Davvero erano sconosciuti i Misteri Eleusini?

La via Iniziatica dei Misteri di Eleusi
Giurare sull'acqua dello Stige

Claudio Simeoni

I Misteri di Eleusi

Inno Omerico a Demetra
capitolo ventiduesimo

 

Scrive l'Inno Omerico a Demetra:

e intanto diceva a Metanira dalla bella cintura:
"O stolti esseri umani, incapaci di prevedere
il destino della gioia o del dolore che incombe!
In verità, per la tua incoscienza anche tu hai gravemente errato.
Infatti - e mi sia testimone l'inesorabile acqua dello Stige, su cui giurano gli dei -
immortale, certo, e immune da vecchiezza per sempre
io avrei reso tuo figlio, e gli avrei concesso un privilegio imperituro:
ma ora non potrà più sfuggire al destino di morte.
Egli avrà tuttavia un privilegio imperituro, per sempre, poiché è salito
sulle mie ginocchia, e ha dormito fra le mie braccia:

Da: Inno Omerico a Demetra

Demetra, davanti a Metanire giura!

Giura dopo aver parlato della stoltezza degli Esseri Umani.

C'è un concetto fondamentale che appartiene all'Iniziato nella prima affermazione di Demetra. E, sempre nella prima affermazione di Demetra è nascosto l'inganno della Dea.

Nella prima affermazione Demetra giustifica sé stessa: gli Esseri Umani non sono in grado di vedere i progetti degli Esseri che stanno loro intorno. Compito dell'Iniziato è quello di prevedere non solo le azioni degli Esseri che gli stanno attorno, ma anche di individuarne gli effetti che le loro azioni avranno. Il destino che tali azioni produrranno

Si possono prevedere le condizioni future solo quando l'individuo è consapevole delle strategie che stanno organizzando gli oggetti del proprio mondo e gli oggetti che formano il mondo in cui, e in relazione al quale, l'Essere Umano vive. L'incombenza è percepibile soltanto da chi costruisce delle strategie e attende lo svolgersi degli avvenimenti e degli effetti sia che ha provocato nel mondo sia quanto è stato provocato per intervenire.

Come la Dea nasconde l'inganno?

La Dea non parla del fine per il quale opera. Parla degli effetti che la sua azione avrebbe avuto sul figlio di Metanira. Demetra, infatti, afferra l'attenzione di Metanira e la concentra su suo figlio e non su di lei, Demetra, che irata con Zeus e gli Dèi Olimpi cerca la propria rivincita sugli Esseri Umani.

Non viene messa in discussione l'azione di Demetra, ma la stoltezza di Metanira che non ha saputo individuare nelle azioni di Demetra il destino vantaggioso che si preparava per suo figlio.

L'uomo comune guarda il dito, della fortuna immediata, e non coglie l'immenso Urano Stellato che il dito indica.

Il destino della gioia e del dolore che incombeva era prodotto dall'azione di Demetra: ma cosa sarebbe stato se Metanira non fosse intervenuta?

Gioia per il figlio e dolore per gli Esseri Umani!

Metanira, come un Dio che si costruisce e si trasforma, non sa vedere il destino che il progetto di Demetra sta forgiando, ma come un Dio che si costruisce sa ascoltare l'intuizione che dentro di lei emerge. Questo emergere dell'intuizione la spinge ad interviene nel destino che la grande Dèa sta forgiando per gli Esseri Umani attraverso suo figlio. Metanira intervenendo piega il futuro progettato dalla Dea a favore di sé stessa e degli Esseri Umani.

Ed è questo che rende furiosa la grande Demetra. La piccola Metanira ha fermato il suo progetto.

"Stupida" le dice Demetra: "avrei fatto di tuo figlio un essere immortale!" E' vero, dice l'Iniziato, ma cosa avresti prodotto negli Esseri Umani? Quale prezzo gli Esseri Umani avrebbero pagato per quel dono ad uno di loro?

E giura sulle acque dello Stige la Grande DEA e, giurando, non mente. Giura il vero sui suoi intendimenti nei confronti del bambino e Metanira sa che c'è qualche cosa di sbagliato, ma l'attenzione sul figlio non gli permette di scorgere il progetto della Dea. Quanto è facile guardare il particolare e perdersi al suo interno; quanto è più complesso inserire il particolare nel generale: e chi ci assicura che stiamo davvero inserendo il particolare nel generale? Quando un dito indica il cielo, l'Essere Umano tende ad afferrare il dito. Il cielo lo sgomenta con la sua immensità anche quando l'Essere Umano solleva lo sguardo dal dito.

Quante volte si sarà colpevolizzata Metanira per aver scorto la Dea. Quante volte si sarà detta: "Quanto sono stata stupida!" Quante volte gli Esseri Umani dovranno ringraziare l'intuizione di Metanira per essere intervenuta. Così l'Iniziato sa che ci sono dei momenti in cui la sua azione sarà il prodotto della sua intuizione e davanti alla sua intuizione, che lo costringe all'azione, spesso la sua ragione si sentirà sgomenta, sconcertata, e si chiederà: "Perché sono così stupido?"

Come Urano Stellato dovette cedere davanti alla falce dentata di Cronos; come Cronos dovette cedere davanti alla possenza di Zeus; così Demetra cede davanti al Potere di Essere di Metanira.

Ed è forse uno dei più importanti insegnamenti agli Iniziati contenuti l'Inno Omerico a Demetra: per quanto gli Esseri, figli di Hera, si possono sentire piccoli e insignificanti, hanno dentro di loro il Potere per dare l'assalto al cielo.

Demetra è costretta a giurare sull'acqua dello Stige davanti a Metanira. Demetra è costretta a ricorrere al giuramento per confermare quanto afferma. Il giuramento di Demetra è la la resa di Demetra!

Fino a questo momento abbiamo assistito a Demetra che agisce per sé stessa. Agisce per il proprio dolore e per la propria tristezza. Il dolore e la tristezza erano la sua ragione di vita. L'Intento che guidava le sue azioni. Metanira le ha fatto il dono di un altro Intento: diventare parte degli Esseri Umani. Quel camminare assieme che la Dea aveva sempre rifiutato fuggendo dall'Olimpo degli Dèi triste per l'offesa ricevuta.

Grazie a Metanira Demetra si cala fra gli Esseri Umani. Mentre quando voleva far diventare Demofonte immortale, agiva nel segreto di una camera distante dagli occhi degli uomini, ora deve insegnare agli uomini ad immergersi nel fuoco che li rende "eterni ed immuni da vecchiezza!".

Marghera, 12 novembre 2024

Il testo dell'Inno Omerico a Demetra è tratto da "Le religioni dei misteri" a cura di Paolo Scarpa edizione Fondazione Lorenzo Valla

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I Misteri Eleusini

Nell'Inno Omerico a Demetra sono racchiusi tutti i misteri di Eleusi. Costruire il dio che cresce dentro ad ogni uomo e, nello stesso tempo, costruire le condizioni affinché le persone possano costruire più facilmente il dio che cresce dentro di loro.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Demetra al museo di Roma

 

 

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