Che cosa si intende per illuminazione?
L'illuminazione non è altro che l'insorgenza di un'intuizione che illumina la coscienza di un individuo rendendola consapevole di nuovi aspetti che non aveva considerato precedentemente.
L'illuminazione è una modificazione della coscienza dell'uomo.
La nostra conoscenza si modifica includendo progressivamente sempre nuove esperienze. Queste esperienze rimangono sulla superficie della coscienza ma non sono in grado di modificarla perché la coscienza riconduce quelle esperienze ad un già vissuto. La coscienza di un individuo tende a rimanere costante anche all'arrivo di nuove esperienze che modificano quantitativamente la sua conoscenza.
Le esperienze possono anche avere qualità diverse, ma la coscienza non è in grado di coglierle e continua a ridurle sempre al già conosciuto, al già fagocitato.
Il corpo dell'uomo che vive le esperienze ha una visione diversa della realtà rispetto alla coscienza dell'uomo. Il corpo, al di là di cosa la scienza scoprirà o stabilirà, ha una percezione della realtà diversa e separata dalla coscienza e che non può essere ridotta alla conoscenza del già vissuto.
Le esperienze vissute creano anche traumi all'individuo. Traumi, problemi, felicità, espressioni emotive, ecc che alterano l'equilibrio esistente fra corpo e coscienza. La crepa che si apre è prodotta dall'incapacità, o impossibilità, della coscienza di affrontare le condizioni di esperienze particolarmente conflittuali.
Il corpo, che invia continuamente segnali alla coscienza e che la coscienza continuamente respinge, riesce, in quel momento, a "bucare" la separazione fra il corpo e la coscienza. Il segnale del corpo si presenta alla coscienza con tutto il suo carico emotivo.
Il nuovo, una nuova intuizione, una nuova intuizione sulla realtà, illumina, col suo carico emotivo, la coscienza, In quel momento quella coscienza muore. Il carico emotivo dell'intuizione ha attraversato l'intera coscienza mettendo fine a tutte quelle caratteristiche di lettura esperienziale nelle quali la coscienza conchiudeva ogni fenomeno che le giungeva dal mondo.
L'arrivo dell'intuizione viene percepita dall'individuo come un'illuminazione. Ciò che prima era sconosciuto, ora si presenta alla sua conoscenza. La conoscenza si modifica immediatamente all'insorgere dell'intuizione, ma la coscienza ha la necessità di morire e ristrutturarsi per rinascere nuova e diversa dopo aver fagocitato la nuova intuizione.
Questo meccanismo di trasformazione della coscienza si oppone al meccanismo proposto da una parte della filosofia metafisica secondo cui un "ente esterno" determina la coscienza dell'uomo rendendola immutabile fintanto che tale "ente", Dio, non interviene a modificarla (doni di Dio).
Scrive Mao Tse Tung:
La metafisica, o evoluzionismo volgare, considera tutte le cose del mondo come isolate e statiche, le considera unilateralmente. Una tale concezione del mondo considera tutte le cose del mondo, le loro forme e categorie, come eternamente isolate le une dalle altre ed eternamente immutabili. Anche se riconosce le modificazioni, le considera soltanto come aumento o diminuzione quantitativi o come semplice spostamento. E le cause di questo aumento, diminuzione o spostamento non si trovano nelle cose stesse, ma fuori di esse, ossia nell'azione di forze esterne. I metafisici ritengono che le diverse cose del mondo e le loro proprietà rimangano immutate dal momento in cui cominciano a esistere, e che le loro successive modificazioni siano soltanto aumenti o diminuzioni di quantità. Essi ritengono che una cosa possa soltanto riprodursi all'infinito, ma non trasformarsi in un'altra cosa, in una cosa diversa.
Mao Tse Tung, Le due concezioni del mondo, in Opere scelte, pag. 330
Le due concezioni che presenta Mao non sono l'espressione di due filosofie antagoniste. Non siamo davanti ad una filosofia metafisica e ad una filosofia materialista-dialettica, ma siamo davanti a due concezioni di filosofia metafisica che esprimono una visione del mondo contrapposta. Le forze di modificazione della coscienza dell'uomo sono interne all'uomo, ma trascendono la ragione dell'uomo. Noi conosciamo l'attività del corpo che mette in moto tali forze soggettive, ma la nostra ragione ne subisce gli effetti senza poterle descrivere se non per qualche parziale scoperta scientifica (il cervello plastico, i neuroni specchio, il ruolo del cervello nello stomaco, il ruolo del sistema simpatico, ecc.). Le forze che inducono l'insorgenza dell'intuizione chemodificano la coscienza dell'uomo sono trascendenti alla ragione dell'uomo, ma immanenti all'uomo inteso come insieme.
Quella di Mao Tse Tung è filosofia metafisica che, al di là dei meccanismi, interpreta il divenuto del presente. Un divenuto delle cose in essere attraverso la trasformazione delle cose che erano per forgiare il presente che è.
Questo, al di là della descrizione con cui noi riusciamo a conoscere le cose passate e a dedurre modi e contenuti della trasformazione del passato, ogni passato, nel presente.
La nostra conoscenza non conterrà mai tutto ciò che fu e tutto ciò che ha contribuito a produrre il presente e, d'altro canto, la nostra conoscenza non conosce l'intero presente né le forze o le cause totali che modificano il presente stesso contribuendo a genera il futuro.
Attribuire il presente all'azione di un agente esterno, Dio, è un atto ontologico che priva le cose della loro volontà d'esistenza per attribuirne l'esistenza a Dio.
L'illuminazione è un processo di trasformazione delle cose in sé dove nuove intuizioni, percezioni soggettive del reale, bucano la barriera della coscienza e ne modificano la struttura uccidendo la coscienza esistente e ricostruendola comprendendo i fenomeni che l'hanno modificata.
Scrive ancora Mao Tse Tung:
In contrapposizione alla concezione metafisica del mondo, la concezione materialistico-dialettica esige che nello studio dello sviluppo di una cosa si parta dal suo contenuto interno, dal nesso in cui una cosa si trova con le altre; che si consideri cioè lo sviluppo delle cose come loro automovimento interno e necessario, ogni cosa nel suo movimento e le cose circostanti come reciprocamente connesse e agenti l'una sull'altra. La causa fondamentale dello sviluppo delle cose non si trova fuori di esse ma dentro di esse, nella natura contraddittoria insita nelle cose stesse. Questa natura contraddittoria esiste in tutte le cose e genera il loro movimento e il loro sviluppo. La natura contraddittoria insita nelle cose è la causa fondamentale del loro sviluppo, mentre il nesso e l'azione reciproca delle cose tra loro rappresentano la causa secondaria.
Mao Tse Tung, Le due concezioni del mondo, in Opere scelte, pag. 331
E' Marte, Ares, che agendo nel soggetto, fuori e dentro di esso, modifica il soggetto stesso perché il soggetto, nell'affrontare le contraddizioni del mondo, alimenta le contraddizioni dentro sé stesso modificandosi.
Il movimento nel presente, del soggetto che vive nel presente, da ciò che era ha portato a ciò che è ponendo le condizioni per ciò che sarà. E' filosofia metafisica che si contrappone alla concezione ontologica che priva il soggetto delle sue stesse forze divine, dell'Ares che è, per trasformarlo in un oggetto d'uso dell'ente, di Dio, che manovra l'uomo come un burattino controllato con i fili allo stesso modo in cui un "comando sociale" possiede gli uomini trasformati in "pecore del gregge", oggetti d'uso per ogni sua necessità.
L'illuminazione è il movimento verso il futuro della coscienza. Il movimento verso il suo costante sviluppo che si realizza nell'attività con cui il corpo fisico abita il mondo. Come il corpo fisico soddisfa i suoi bisogni e le sue necessità nell'ambiente in cui vive. La coscienza si adatta a quel vivere e quel vivere, qualunque sia, alimenta e dirige lo sviluppo della coscienza dell'uomo attraverso l'intuizione che, esplodendo in essa, la illumina costantemente modificandola e adattandola alle nuove esigenze del corpo fisico nel suo abitare il mondo.
Qualunque sia la coscienza dell'uomo o della donna che abbiamo di fronte, questa si è forgiata nelle contraddizioni fra le sue necessità d'esistenza e le condizioni che il mondo in cui è nata e vissuta, gli ha posto.
La coscienza dell'uomo è un prodotto dell'esistenza dell'uomo e questa visione è opposta alla visione ontologica che permea la filosofia metafisica del dominio che vuole l'uomo quale prodotto di una volontà esterna all'uomo, Dio, che priva l'uomo e gli enti della Natura della loro volontà d'esistenza.
Marghera, 12 marzo 2023
Sito di Claudio Simeoni
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Ultima modifica 12 febbraio 2023
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