Davvero erano sconosciuti i Misteri Eleusini?
Si legge nell'Inno Omerico a Demetra: 38-46
Risuonarono le vette dei monti, e gli abissi del mare,
alla sua voce immortale, e l'udì la madre veneranda.
Un acuto dolore la colse nell'animo: le bende, che le chiome
immortali cingevano, lacerava con le sue mani,
si gettava sulle spalle un cupo velo,
e si slanciò sopra la terra e il mare, come un uccello,
alla ricerca. Ma nessuno degli dei
e degli uomini mortali voleva dirle la verità,
e nessuno degli uccelli venne a lei come verace messaggero.
Inno Omerico a Demetra è tratto da "Le religioni dei misteri" a cura di Paolo Scarpa edizione Fondazione Lorenzo Valla
Da questo momento inizia la ricerca di Demetra. La ricerca di sé stessa e del proprio futuro.
L'Iniziato è stato aggredito. Le volontà del mondo in cui vive hanno messo in atto delle azioni in base ai loro intenti. Queste azioni hanno perturbato il mondo in cui l'Iniziato viveva. Una contraddizione si è presentata a Demetra ed ora deve risolverla cercando di avere il meno danno possibile. Cercando, là dove è possibile, di trarre dei vantaggi nella costruzione del proprio futuro.
La piccola Demetra si cala nell'Ade. Il grido attraversa il mondo. Oni nuova contraddizione, quando si presenta, procura sempre apprensione e dolore. Il dolore della trasformazione. Il dolore del cambiamento. Il dolore che chiama alla sfida. Il dolore che impone di misurarsi con condizioni della realtà che si volevano ignorare.
Oggi come oggi gli Esseri Umani vengono addestrati a farsi giudici e testimoni. Vengono addestrati ad ascoltare le storie che altri raccontano. In quell'assistere continuo a storie fatte da altri, ad imprese di altri, dimenticano di partecipare alla loro storia, alle contraddizioni della loro esistenza. Troppo spesso preferiscono ascoltare le storie della vita di altri anziché vivere a loro volta.
Questo dimenticare di agire per sé stessi nel mondo in cui si è nati, porta a dimenticare la dimensione della crescita come elemento centrale del nostro modo di vivere e di pensare alla vita, alle contraddizioni dell'esistenza. Poi, magari, succede un qualche avvenimento che costringe le persone ad agire. Non lo volevi, ma è successo. Uno spettatore di una storia segue un racconto che si svolge nello spazio di anni in poche ore. Il protagonista dell'azione condivide le sue sensazioni attimo per attimo. Una storia che dura un anno, o dei millenni, viene convissuta dallo spettatore per un numero molto basso di sensazioni emotive e in un lasso di tempo estremamente ridotto.
Tutto si appiattisce. Lo spettatore riduce la storia umana alla sua dimensione.
In una sola frase troviamo il rammarico emotivo di un soggetto quando viene investito dalla contraddizione che gli procura un dolore psichico, "Che cosa ho fatto per meritare questo?". Il rammarico sta nello spazio fra la percezione della contraddizione e la necessità di agire per risolvere la contraddizione che non avrebbe mai voluto vivere.
L'immagine è molto potente ed efficace. Demetra, che viene investita dal grido di Persefone e soffre della sua stessa sofferenza strappandosi le bende che tengono i capelli, si trasforma in un attimo prendendo la veste scura del combattente e lanciandosi come un uccello alla ricerca del luogo dove dovrà combattere.
Per cosa combatterà Demetra?
Per sé stessa.
Combatterà per far sì che gli eventi prendano una direzione diversa dal dolore e dalla disperazione che in quel momento la sta attraversando.
Ade vuole distruggere Persefone? Ade vuole far del male a Persefone? Cosa ne sarà di Persefone?
Demetra lotterà per modificare la direzione degli eventi. Lotterà per portare in equilibrio ciò che la contraddizione, risolta da Ade, ha squilibrato. Nulla è più come prima: da questo momento è un altro cammino. E' necessario comprendere che cosa è successo. E' necessario comprendere come la contraddizione si risolve; qual è il punto d'equilibrio che le relazioni, all'interno del mondo, raggiungono dopo che Ade ha agito. E' necessario comprendere il mondo che sorge dalla contraddizione per come Ade l'ha risolta e, soprattutto, è necessario sapere se c'è una soluzione alla contraddizione e quali sono gli agenti che hanno partecipato alla contraddizione. Demetra deve combattere per sapere quale sarà il cammino di conoscenza che si potrà costruire (se si potrà costruire), dopo quest'evento.
Impara a conoscere il mondo in cui vivi nel suo continuo mutare; solo in questo modo puoi inserire, nel mondo in cui vivi, quelle variabili che ti consentono di raggiungere gli obiettivi che ti proponi.
Questo insegna Demetra all'Iniziato.
Nessuno viene in soccorso a Demetra.
Nessuno viene in soccorso all'Iniziato perché, spesso, solo a lui è chiara la contraddizione.
Il mondo blocca il suo respiro in gola. La contraddizione non si è ancora risolta. Demetra, per ora, non deve sapere. Non deve agire nei confronti di Ade; il mondo aspetta che Ade risolva la contraddizione, solo dopo il futuro può aprirsi a soluzioni diverse.
Marghera, 17 novembre 2011
Scritto revisionato in onore di James Hillman
Il testo dell'Inno Omerico a Demetra è tratto da "Le religioni dei misteri" a cura di Paolo Scarpa edizione Fondazione Lorenzo Valla
Nell'Inno Omerico a Demetra sono racchiusi tutti i misteri di Eleusi. Costruire il dio che cresce dentro ad ogni uomo e, nello stesso tempo, costruire le condizioni affinché le persone possano costruire più facilmente il dio che cresce dentro di loro.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Demetra al museo di Roma
Questo sito non usa cookie. Questo sito non traccia i visitatori. Questo sito non chiede dati personali. Questo sito non tratta denaro.