Davvero erano sconosciuti i Misteri Eleusini?
Scrive l'Inno Omerico a Demetra:
"... se nella sua stoltezza Metanira dalla bella cintura,
spiando durante la notte dalla sua stanza odorosa,
non li avesse scoperti."
Da: Inno Omerico a Demetra
Non è stoltezza quella di Metanira, è manifestazione di timore davanti allo sconosciuto. La paura che assale l'individuo quando, abbandonata la navigazione sotto costa, con pochi o nessun mezzo di orientamento, si inoltra nel mare aperto.
Ciò cui assiste Matanira non è un inconoscibile, ma uno sconosciuto tanto grande e profondo da scuotere le fondamenta della sua certezza. Nella sua ragione non esistono spiegazioni per quanto assiste, né riesce a concepire che quanto assiste abbia un fine all'interno della propria ragione. Assistere ad un agire affinché suo figlio si trasformi in un Dio. Per Metanira era inconcepibile.
Metanira aveva detto alla Dea che l'esistenza era all'interno delle condizioni poste dagli Dèi. All'interno di quelle condizioni Metanira aveva organizzato strategicamente la propria esistenza manifestando le proprie forze e i propri intenti. La strategia di Metanira era relativa a ciò che Metanira era e al mondo che percepiva in cui Metanira organizzava sé stessa.
Nel suo mondo Metanira era riuscita a conquistare uno spazio operativo che reputava soddisfacente. I limiti imposti dal suo divenuto, all'interno dei quali operare, erano stati costruiti da lungo tempo e il superamento di quei limiti implicava una vera e propria rivoluzione della propria struttura psico-emotiva. Quanto Metanira aveva costruito, formando la sua coscienza e la sua consapevolezza in tanto tempo, attraverso tante scelte, in quel momento moriva e si rendeva necessaria la ricostruzione di una nuova coscienza e di una nuova consapevolezza.
I limiti, all'interno dei quali gli Esseri della Natura costruiscono le loro strategie, pur variando, sono abbastanza limitati e definiti in quanto, molti, sono manifestazione della loro fisicità: del loro divenuto come specie.
L'esercizio di Demetra, nel mascherare la propria Follia Controllata, era relativo a ciò che ella era e a come lei voleva apparire. Non per questo avrebbe frenato la sua azione che, al contrario, avrebbe dovuto svolgersi in maniera indisturbata protetta dalla sua Follia Controllata.
Metanira li "spia" non perché sospetta qualche cosa della nutrice, ma perché spinta dalla necessità della Conoscenza. Quando Metanira spia Demetra altro non fa che violare i limiti della sua ragione. Metanira non vive beandosi della manifestazione di suo figlio che cresce così bene nel presente, ma si chiede il perché delle cose. Vuole capire come questo avvenga. Rompe la prigione della propria ragione e affronta lo sconosciuto che la circonda andando ad esplorarlo. Lo sconosciuto, in questo caso, è la stanza della Dea nella quale si celano le risposte che Metanira cerca.
Demetra non può accettare di essere rivelata. Un conto è fare un regalo ad un individuo, un conto è essere patrimonio della specie. Un conto è trasformare un individuo in un Dio mostrandogli il cammino e le scelte più opportune e un altro conto è rompere le condizioni che Zeus ed Hera hanno posto a fondamento dei figli dell'Essere Natura. L'ira di Demetra è manifestata perché, nello spiarla, Metanira ha svelato la sua Follia Controllata. Cosa succederà domani che Metanira incontrasse la Dea?
L'Iniziato può organizzarsi per raggiungere i propri Intenti solo che, l'organizzazione dell'Iniziato, non piega gli oggetti del presente affinché questi aderiscano al proprio Intento. L'organizzazione dell'Iniziato implica che gli oggetti nel presente vengano affascinati affinché eseguano delle scelte e, nel farlo, costruiscano le condizioni affinché l'Intento, che l'Iniziato si è prefissato, emerga da solo. Nessuno deve conoscere l'Intento finale che l'Iniziato si prefigge affascinando e conducendo alle scelte i soggetti nel presente: nemmeno l'Iniziato stesso!
Metanira scopre l'Intento della Dea: quell'Intento!
Nel momento che Metanira urla, l'Intento della Dea si ferma e la sua azione cessa: ella svela sé stessa come Demetra!
Ora Metanira sa!
Solo che l'Intento di prima non può essere più ripreso. L'Intento cambia.
C'è un'ultima considerazione da fare: il gesto di Metanira è un gesto d'amore!
E' vero che suo figlio non diventerà immortale, ma la specie umana acquisirà un cammino d'eternità: i misteri d'Eleusi. Metanira, con la sua azione, ha piegato Demetra alla specie umana.
Marghera, 18 ottobre 2024
Il testo dell'Inno Omerico a Demetra è tratto da "Le religioni dei misteri" a cura di Paolo Scarpa edizione Fondazione Lorenzo Valla
Nell'Inno Omerico a Demetra sono racchiusi tutti i misteri di Eleusi. Costruire il dio che cresce dentro ad ogni uomo e, nello stesso tempo, costruire le condizioni affinché le persone possano costruire più facilmente il dio che cresce dentro di loro.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Demetra al museo di Roma
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