Davvero erano sconosciuti i Misteri Eleusini?
Scrive l'Inno Omerico a Demetra:
Egli avrà tuttavia un privilegio imperituro, per sempre, poiché è salito
sulle mie ginocchia, e ha dormito fra le mie braccia:
in suo onore, ogni volta che l'anno avrà compiuto il suo ciclo attraverso le stagioni,
i figli degli Eleusinii per sempre eseguiranno
un combattimento fra loro, una mischia violenta.
Io sono l'augusta Demetra, colei che più di ogni altro
agli immortali e ai mortali offre gioia e conforto.
Orbene: per me un grande tempio, e in esso un'ara,
tutto il popolo innalzi ai piedi della rocca e del suo muro sublime,
più in alto di Callicoro, sopra un contrafforte del colle;
io stessa vi insegnerò il rito, affinché in futuro
celebrandolo secondo l'ordine divino possiate placare il mio animo".
Da: Inno Omerico a Demetra
In questo frammento dell'Inno Omerico a Demetra c'è la soluzione di tutta la ricerca di Demetra. Il suo vagabondare alla ricerca di Persefone termina in questo momento: Demetra ha ritrovato sé stessa proprio nello scontro che ha avuto con Metanira.
Metanira, intervenendo, le ha impedito di portare a termine il suo proposito di vendetta e Demetra ritorna ad Essere la Dèa libertà.
Da questo momento l'Inno Omerico cambia. Se la prima parte dell'Inno Omerico era caratterizzata dal dissolvimento di Demetra nel suo dolore, ora l'Inno prosegue con la ridefinizione del mondo quale prodotto dell'uscita di Demetra da proprio dolore. Da questo momento in poi le cose inizieranno un processo di ristrutturazione e ricomposizione. Metanira ha saputo spezzare la spirale in cui Demetra, e con essa la vita, erano cadute avvolte nella disperazione. La disperazione cessa di essere padrona delle sensazioni di Demetra. Demetra non è felice, ma non è più schiava e succube della propria disperazione. Per contribuire al nuovo inizio, ogni soggetto della storia deve dare all'altro qualche cosa di sé.
Dare agli altri qualche cosa di sé, affinché gli altri diano qualche cosa di loro al fine di costruire un'oggettività ottimale nella quale esistere, è uno degli insegnamenti fondamentali di Eleusi agli Iniziati.
La prima condizione che deve essere risolta è quella fra Demetra e il bambino: Demofonte!
Demetra voleva usare Demofonte per consumare la sua vendetta, ma per consumare la vendetta contro Zeus ha reso potente Demofonte: lo ha immerso nel fuoco della Conoscenza; è salito sulle ginocchia e ha dormito fra le braccia di libertà; non potrà mai più essere soggiogato ed è il privilegio imperituro che Demofonte ha avuto.
Questo aspetto di Demetra come Libertà nella crescita che scioglie i legamenti, dovrà essere tenuto ben presente per il proseguo dell'interpretazione dell'Inno a Demetra. Questo è esattamente ciò che diviene Demetra e ciò è stato possibile proprio per il fatto che Persefone è entrata nell'Ade.
Ora Demetra, la crescita, deve aiutare gli uomini a crescere. Deve insegnare agli uomini come immergersi nel fuoco della conoscenza e della consapevolezza. La prima cosa che Demetra impone agli Eleusini è l'onore a Demofonte.
Demetra impone agli eleusini di entrare da soli nel fuoco della conoscenza. Un fuoco della conoscenza che nelle società si esprime mediante il "vivere quotidianamente per sfida".
Una volta all'anno gli abitanti di Eleusi, per onorare Demofonte che è stato immesso nel fuoco della Conoscenza e della Consapevolezza, dovranno cimentarsi in una mischia violenta. In giochi, in gare. Dovranno prepararsi per tutto l'anno a partecipare ad una mischia violenta. Dovranno prepararsi ad affrontare la loro esistenza vivendo per sfida. Il vivere per sfida è la porta che porta nel fuoco della Conoscenza e della Consapevolezza attraverso la manipolazione delle proprie emozioni in relazioni ad un fine.
Demetra stessa dichiara di essere libertà: "Io sono l'augusta Demetra, colei che più di ogni altro agli immortali e ai mortali offre gioia e conforto." Demetra è la crescita, la forza che spezza i legamenti degli Esseri e che li porta a crescere nel loro presente. La spiga che viene portata nelle mani di Demetra è il risultato finale della sua rappresentazione: ciò che era legato e impedito nel seme ora è una spiga! La gioia e il conforto portati da Demetra sono gli atti della crescita dei singoli Esseri. Demetra è dunque libertà dalle costrizioni che incatenano i soggetti nel momento presente.
Per portare gli Esseri Umani all'Olimpo, Demetra deve fissare l'Intento fra gli Esseri Umani. Deve cioè lasciare il simbolo dell'intento affinché questo si rinnovi generazione dopo generazione.
Il tempio che chiede Demetra ha questa funzione. Nel tempio Demetra insegna i misteri, affinché gli Esseri Umani possano immergersi nel fuoco della Conoscenza generazione dopo generazione e non dimentichino che la conoscenza si costruisce, cresce, mediante impegno.
Placare l'animo della DEA; ecco un altro dei misteri di Eleusi!
Dov'è l'animo in ansia, nervoso, pensieroso, preoccupato, in tensione o turbato? Non è forse il nostro animo quando guardiamo alla vita? Non è forse l'animo del guerriero che ha organizzato le battaglie della sua esistenza e che è consapevole che gli oggetti del mondo hanno organizzato le loro battaglie d'esistenza alle quale egli, forse, non potrà sottrarsi? E tutto questo vortice di emozioni non sono forse gli stati d'animo degli individui che affrontando la loro quotidianità modificano sé stessi? E modificare sé stessi non significa crescere sciogliendo i legamenti del presente? E sciogliendo i legamenti del presente non offre gioia e conforto al mortale che affronta le contraddizioni della sua quotidianità?
E' l'augusta Demetra che dentro gli Esseri preme per portarli a crescere chiede all'Essere Umano di placarla dentro di sé costruendo la sua esistenza sfida dopo sfida.
In questo passo dell'Inno Omerico a Demetra troviamo la Dea che trova la sua dimensione. Persefone si cala nel Tartaro e dal Tartaro germogliano nuovi Dèi e quei nuovi Dèi avranno dentro di sé Demetra che dovranno placare se vogliono costruire sé stessi, entrare nel fuoco della Conoscenza e della Consapevolezza e presentarsi come Dèi all'Olimpo!
Ecco, dunque!
Il rapimento di Persefone, ad opera di Ade, altro non fu che la qualità che emerse dalla quantità. Ora una nuova quantità dovrà accumularsi e, nell'accumularla, Demetra manifesta le sue strategie. Non sono più le strategie di prima che la qualità, cui assistiamo, emergesse. Sono nuove strategie per nuovi intenti che comunque sono riferiti all'Intento universale! Una nuova quantità che si accumula per consentire l'emergere di una nuova qualità.
Marghera, 14 novembre 2024
Il testo dell'Inno Omerico a Demetra è tratto da "Le religioni dei misteri" a cura di Paolo Scarpa edizione Fondazione Lorenzo Valla
Nell'Inno Omerico a Demetra sono racchiusi tutti i misteri di Eleusi. Costruire il dio che cresce dentro ad ogni uomo e, nello stesso tempo, costruire le condizioni affinché le persone possano costruire più facilmente il dio che cresce dentro di loro.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Demetra al museo di Roma
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