Davvero erano sconosciuti i Misteri Eleusini?

La via Iniziatica dei Misteri di Eleusi
Con la sua scelta l'Iniziato, come Persefone,
risolve la contraddizione.

Claudio Simeoni

I Misteri di Eleusi

Inno Omerico a Demetra
capitolo trentunesimo

 

Scrive l'Inno Omerico a Demetra:

E davanti al carro d'oro i cavalli immortali
fece preparare il signore di molti uomini, Aidoneo.
Ella salì sul carro, e al suo fianco il possente uccisore di Argo
prendendo nelle mani la briglia e la sferza
lo guidava fuori dalla reggia; volentieri i cavalli si alzarono in volo.
Velocemente percorsero la lunga via: né il mare,
né le acque dei fiumi, né le valli erbose,
frenavano l'impeto dei cavalli immortali, né le montagne;
più in alto di esse muovendo, solcavano le dense nubi.
E dopo averli condotti là dove dimora Demetra dalla bella corona
li fece fermare davanti al tempio odoroso d'incenso. La dea scorgendo sua figlia,
si slanciò, simile ad una menade sul monte ombroso di selve.
A sua volta Persefone, quando vide il bel volto
di sua madre, lasciando il carro e i cavalli,
scese di corsa, e le gettò le braccia al collo, stringendosi a lei.
Ma ben presto, mentre ancora la dea teneva la figlia tra le braccia,
il suo cuore intuiva un inganno; fu presa da cupo terrore,

Da: Inno Omerico a Demetra

Il nuovo equilibrio si sta formando. Ade lascia partire Persefone ormai legata a lui. Persefone è diventata autonoma, sia da lui che da Demetra. E' una persona che vive in sé e per sé. L'Iniziato, una volta che inizia il proprio cammino, non necessita di "maestri", sa sbagliare da solo e prendersi la responsabilità delle proprie scelte.

Questo è l'"inganno" che Demetra intuiva. La "sua" figlia era diventata una donna capace di scegliere e che sceglie scegliendo di non far del male a Demetra nello scegliere.

Tutto il mondo gioisce per la soluzione della contraddizione e per le premesse che la soluzione della contraddizione pone al fine di costruire il futuro. Così, il possente Hermes conduce i cavalli che volentieri si gettano nella folle corsa tanto che Hermes deve frenarne l'impeto.

Demetra conosce le regole!

e interrompendo gli abbracci, subito le domandava:
"Figlia, mentre eri laggiù, non hai mangiato, certo,
alcun cibo? Parla, non celarmi nulla, affinché io lo sappia con te.
Così infatti, ritornando dall'aborrito Ade,
con me e col padre Cronide dalle nere nubi
potrai abitare, onorata da tutti gli immortali.
Se invece hai mangiato, scendendo di nuovo nelle profondità della terra
lì abiterai ogni anno per una delle tre stagioni:
le altre due, con me e con gli altri immortali.
Ogni volta che la terra si coprirà di fiori odorosi,
multicolori, della primavera, allora dalla tenebra densa
tu sorgerai di nuovo, meraviglioso prodigio per gli déi e gli uomini mortali.
E con quale insidia t'ingannò il possente dio che molti uomini accoglie?"

Da: Inno Omerico a Demetra

Quando eri laggiù: hai scelto?

Chiede Demetra!

Perché la tua scelta stabilisce le condizioni di vita e le condizioni di vita sono quelle che tu hai scelto. Nel chiedere, Demetra legge le condizioni, le regole a cui la scelta soggettiva costringe a sottostare.

Ed è un insegnamento per l'Iniziato. Quando un Iniziato sceglie ha accettato di sottostare a delle regole che la sua scelta ha posto.

Nessuno ti chiese di andare a vivere in quel paese straniero, ma dal momento che lo hai fatto sii sottomesso a quelle leggi.

Nessuno ti chiese di assumere quel cibo, ma dal momento che lo hai fatto, accetta le modificazioni che quel cibo ha prodotto in te.

Nessuno ti chiese di amare quella donna o quell'uomo, ma dal momento che l'amore ha travolto le tue emozioni prendi atto delle modificazioni che questo ha prodotto.

Ogni volta che gli Esseri fanno un'azione, quest'azione li sottrae a regole vecchie e li sottopone a nuove regole. Regole che vengono accettate una volta che si è compiuta la scelta.

Che l'Iniziato, prima di scegliere, sia consapevole del mondo delle regole cui si sottometterà e soppesi cosa gli convenga accettare e cosa gli conviene lasciare; cosa mantenere e cosa variare!

Una volta che nella propria vita un Iniziato ha introdotto una variazione, non potrà più tornare indietro. Da quella variazione prodotta dovrà incominciare a guardare il futuro e, se si accorgerà che non ha scelto per il meglio, comunque, da quella variazione dovrà iniziare per modificare quanto egli stesso ha modificato.

Non è difficile dire: "Vivere strategicamente!". Una volta che si è sbagliata la scelta nella propria oggettività, l'errore resta. Quanto consideriamo errore, diventa la base per costruire una strategia, una serie di scelte, per uscire da quell'errore.

Non esiste ritorno. Esiste solo un andare avanti.

Così, da quando le antiche religioni vennero distrutte dall'arrivo del cristianesimo non è più possibile ritornare alle antiche religioni per ciò che allora erano.

Gli Iniziati che consentirono la sconfitta delle Antiche Religioni, erano consci di questo? E' necessario guardare avanti, costruire la strategia d'uscita dall'orrore ben sapendo che l'Antico Sentire Religioso assume aspetti e significati diversi dopo essere stato sciacquato nell'orrore del monoteismo.

Demetra legge le condizioni nelle quali la figlia dovrà vivere e progettare sé stessa a seconda della scelta che ha fatto. Ade la ingannò? Lei volle essere ingannata da Ade? Ade non l'ingannò e lei scelse? Vedremo che i miti giocheranno molto sulle intenzioni di Persefone e Ade a seconda di cosa il racconto vuole mettere in rilievo dal punto di vista di chi lo scrive, ma nel Discorso di Demetra questo non interessa. Demetra elenca le regole e le condizioni in cui la figlia dovrà operare per costruire il proprio futuro.

Così ogni Iniziato sappia che ogni scelta apre un cammino e ne chiude altri, non solo per sé stesso, ma per l'intero mondo nel quale vive. Sappia l'Iniziato che le sue scelte possono essere gloriose o miserabili non solo nel momento in cui vengono fatte, ma per tutti i processi di adattamento che il mondo metterà in atto in relazione alle scelte che lui ha fatto.

Così Persefone scelse, Demetra scelse, Ade scelse, Zeus scelse e da allora la vita germinò nel cuore della Terra, negli uteri e nelle uova per venire alla luce e respirare Zeus ad ogni morte ed ad ogni rinascita.

A lei rispondeva, a sua volta, la bella Persefone:
"Certo, madre, io tutto ti narrerò sinceramente.
Quando a me venne Ermes il corridore, messaggero veloce,
da parte del padre Cronide e degli altri déi, progenie del cielo,
a dirmi di risalire dall'Erebo, affinché rivedendomi con i tuoi occhi
tu ponessi fine al rancore e all'ira inesorabile contro gl'immortali,
al vederlo io balzai in piedi, piena di gioia; ma Ade, insidiosamente,
mi porse il seme del melograno, cibo dolce come il miele,
e, contro la mia volontà, con la forza mi costrinse a mangiarlo.
Come poi egli mi abbia rapito, secondo la ferma decisione del Cronide,
mio padre, e sia fuggito portandomi nelle profondità della terra,
io ti dirò; e ti narrerò tutto, come mi chiedi.
Noi tutte sull'incantevole prato
-Leucippe e Fainò ed Elettra e Iante,
Melite, Iache, Rodeia e Calliroe,
Melòbosi, Tyche, e Okyroe dal roseo volto,
Criseide, Ianeira, Acaste e Admete,
Rodope, Plutò, e la graziosa Calipso,
e Stige, e Urania, e l'amabile Galaxaura,
e Pallade che suscita le battaglie, e Artemide saettatrice -
giocavamo, e raccoglievamo con le nostre mani fiori stupendi,
il delicato croco e insieme le iridi e il giacinto,
corolle di rose, e gigli, prodigio a vedersi,
e il narciso, che l'ampia terra generava come il croco.
Io dunque lo coglievo, piena di gioia: ma la terra dal profondo
si aprì, e ne balzò fuori il possente dio che molti uomini accoglie,
e mi portò via, sotto terra, nel carro d'oro
mentre gli resistevo, e levavo alte grida.
Tutto, nel mio dolore, io ti ho sinceramente narrato".
Così allora, per l'intero giorno concordi nei sentimenti,
in mille modi confortavano l'una all'altra lo spirito e il cuore,
manifestando il proprio affetto; i loro cuori si liberarono dall'angoscia
e l'una all'altra dava gioia e la riceveva.

Da: Inno Omerico a Demetra

HO SCELTO!

Ho scelto: dice Persefone alla madre.

Ho scelto, ma voglio evitarti il dolore che la mia scelta ti può procurare. Avrei voluto essere sempre con te, ma ho scelto.

Le circostanze mi hanno indotto a scegliere.

Madre, sono diventata una donna.

Sono diventata portatrice di divenire proprio per il fatto di essere figlia tua.

Madre, sono una donna, non una ragazza.

Madre, mi devo trovare il terreno, la famiglia, nella quale esprimere ciò che sono. Non io scelsi di crescere e di divenire, ma io crebbi e divenni.

Non ci sono colpe da imputare, né danni per i quali chiedere un risarcimento, ma c'è un mondo che si trasforma e delle sue trasformazioni noi siamo parte!

E' un insegnamento fondamentale per gli Iniziati di Eleusi.

Non io scelsi il cielo sotto il quale germinare, né scelsi la catena del dna che mi portò ad essere ciò che io sono; ma proprio perché io sono ciò che io sono, all'interno di queste determinazioni debbo costruire il mio futuro o essere partecipe della costruzione del futuro.

Io ero felice quando Ermes venne a prendermi affinché io risalissi in superficie per riabbracciarti, ma ho fatto la scelta mangiando quel chicco di melograno dolce come il miele.

Quel chicco di melograno io l'ho mangiato affinché gli Esseri germinassero nelle profondità dell'oscuro e venendo alla luce potessero abbracciarti.

Fu abile Ade nel porgermelo; fui io appassionata nel mangiarlo.

Solo che anche tua figlia, o madre, è donna e progetta. Non voglio crearti dolore nel dirti che da te mi staccai per costruire i miei progetti, ma voglio darti gioia e dirti che i miei progetti sono i tuoi progetti e che sempre unite camminiamo per costruire il futuro dell'universo.

Ho ceduto madre, ma solo davanti a condizioni che hanno imposto queste scelte alla mia volontà. Ho ceduto per costruire il futuro, Ade non mi ha chiesto sottomissione, ma ha agito affinché io gli camminassi a fianco.

Tutta la storia ti racconto madre, ma tu comprendimi, io sono te stessa che ha abbracciato Ade.

La liberazione dall'angoscia ha questo significato: Persefone ha scelto. Scegliendo, ha mangiato il chicco di melograno, e con la sua scelta è diventata un'Iniziata. L'Iniziato è colui che ha scelto di scegliere e, scegliendo, determina il proprio fato.

Proprio perché Persefone ha scelto, Demetra è libera dal dolore. Ora, sia Persefone che Demetra possono progettare il nuovo futuro.

Non è solo l'affetto di Persefone che riversandosi su Demetra scioglie la sua angoscia, ma è la consapevolezza di Demetra che Persefone sta progettando un futuro. E su Persefone si riversa la consapevolezza che Demetra nutrirà quel futuro affinché divenga glorioso.

Scelga l'Iniziato e non rimpianga le condizioni che lo hanno obbligato a scegliere. L'Iniziato modifichi le condizioni della scelta e impari ad agire nel mondo in cui vive al fine di ottenere scelte diverse.

Che l'Iniziato imiti gli DEI nei loro intenti e nei loro progetti e sappia scegliere in qualunque mondo si trovi. C'è sempre un futuro migliore da costruire; ci sono sempre dei problemi da affrontare; ci sono sempre delle questioni da risolvere!

Questo è il flusso della vita che l'Iniziato deve seguire perché l'Iniziato non ha scelta. L'Iniziato deve continuamente scegliere. Deve continuamente agire nel mondo in cui vive e non si può permettere di separarsi da esso. E' il suo vivere per sfida: l'occasione della sua esistenza. Ha scelto di diventare un iniziato e ora dovrà continuare a vivere scegliendo e scegliendo per il meglio suo e del mondo in cui vive.

Un giorno l'Iniziato dovrà mangiare quel chicco di melograno con cui sancire le sue scelte perché l'Iniziato non ha alternativa che proseguire la sua strada: avanti e indietro, per l'Iniziato, la strada non è ugualmente lunga e ugualmente stretta. L'Iniziato può solo andare avanti variando il presente nel quale vive: qualunque sia la sua Iniziazione, qualunque sia il presente in cui vive, qualunque sia la direzione che egli, a quel presente, imprimerà!

Marghera, 09 dicembre 2024

Il testo dell'Inno Omerico a Demetra è tratto da "Le religioni dei misteri" a cura di Paolo Scarpa edizione Fondazione Lorenzo Valla

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Nell'Inno Omerico a Demetra sono racchiusi tutti i misteri di Eleusi. Costruire il dio che cresce dentro ad ogni uomo e, nello stesso tempo, costruire le condizioni affinché le persone possano costruire più facilmente il dio che cresce dentro di loro.

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Claudio Simeoni

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Demetra al museo di Roma

 

 

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