In questo contesto, sull’importanza del bestemmiare, è bene chiarirci: io tratto i termini dal punto di vista della Religione Pagana e trovo socialmente insultante e ingiurioso il significato che a questo termine attribuiscono i cristiani, i musulmani, gli ebrei o i buddisti.
In ambito cristiano la bestemmia è intesa come:
La bestemmia è un'ingiuria o un epiteto offensivo riferito a Dio o ai santi, o in generale riferito ad una qualsiasi divinità o ad un qualsiasi individuo oggetto di venerazione da parte di fedeli a - o esponenti di - differenti dottrine religiose. Essa appartiene alla sfera del turpiloquio.
Questa affermazione è propria di un contesto sociale incostituzionale dove le azioni di uno, Dio, non sono censurabili come le azioni dell’uomo. Il Dio dei cristiani è il “macellaio di Sodoma e Gomorra”. Il mandante di tutta la discriminazione storica contro chi non faceva sesso come lui voleva. Se chiamiamo “assassino” un uomo che ha ucciso, altrettanto va chiamato “assassino” il Dio dei cristiani.
In sostanza, la bestemmia è considerata un “reato di lesa maestà” e non un riconoscimento della qualità delle azioni che la “maestà” ha commesso ai danni degli uomini e che reca offesa ed ingiuria agli uomini. Se io dico che “il Dio dei cristiani” è un “porco” perché: ha ordinato di ammazzare uomini donne e bambini per il suo divertimento, le cose sono due: o si condannano i libri sacri dei cristiani in cui il genocidio viene elevato a sacro, o si dimostra che nella storia questi principi non sono mai stati praticati perché: solo “simbolici”. Ancora, si condanna alla stessa pena chi appella col termine “assassino” un uomo che ha ucciso.
Nella Religione Pagana non esiste il “delitto” di lesa maestà.
Io non vengo a sindacare se tu dai del “porco” a Giove, perché: è Giove che, semmai si offendesse, si vendicherebbe.
Io non domino gli uomini attraverso l’uso di Giove; non stupro gli uomini in nome di Giove; non stermino gli uomini per conto di Giove!
Certamente mi ha offeso Umberto Eco quando, durante la trasmissione televisiva “Che tempo che fa” ha bestemmiato contro Giove e Venere. Ma non mi ha offeso perché: ha bestemmiato contro Giove o Venere, mi ha offeso perché: “tanto i Pagani non esistono”. Ha offeso i Pagani, non ha offeso Giove e Venere.
Giove non mi chiede di ammazzare gli uomini per suo conto. Gli uomini, non essendo creati ad immagine e somiglianza di “Giove”, sono in continua trasformazione e, semmai, Giove mi chiede di discutere con gli uomini.
C’è però un’altra questione più sacra.
I Pagani vivono la loro vita come se combattessero sotto le mura di Ilio.
Che cosa significa?
Significa che ogni giorno, ti alzi ed esci di casa affrontando le tensioni della giornata. Queste tensioni vengono vissute come se si stesse duellando con Paride, Ulisse, Ettore, Achille, Menelao, ecc. E in quelle guerre quotidiane partecipano gli Dèi sia nelle azioni delle persone che affrontiamo sia nelle nostre azioni evocandoli dentro di noi ed esprimendoli nell’agire. Può essere Atena, Apollo, Afrodite, Diana e tutti gli altri Dèi che abitano dentro di noi.
Quando noi colpiamo un avversario, anche solo giocando a carte, colpiamo il Dio che si esprime nelle sue azioni. Il Pagano vive in un mondo di Dèi.
La bestemmia non è un’offesa al Dio che stiamo combattendo; è espressione delle nostre emozioni impegnate nella nostra esistenza che si compattano mediante le parole, magari dando del “porco” al Dio che in quel momento ci sta ostacolando.
Al Dio, a cui sto dando del “porco”, non gli frega niente delle mie parole perché: un Dio non sente le parole, sente il flusso emotivo con cui l’uomo accompagna le azioni. Ed è sacra ogni azione che l’uomo mette in atto per determinare la propria esistenza superando le contraddizioni che l’esistenza gli pone davanti.
Nella diversa concezione religiosa cristiana, gli uomini non devono combattere per la propria esistenza, si devono sottomettere alla volontà di Dio. Devono accettare la sua provvidenza e la sua volontà. Questo, per un Pagano, è una bestemmia alla vita. E’ una bestemmia alla società civile. E’ una bestemmia agli uomini. E questo tipo di bestemmia genera indignazione perché: porta al bullismo, agli omicidi del più debole, alla repressione degli emarginati ai quali è imposto di “non imprecare” contro chi fa loro violenza o è mandante di quella violenza: il Dio dei cristiani.
Il concetto di bestemmia del cristianesimo serve per legittimare i campi di sterminio degli uomini, in qualunque modo si esprima lo sterminio degli uomini nella società dominata dagli adoratori del “macellaio di Sodoma e Gomorra”.
Si può trattare del campo di sterminio determinato dagli omicidi sul posto di lavoro con la gente che vola dalle impalcature. Si può trattare del campo di sterminio del femminicidio. Si può trattare del campo di sterminio che spinge al suicidio. Si può trattare del campo di sterminio del bullismo. E potremmo continuare con tutte quelle bestemmie che gli adoratori del “macellaio di Sodoma e Gomorra” mettono in atto contro gli uomini a maggior gloria della provvidenza del loro Dio.
Bestemmiare, nella società in cui viviamo, è un atto sacro con cui si rivendicano i diritti dell’uguaglianza democratica contro la monarchia assoluta imposta dal Dio dei cristiani.
Reprimere la bestemmia è un atto di violenza, di terrorismo, contro il principio di uguaglianza che toglie agli uomini il diritto di rivendicare il proprio essere cittadini per costringerli ad un ruolo di sudditi timorosi e sottomessi.
Marghera, 28 febbraio 2023
Sito di Claudio Simeoni
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Ultima modifica 12 febbraio 2023
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