Il libro, Gesù di Nazareth: l'infamia umana, contiene l'analisi ideologica di Gesù
Cod. ISBN 9788893322034 (i testi non compresi nel 1 vol. entreranno nel vol. 2)
Effetti dell'ideologia di Gesù sull'uomo e nell'attuale società
Il tema di entrambi i salmi 9 e 10 sono il trionfo del Dio padrone contro chi si ribella al Dio padrone o ai servi che lo rappresentano. E' uno di quei salmi che invitano a macellare i nemici che non si sono sottomessi al dio padrone e a chi li rappresenta e legittimano il genocidio delle persone che cercano la libertà.
Il salmo 10 (seconda parte del salmo 9 in varie traduzioni) si distingue dalla prima parte perché il soggetto, su cui Dio trionfa, non sono i nemici di Dio, ma i servi di Dio. Dio punisce i suoi servi. Li trasforma in prede dei loro nemici. E' da chiedersi, in quest'ottica Dio si serve dei nemici dei suoi servi per colpire i suoi servi. Che senso ha essere servo di qualcuno che usa i tuoi, che sono anche i suoi, nemici contro coloro che lo vogliono servire?
E allora il servo, lo schiavo, supplica Dio di intervenire contro i suoi nemici. Il servo, lo schiavo, vive inconsapevole del fatto che il suo Dio si diverte a torturarlo e lui supplica il suo Dio affinché colpisca il torturatore mandato da Dio.
In questa supplica dei servi si rivela tutto il sadismo di Dio nei confronti dei suoi seguaci che, illudendosi di accedere all'onnipotenza di Dio disprezzano arrogantemente la vita e gli altri uomini.
Legittimando il diritto di Dio di sterminare nemici, considerati schiavi ribelli, e servi, il salmo 10 dichiara la monarchia assoluta in nome di Dio.
La traduzione dei salmi usata è molto edulcorata e tende a nascondere con termini "smussati" tutto l'odio del Dio padrone e dei suoi servi per gli schiavi che cercano la libertà. Il salmo 9-10 è il trionfo del dio padrone su un campo di sterminio grande come l'intera società umana. Le traduzioni, attraverso l'uso del linguaggio, tendono a costruire immagini diverse nella testa del lettore. Le immagini suscitate dall'uso dei termini sono diverse a seconda dei fini che si prefigge il traduttore. La traduzione è di un certo tipo se il traduttore vuole far accettare l'idea di un Dio "buono" e "compassionevole". La traduzione è di un altro tipo se il traduttore vuole incutere paura e terrore al fine di indurre sottomissione nelle persone.
La parafrasi permette di comprendere immediatamente il significato esoterico dei salmi, in questo caso il salmo n. 10 come seconda parte di un salmo che funge da confine. Infatti, in molte traduzioni c'è la doppia numerazione che parte dall'unificazione del salmo col salmo 10. Io ho scelto di dividere in due salmi, il 9 e il 10.
Perché Dio padrone stai lontano,
ti nascondi nel tempo in cui il tuo schiavo è angosciato?
Il tuo schiavo soccombe a chi desidera la libertà
E cade nelle insidie di chi vorrebbe che si liberi delle tue catene.
Chi vorrebbe essere un tuo schiavo, o Dio padrone, è tentato dalla libertà
E cade nel desiderio di liberarsi dalla tua schiavitù.
L'uomo libero disprezza il padrone di schiavi:
"Il Dio padrone è uno schiavista; il Dio padrone è il male;
il Dio padrone si compiace nell'impedire all'uomo di diventare un Dio."
Questo è il pensiero dell'uomo che si è liberato dalle tue catene, o Dio padrone.
Le imprese del mio Dio padrone, riescono sempre:
Il mio Dio padrone si fa beffe dei tuoi giudizi.
Il mio Dio padrone disprezza ogni uomo
Perché ogni uomo è il suo avversario.
L'uomo che cerca la libertà pensa:
" Non mi metteranno mai più le catene.
Vivrò obbedendo solo a me stesso".
L'uomo libero è pronto a spergiurare
Per difendere la sua libertà contro il Dio padrone.
L'uomo libero è pronto ad ingannare per difendere
La libertà dei popoli contro i soprusi e gli inganni del Dio padrone.
L'uomo libero sta in agguato dietro le siepi,
dai nascondigli aggredisce chi vuole imporgli la schiavitù.
Gli occhi dell'uomo libero spiano lo schiavo infelice
Che muore nel dolore e nella disperazione
Aspettando il suo Dio padrone.
L'uomo libero sta in agguato nell'ombra
Come un leone nella sua società.
Sta in agguato per ghermire lo schiavista servo del Dio padrone.
Impedisce la miserabile schiavista di imporre le sue catene.
Infierisce di colpo sul Dio padrone
E gli schiavi del Dio padrone si sentono infelici.
L'uomo libero pensa: " Il Dio padrone è solo un vigliacco,
un vigliacco che si ciba di sofferenza,
si nasconde come un vile, si compiace della sottomissione".
Sorgi, o Dio padrone, alza la tua mano,
Non dimenticare i tuoi schiavi che ti amano.
Perché l'uomo libero disprezza il Dio padrone e i suoi schiavi
E pensa: E' a me che il Dio padrone dovrà rendere conto!"
Eppure tu, o Dio padrone, ti compiaci dell'affanno e del dolore,
Tutto tu guardi, prendi nelle mani e porti alla tua bocca.
A te si abbandona chi hai reso misero,
Sei il sostegno del dolore a chi hai reso orfano.
Continua, o Dio padrone, a spezzare il braccio a chi cerca la libertà
E più non la trovi.
Il Dio padrone è padrone in eterno, per sempre:
Lui macella i popoli facendoli scomparire dalla terra.
Compiaciti, o Dio padrone, delle sofferenze di chi hai reso misero,
Rafforza la loro miseria, compiaciti dei loro lamenti.
Dio padrone, rendi gli uomini orfani e miseri
E non ti incuta più terrore l'uomo che, davanti a te,
Pretende la sua libertà come un Dio libero ed orgoglioso
Delle sue genti e della sua società!
Perché, Signore, stai lontano,
nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio
e cade nelle insidie tramate.
l'empio si vanta delle sue brame,
l'avaro maledice, disprezza Dio.
L'empio insolente disprezza il Signore:
"Dio non se ne cura: Dio non esiste";
questo è il suo pensiero.
Le sue imprese riescono sempre.
Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi:
disprezza tutti i suoi avversari.
Egli pensa: "Non sarò mai scosso,
vivrò sempre senza sventure".
Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca,
sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
Sta in agguato dietro le siepi,
dai nascondigli uccide l'innocente.
I suoi occhi spiano l'infelice,
sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il misero,
ghermisce il misero attirandolo nella rete.
Infierisce di colpo sull'oppresso,
cadono gl'infelici sotto la sua violenza.
Egli pensa: "Dio dimentica,
nasconde il volto, non vede più nulla".
Sorgi, Signore, alza la tua mano,
non dimenticare i miseri.
Perché l'empio disprezza Dio
e pensa: "Non ne chiederà conto"?
Eppure tu vedi l'affanno e il dolore,
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero,
dell'orfano tu sei il sostegno.
Spezza il braccio dell'empio e del malvagio;
Punisci il suo peccato e più non lo trovi.
Il Signore è re in eterno, per sempre:
dalla sua terra sono scomparse le genti.
Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri,
rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio
per far giustizia all'orfano e all'oppresso;
e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra.
Dio incontra l'uomo e lo rende schiavo
Sito di Claudio Simeoni
Pagina aperta il 06 marzo 2011
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Ultima modifica 22 settembre 2021
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