Arthur Berger
ricerca sulla sopravvivenza (SRF) dopo la morte

Decimo capitolo

Near Death Experiences, esperienze di premorte
fra scienza, cristianesimo e stregoneria

Congresso internazionale di San Marino 16-18 maggio 1997

di Claudio Simeoni

Indice dei temi congressuali

Arthur Berger

Berger illustra le ricerche sulla sopravvivenza dopo la morte, il loro uso e la loro utilità.

Berger è espressione del Potere di Avere e come tale finalizza le sue "ricerche" verso fini pratici: il controllo della morte e la determinazione dell'esistenza dopo la morte.

La sua ricerca intende fornire uno strumento di controllo dell'uomo mediante il controllo della morte e del dopo morte. A lui non interessano le discussioni filosofiche,

Il Potere di Avere non sa cosa scaturirà da quegli studi. Qualunque cosa sia, vuole essere lui a gestirla.

Berger gestisce una fondazione a Miami che studia modi per scoprire se si sopravvive dopo la morte e in che forma. Scoprire se si sopravvive dopo la morte, documentandolo, è il problema che deve risolvere per soddisfare i suoi finanziatori. Deve documentare come e in che condizione si sopravvive e se le condizioni della sopravvivenza dopo la morte possono essere gestite dai suoi finanziatori.

I suoi finanziatori appartengono al Potere di Avere, controllano gli uomini, e dunque, si ritengono l'assoluto.

Cosa chiede il Potere di Avere? La descrizione dell'oggettività nella quale da morto dovrò vivere.

Cosa determina il Potere di Essere? La strutturazione al meglio di un individuo per affrontare qualunque oggettività che incontrerà al momento della morte.

Cosa si chiede il Potere di Avere?

Sopravvivrò dopo la morte del corpo fisico? C'è la sopravvivenza della coscienza dopo la morte del corpo fisico? In che condizioni?

Cosa si chiede il Potere di Essere?

Nulla! Perché il Potere di Essere non si pone domande sul dopo la vita fisica, ma affronta ogni istante del suo esistere tentando di arricchirsi. Per far questo arricchisce la propria coscienza, la propria consapevolezza, il proprio sapere, migliora le condizioni oggettive della propria esistenza sia per sé stesso che per l'oggettività nella quale vive.

In altre parole, l'Essere Umano quando affronta il dopo morte del corpo fisico si comporta come il feto mentre costruisce sé stesso per affrontare la sua morte nella pancia della madre. Si predispone e si rafforza nel suo presente perché solo rafforzandosi nel presente che vive può affrontare il dopo, qualunque sia il dopo. Che il dopo sia la sua morte e, come conseguenza, la sua nascita come bambino, per il feto è indifferente, lui è pronto per quanto ha potuto essere pronto. Il feto cerca di diventare il più forte possibile, anche danneggiando la madre pur di presentarsi nelle migliori condizioni al momento della nascita.

L'Essere Umano, a differenza del feto, può modificare anche l'oggettività per favorire il proprio divenire insieme a quello dell'oggettività.

Quali sono le domande centrali per le quali Berger è pagato per rispondere?

1) "La mente di una persona, con la sua conoscenza, il suo carattere, i ricordi e le abitudini continuano ad esistere dopo la morte?"

2) "La sopravvivenza può essere dimostrata ad altre persone?"

Come si può notare le domande non contengono nessuna ipotesi di divenuto. Partono dal presupposto che tutti gli individui hanno le medesime possibilità di sopravvivere dopo la morte qualora venga dimostrato che un individuo è sopravvissuto dopo la morte.

I cristiani vanno alla ricerca dell'arca, i cristiani vanno alla ricerca della "lancia del destino", ecc. Nella loro disperazione per non poter provare l'esistenza del loro dio padrone o del loro Gesù, qualcuno spera di provare l'esistenza della propria coscienza razionale dopo la morte del corpo fisico.

La fondazione di Berger si ripropone di risolvere come dimostrare e comunicare le sue eventuali scoperte in un secondo momento.

Veniamo alla prima domanda. Cosa caratterizza un individuo secondo Berger? La morte, la sua conoscenza, il carattere, i ricordi e le abitudini. Questi aggettivi caratterizzano l'individuo che interessa a Berger.

Dal mio punto di vista è come affermare che identifico l'individuo prodotto da quel feto per il fatto che quel feto nella pancia della madre scalciava col piede destro e quest'individuo ha l'abitudine di prendere a calci il prossimo col piede destro. Un individuo non è tale in quanto è ciò che è ma è tale per le rappresentazioni.

L'errore fondamentale di Berger e di quel tipo di ricerca consiste nell'identificare l'individuo per le sue rappresentazioni formali del suo corpo dopo la morte del corpo fisico.

La sua ricerca è volta a determinare se sopravvive la morte del corpo fisico o se sopravvive la sua mente, la sua conoscenza, il suo carattere, i suoi ricordi e le sue abitudini?

Se Hitler è sopravvissuto alla morte del corpo fisico è sopravvissuto il suo antisemitismo, il suo carattere collerico, il ricordo di quanto fu e le sue abitudini di macellare gli ebrei?

Il feto, quando nasce Essere Umano, ha l'impronta del feto che lo ha formato ma non è più feto, è Essere Umano. Che senso ha cercare nell'Essere Umano il feto che fu? Non ha senso per il Potere di Essere; per la vita. Ha senso per il Potere di Avere, per trovare il modo di controllare la trasformazione come oggi controlla le trasformazioni (o almeno interviene) nei vari passaggi di sviluppo dell'Essere Umano.

Gli Stregoni sanno che il Potere di Essere va oltre la descrizione del quotidiano che Berger chiama mente, va oltre il carattere sviluppato nel quotidiano per centrare e manipolare elementi della psicologia "del profondo", sia nei confronti della vita che nei suoi processi di adattamento. Gli elementi caratteriali sono elementi marginali, si formano per vivere e si disintegrano con il corpo. Nel Potere di Essere si somma, nella struttura emotiva del'individuo, la percezione delle relazioni col mondo sia in forma consapevole che in forma razionalmente inconsapevole. La struttura emotiva dell'individuo va oltre i ricordi razionali accumulati nella memoria in quanto questi esistono solo nella misura in cui sono funzionali all'esistenza dell'individuo nel presente: che ne fa dei ricordi fetali l'Essere Umano adulto?

Le abitudini sono tali nella misura in cui esiste una costante nella relazione oggettività-soggettività tale da mantenerle: che se ne fa un Essere Umano adulto delle abitudini acquisite in quanto Essere Feto? Certamente qualche traccia persiste e magari è anche la base delle nuove abitudini, dei nuovi fare, ma è tanto lontana dalla condizione originale da non poter più essere ricondotta all'origine e comunque perfettamente modificata e integrata nelle nuove condizioni di vita.

Cosa cerca Berger a questo punto? Delle non risposte!

Come sono non risposte quelle che ha sempre ottenuto dai miliardi di Esseri Umani che fino ad oggi sono morti. Eppure, per il Potere di Avere la speranza di impossessarsi di un nuovo strumento di controllo è l'ultima cosa a morire.

Dopo di che Berger ipotizza anche: "E' anche possibile però che io sia sopravvissuto alla morte (del corpo fisico ndr), destato da essa come una persona che si sveglia una mattina dopo una notte di sonno, ma poiché in qualche modo le cose sono cambiate, per mancanza di motivazioni o di incapacità di comunicare, non ho la forza di rendere nota la mia esperienza al vivente".

Questo è il dubbio che assale Berger. Questo dubbio viene immediatamente scartato in quanto la sua soluzione non appare economicamente vantaggiosa. Il Potere di Avere si regge attraverso la sua capacità di controllare gli individui e i loro processi di trasformazione finalizzandoli al proprio sviluppo e alla soddisfazione dei propri bisogni. Qualora gli individui diventassero un'altra cosa rispetto a quanto il Potere di Avere conosce, o è attrezzato per conoscere e controllare, dovrebbe dapprima negare l'esistenza del nuovo individuato e contemporaneamente lavorerebbe per costruire le condizioni attraverso le quali trarre vantaggio dal nuovo.

Pertanto, non esiste ricerca sul dubbio esposto!

Berger è finanziato per conservare e rispondere alla prima domanda esposta in quanto egli deve convalidare le ipotesi di partenza, anche se non manifeste, col suo lavoro: l'uomo è creato ad immagine e somiglianza di dio e una volta morto torna a dio e dunque deve necessariamente conservare memoria della sua vita umana in quanto la vita umana, e solo la vita umana, determina le relazioni fra l'uomo morto e dio.

Questo presupposto annulla la ricerca risolvendola nel suo apriori stuprandone ogni possibile risultato. Questo anche per quanto riguarda la ricerca che parte dalla premessa della reincarnazione; l'Essere Umano si trasforma in una specie di detective alla ricerca di prove che confermino i suoi desideri. E' quanto emerge dai lavori di Jan Stevenson e dal tipo di ricerche effettuate sulla reincarnazione.

A questo punto Berger ci espone le tecniche pensate per giungere ad un qualche risultato. Ha preso spunto dalla pratica di uno studioso tale F. W. H. Hyers che per dimostrare la sopravvivenza dopo la morte ha chiuso un messaggio in una busta impegnandosi a rivelarne il contenuto dopo morto. Berger ha preso nota della busta sigillata (esperimento del resto fallito) ampliandolo con più buste in modo da dare più possibilità.

Uno degli effetti che Berger deve superare sono gli eventuali effetti PSI (anche se relativi per la scarsa attenzione data dalla vita umana per la descrizione della ragione). In particolare, quelli telepatici. Nessuno deve aver ricevuto nessuna forma di comunicazione sul contenuto della busta. E così via elencando altre precauzioni.

Berger non precisa: chi gli garantisce che quando riceve una comunicazione sul contenuto della busta il messaggio provenga dall'estensore del contenuto della busta stessa?

E' un problema estraneo al modo di pensare di Berger! Gli unici Esseri a cui egli riconosce la possibilità di sviluppare una sopravvivenza dopo la morte sono gli Esseri Umani. Nessun altro essere della Natura può fare questo.

In altre parole è un'immensa stupidaggine!

Berger sviluppa l'esperimento di Myers con delle combinazioni numeriche. Sembra tutto più logico. Ci sono più possibilità di ottenere delle risposte. Berger non si pone evidentemente la domanda su cosa se ne faccia o cosa costituisca per il feto una sequenza numerica elaborata sul fatto che l'Essere Umano esercita la sua attività attraverso l'uso di mani con dieci dita. Se le dita non servono al feto è facile ipotizzare che non servono nemmeno ad un corpo luminoso o ad un fantasma dopo la morte. Ma non è l'esistenza di un corpo luminoso che Berger vuole provare, ma se c'è staticità nel suo divenuto. Se cambia solo il corpo mantenendo costanti il carattere, la stessa mente, le stesse abitudini e pertanto anche la stessa mentalità articolata sulla descrizione del mondo di cui la logica numerica è parte importante.

I problemi delle capacità ESP sono rilevati da Berger che li considera il peggior ostacolo e la fonte delle maggiori obiezioni qualora ottenesse qualche risultato positivo. Berger afferma che il suo sistema numerico può essere esteso anche per comprendere forme di sopravvivenza dopo la morte nella forma della reincarnazione. In altre parole, tutti i ricordi del reincarnato dovrebbero concentrarsi sulla sequenza numerica. Un bel problema giuridico si porrebbe se un bambino dovesse conoscere la sequenza numerica provando in questo modo di essere reincarnato: i beni devono restare ai parenti del morto che li hanno ereditati o dovrebbero andare al bambino?

"L'obiettivo della Fondazione per la ricerca sulla sopravvivenza (SRF) è di sottoporre la questione della sopravvivenza allo studio sperimentale..." ha un programma che chiama: "Chiavi per la vita dopo la morte" e conduce principalmente all'esperimento con i numeri.

Berger si dichiara un ricercatore empirico e intende, attraverso i suoi esperimenti, indagare sulla possibilità di sopravvivere oltre la morte. "Ma se continuiamo a vivere dopo la morte con la nostra coscienza e memorie intatte, come si crede fin dall'inizio della storia umana, io e gli altri partecipanti all'esperimento dovremmo essere in grado di portare a termine i nostri esperimenti con successo".

Dispiace per lui quando non si rende conto di quanto profondamente sono riusciti, nel corso della storia, i poeti a toccare l'animo umano mitizzando la nostalgia della sconfitta per alimentare i desideri di sopravvivenza e di futuro a chi ha perso l'occasione per coltivare il proprio futuro. Toccare i sentimenti coinvolge gli Esseri Umani vuoti di ogni futuro il cui scopo è quello di giustificare il proprio essere vuoti attraverso: "Tanto siamo tutti uguali ed abbiamo lo stesso fine qualunque cosa facciamo; tanto vale continuare ad essere vuoti e burlarci di chi arranca, nel corso della sua esistenza, per coltivare il proprio divenire".

Se poi Berger dovesse dimostrare che solo coloro che arrancano sopravvivono dopo la morte del corpo fisico; per lui e quelli come lui sarebbe troppo tardi per iniziare scegliendo un modo diverso di vita.

Tutti costoro finanziano Berger, così possono continuare a nutrire di inutilità il loro presente continuando ad ignorare che la vita è un momento attraverso il quale costruire sé stessi e non arte di saccheggio del circostante.

Scritto nel 1997

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