Davvero erano sconosciuti i Misteri Eleusini?
Scrive l'Inno Omerico a Demetra:
Allora Metanira, riempita una coppa di vino dolce come il miele,
a lei la porgeva; ma la dea la respinse: disse che, in verità, le era vietato
bere il rosso vino, e comandò che le offrisse come bevanda
acqua, con farina d'orzo mescolandovi la menta delicata.
La donna preparò il ciceone, e lo porse alla dea come ella aveva ordinato:
Demetra, la molto venerata, lo accettò in funzione del rito [...]
e fra loro cominciò a parlare Metanira dalla bella cintura:
"Salute a te, o donna, poiché io credo che tu sia nata da genitori
non volgari, anzi illustri: illuminano il tuo sguardo dignità
e maestà, come quello dei re che rendono giustizia.
Ma, sebbene a malincuore, ineluttabilmente noi esseri umani
dobbiamo sopportare quel che ci danno gli dei: infatti, il giogo ci grava sul collo.
Ora tuttavia, poiché sei giunta qui, disporrai di tutto ciò che io possiedo:
e tu alleva questo mio figlio che, nato tardi, contro ogni speranza
mi hanno concesso gli immortali: per lui io ho molto pregato.
Se tu volessi allevarlo, ed egli giungesse alla piena giovinezza,
tale compenso ti darebbe per la tua opera
che, incontrandoti, qualunque donna certamente ti invidierebbe".
Da: Inno Omerico a Demetra
L'insegnamento per l'Iniziato è molto forte. Un individuo cammina per la propria via, per la propria vita, e viene investito da cose e da situazioni che non si aspetta. Riuscire a collocare il nuovo che si presenta entro i propri progetti è arte dell'Iniziato. Sia le figlie di Metanira, che Metanira stessa, colgono l'opportunità che si presenta loro dall'apparire improvviso di Demetra.
Demetra è la variabile, il fenomeno nuovo che viene a perturbare la vita di Metanira e della sua casa.
Metanira coglie l'opportunità. Deve convincere l'anziana, che nasconde le spoglie di Demetra, a prendersi cura del proprio figlio. Metanira ha il potere per cogliere l'opportunità che si è presentata.
Leggendo il dialogo mi ricorda alcuni colloqui di lavoro che ho sostenuto. Il responsabile dell'azienda tentava di elogiare le opportunità che quel lavoro poteva offriva nei confronti di una persona che cercava lavoro. Ad una persona che cerca lavoro, interessa il lavoro, magari quel lavoro. La persona che cerca lavoro è poco interessata alle prospettive di carriera che quel lavoro offre. Solo quando il lavoro, lo stipendio, è assicurato, la persona può prendere in considerazione eventuali opportunità che quel lavoro offre, al di là dello specifico impiego, della specifica mansione.
Nel colloquio di lavoro il responsabile sta vendendo alla persona, che si è presentata, prospettive che esistono solo nel campo delle ipotesi al fine di assicurarsi quella persona che cercava lavoro. Alla persona che cercava lavoro interessava lo stipendio, al titolare, o al responsabile dell'azienda, interessava assicurarsi la persona che gli avrebbe fatto il lavoro al meglio (o a ciò che egli credeva fosse il meglio).
Metanira, come responsabile della gestione della sua casa, cogliere l'opportunità offerte dalla signora che si è presentata in quanto sa perfettamente che le figlie gli hanno raccontato che sono numerose le case che avrebbero desiderato averla al loro servizio. Metanira offre il meglio a Demetra, "una coppa di vino dolce come il miele", ma la Dea lo respinge. Lo respinge perché da un lato il suo dolore la costringe a sacrificare una parte di sé stessa ma, soprattutto, perché l'arte dell'Agguato che sta esercitando impone a non essere avida, ma schiva e discreta.
Chiede acqua con farina d'orzo e menta.
In cosa consiste "lo accettò in funzione del rito"?
L'Iniziato deve onorare il suo ospite. Sia che egli sia presso qualcuno o qualcuno presso di lui! Rifiutare tutto è un'offesa; far presente delle necessità soggettive onora chi ospita e impegna chi è ospitato all'accettazione e all'onorare l'ospitalità.
Dopo aver accettato quanto le è stato portato, Demetra non è più la Demetra di prima. Ora può ascoltare le parole di Metanira. Le parole di Metanira sono dure come l'acciaio.
Metanira non sa ma intuisce, la sua intuizione, in fondo, è il suo potere che la Dea riconosce e apprezza.
Dice Metanira: "Salute a te, o donna, poiché io credo che tu sia nata da genitori non volgari, anzi illustri: illuminano il tuo sguardo dignità e maestà, come quello dei re che rendono giustizia."
La Follia Controllata esercitata dalla Dea frena e imbriglia il suo Potere, ma non nasconde la rappresentazione dello stesso fra gli Esseri Umani. Tu non sei persona sottomessa, sembra dire Metanira, nello stesso tempo non sei volgare e arrogante inoltre, i tuoi occhi ardono del fuoco feroce della vita. Occhi simili sono occhi di Esseri Umani abituati a prendersi nelle proprie mani la responsabilità della propria vita e, nello stesso tempo, abituati a rendere giustizia in quanto il rendere giustizia è la forma della loro esistenza.
Metanira riconosce la forma "Umana" del Potere di Essere della DEA.
Nello stesso tempo, Metanira riconosce le condizioni oggettive della propria esistenza: "Ma, sebbene a malincuore, ineluttabilmente noi esseri umani dobbiamo sopportare quel che ci danno gli dei: infatti, il giogo ci grava sul collo." Apparentemente sembra un'accettazione del "destino" o del "volere degli Dèi" in realtà si tratta di riconoscimento della realtà oggettiva e dei limiti che questa realtà pone agli Esseri Umani.
E' importante comprendere questo, perché è una parte fondamentale per l'Iniziato: comprendere i limiti in cui si svolge la propria esistenza. Questi limiti pesano sugli Esseri Umani come macigni e spesso gli Esseri Umani non sono in grado di superarli. Metanira avrebbe voluto un figlio maschio in età più giovane, ma è riuscita ad averlo solo in età avanzata, contro ogni speranza! Però ha avuto ciò che desiderava. Ora desidera che questo figlio cresca e anche questo, per lei, è un macigno. E' un possibile limite!
Però Metanira afferra il centimetro cubo di opportunità che le si è presentato: la Dea! Lei deve convincere la Dea ad allevare il figlio. Metanira non sa che la Dea ha già deciso di farlo, ma quand'anche lo sapesse la cosa per lei è talmente importante da offrire tutto il possibile. Non tira sul prezzo con la Dea, non cerca di ingannarla, offre quanto lei possiede o quanto lei è in grado di privarsi.
Metanira non afferra il centimetro cubo di opportunità perché lei è "furba", ma perché lei manifesta la propria necessità attraverso il proprio cuore. E' il proprio cuore che Metanira espone. Le sue apprensioni e i suoi timori. E' il suo cuore che incontra il cuore della Dea: le sue necessità e le sue passioni!
Questa è una cosa che gli Iniziati dovranno imparare per percorrere un sentiero di conoscenza. Il sentiero di conoscenza si comunica con la ragione, con le parole, ma si percorre col cuore. Un Iniziato è apparentemente fragile perché ha tutta la sua struttura emotiva esposta. La sua struttura emotiva esposta lo rende vulnerabile alle tensioni, ai desideri e alle passioni del mondo, però gli permette di cogliere quanto gli uomini esprimono nel mondo al di là della forma attraverso la quale essi la esprimono.
Metanira offre tutto quanto le è possibile offrire alla Dea in quanto la Dea è in grado di darle tutto quello che desidera.
Cogliere il centimetro cubo di opportunità, quando questo si presenta, è arte del "guerriero". Chi è il "guerriero"? E' colui che mette in atto delle azioni nella sua esistenza per raggiungere un fine, colui che manifesta il proprio Potere Essere nella propria quotidianità. Agire, significa essere oggettivamente responsabili della propria esistenza in quanto l'azione altro non è che la manifestazione soggettiva delle nostre idee e della qualità della nostra esistenza.
Chi agisce persegue un Intento! Chi persegue un Intento deve agire entro i limiti delle condizioni oggettive. I limiti si possono aggirare o superare afferrando il proprio centimetro cubo di opportunità, ma dobbiamo essere veloci nelle decisioni. Il centimetro cubo di opportunità si presenta per un attimo (magari ad alcuni si presentano molti centimetri cubi di opportunità) e a noi rimane solo quell'attimo per afferrarlo. Come per Metanira, c'era solo quel colloquio per poter afferrare e trattenere il centimetro cubo dell'opportunità dell'arrivo nella sua casa della Dea.
Non sapremmo mai quanti centimetri cubi di opportunità ci siamo lasciati sfuggire nella nostra esistenza, né sapremo mai come sarebbe stata la nostra vita se anziché lasciarci sfuggire quel centimetro cubo di opportunità ne avremmo afferrato un altro.
Questo non ci deve toccare. Quando agisce un Iniziato? Ora, in questo presente. In ogni presente della sua esistenza. Per un Iniziato non c'è rimpianto per il passato come non c'è angoscia per il futuro.
Marghera, 06 novembre 2024
Il testo dell'Inno Omerico a Demetra è tratto da "Le religioni dei misteri" a cura di Paolo Scarpa edizione Fondazione Lorenzo Valla
Nell'Inno Omerico a Demetra sono racchiusi tutti i misteri di Eleusi. Costruire il dio che cresce dentro ad ogni uomo e, nello stesso tempo, costruire le condizioni affinché le persone possano costruire più facilmente il dio che cresce dentro di loro.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Demetra al museo di Roma
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