Davvero erano sconosciuti i Misteri Eleusini?
30 giugno 2024
Intanto, secondo il volere di Zeus, portava con sé la dea riluttante
colui che è signore di molti, e molti uomini accoglie, il fratello del padre,
il figlio di Crono, che ha molti nomi, con i cavalli immortali.
Fin quando la dea scorgeva la terra e il cielo stellato,
il mare pescoso dalle vaste correnti,
e i raggi del sole, e ancora si attendeva di rivedere la cara madre
e la stirpe degli dèi che vivono in eterno,
sebbene ella fosse angosciata, la speranza le confortava il nobile cuore [...]
Risuonarono le vette dei monti, e gli abissi del mare,
alla sua voce immortale, e l'udì la madre veneranda.
Un acuto dolore la colse nell'animo: le bende, che le chiome
immortali cingevano, lacerava con le sue mani,
si gettava sulle spalle un cupo velo,
e si slanciò sopra la terra e il mare, come un uccello,
alla ricerca.
Tratto da: La religione dei misteri, a cura di Paolo Scarpi, Inno omerico a Demetra, edizione Lorenzo Valla, 2002, pag. 14 vol. 1
La descrizione della forma della contraddizione contraddistingue questa parte dell'Inno Omerico a Demetra.
I tre soggetti sono in azione all'interno di un mondo che si sta scuotendo.
Ade sta mettendo in moto il cambiamento del presente; Persefone, la protagonista del cambiamento, sta soffrendo per uscire dall'utero della sua attuale condizione ed entrare in una luce sconosciuta il cui abbaglio non gli permette di vedere un possibile futuro; Demetra, disperata, sta vivendo una modificazione del presente al quale Lei, la trasformazione e la libertà di ogni Essere nell'Universo, è stata tenuta all'oscuro.
Il mito, nella forma con cui si presenta, ci racconta che Demetra, perdendo Persefone, perde il suo futuro: i figli sono ciò che uomini e donne, nel presente, costruiscono per il futuro. La forma del mito ci dice che Ade si è invaghito di Persefone e ha tolto a Demetra sua figlia. Nella forma, il mito ci racconta che Zeus, come padre di Persefone, ha concesso ad Ade di prendere, con la forza, Persefone contro il volere della madre Demetra.
La forma con cui si presenta il Mito nasconde un principio dei misteri Eleusini.
I sei fratelli figli di Cronos si sono separati dal tempo, il padre, che con Rea ha permesso loro di venire in essere, e stanno procedendo a "costruire" il mondo nel quale potranno nascere e vivere gli Esseri della Natura.
Il quadro della contraddizione, descritto in questa forma, nasconde l'immensità della trasformazione in corso.
Intanto, riflettiamo sulla figura di Ade, questo fratello oscuro di cui il mito parla usando il suo nome per definire una sorta di mondo infero: Ade e l'Ade. Il mondo che a lui è toccato in sorte.
Nei suoi misteri, il Mito ci racconta che Ade "che è signore di molti, e molti uomini accoglie" porta nell'Ade, Persefone.
Perché Ade porta Persefone nel luogo in cui Persefone "deve" abitare?
La riflessione va fatta sui figli di Cronos e Rea. Cronos è il tempo, Rea è la Terra. Quando nascono i figli di Cronos, Cronos li protegge "divorandoli", non c'era posto per la loro esistenza. Potevano solo sopravvivere in potenza, nelle fauci del tempo, in attesa che la situazione oggettiva cambiasse. La situazione cambia con la nascita di Zeus. Ora Zeus avvolge la terra, Rea. Cronos ora può rendere manifesti i suoi figli che conservava in potenza dentro di sé, "vomitarli". Posidone, il mare fecondo ricco di vita; Hera la natura; Demetra, gli Esseri che crescono; Hestia, la difesa del presente vissuto dalla vita; e Ade ...
Tutti i figli di Cronos concorrono a costruire (sono la) vita come noi la conosciamo; e Ade?
Ci fu un tempo in cui la vita del mare fecondo, Poseidone, e della Natura, Hera, era costituita da Esseri che, per abitare il mondo costruito dai figli di Cronos, si riproducevano per scissione. La vita era nata sul pianeta, si sviluppava, ma era "povera". Tendeva a riprodursi sempre uguale a sé stessa. Dovevano nascere nuovi sistemi affinché la vita potesse svilupparsi e diversificarsi. D'altro canto, Zeus con Latona aveva generato il principio femminile prima e, poi, dette vita al principio maschile.
L'Ade è l'utero della vita. Il mondo, in cui la vita nasce iniziando quel cammino che, a seconda del punto di vista che assumiamo nel descrivere una materia che si emoziona e che riconosce sé stessa diversa dall'ambiente, passa dal buio della non coscienza alla luce della coscienza in un Ade che ne protegge i primi passi del suo sviluppo. Sia che l'Ade si presenti come un utero, come un uovo, come un seme o in altri modi che io non conosco né immagino.
Affinché questo possa avvenire è necessario che "la crescita", la "libertà", entri nell'Ade e si manifesti come Necessità dentro ogni frammento di materia che si emoziona.
Demetra non può entrare nell'Ade, essa è la crescita, la trasformazione che avviene nell'atmosfera, in Zeus. Ma la figlia di Demetra, la piccola crescita, può entrare nell'Ade e alimentare la necessitò di ogni frammento di materia che diventa cosciente nell'Ade.
Gli Esseri che crescono nell'Ade sono Esseri che vengono sottratti a Demetra? Vedremo come gli Esseri, formatisi nell'Ade, verranno alla luce e continueranno le trasformazioni alimentando la Demetra dentro di loro. Sarà la riappacificazione finale, ma questo lo vedremo a mano a mano che leggiamo l'Inno Omerico a Demetra e rifletteremo sui numerosi misteri che quest'Inno racchiude.
Per questo aspetto dell'Inno fermiamoci a leggere gli elementi che compongono la contraddizione. Ascoltiamo le grida dei lamenti di Persefone e abbracciamo Demetra nella sua disperazione.
Marghera, 30 giugno 2024
Il testo dell'Inno Omerico a Demetra è tratto da "Le religioni dei misteri" a cura di Paolo Scarpa edizione Fondazione Lorenzo Valla
Nell'Inno Omerico a Demetra sono racchiusi tutti i misteri di Eleusi. Costruire il dio che cresce dentro ad ogni uomo e, nello stesso tempo, costruire le condizioni affinché le persone possano costruire più facilmente il dio che cresce dentro di loro.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Demetra al museo di Roma
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