IL GIURAMENTO SULL'ACQUA

DELLO STIGE!

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e intanto diceva a Metanira dalla bella cintura:

"O stolti esseri umani, incapaci di prevedere

il destino della gioia o del dolore che incombe!

In verità, per la tua incoscienza anche tu hai gravemente errato.

Infatti - e mi sia testimone l'inesorabile acqua dello Stige, su cui giurano gli dei -

immortale, certo, e immune da vecchiezza per sempre

io avrei reso tuo figlio, e gli avrei concesso un privilegio imperituro:

ma ora non potrà più sfuggire al destino di morte.

Egli avrà tuttavia un privilegio imperituro, per sempre, poiché è salito

sulle mie ginocchia, e ha dormito fra le mie braccia:


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Demetra, davanti a Metanire giura!

Però giura dopo aver parlato della stoltezza degli Esseri Umani.

C'è un concetto fondamentale che appartiene all'Iniziato nella prima affermazione di Demetra. E, sempre nella prima affermazione di Demetra è nascosto l'inganno della DEA.

E' nella prima affermazione che Demetra giustifica sé stessa: gli Esseri Umani non sono in grado di vedere i progetti degli Esseri che stanno loro intorno. Compito dell'Iniziato è quello di prevedere non solo le azioni degli Esseri che stanno loro attorno ma anche di individuarne gli effetti che le loro azioni avranno. IL DESTINO CHE PRODURRANNO!

Si può prevedere il destino solo quando l'individuo è consapevole delle strategie che stanno organizzando gli oggetti del mondo e gli oggetti che formano il mondo in cui e in relazione al quale l'Essere Umano vive. L'incombenza è percepibile soltanto da chi costruisce delle strategie e attende lo svolgersi degli avvenimenti e degli effetti per intervenire.

Come la DEA nasconde l'inganno?

NON parlando del fine per il quale opera, ma parlando degli effetti che la sua azione avrebbe avuto sul figlio di Metanira. Demetra, infatti, afferra l'attenzione di Metanira e la concentra su suo figlio e non su di lei Demetra che irata con Zeus e gli DEI Olimpi cerca la propria rivincita.

Non il fare di Demetra viene messo in discussione, ma la stoltezza di Metanira che non ha saputo individuare nelle azioni di Demetra il destino vantaggioso che si preparava per suo figlio.

Così l'uomo comune guarda il dito e non coglie l'URANO STELLATO che il dito indica.

Il destino della gioia e del dolore che incombeva era prodotto dall'azione di Demetra: ma cosa sarebbe stato se Metanira non fosse intervenuta?

Gioia per il figlio e dolore per gli Esseri Umani!

Metanira, come DIO che si costruisce e si trasforma, non sa vedere il destino che il progetto di Demetra sta' forgiando, ma come DIO che si costruisce sa ascoltare l'intuizione che dentro di lei emerge! Ed interviene nel destino che la grande DEA sta' forgiando attraverso suo figlio. Ed intervenendo piega il destino che la DEA sta forgiando a proprio favore.

Ed è questo che rende furiosa la grande Demetra. La piccola Metanira ha fermato il suo progetto.

“Stupida” le dice Demetra: “avrei fatto di tuo figlio un essere immortale!” E' vero, dice l'Iniziato, ma cosa avresti prodotto negli Esseri Umani? Quale prezzo gli Esseri Umani avrebbero pagato per quel dono ad uno di loro?

E giura sulle acque dello Stige la Grande DEA e, giurando, non mente. Giura il vero sui suoi intendimenti nei confronti del bambino e Metanira sa che c'è qualche cosa di sbagliato, ma l'attenzione sul figlio non gli permette di scorgere il progetto della DEA. Quanto è facile guardare il particolare e perdersi al suo interno; quanto è più complesso inserire il particolare nel generale: e chi ci assicura che stiamo davvero inserendo il particolare nel generale? Quando un dito indica il cielo l'Essere Umano tende ad afferrare il dito. Il cielo lo sgomenta con la sua immensità.

Quante volte si sarà colpevolizzata Metanira per aver scorto la DEA. Quante volte si sarà detta: “Quanto sono stata stupida!” Quante volte gli Esseri Umani dovranno ringraziare l'intuizione di Metanira per essere intervenuta. Così l'Iniziato sa che ci sono dei momenti in cui la sua azione sarà il prodotto della sua intuizione e davanti alla sua intuizione che lo costringe all'azione spesso la sua ragione si sentirà sgomenta, sconcertata e si chiederà: “Perché sono così stupido?”

Come Urano Stellato dovette cedere davanti alla falce dentata di Cronos; come Cronos dovette cedere davanti alla possenza di Zeus; così Demetra cede davanti al Potere di Essere di Metanira.

Ed è forse uno dei più importanti insegnamenti agli Iniziati contenuti dentro all'Inno Omerico a Demetra: per quanto gli Esseri figli di Hera si possono sentire piccoli hanno dentro di loro il Potere per dare l'assalto al cielo.

Demetra è costretta a giurare sull'acqua dello Stige davanti a Metanira. Demetra è costretta a ricorrere al giuramento per confermare quanto afferma. Il giuramento di Demetra è la RESA DI DEMETRA!

Fino a questo momento abbiamo assistito a Demetra che agisce per sé stessa. Agisce per il proprio dolore e per la propria tristezza. Il dolore e la tristezza erano il suo Intento. L'Intento che guidava le sue azioni. Metanira le ha fatto il dono di un altro Intento: diventare parte degli Esseri Umani. Quel camminare assieme che la Dea aveva sempre negato fuggendo dall'Olimpo degli DEI triste per l'offesa ricevuta.

Grazie a Metanira Demetra si cala fra gli Esseri Umani. Mentre quando voleva far diventare te immortale agiva nel segreto di una camera distante dagli occhi degli uomini ora deve insegnare agli uomini ad immergersi nel fuoco che li rende “eterni ed immuni da vecchiezza!”.

I MISTERI ELEUSINI

COMMENTO ALL'INNO OMERICO A DEMETRA.

A cura di:

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 041933185

E-MAIL: claudiosimeoni@libero.it


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