Davvero erano sconosciuti i Misteri Eleusini?

La via Iniziatica dei Misteri di Eleusi
Muore un corpo fisico, nasce un corpo luminoso

Claudio Simeoni

I Misteri di Eleusi

Inno Omerico a Demetra
capitolo ventiquattresimo

 

Scrive l'Inno Omerico a Demetra:

Così dicendo la dea mutò la statura e l'aspetto
respingendo da sé la vecchiaia; la bellezza intorno a lei raggiava,
un dolce aroma dal suo peplo odoroso
si effondeva, e per largo tratto una luce dalle membra immortali
della dea rifulgeva; le bionde chiome le ricoprivano gli omeri,
e la solida casa si riempì di splendore come per un lampo.
Ella uscì, attraversando la sala; e alla donna subito si sciolsero le ginocchia:
per lungo tempo restò senza voce, e nemmeno si ricordava
del figlio prediletto, di raccoglierlo dal pavimento.
Ma le sorelle udirono il pianto implorante del bambino
e balzarono giù dai soffici letti; quindi una di loro
prendendolo tra le braccia se lo strinse al petto,
un'altra ravvivò il fuoco, un'altra corse con piede leggero
per accompagnare la madre via dalla sala odorosa.
Lavarono il bambino che si dimenava, standogli intorno
e circondandolo di ogni cura; ma il suo animo non si addolciva,
poiché meno brave, davvero, erano le nutrici che ora si occupavano di lui!

Da: Inno Omerico a Demetra

La trasformazione di Demetra è la trasformazione della morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. Un altro dei misteri di Eleusi. Lei non è più la Demetra di prima che Ade rapisse Persefone. Ha tentato di "liberare" la figlia. Ha tentato di ritornare alla situazione di prima che avvenisse il rapimento. Ha vissuto l'infinita tristezza di non poter tornare a com'era prima del rapimento. Non c'è ritorno nell'utero materno, né nell'utero della vita fisica.

Grazie a Metanira è rinata Demetra, ora può dispiegare sé stessa nelle nuove strategie d'esistenza che Ade e Persefone stano preparando.

E' morta la Demetra che era, prima che Ade rapisse Persefone, ed è nata la nuova Demetra.

La vecchiaia scompare, Demetra muta di statura ed ora raggiante guarda il tempo che le viene incontro. Il dolore non è scomparso, la tristezza non è sparita, ma né il dolore, né la tristezza la tengono più prigioniera.

E' morto un corpo fisico, è nato un corpo luminoso!

Questo è il significato di : "Così dicendo la dea mutò la statura e l'aspetto respingendo da sé la vecchiaia; la bellezza intorno a lei raggiava, un dolce aroma dal suo peplo odoroso si effondeva, e per largo tratto una luce dalle membra immortali della dea rifulgeva; le bionde chiome le ricoprivano gli omeri, e la solida casa si riempì di splendore come per un lampo." Sembra di leggere alcuni racconti di esperienza di premorte (NDE) ed è da quelle visioni che l'immagine viene presa indicando la nascita del corpo di luce dall'individuo fisico che, vecchio, sta morendo.

Quanto si svela agli occhi di Metanira è di una tale immensità che Metanira non ha più parole: ha esaurito la sua forza. Viene spinta fuori dalla sua ragione e naviga in sensazioni che mai avrebbe pensato di provare. Dimentica della relazione fra sé stessa e il mondo. Ma il mondo non la abbandona. Accorrono le sorelle che raccolgono il bambino a terra. Il mondo accorre e rimette in moto la ragione. Così sono le sorelle che giungono, soccorrono il bambino, riaccendono il fuoco e aiutano la madre a riprendersi dall'emozione.

E' morta la vecchia Demetra ed è nata la nuova Demetra. La nuova Demetra, vomitata dal tempo che la proteggeva da un mondo che gli imponeva sofferenza e dolore, libera il potere della crescita, della trasformazione, del divenire.

C'è ora un nuovo mondo da ricostruire, un mondo di relazioni e di sentimenti magici che prima erano ignorati. Ora il mondo sta tremando di terrore. Siamo davanti ad un inizio. E' un momento di "fragili equilibri" sui quali si fonda il futuro.

Quali decisioni prenderà il presente?

Come agirà la nuova Demetra?

Come reagirà il mondo all'arrivo di questa nuova Demetra?

In quella pozza gorgheggiante, un infimo e possente Celeo sta progettando il futuro di tutte le specie dell'Essere Natura. In quella pozza c'è il cuore di Rea e le attese di Hera!

Il brodo della vita inizia a ribollire. Qualcosa che era inconsapevole è diventato consapevole. Quella consapevolezza si scopre a pensare sé stessa diversa dal mondo in cui è venuta in essere. Quella consapevolezza manifesta la sua necessità di espandere sé stessa nell'inconsapevole che la circonda. In quel momento, dentro a quella consapevolezza, emerge Demetra. Demetra in tutto il suo splendore che mette in moto la volontà di quella coscienza.

E la volontà dice a sé stessa: devo crescere! Devo espandere me stessa. Devo continuare a crescere.

In quel momento il padre Crono, vomita Hera (piace l'immagine?). In quel momento Hera esce dal mondo del tempo che l'ha protetta e alimenta la sua necessità di espansione. In quel momento il padre Crono, vomita Estia (piace l'immagine?). Estia esce dal mondo del tempo che l'ha protetta e alimenta la consapevolezza dell'attimo presente. In quel momento il padre Crono, vomita Poseidone (piace l'immagine?) e il mare inizia a partorire viventi.

Ma come, chiede il lettore sprovveduto, colui che non è un iniziato, Non era un mondo pieno di vita con le figlie di Celeo, Metanira e altre case che anelavano ad avere Demetra al loro servizio? Che centra il ribollire di un brodo primordiale da cui emerge la vita? Ma voi davvero pensate che un uomo chiamato Ade abbia rapito duna donna chiamata Persefone? Davvero pensate che Demetra abbia fermato la crescita delle messi privando gli uomini del cibo?

Il mondo del tempo è il ventre di Cronos come il mondo emotivo è il ventre di Urano Stellato. E tutti questi mondi ci stanno attorno, ci circondano, sta alla nostra percezione superare i confini del mondo della ragione e accedere al ventre di Cronos e sta alla nostra percezione superare i confini e accedere al ventre di Urano Stellato.

La crescita della Demetra dentro di noi non è altro che la mano tesa con cui Demetra accompagna la nostra percezione a superare i limiti dei mondi immergendoci nel fuoco delle trasformazioni.

Marghera, 15 novembre 2024

Il testo dell'Inno Omerico a Demetra è tratto da "Le religioni dei misteri" a cura di Paolo Scarpa edizione Fondazione Lorenzo Valla

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I Misteri Eleusini

Nell'Inno Omerico a Demetra sono racchiusi tutti i misteri di Eleusi. Costruire il dio che cresce dentro ad ogni uomo e, nello stesso tempo, costruire le condizioni affinché le persone possano costruire più facilmente il dio che cresce dentro di loro.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Demetra al museo di Roma

 

 

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