono risvegliando il Crono dentro di lui che lo spingeva ad agire. Quanti nomi diversi questo Crono assuma nel cuore delle persone forse nessuno lo può sapere, ma ogni persona conosce il nome del proprio.

Ognuno di noi, questo voto, lo ha adempiuto e lo adempie con le proprie mani, con le proprie possibilità nella situazione socio-culturale in cui è nato e vissuto.

E' questo voto che ci rende uguali nella diversità. Uguali negli intenti, diversi nel modo di chiamare e onorare gli DEI del mondo che ci circonda.

Questo bene prezioso per 1700 anni ha albergato nel cuore degli uomini sussurrando nelle orecchie voci di libertà anche quando insistenti e prepotenti erano le forze che ci chiedevano sottomissione.

Andiamo orgogliosi del disprezzo a cui fummo indicati per la nostra passione e attenzione per la vita e il benessere delle società cui apparteniamo:


“Non vogliate, dunque, angustiarvi dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Di che ci vestiremo?” Di tutte queste cose, infatti, si danno premura i pagani;” Matteo 6,31-32


I nostri antenati si preoccupavano di cosa avrebbero mangiato, con che cosa si sarebbero vestiti. I nostri antenati si preoccupavano del benessere dei Sistemi Sociali in cui vivevano e lo fecero come poterono chiamando gli DEI ad accompagnare i loro sforzi nel cammino della loro vita.

Ora siamo noi che ci dobbiamo preoccupare in questo presente per costruire il benessere delle società nelle quali i praticanti delle Antiche Religioni risvegliano il sentimento e il ricordo degli DEI. Ognuno di noi, impugna la falce dentata di Gaia e a Lei dice: “Sarò io Madre...”

E' questo che unisce i praticanti delle Antiche Religioni di ogni Terra e di ogni tradizione ed è impugnando la falce di Gaia, per quanto io sono in grado di fare, che mi unisco, saluto e onoro ogni partecipante a questo Congresso.

Ringrazio gli amici Greci per averci dato quest'opportunità.


Pontefice eletto della Federazione Pagana

Claudio Simeoni

P.le Parmesan, 8

30175 Marghera – Venezia

tel. 041933185

E-mail claudiosimeoni@libero.it








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