Davvero erano sconosciuti i Misteri Eleusini?

La via Iniziatica dei Misteri di Eleusi
Metanira, l'Iniziata, sfida Demetra e soccorre l'umanità

Claudio Simeoni

I Misteri di Eleusi

Inno Omerico a Demetra
capitolo ventunesimo

 

Scrive l'Inno Omerico a Demetra:

E lo avrebbe reso immune da vecchiezza, e immortale,
se nella sua stoltezza Metanira dalla bella cintura,
spiando durante la notte dalla sua stanza odorosa,
non gli avesse scoperti. Gettò un grido e si batté le cosce
temendo per suo figlio, e si turbò profondamente nel cuore:
e lamentandosi pronunciò queste parole alate:
"Figlio mio, Demofonte, la straniera in una grande fiamma
ti fa scomparire e a me lascia pianto e affanno doloroso".
Così disse, in preda all'angoscia; e l'udì la divina fra le dee.
Adirata contro di lei, Demetra dalla bella corona,
il figlio che Metanira, oltre ogni speranza, nella sua casa aveva generato,
con le mani immortali trasse via dal fuoco, e lontano da sé
lo depose a terra, piena di furore terribile nell'animo;

Da: Inno Omerico a Demetra

In Stregoneria si racconta che l'Iniziato, colui che percorre un sentiero di Conoscenza, è sempre solo. Non che le altre persone siano in tanti e in buona compagnia. Danno l'idea apparente di non essere sole, solo perché la frenesia e il chiasso che fanno manifestano esteriormente l'idea di un insieme che vive delle stesse tensioni e delle stesse passioni. Il chiasso assorda le loro orecchie, ma lascia il loro cuore vuoto. Quando il chiasso cessa, la vuotezza si manifesta dentro di loro in maniera dolorosa. Per loro la solitudine è lacerante.

Metanira percorre una via alla Conoscenza, è un'iniziata. E' la via degli Esseri Umani consapevoli di sé stessi, coloro che affrontano le contraddizioni della loro esistenza, per quello che riescono a fare, facendolo al meglio. Fra gli Esseri Umani Lei è un Potere di Essere. Metanira è orgogliosa di quello che lei è riuscita a fare. Tanto più orgogliosa per avere avuto un figlio quando non pensava nemmeno di poterlo avere. Quest'orgoglio è l'amore di Metanira per il mondo in cui vive.

Metanira sa perfettamente di essere circondata da uno sconosciuto infinitamente più grande di quanto lei è in grado di conoscere. Infatti, lo ha detto a Demetra: "Ma, sebbene a malincuore, ineluttabilmente noi esseri umani dobbiamo sopportare quel che ci danno gli Dèi: infatti, il giogo ci grava sul collo." Quello che lei non avrebbe mai pensato è che suo figlio scompaia in quello sconosciuto. Metanira è pronta ad affrontare lo sconosciuto, lo penetra, ma ritorna sempre nella ragione. Ritorna sempre alla vita di tutti i giorni perché è nella vita di tutti i giorni che lei esercita la propria saggezza. Essere fagocitata dallo sconosciuto e scomparire nello sconosciuto, non appartiene alle regole che lei conosce.

Ciò che fa Demetra con il figlio di Metanira appartiene all'INCONOSCIBILE! Metanira non ha strumenti per comprendere le azioni di Demetra: per questo le azioni di Demetra la sconvolgono.

La differenza che c'è fra inconoscibile e sconosciuto è una distinzione fondamentale in Stregoneria. L'Iniziato, davanti allo sconosciuto, è coraggioso. E' pronto a modificare la sua struttura fisica, la sua struttura psichica, la sua struttura emozionale pur di affrontare lo sconosciuto che ha davanti, adattarsi, armarsi per combattere le battaglie d'esistenza. Lo sconosciuto rende l'Iniziato audace, coraggioso, intrepido, ardito, animoso e nel contempo paziente, attento, sensibile pronto a cogliere il nuovo che si presenta. Davanti all'inconoscibile il più grande degli Iniziati si sgonfia come un palloncino di gomma che perde aria.

L'inconoscibile non appartiene alla dimensione esistenziale dell'Essere della Natura. Appartiene ad un piano diverso dell'esistenza. Un piano per raggiungere il quale è necessaria una continua trasformazione del corpo fisico e la disgregazione della coscienza razionale che controlla la vita cosciente degli Esseri della Natura. Disgregazione e riaggregazione della coscienza come processo emotivo del divenire dell'Essere della Natura.

L'inconoscibile è sempre in relazione con il soggetto, ogni soggetto, pur essendo ignorato da ogni soggetto. Possiamo dire che l'inconoscibile in sé non esiste. Il soggetto della Natura, l'Essere Umano nel nostro caso, subisce l'inconoscibile ma ne ignora l'esistenza. A volte le sollecitazioni dell'inconoscibile sulle persone è molto potente. La ragione reagisce con la fantasia, con il fantasticare, l'immaginare che spesso, nella necessità di definire i fenomeni dell'inconoscibile dai quali è separata, sfocia nel delirio psichiatrico.

Dall'inconoscibile giungono fenomeni che possono rivelare aspetti dell'inconoscibile. Il fenomeno è il messaggero dell'inconoscibile solo che, per il soggetto che percepisce il fenomeno, il messaggero è il messaggio attraverso il quale l'inconoscibile svela la sua presenza. Per questo l'Iniziato tratta il fenomeno non come effetto di un insieme, ma come causa che agisce nel suo presente e alla quale risponde.

Esiste un soggetto che non è attrezzato, non ha gli strumenti, per conoscere quanto gli sta di fronte. Affinché l'Inconoscibile si trasformi in sconosciuto da esplorare è necessario che il soggetto si trasformi. Ogni volta che c'è una trasformazione soggettiva un frammento di inconoscibile si trasforma in sconosciuto e un frammento di sconosciuto entra nella sua coscienza. Come Iniziati cosa definiamo sconosciuto e cosa definiamo inconoscibile?

Definiamo inconoscibile quanto non possiamo conoscere perché non abbiamo gli strumenti per conoscere. Davanti a questo l'Iniziato sospende ogni giudizio e non permette che nessuno gli imponga un giudizio "di verità" mentre lui ha sospeso il giudizio. Cosa definiamo sconosciuto? Quello per cui siamo attrezzati per conoscere ma non abbiamo sufficientemente sviluppato noi stessi per poterlo conoscere affrontando le adeguate sfide della nostra vita. Però lo intuiamo come presente, come possibile in cui penetrare.

Perché le adeguate sfide della propria vita? Perché la pavidità è in agguato dentro di noi e tende a giustificare la nostra NON conoscenza, di uno sconosciuto, chiamandolo inconoscibile e convincendoci a non affrontarlo perché noi, comunque, non siamo attrezzati a farlo. Un Iniziato sa che, comunque, dall'inconoscibile giungono fenomeni che agiscono nel suo sconosciuto e che quei fenomeni li deve affrontare per come egli riesce a conoscere quei fenomeni. Comunque, con i fenomeni che giungono dall'inconoscibile si deve confrontare. La teoria della relatività era inconoscibile per tutti (forse tranne alcuni per i quali era sconosciuta), per un individuo era uno sconosciuto da esplorare. Costui ne intuì le possibilità e col coraggio la penetrò.

Ed è esattamente ciò che fa Metanira!

Metanira svela Demetra: la sua manifestazione. Suo figlio non attraverserà scorciatoie per diventare immortale e Metanira riafferma il diritto del cammino verso l'eternità degli Esseri Umani davanti agli Dèi.

Prendiamo, per un attimo, il punto di vista di Metanira e valutiamo le sue ragioni rispetto a Demetra e al piacere che Demetra traeva nel fare un regalo agli Esseri Umani che l'ospitavano. Metanira era un Essere Umano e come tale aveva manifestato gli Dèi che Hera e Zeus avevano partorito affinché gli Esseri della Natura potessero trasformarsi in Dèi. Metanira era diventata Ilizia; Metanira era diventate Ebe; Metanira era divenuta attraverso Ares. Demetra sovvertiva le regole! Il figlio di Metanira veniva posto da Demetra nel fuoco della Conoscenza e anche se si era fatto Ilizia, né Ebe né Ares avrebbero forgiato il suo corpo divino. Il fuoco della Conoscenza di Demetra sovvertiva le regole dell'infinito che Zeus ed Hera avevano costruito proprio attraverso la presenza di Demetra.

L'azione di Demetra era quanto di più distruttivo poteva essere fatto! Cosa sarebbe stato degli Esseri Umani se Demetra avessee portato a termine quanto stava facendo? Avrebbero potuto ancora gli Esseri Umani percorrere la loro via alla Conoscenza e alla Consapevolezza se fosse stato sufficiente bruciare nel fuoco attizzato da Demetra ed evitare Ebe ed Ares attraverso i quali forgiare il proprio futuro? Davvero gli Esseri Umani avrebbero avuto un vantaggio da un dono fatto ad uno di loro? Davvero, vincere alla lotteria il diritto di aspirare all'odoroso seno di Demetra sarebbe stato un dono per gli Esseri Umani e non una loro sconfitta nella speranza che qualcuno riesca ad aspirare a quel seno?

Quel fuoco, in cui Demetra metteva Demofonte per trasformarlo in un immortale, aveva una funzione precisa: togliere Demetra dal cuore degli Esseri Umani.

Come Zeus aveva accettato di toglierle Persefone, così Demetra avrebbe consumato la sua vendetta togliendo Demetra dagli Dèi e impedendo ai figli di Hera di esprimerla per poter bussare alle porte dell'Olimpo. Regalare il miracolo ad uno per togliere la trasformazione a tutti.

Quando Rea parlerà alla figlia Demetra dirà: "Vieni dunque, figlia mia, obbedisci e non serbare con troppa tenacia la tua ira contro il Cronide dalle nere nubi; e lascia che subito crescano per gli uomini le messi apportatrici di vita".

E che cosa sono le messi apportatrici di vita se non quegli Esseri Umani che dando l'assalto al cielo della Conoscenza e della Consapevolezza trasformano sé stessi in Dei manifestando Ilizia, Ebe e Ares?

Questa è la grande sfida di Metanira!

Metanira manifesta il Potere di Essere di tutti gli Esseri Umani e costringe Demetra a desistere dal suo proposito. E' adirata Demetra! Non è Zeus, adunatore di nubi, che è intervenuto: è Metanira, colei che non molto tempo prima la supplicò di badare a suo figlio. E' l'Essere Umano Metanira che la costringe a rimettere le mani nel fuoco della Conoscenza e della Consapevolezza per estrarre Demofonte. E' l'Essere Umano Metanira, colei che le aveva offerto il suo seggio, che la costringe a ripiegare nella sua guerra contro Zeus.

E' furiosa Demetra. E depone il bambino a terra (Rea) restituendolo al cammino divino proprio degli Esseri Umani.

Attraverso Metanira gli Esseri Umani hanno rivendicato sé stessi; il loro diritto divino davanti agli Dèi! E' come se gli Esseri Umani avessero detto: "Accettiamo aiuti, ma non doni che non possiamo ripagare o restituire!"

Marghera, 10 novembre 2024

Il testo dell'Inno Omerico a Demetra è tratto da "Le religioni dei misteri" a cura di Paolo Scarpa edizione Fondazione Lorenzo Valla

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I Misteri Eleusini

Nell'Inno Omerico a Demetra sono racchiusi tutti i misteri di Eleusi. Costruire il dio che cresce dentro ad ogni uomo e, nello stesso tempo, costruire le condizioni affinché le persone possano costruire più facilmente il dio che cresce dentro di loro.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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Demetra al museo di Roma

 

 

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