Marco Margnelli 1939-2005
medico, neurologo, studioso delle estasi mistiche

Nono capitolo

Near Death Experiences, esperienze di premorte
fra scienza, cristianesimo e stregoneria

Congresso internazionale di San Marino 16-18 maggio 1997

di Claudio Simeoni

Indice dei temi congressuali

Marco Margnelli 1939-2005

Marco Margnelli è un medico specializzato in chirurgia generale; ex ricercatore presso il CNR; esperto in fisiologia degli stati di Coscienza e ha approfondito la conoscenza dell'"estasi mistica" e dello stato ipnagogico.

Margnelli è un convinto assertore dell'ipotesi secondo cui i fenomeni NDE rappresentano il cavallo di Troia della parapsicologia per un suo riconoscimento dalla scienza ufficiale.

Veniamo a quanto Margnelli ci dice.

Parla a lungo del parallelo fra effetti NDE e sistema allucinatorio. In pratica egli rileva le similitudini degli stati allucinatori con l'ingerenza della mescalina. Ingerire sostanze come la mescalina provoca molti fenomeni ricorrenti nelle NDE con particolare riferimento alle esperienze di tunnel, visione della luce e incontro con entità spirituali. Se alle visioni si aggiunge il senso di benessere e pace proprio della mescalina, secondo Margnelli, si può ipotizzare che il corpo umano sia in grado di liberare mescalina o una sostanza molto simile.

Analizziamo questa similitudine che appare molto importante.

L'effetto tunnel e la visione della luce sono parte dell'accensione di una percezione diversa indotta mediante la sostanza. In altre parole la sostanza, come la mescalina, attiva neuroni e sinapsi normalmente non attivate, anzi sbarrate dalla descrizione del mondo. Da qui l'effetto tunnel e la visione della luce. Effetto tunnel e visione della luce che rappresentano stati di percezione soggettiva o di formazione soggettiva della percezione una volta rotta la barriera della descrizione del mondo. Possono essere sia stati allucinatori come ricordi di percezioni cancellate dalla memoria, sia percezioni di aspetti diversi e nuovi della realtà. Sono sempre e comunque di carattere soggettivo. La nuova descrizione tende a prendere il posto o a integrarsi con la descrizione della ragione; è soggettiva come la ragione stessa. La descrizione di "entità spirituali" appartiene al condizionamento educazionale subito dall'individuo attraverso le variabili soggettive delle sue personali credenze (invece che dio, la madonna, i santi, Gesù e i singolo apostoli ecc. ecc.).

Il senso di pace e di benessere indotti dalle sostanze psicotrope sono tali da essere assimilate alle sensazioni NDE.

La specie umana ha lo stesso divenuto per ogni individuo. Dunque, l'Essere Umano ha una barriera che separa la descrizione del mondo dalle sensazioni e dai fenomeni di quanto non è in sintonia con quella descrizione.

La nostra ragione si organizza per percepire solo un certo numero di fenomeni e un certo numero di aspetti dei fenomeni. Il nostro corpo e la parte profonda, più antica del cervello è organizzata per percepire e considerare un numero e una qualità diversa di fenomeni che giungono dal mondo. Le varie percezioni sono tutte separate dalla ragione che solo in casi specifici (crisi emotive) o per disciplina, consente agli elaborati di queste percezioni di giungere alla coscienza (vedi la scoperta del cervello nello stomaco). [Nota di precisazione del 2016]

Il superamento di quella barriera (comunque avvenga), comporta sia il senso di Tunnel che la sensazione di luce. La causa che porta al superamento della barriera, indipendentemente dalla percezione sia del tunnel che della luce è uno stato di conflitto in cui è coinvolta la struttura emotiva dell'individuo. La sensazione di pace e di benessere viene accoppiata alla sostanza, sia quando è prodotta soggettivamente sia quando viene ingurgitata.

Infine, si ha la descrizione soggettiva data dal condizionamento educazionale attraverso il quale si tenta di rivestire la nuova percezione, la nuova descrizione, mediante immagini già conosciute ed elaborate dalla ragione (come la visione di dio, Gesù, gli apostoli, Mosè, Maometto, Buddha a seconda dell'ambiente culturale in cui l'individuo è vissuto.

Questo appartiene al singolo individuo, al suo divenuto!

Gli effetti NDE sono espressione dell'Essere Umano. Come individuo divenuto della specie. Nel suo divenire l'Essere Umano ha adattato la propria descrizione del mondo alla cultura sociale in cui è nato. Nel farlo ha modificato la sua struttura neuro-vegetativa (fisiologia) per adattarla a quelle condizioni. Inoltre, ogni singolo individuo ha subito un condizionamento educazionale infantile specifico attraverso il quale ha forgiato la propria personale idea del mondo. Questo insieme agisce nelle situazioni NDE, di premorte, portando alla coscienza delle specifiche immagini "spirituali".

A questo punto Margnelli pone dei quesiti piuttosto interessanti la cui risposta è propria della Stregoneria e non delle scienze ufficiali.

La prima domanda che pone è: perché quella sostanza viene fabbricata dal cervello solo in circostanze di crisi (egli rileva come quelle sostanze siano prodotte nei momenti di crisi cardiache)? La modificazione del nostro stato neuro-vegetativo avviene solo quando ne abbiamo necessità.

Margnelli dice che potrebbe essere prodotta dal cuore. Nello stesso tempo rileva come viene prodotta dal cuore anche quando questo non è leso (dunque la sua produzione non è relativa a lesioni al cuore). Forse, prospetta, l'emozione della crisi del momento.

Il problema non è quale organo produca quella sostanza, il problema è che all'apparire di un fenomeno percepito dal soggetto, parte la risposta dell'adattamento soggettivo, in questo caso neuro-vegetativo, dell'individuo

Anche nelle esperienze OBE gli effetti percepiti sono possibili quando il cuore pulsa e "scombatte". Affermare che il cuore sia l'organo che produce la sostanza capace di imitare gli effetti della mescalina è un'ipotesi accettabile (giudizio di necessità).

Come catalogare i meccanismi attraverso i quali il cuore emette quella sostanza?

"A parità di emozioni non c'è lo stesso risultato".

Questi così detti scienziati si stanno dimenticando che agiscono su persone e se è vero che ogni Essere Umano è uguale con due gambe e due braccia è altrettanto vero che ogni Essere Umano ha un proprio divenuto che incide essenzialmente nella formazione della sua struttura neuro-vegetativa e nei meccanismi in cui si esprime la sua percezione. Pertanto, ogni Essere Umano è uguale ma ha un diverso divenuto.

La meditazione e la pratica del sognare scatenano spesso l'effetto tunnel (cerchi luminosi che vengono incontro velocemente), luce con effetti allucinatori, incontro di "entità spirituali", senso di benessere e pace (o almeno tranquillità). Spariscono anche sensazioni fisiche di malessere. Le pratiche Yoga sono in grado di indurre tutto questo. Queste pratiche sono delle manipolazioni della soggettività pertanto forzano, fra le altre cose, l'emissione di sostanze che provocano parte degli effetti NDE che appaiono in caso di crisi.

Ogni ghiandola endocrina ha delle funzioni particolari intervenendo negli sviluppi degli effetti NDE? Solo la capacità soggettiva costruita dal singolo individuo nella sua esistenza è in grado di scatenare l'effetto NDE come esperienza soggettiva.

Un'altra domanda posta da Margnelli è: come la mescalina indotta produce effetti altamente soggettivi mentre la sostanza che sarebbe emessa dal corpo produce effetti molto simili e quasi sovrapponibili nei diversi individui.

L'esempio che fa riguarda il sonno REM in relazione ai sogni. Una sostanza, dice, può indurre il sonno REM ma non può riprodurre il sogno o indurre a riprodurre lo stesso sogno. Anche in quest'ambito Margnelli pone l'interrogazione evidenziando la forte soggettività degli effetti. In realtà la mescalina, come molte altre sostanze psicotrope, aiutano sì a forare la barriera della descrizione razionale del mondo producendo fenomeni di percezione alterata o allucinazioni, ma non inducono nel soggetto la certezza della morte. La sostanza ingerita distrugge lo schema descrittivo del mondo e altera l'apparato sensorio, ma non scatena la necessità di compattare il corpo luminoso su cui trasferire la coscienza per l'imminenza della morte del corpo fisico.

Con l'introduzione di sostanze psicotrope si ha la descrizione soggettiva di percezioni alterate o di effetti allucinatori dando, in fondo, sfogo al condizionamento educazionale nella qualità dell'alterazione della percezione o degli effetti allucinatori. Cosa significa? Che se da bambino l'individuo è stato costretto a pregare e a confidare in Gesù, le allucinazioni prodotte da piante psicotrope, gli presenteranno Gesù che lo conforta e alimenta i suoi desideri. Succede anche nella schizofrenia.

Quando è il corpo che scatena gli effetti in NDE, lo fa in condizioni di necessità. Prima che gli effetti NDE si presentino alla coscienza, il corpo predispone la sua struttura neuro-vegetativa e le sensazioni che si presentano alla coscienza sono simili in tutti gli individui della specie umana perché appartengono alla specificità di specie e di cultura. Mentre nell'introduzione di sostanze psicotrope si ha una alterazione della percezione così forte da costringere la ragione a riempire le allucinazioni con tutte le immagini del condizionamento educazionale. Nell'effetto NDE questo intervento della ragione è ridotto al minimo dai processi di adattamento neuro-vegetativo alle condizioni vissute in quanto, la priorità non è data dal gioco della percezione ma dall'urgenza di trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. Le sostanze possono indurre aspetti ma non ricreare la situazione critica che un corpo sta vivendo.

A questo punto Margnelli introduce un altro elemento relativo agli effetti NDE. Si verificano fenomeni di traslazione della coscienza del "paziente" in altre stanze dell'ospedale, la vista di oggetti e situazioni dall'alto, captazione di discorsi di medici quando il cervello avrebbe dovuto essere spento. "Certamente la mescalina non induce nulla di simile". In effetti il corpo luminoso tende a staccarsi dal corpo fisico e a spostarsi, ma essendo ancora legato al corpo fisico spesso la coscienza razionale è ancora in grado di ricomporre la propria descrizione del mondo. Non è comune, ma vista l'attuale incidenza di vissuti traumatici, in particolar modo per incidenti stradali, oggi non è così raro.

Ciò che Margnelli avrebbe dovuto analizzare è come mai cinque elementi (tunnel, luce, effetto di pace, senso di benessere, allucinazioni di entità spirituali immaginate) sono comuni sia in presenza di NDE che in esperienze con piante psicotrope come la mescalina mentre, con la mescalina, non si hanno notizie di fenomeni di traslazione della coscienza in un'altra stanza, in un altro luogo o quant'altro che sia razionalmente misurabile. In sostanza, tutto l'apparato che produce le allucinazioni nell'individuo può essere attivato con sostanze psicotrope, ma quell'apparto non può riempirsi di sostanza esistenziale.

Margnelli attraversa lo spettro sperimentale fisiologico e neurologico all'interno del quale si sono prodotti effetti NDE e sostanze chimiche che in qualche modo sembrano interferire, ma non è in grado di osservare la pratica esistenziale con cui l'individuo può usare per sé stesso quell'apparato fisico che viene attivato dalle sostanze psicotrope.

Margnelli, come ogni ricercatore, cerca le cause a cui attribuire i fenomeni NDE. Secondo lui la prima categoria sono le endorfine. Le molecole endogene che hanno proprietà molto simili alla morfina. Dice che queste sostanze sono piuttosto complesse in quanto appartengono alla categoria delle proteine, ma hanno effetti sulla coscienza e sull'umore se non anche sulla mente e il pensiero. Afferma che le endorfine avrebbero poco a che fare con i fenomeni NDE in quanto non entrano nel gioco dei fenomeni allucinatori.

Quando queste sono state iniettate in Esseri Umani si sono registrati effetti come benessere, serenità, equilibrio interiore e forse gioia, ma nessuna allucinazione, nessuna esperienza tunnel, nessuna esperienza di incontri col soprannaturale. Margnelli afferma anzi che la somministrazione di endorfine in soggetti con gravi disturbi allucinatori ha fatto regredire i disturbi stessi. La ricerca non è più proseguita per i divieti statunitensi di sperimentare con droghe simili.

Lo scatenamento di endorfine e i loro effetti spiegherebbero le sensazioni di benessere all'atto della morte del corpo fisico e della nascita del corpo luminoso. Sarebbe grave pensare che il passaggio fosse naturalmente doloroso. La stessa nascita del feto è organizzata dalla formazione della sua struttura fisica e neuronica per riuscire al meglio nel suo intento senza per questo soffrire eccessivamente. Sarebbe grave se la morte del corpo fisico e la nascita del corpo luminoso dovesse avvenire nel dolore. Al momento della crisi vicino alla morte c'è lo scatenamento di tutta una serie di reazioni chimiche e neurologiche che possono benissimo spiegare le sensazioni di benessere e di gioia per quanto si sta per compiere e nello stesso tempo lasciare un senso di incompiutezza e smarrimento quando, riavutisi dalla crisi, si ricorda quella gioia e quel benessere che si stava provando.

Le endorfine spiegherebbero quest'effetto nell'NDE. Sia la pratica di meditazione sia quella del sognare possono stimolare nel soggetto stadi di emissione endorfinica. Non è escluso che stadi diversi in meditazione siano dovuti alla capacità soggettiva di produrre sostanze nell'organismo forzandone i meccanismi neuro-vegetativi.

Margnelli nota come si possa pensare che alcune sostanze psicoattive possono essere delle sostanze dette polipeptide già fisiologicamente presenti all'interno del cervello che, qualora la loro presenza diventi eccessiva, siano responsabili delle esperienze NDE. Questa affermazione partirebbe dal fatto che la maggior parte delle esperienze NDE è prodotta da persone che incorrono in arresti cardiaci. Si è pensato che l'improvvisa mancanza di ossigeno al cervello possa essere la causa scatenante lo sviluppo di queste sostanze. Si tratterebbe delle sostanze alfa e beta endopsicosine sostanze che appaiono nelle aree cerebrali che non vengono irrorate dal sangue o dall'ossigeno. Queste sostanze hanno la funzione di ritardare, per un certo tempo, la morte dei neuroni. Si pensa che i fenomeni NDE possano essere effetto dello spegnimento progressivo dell'attività cerebrale.

Margnelli afferma però che non tutte le NDE sono relative ad arresto cardiaco, specie per quanto riguarda gli incidenti stradali. In tutte c'è però la consapevolezza di essere prossimi a morire. Questo essere prossimi a morire viene ormai identificato come la causa centrale degli effetti complessivi dell'NDE.

Dice Margnelli che se la causa (o forse una delle cause) non sono le endopsicosine sono "magari dei protettori chimici da shocks emotivi intensi come analoghi delle benzodiazepine". E questo è confortato dalla scoperta che il cervello non solo produce molecole morfino-simili e perciò non è detto che non produca molecole tali da indurre effetti NDE.

Appare evidente come la ricerca si sviluppi nell'individuazione delle sostanze capaci di indurre questo o quell'effetto nell'individuo e trascuri invece l'individuo e il suo divenuto. In altre parole, si continua a partire dal presupposto che ogni individuo è creato ad immagine e somiglianza di un dio, dunque uguale a tutti gli altri, e si trascurano i percorsi e le scelte attraverso le quali l'individuo è divenuto. Le costanti sono la fisiologia comune agli individui, le differenze sono i percorsi di divenire degli individui stessi.

Afferma Margnelli: "Fatto sta che tutti i neuroscienziati ortodossi interpretano i presunti fenomeni ESP come allucinazioni o illusioni, mentre la loro realtà è semplicemente la prova che la NDE è uno stato modificato di coscienza nella quale la neurochimica ha effettivamente un ruolo di notevole importanza".

Affermato questo nulla toglie che Margnelli non consideri l'Essere Umano come un essere statico sul quale poter lavorare in quanto immodificabile. Egli riconosce che le sostanze neurochimiche ipotizzate non sono in grado di spiegare l'intera NDE, ma solo alcuni aspetti. Ciò nonostante la centralità del discorso avviene sugli aspetti spiegabili neurochimicamente o presunti tali. Ciò che egli omette continuamente è di spiegare perché l'NDE, pur essendo comune a tutti gli stadi di crisi di premorte, si manifesta in maniera diversa quando si può ipotizzare che lo scatenamento di sostanze sia nel cervello che da parte del cuore siano delle costanti per ogni Essere Umano. La sostanza determina necessariamente delle risposte, ma le risposte possono sia fermarsi alla sostanza sia andare oltre la sostanza a seconda del divenuto dell'individuo.

La certezza di Margnelli gli deriva da alcuni esperimenti fatti con alcuni peptidi psicoattivi: "contenuti nel secreto della pelle di una rana amazzonica (phillomedusa bicolor) che sarebbe in grado di attivare possibilità precognitive".

Al di là del valore dato alle capacità precognitive, sono perfettamente d'accordo sul fatto che la membrana che separa la parte interna dalla parte esterna del cervello possa essere forzata attraverso l'uso di sostanze chimiche che, se mirate, possono sovrapporre ai sensi usati nel mondo della ragione i sensi della parte interna del cervello legandoli ad altri divenuti e ad altri contenuti psichici razionalizzabili mediante allucinazioni. Alcuni di quei contenuti psichici sono prodotti da elaborazioni di fenomeni che appartengono a strutture cerebrali che hanno preceduto l'attuale; altri contenuti psichici appartengono al corpo luminoso in formazione anche se vengono legati alle necessità e all'intento delle condizioni esistenziali attuali vissute dal singolo individuo, come la condizione di premorte.

Anche se gli effetti possono lasciare perplessi, l'uso di sostanze psicotrope nell'attivare questo o quel fenomeno altro non fa che dimostrare la complessità del nostro cervello, il suo divenuto e la limitatezza con cui lo usiamo. Margnelli considera tutti i dati esposti un puzzle da mettere insieme in quanto afferma che, passando dalle considerazioni neurochimiche a quelle psicofisiologiche, si troverebbero dati ancora più straordinari.

Egli rileva come negli ultimi anni, per la necessità di sviluppare una conoscenza tale da consentire l'espianto degli organi, si sia sviluppata una branca della medicina chiamata tanatologia, scienza della morte, per impedire l'espianto di un fegato o del cuore a un individuo ancora vivo. Pertanto, si è cercato di stabilire quali sono i limiti fisiologici nei quali la coscienza è ancora presente nell'individuo.

A questo si è aggiunta la scienza anestetica. Proprio nei casi di anestesia si è rilevato come il paziente a volte fosse a conoscenza dei dialoghi fra i medici e si è verificato come individui sottoposti ad operazioni chirurgiche in stato di ipnosi hanno riferito molti particolare propri di chi ha avuto esperienze NDE.

Anche in questa sequenza di osservazioni Margnelli omette di chiedersi perché alcuni si e altri no. Perché alcuni riferiscono e sviluppano momenti diversi di articolazione della coscienza mentre ad altri questo non succede. Margnelli parte da un'ottica invertita: tutto questo non è possibile ma alcuni così dimostrano che è possibile vivere stati diversi di coscienza e di consapevolezza. Noi invece partiamo da considerazioni opposte: sappiamo come siano possibili stadi diversi di consapevolezza e ci chiediamo perché non siano comuni a tutti gli Esseri Umani e quali siano le cause che li impediscono. Attualmente rispondiamo: "il loro divenuto".

Margnelli condisce la sua dissertazione molto panoramica parlando del fenomeno scoperto da Hilgard, quello "dell'osservatore nascosto". Riassumendo l'intero racconto diciamo che l'assenza della coscienza soggettiva sotto ipnosi in un soggetto cieco dalla nascita ha rivelato l'esistenza di una seconda coscienza che era attenta a quanto succedeva e apparentemente non risultavano relazioni fra le due coscienze. O i due stadi diversi di colpevolezza. Hilgard altro non ha scoperto che la coscienza è legata al soggetto e non alla descrizione del mondo. Per la coscienza l'oggettività è il soggetto attraverso il quale diviene e non la descrizione razionale del mondo a cui sembra fare riferimento. L'individuo è Coscienza. Un individuo si sviluppa sviluppando la propria coscienza che non coincide con la sola coscienza ragionale che usa la parola. La coscienza sviluppa sé stessa e anche se è costretta ad adattarsi ad una descrizione non è che quella descrizione sia l'unico modo attraverso il quale si costruisce. La coscienza razionale con la quale parliamo non è l'intera coscienza dell'individuo. Questo al di là che noi ne siamo consapevoli nella nostra descrizione del mondo o meno.

Hilgard non ha fatto altro che scorgere come possono convivere nell'individuo stadi diversi di coscienza attraverso i quali crescere e divenire. Dal punto di vista della Stregoneria sappiamo che quanto più dura è la descrizione del mondo nell'individuo, tanto più difficilmente gli altri stadi della percezione sono in grado di esprimersi ma tanto più distaccato diventa l'individuo nei confronti della descrizione e tanto più agili sono gli stati di coscienza e di consapevolezza che può usare qualora la descrizione del mondo venga a cessare.

E' ovvio che tutto questo rende difficile il giudizio nei confronti degli individui colpiti da coma, ma deve rendere attento anche il giudizio nella vita quotidiana perché solo attraverso le scelte nella vita quotidiana si può sviluppare l'individuo e tutti i suoi stadi di coscienza.

Partendo dai diversi stadi di coscienza e consapevolezza presenti nell'individuo noi possiamo negare ogni affermazione di rinascita o di visioni allucinatorie relative alla nostra descrizione del mondo. Stadi diversi di coscienza ci portano a viaggiare in mondi diversi e a vivere aspetti diversi del mondo nella nostra esistenza. Quando questi si riversano nella coscienza quotidiana si può parlare di un'altra vita, di ufo o di paradisi. Questo è dovuto al fatto che, anziché usare la descrizione del mondo come uno strumento di cui ci serviamo, la descrizione del mondo si è impadronita del nostro modo di esistere determinando il giudizio rispetto ad esperienze che non le appartengono.

Anche se Margnelli preferisce spiegare l'osservatore nascosto come una temporanea scissione del cervello fra i due emisferi, noi sappiamo che modi elaborazioni diverse della realtà che viviamo attraverso le quali leggere il quotidiano sono presenti costantemente nell'individuo anche se il loro progressivo annullamento nella descrizione del mondo quotidiano non solo portano l'individuo ad ignorarne l'esistenza, ma anche a spegnere, più o meno definitivamente, le possibilità di poterle usare.

Margnelli continua l'esposizione citando le esperienza del Gabon attraverso l'Iboga. Gli effetti di questo alcaloide sono stati analizzati (dell'esperienza con l'iboga ne parleremo quando tratteremo Bianchi che di quest'esperienza, anche personale, parla molto diffusamente) in particolare per quanto riguarda gli incontri allucinatori dove chi è educato nelle foreste incontra gli antenati e gli animali sacri mentre, chi è educato nelle missioni cristiane, nelle città incontra i defunti, i santi, gli apostoli o Gesù. Quando si è analizzata la sostanza e gli effetti si è pensato di catalogare all'interno delle NDE l'effetto dell'ibogaina, ma quando si è saputo che per indurre gli effetti prima si usava un'altra pianta la Alchornea Floribunda che non contiene gli alcaloidi dell'iboga, secondo Margnelli, si deduce che i fenomeni allucinatori non sono indotti dagli alcaloidi ma dal coma che gli alcaloidi provocano.

Un altro problema lo offre la Ketamina, un anestetico "che a basse dosi è in grado di indurre in viaggio allucinogeno con caratteristiche in comune con l'NDE".

Con questo anestetico si sono verificate nette e costanti uscite dal corpo, sensazioni di volo, ma, ciò a cui Margnelli dà molto peso: "vissuti di inutilità delle cose, di irrealtà del reale e che la vita è sofferenza cosmica".

C'è un miscuglio di cose e di fenomeni a cui l'individuo dà molta importanza e poi scopre la loro superficialità o la loro inutilità. Di solito questo capita a persone che hanno sempre avuto disponibilità di ricchezza e scoprono come, in situazioni come la premorte, quelle ricchezze non siano utili per affrontare quel momento presente. Difficilmente questo verrà riscontrato in persone povere che hanno sempre vissuto nell'indigenza. Spesso queste persone non si possono permettere nemmeno un medico.

Che un soggetto scopra come la descrizione del mondo sia funzionale al suo divenire, alla sua soggettività ma non sia quella la realtà dell'oggettività che sta vivendo, è un dato da prendere in considerazione. Infine; che un individuo percepisca quanto di sofferente ci sia nelle linee di tensione che dalla propria specie e dal circostante saccheggiato gli giungono sotto forma di sensazioni, mi sembra normale.

La ketamina è un anestetico. Sospende la percezione del mondo e il corpo fisico rimodula la sua struttura neuro-vegetativa in presenza di quell'anestetico. Probabilmente la ketamina fora la barriera del GIH scollegando e ricollegando i recettori neuronali. Anche la percezione della sensazione del volo fuori dal corpo ha sede cerebrale, non è solo effetto della formazione del corpo luminoso, e come sensazione si può attivare anche senza che nulla esca dal corpo.

La ketamina altro non farebbe che mettere in collegamento la coscienza del soggetto con la parte interna del cervello e, come tutte le droghe, lasciandola più vuota e insoddisfatta di prima.

Con le sostanze si possono costruire nuovi collegamenti neuronali, ma non si costruisce né il campo energetico per supportarne l'uso né la disciplina per non perdersi.

A conclusione della sua esposizione Margnelli giunge a proporre un esperimento: iniettare ketamina a chi ha avuto esperienze NDE.

Triste è il divenire dell'Essere Umano quando la sua costruzione anziché dipendere dallo sviluppo del suo Potere di Essere scelta dopo scelta nelle sfide quotidiane, si lega alla somministrazione di sostanze chimiche. Il Potere di Avere, che trasforma l'uomo in oggetto di possesso, può controllare le sostanze chimiche da somministrare ma non può controllare il Potere di Essere dell'individuo. Il suo tesoro che diventa contenuto, sostanza e realtà sia in eventuali esperienze NDE che OBE.

Scritto nel 1997

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L'indice dei temi congressuali

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

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Le esperienze di premorte

Le persone non si rendono conto che quando stanno per morire, non sono morte. In ogni caso noi disponiamo di strumenti mentali con cui possiamo afferrare aspetti inusuali del mondo che ci circonda. Questi strumenti non ci dicono com'è il mondo dopo la morte, ma ci indicano possibilità esistenziali e opportunità diverse da quelle che immaginiamo.