ORACOLI CALDAICI:

LA STREGONERIA PER LA RICOSTRUZIONE

DELLA RELIGIONE PAGANA POLITEISTA

di

CLAUDIO SIMEONI


Quarta parte

Commento dei frammenti da 91 a 120!



91) che conduce i cani dell'aria, della terra, dell'acqua

La ricerca di Energia Vitale stagnata viene condotta in ogni angolo del pianeta. La ricerca di Energia Vitale stagnata si svolge in ogni cultura umana. In ogni cultura umana (aria, terra, acqua) vengono messo in essere strategie per sottomettere gli Esseri Umani.

Le strategie per appropriarsi di Energia Vitale stagnata sono tante quante sono le strategie di liberazione degli Esseri Umani dalle quali gli Esseri di sola Energia malati di morte si devono difendere.

In ogni cultura umana hanno costruito le loro strategie di sottomissione. Qualche vola quella strategia è assoluta, qualche volta è sottile in attesa di tempi e condizioni migliori

Chi li conduce? Il bisogno di appropriazione di Energia Vitale stagnata! Il bisogno di sottomettere alla distruzione!

92) ... nell'acqua viventi

Questo concetto appartiene soltanto al Paganesimo Politeista. I viventi nell'acqua. Che cosa si considera vivente nel Paganesimo Politeista? Quanto costruisce sé stesso! "lasciate che i morti seppelliscano i loro morti!" afferma Tomaso Didimo. Chi non costruisce sé stesso non è vivo.

Nel Paganesimo Politeista gli Esseri Animali della Natura tentano di costruire sé stessi. Così gli Esseri delle acque. L'acqua, madre di ogni vivente dell'Essere Natura, è ente sacro in sé stesso.

93) ... stirpi che abbondanti fluiscono

Cos'è una stirpe? E' una specie attraverso la quale gli Esseri della Natura iniziano i loro cammini nell'eternità dei mutamenti. Le stirpi dell'Essere Natura sono tutte le specie della Natura. Il loro rapportarsi. Il loro adattamento soggettivo alle variabili oggettive incontrate che permettono ai singoli Esseri di tentare il loro cammino nell'eternità dei mutamenti.

Tutte queste specie fluiscono abbondanti costruendo tutte le forme di divinità di cui sono espressione e la cui espressione costruiscono e sviluppano attraverso i loro sforzi per costruire i propri adattamenti soggettivi alle variabili oggettive incontrate. Tutto questo appare al veggente come un fluire di stirpi; un nascere di stirpi; un divaricarsi di stirpi; un incessante fluire della nascita di opportunità per costruire déi.

94) ... il nous nell'anima, e noi nel corpo inerte, pose il padre degli uomini e degli dei.

Che cos'è il nous usato in questo modo? E' sempre il pensiero, l'intenzione, il progetto, lo scopo, l'intendimento, il sentire, l'intuire il giudicare ecc.,, ma viene inteso come la capacità del soggetto attraverso la quale egli si fa dio. Sono le specificità dell'Essere il cui sviluppo qualifica quell'Essere come un dio che si costruisce. Individuare quelle condizioni significa individuare il consapevole diverso dall'inconsapevole.

Perché il padre pone? Perché queste sono le condizioni che vengono costruite da Necessità ed Intento. Nulla può prescindere da questo e lo sviluppo della Coscienza di Sé può proseguire all'infinito soltanto nella misura in cui a questo somma la propria volontà sviluppando, soggettivamente, la propria Coscienza nella direzione imposta da Necessità e Intento.

Perché nell'anima? Perché col termine "anima" gli antichi indicavano ciò che anima: la qualità attraverso la quale si costruisce il dio. Saranno gli adoratori di religioni rivelate a dare a questo un significato diverso. Noi, ancora oggi, distinguiamo fra l'animato e l'inanimato proprio per distinguere delle caratteristiche diversa attraverso le quali dei soggetti si pongono nei confronti del mondo. Ciò che è animato è quanto da' l'assalto al cielo della conoscenza e della consapevolezza per costruirsi nell'eternità dei mutamenti. Quanto è inanimato è diverso. Non è che non da' l'assalto al cielo della conoscenza e della consapevolezza,, ma lo fa in modo talmente diverso dalla nostra soggettività che all'interno della ragione noi diciamo che è inerte; subisce le modificazioni; non partecipa alle trasformazioni in maniera attiva.

Perché dividere gli uomini dagli dei? Perché l'Essere Umano è una delle stirpi dell'Essere Natura dalle quali possono prodursi gli déi non è un dio per eccellenza. Non è l'immagine e la somiglianza di un dio pazzo come vorrebbero gli adoratori delle religioni rivelate. L'Essere Umano è un Essere dell'Essere Natura e come tale da quella stirpe possono nascere degli déi,, ma non necessariamente nascono. La sottomissione imposta dalle religioni rivelate ha sempre distrutto la possibilità degli Esseri Umani di determinare sé stessi trasformando la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso.

Il padre degli uomini e degli déi è Necessità e Intento. Necessità e Intento dai quali nessuno né uomini né déi può prescindere!

95) ... ponendo al cuore

Non è interpretabile. L'unica cosa che si può dire è che quando si parla di cuore nel contesto della Stregoneria e del Paganesimo Politeista si intende il sentire dell'individuo: di ogni individuo all'interno dell'Essere della Natura. Quando il cuore è menomato, è menomato anche il sentire del soggetto. Comunque l'interpretazione non è semplice data la brevità del frammento.

96) Perché l'anima, che è per potenza del padre fuoco splendente, immortale perdura, di vita signora, e abbraccia la pienezza di molte intimità del cosmo.

La potenza del padre è il padre che si fa' potente. Come si fa potente il padre? Come si può far potente Necessità e Intento? Trasformando l'inconscio in Coscienza di Sé. Trasformando l'inconsapevole in consapevole. Trasformando l'Energia Vitale inconscia che fluttua nell'universo in un'unità consapevole di sé che, sommando la propria volontà e le proprie determinazioni a Necessità che l'ha generata, fonda il proprio divenire nell'eternità dei mutamenti costruendosi come dio fra déi.

In quel vortice di germinazione di Coscienza di Sé il fuoco prende forma e si dilata fagocitando l'Energia Vitale che inconsapevole circonda la Coscienza di Sé diventandone parte. La formazione di una Coscienza di Sé è fuoco che divampa!

E ancora il concetto di anima. La Coscienza di Sé che si anima. Che agisce attivando la propria volontà! Che si trascina nell'inconscio circostante. Qualunque inconscio. Qualunque diverso in cui quella Coscienza di Sé è compresa. Il suo animarsi alimentando il suo pensiero, la sua determinazione, il suo scopo, il suo progetto, il suo intuire, il suo sentire, il suo pensare e giudicare. Il tutto si agita, cambia, modifica, si espande e si contrae con moto vorticoso da cui la potenza di Necessità e Intento risplendono nelle trasformazioni fagocitate dalla Coscienza di Sé attraverso la volontà che le è propria.

Come il veggente coglie l'immortalità? Nello sviluppo dell'infinito dei mutamenti. Nel perdurare dello sviluppo. Nell'essere padroni, attraverso la propria volontà, delle proprie trasformazioni. Necessità e Intento sono impulsi,, ma l'eternità della Coscienza di Sé animata è dato dalla sua capacità di adattamento soggettivo all'interno delle variabili oggettive. Il suo sapere, la sua conoscenza, il suo pensiero, il suo intento, il suo progetto, il suo sentire, il suo intuire, il suo giudizio determinano le scelte soggettive della Coscienza di Sé. Tanto maggiori queste qualità sono sviluppate dentro di sé e tanto maggiore è il suo Potere di Essere nelle sue scelte, tanto migliori saranno i passaggi nell'infinito dei mutamenti. Tanto poco sarà il nous sviluppato nella Coscienza di Sé e tanto maggiori saranno le possibilità che quella Coscienza di Sé non sia in grado di proseguire nell'eternità dei mutamenti.

Cosa coglie il veggente? Le trasformazioni delle Coscienze che spingono nell'eternità dei mutamenti. Cosa non coglie il veggente? Quante Coscienze di Sé tentano di imboccare il sentiero dell'eternità e perirono nel non avere sufficiente Potere Personale (pensiero intenzione, scopo, intendimento, intuire, sentire, modo di giudicare ecc.) per determinare sé stesse nell'oggettività che le ha generate.

Cosa abbraccia il veggente? Le trasformazioni che quelle Coscienze di Sé hanno attraversato per giungere alla pienezza cui lui assiste. Forse riesce ad immaginare che esistono altre pienezze che quelle Coscienze di Sé dovranno raggiungere,, ma in questo momento egli le vede come pienezze, nel pieno dello sviluppo, nel pieno dello splendore delle loro determinazioni. Nel vedere questo assiste ai processi di trasformazione che hanno attraversato e le definisce le "molte intimità del cosmo". Perché "molte intimità del cosmo"? Perché non esiste nulla di più intimo delle trasformazioni soggettive che portano l'Essere, qualunque sia la sua specie e il proprio cammino, a trasformare una morte in una nascita per continuare nell'infinito dei mutamenti.

97) Levatasi in volo, l'anima dei mortali in sé stessa serrerà il dio, e senza conservare nulla di mortale dal dio è inebriata tutta quanta. Si gloria di armonia: sotto di essa dimora il corpo mortale.

Chi sono i mortali? Gli Esseri della Natura. Costoro sono caratterizzati da un processo di costruzione del dio che cresce dentro di loro per cui la nascita del dio avviene con il trasferimento della Coscienza di Sé dal corpo fisico al corpo luminoso.

All'atto della morte del corpo fisico l'Essere della Natura che è vissuto costruendo sé stesso prendendosi nelle proprie mani la responsabilità della propria esistenza trasferisce la propria Coscienza di Sé sul corpo luminoso.

All'atto della morte del corpo fisico l'Essere della Natura quando trasferisce la propria Coscienza di Sé sul corpo luminoso non conserverà nulla di mortale,, ma il suo esistere e il proseguo nell'infinito dei mutamenti sarà funzionale al nuovo stato dimenticando quand'era Essere della Natura e percependo il mondo con sensi diversi. Nulla rimane dell'Essere della Natura e dell'Essere Umano nel nostro caso. Nulla né la nostalgia, né la conoscenza, né il sapere o la memoria,, ma il dio sarà ricco di tutti gli atti di volontà, di tutti i meccanismi e le strategie che avrà messo in atto durante la vita fisica. Di quegli atti di volontà sarà ricco.

Mentre l'Essere Luminoso si leva nella nuova oggettività per continuare a divenire e a trasformarsi gloriandosi di quanto sta avvenendo il corpo mortale inizia la putrefazione.

Che cos'è l'armonia? E' una definizione più o meno appropriata dell'oggettività percepita dal soggetto che espande sé stesso descrivendo l'oggettività circostante tentando di farla comprendere a chi vive ancora prigioniero della ragione. C'è un universo meraviglioso che ci attende, sembra dire chi ha trasferito sé stesso. In realtà non è un universo meraviglioso,, ma sono contraddizioni nuove e diverse nelle quali chi ha sviluppato il corpo luminoso si trova a trasformarsi. Un mondo diverso nel quale operare usando gli strumenti che ci siamo costruiti nella vita fisica come Esseri della Natura!

98) Di un uomo sacro, gli eteri hanno edificato il corpo.

Un uomo sacro è colui che vive sviluppando il dio che cresce dentro di lui! E' colui che affronta le contraddizioni della propria esistenza chiamando le cose col loro vero nome, che affina la sua attenzione, che si chiede il perché delle cose.

Quali sono gli eterei che edificano il suo corpo che in questo caso è il corpo luminoso? Sono gli déi che costui ha attraversato negli sforzi e nell'uso delle determinazioni che ha fatto per costruirsi. Si è fatto Furia, si è fatto Venere, si è fatto Cerere, si è fatto Pan, si è fatto Minerva, si è fatto Giunone, si è fatto Giove, si è fatto Marte ecc.. Si fece Furia quando le contraddizioni sembravano soffocarlo; Si fece Venere per costruire i rapporti con gli altri Esseri Umani e con gli Esseri della Natura; si fece Cerere nella direzione che dette alle sue azioni; si fece Pan nella sua rappresentazione di Essere della Natura, sanguigno e sensuale, nelle cose che potevano costruire il Sistema Sociale in cui viveva; si è fatto Giunone nella costruzione del futuro degli Esseri Umani; si è fatto Giove nelle relazioni con l'universo; si è fatto Minerva nella costruzione del suo sapere; si è fatto Marte ogni qual volta doveva affrontare le contraddizioni dell'esistenza. Nel far questo Furia, Venere, Minerva, Cerere, Pan, Giunone, Giove hanno plasmato il suo corpo luminoso. Lo hanno nutrito e sorretto ogni volta che facendosi quel dio egli stesso era quel dio.

Col veggente degli Oracoli Caldaici possiamo dire che "gli eteri hanno edificato il corpo",, ma possiamo anche dire che il suo fare ha nutrito ed alimentato gli eteri!

99) ... servire,, ma vivere la servitù con capo indomito...

Il frammento indica un fare per tutti i costruttori del proprio corpo luminoso quando sono costretti a servire o che sono comunque sottoposti a condizioni che non permettono loro di essere totalmente padroni di sé stessi.

Circoscrivere la sottomissione!

Servire con capo indomito è l'opposto dell'orrore proposto dalle religioni rivelate che impongono la sottomissione al servo in quanto il suo padrone è tale per volontà del loro dio padrone. Qui si tratta di costruire il proprio corpo luminoso non di attendere che la "dolce morte" consumi l'Essere Umano.

Servire con capo indomito non significa servire con coraggio,, ma servire con rabbia e disprezzo per chi impone la situazione di servaggio. Significa limitare l'interiorizzazione della situazione di sottomissione. Significa limitare la sottomissione affinché non distrugga le possibilità dell'individuo di costruirsi nell'eternità dei mutamenti.

Servire, quando si è costretti o non se ne può fare a meno,, ma mantenere libera la propria anima e il proprio nous. Cosa significa mantenere libera la propria anima e il proprio nous? Significa mantenere libero il proprio pensiero, il proprio progetto, le proprie intenzioni, il proprio scopo, il proprio intendimento, il proprio modo di pensare, il proprio modo di intuire, il proprio sentire affinché la sottomissione non se ne appropri e li pieghi al proprio servizio. Usare comunque il nous per determinare sé stessi anche se le condizioni di determinazione soggettiva sono povere e miserabili.

Questo significa "vivere la servitù con capo indomito"!

100) sterile

Questo frammento è fatto di una sola parola. Quella parola nel Paganesimo Politeista sta a significare l'incapacità dell'Essere della Natura di costruire e partorire il dio che dentro di lui spinge per crescere.

E' "sterile" ogni Essere della Natura che per scelte soggettive o per condizioni oggettive non riesce a partorire il corpo luminoso.

Un conto è la sterilità oggettiva nella quale sono compresi i tributi che ogni specie della Natura paga alla natura stessa e un conto sono le scelte soggettive di autodistruzione come quella operata dagli Esseri Umani attraverso la sottomissione che non solo distruggono la propria capacità di costruirsi nell'infinito dei mutamenti,, ma costringono anche i loro figli a distruggersi.

Sterile è dunque l'incapacità o l'impossibilità di divenire nell'eternità dei mutamenti.

101) ... non evocare l'immagine direttamente visibile della natura.

Questa imposizione è rivolta ai Teurghi. Ciò che si evoca non è quanto si vede come rappresentazione nella Natura, ma quanto dall'Essere Umano emerge per incontrarsi con quanto la rappresentazione suscita.

Quando mi rivolgo agli déi non mi rivolgo in quanto déi pensando che gli déi parlino e rispondano come io parlo e rispondo fra gli Esseri Umani, ma mi rivolgo per evocare il divino attraverso l'azione. Quando il rito non è azione è rappresentazione dell'intento soggettivo attraverso il quale fondare l'azione. La Stregoneria e il Paganesimo Politeista sono manifgestazione dell'azione dell'Essere che evoca. Per azione si intende non solo l'azione finale che appare, ma tutta la strategia del soggetto che compattando sé stesso, ricercando i mezzi, sviluppando la sua conoscenza prepara l'azione. Il rito manifesta l'intento del soggetto. All'Intento del soggetto gli déi rispondono. Non è la forma dell'albero descritta nella ragione che risponde al mio richiamo. Non è il suo ramo che si abbatte sulla testa del mio nemico. E' la Coscienza di Sé Albero con la quale costruisco la relazione che fonde il suo sentire col mio sentire; il suo intuire col mio intuire allo scopo di giungere alla formazione di un unico Intento che porta vantaggi ad entrambe le vie alla conoscenza e alla consapevolezza.

Non è alla forma, alla descrizione o alla rappresentazione che io mi rivolgo quando evoco gli déi del mondo circostante,, ma al Potere di Essere della loro Coscienza di Sé attraverso l'Intento che manifesto nel rito. Per rito intendo ogni azione che compattando un soggetto lo prepari ad affrontare le sfide e le contraddizioni della vita. Per rito intendo ogni azione che compattando un insieme sociale lo prepari ad affrontare le sfide e le contraddizioni della vita. Per rito intendo ogni azione che compattando un insieme umano lo prepari ad affrontare le sfide e le contraddizioni della vita.

Questo frammento è un rammentare a tutti i Teurghi e a tutti gli Stregoni che non la forma è importante, ma il fare, la loro azione che costruendo loro stessi nell'infinito dei mutamenti costruisce l'insieme in cui vivono nell'infinito dei mutamenti.

Solo i cristiani fanno dell'immagine il fine della loro sottomissione!

102) Non guardare alla natura: il suo nome è segnato dalla fatalità.

Cosa significa "guardare alla natura"? Significa considerare le azioni della natura come le azioni di un progetto messo a punto da un architetto nel costruire qualche cosa. Significa guardare alle trasformazioni come a una "creazione". La natura diviene in sé e per sé e le trasformazioni che la costruiscono sono adattamenti soggettivi alle variabili oggettive che i singoli Esseri incontrano nel tentativo di costruire sé stessi nell'infinito dei mutamenti.

Guardare alla natura come un architetto che costruisce una casa significa sottomettere alla volontà del dio padrone distruggendo la possibilità di costruirsi nell'infinito dei mutamenti.

Che cosa sono le fatalità all'interno dell'Essere della Natura? Nessun Essere della Natura comprende l'intera natura, ma è compreso nell'Essere Natura. In quanto compreso nell'Essere Natura esercita la propria volontà e le proprie determinazioni per migliorare il proprio divenire e quello della sua specie. Mentre egli fa questo altri Esseri all'interno dell'Essere Natura progettano loro stessi per svilupparsi al meglio nell'infinito dei mutamenti. Affrontare lo sconosciuto con i mezzi che si hanno e scegliere al meglio attraverso lo sviluppo del proprio Potere Personale si chiama "fatalità".

La variazione della specie si presenta e le condizioni oggettive promuovono quella variazione come un successo o la bocciano come un fallimento. Quanti milioni di tentativi si sono fatti nel corso del divenire dell'Essere Natura come oggi noi lo intendiamo? Un numero infinito! Il vero Potere di Essere dell'Essere Natura è rappresentato dall'incessante provarci di ogni Essere che la compone. Quell'incessante provarci è quanto porta l'Essere Natura a costruire la propria Coscienza di Sé spingendola nell'infinito dei mutamenti.

L'Essere Natura, per la ragione umana è Fors: lo sconosciuto che ci circonda che per affrontare il quale è necessario sviluppare il proprio Potere di Essere per alimentare Fortuna dentro sé stessi.

Tentare di mettere ordine in Fors, descriverlo e piegarlo alle preposizioni della ragione significa ammantare le determinazioni dell'Essere Natura con i fantasmi della ragione umana. Il peggiore di questi fantasmi è un preteso creatore che ad immagine della ragione pretende di essere padrone dell'Essere Natura e delle sue trasformazioni.

Guardare alla Natura, in questa angolazione, significa guardare alla natura come un dio padrone e creatore al quale sottomettere gli Esseri Umani. Fatalità come assenza di progetto e di determinazione soggettiva. Fatalità assenza di scopi specifici in grado di legare gli scopi dei singoli Esseri e delle singole specie. Fatalità come mancanza di intuire nei confronti delle singole specie. Fatalità dove la Coscienza di Sé che si forma dell'Essere Natura è al di fuori delle scelte delle singole specie e dei singoli Esseri che la compongono. La Coscienza di Sé Natura non dirige le trasformazioni degli Esseri e delle Specie al suo interno, si limita a registrarne le trasformazioni attraverso la modificazione della sua Coscienza di Sé salvo intervenire, per quanto può, per salvaguardare le specie quando interventi alieni ne compromettono lo sviluppo come nel caso degli Esseri malati di Energia Vitale Stagnata.

Quando la ragione si trova a dover affrontare le tensioni, le contraddizioni, le sfide e le trasformazioni che vengono messe in atto dagli Esseri della Natura che producono un effetto senza che qualcuno determini quello scopo è sgomenta. La raagione impaurita ricorre alla superstizione. Che cos'è la superstizione? E' il voler attribuire delle trasformazioni alla volontà di un soggetto sconosciuto.

I cristiani, adorando come fanno il loro dio, sono superstiziosi!

103) e non alimentare ciò che è in balia della fatalità...

Con la superstizione si alimenta ciò che è in balia della fatalità. Con la superstizione si impedisce alle Coscienze di Sé di prendersi nelle proprie mani la responsabilità della propria esistenza, usare la propria volontà, alimentare le proprie determinazioni per divenire nell'eternità dei mutamenti. La superstizione distrugge la determinazione soggettiva rendendo il soggetto dipendente da chi alimenta la sua superstizione.

Alimentare ciò che è in balia della fatalità significa impedire ad un Essere della propria specie di prendere nelle proprie mani la responsabilità della propria esistenza. Significa costringere un Essere della propria specie a pregare un intervento anziché spingerlo a costruire sé stesso per usare la propria volontà e le proprie determinazioni.

Le onde del mare della fatalità, della fortuna e della sfortuna sbattono il malcapitato contro gli scogli delle avversità della vita: che stronzata! In realtà degli Esseri Umani si sono dati da fare, hanno lavorato, affinché costui non si fornisse di armi adeguate per affrontare le contraddizioni dell'esistenza. Gli hanno impedito di costruire la propria conoscenza, il proprio sapere, di sospendere il giudizio, di chiamare le cose col loro vero nome per costruire un disperato in balia alla fatalità.

Quale infamia nel far questo!

Solo i cristiani e gli schiavi delle religioni rivelate fanno questo per alimentare e giustificare il loro vuoto interiore e la loro disperazione.

Tieniti lontano da chi è in balia della fatalità. Costui non ha il coraggio di affrontare la vita e ti imporrà di dividere con lui la sua disperazione.

Non alimentare la disperazione, indicala,, ma nel farlo proteggiti; chi è disperato vuole distruggere chi ha il coraggio di affrontare la propria vita prendendo nelle proprie mani la responsabilità della propria esistenza.

104) ... non insudiciare il pneuma, non farne profonda la superficie.

In questo caso, riferito agli Esseri Umani, il termine pneuma sta ad indicare la costruzione del dio che cresce dentro gli Esseri Umani. Più in generale col termine pneuma viene indicata ogni concentrazioner di Energia Vitale Cosciente di Sé. Viene indicato inoltre, riferito agli Esseri della Natura, la parte del corpo luminoso che stanno costruendo. E ancora, col termine pneuma viene indicato quanto anima diversificandolo da quanto è inanimato.

Il termine pneuma indica sempre l'Energia Vitale,, ma non l'Energia Vitale inconscia. Indica soltanto l'Energia Vitale che ha iniziato dei cammini di costruzione e alimentazione di una Coscienza di Sé.

Il termine pneuma, riferito all'Essere Umano, sta ad indicare non ciò che lo anima distinguendolo dall'inanimato che lo circonda,, ma il corpo luminoso che sta costruendo attraverso le sue scelte.

Diventa logico, in quest'ambito, l'uso dell'espressione "non insudiciare il pneuma" che sta ad indicare "non mettere quanto hai costruito al servizio della ragione" o più in generale della fisicità dell'Essere Umano.

Quando l'Essere Umano mette il proprio intuire al servizio della materialità della sua esistenza attraverso l'appropriazione altro non fa che insudiciare il pneuma.

Fare profonda la superficie significa rendere pesante la propria Energia Vitale. Significa bloccarne i flussi. Significa mettere in atto scelte e attività per le quali si distrugge la possibilità di costruire il dio che cresce dentro ogni Essere Umano.

In questa visione la frase è assolutamente logica risultando una supplica e un imperio a tutti i cacciatori di conoscenza e di consapevolezza. Per divenire nell'eternità dei mutamenti, per alimentare il dio che cresce dentro l'Essere Umano è necessario: "non insudiciare il pneuma, non farne profonda la superficie.

105) ... nel tuo animo non spegnere ...

Che cosa si può spegnere nel mio animo riferito a quanto si è detto fino ad ora negli Oracoli Caldaici? La mia volontà; la vitalità con la quale alimentare le mie determinazioni, la mia passione per la vita. Questo si può spegnere nel mio animo. Questo può avvenire soltanto se io rinuncio a prendermi nelle mie mani la responsabilità della mia esistenza accettando la sottomissione nell'attesa della mia distruzione.

Cosa non devo spegnere nel mio animo? La passione per la vita!

Cosa non devo spegnere nel mio animo? La determinazione con la quale costruire il dio che cresce rispondendo al bisogno di divenire nell'eternità dei mutamenti.

106) ... o uomo artificio di una natura audace!

Sono convinto che questo frammento ha fatto uscire pazzi gli interpreti che si sono succeduti nel corso dei secoli. Proclo commentava gli Oracoli Caldaici, non li scrisse. Il suo commento è relativo al Platonismo e alle cognizioni che egli era riuscito a trovare.

Nemmeno i cristiani riuscirono a trovare delle spiegazioni ragionevoli eppure, la soluzione più semplice è sotto i loro occhi.

L'ESSERE UMANO E' PRODOTTO DALL'ESSERE NATURA COME TUTTE LE SUE SPECIE.

L'educazione apriori degli interpreti degli Oracoli non ammettono questa possibilità. Per loro l'Essere Umano è creato ad immagine e somiglianza di un dio pazzo e non può essere, in nessun caso, il prodotto della Natura. Gli Stregoni hanno sempre saputo di essere compresi in un insieme di consapevolezze con le quali camminano nell'infinito dei mutamenti. Gli estensori degli Oracoli Caldaici sapevano questo mentre gli interpreti partivano dal presupposto che gli Esseri Umani erano creati da un padre padrone al quale avrebbero finito per tornare. Lo stesso neoplatonismo considerava l'Essere Umano emanazione della volontà e del nous di un ipotetico Uno al quale l'Essere Umano tornava.

L'Essere Umano è una delle molte specie dell'Essere Natura nato e sviluppatosi in situazioni particolari come avviene per ogni specie dell'Essere Natura. Non è la creazione di un qualche dio pazzo al quale qualcuno lo vuole sottomettere.

Perché l'Essere Natura, nel costruire le condizioni attraverso le quali è venuto sviluppandosi l'Essere Umano, fu audace? Perché l'Essere Umano ha le mani per continuare le trasformazioni attraverso le quali contribuire a trasformare l'Essere Natura. L'audacia dell'Essere Natura consiste anche sul fatto che quest'Essere potrebbe distruggere sé stesso assieme con tutta la Natura. Fu un atto di audacia estrema quella messa in campo dall'Essere Natura nel favorire le condizioni che hanno portato allo sviluppo quest'Essere. Furono esigenze dell'Essere Natura e furono esigenze dell'Essere Terra che stipularono un patto per la reciproca trasformazione.

Si! Fu una Natura audace a costruire le condizioni affinché questa specie si sviluppasse; non furono i desideri di un dio pazzo che popola l'immaginario dei disperati che vogliono portare il mondo alla disperazione!

107) Non porre mente ai confini infiniti della terra: non nasce in essa l'albero della verità. E non calcolare la misura del sole a furia di tavole: per eterno volere del padre esso si volge, non per te. Lascia perdere il ronzio della luna: è per opera della necessità che corre sempre. La processione degli astri non è stata generata per te. L'ampia palmatura delle ali degli uccelli nel cielo non è mai veritiera, e non lo sono le sezioni di vittime e intestini. Tutti questi non sono che giochi, e fondamenti di una frode venale. Fuggili, se vuoi dischiuderti le porte del giardino sacro della pietà, dove virtù, sapienza, ordine armonico si adunano.

Questo frammento si ricollega al frammento 103 in cui si afferma: "non alimentare la fatalità". In questo frammento si citano degli esempi attraverso i quali veniva alimentata la sottomissione dell'individuo alla fatalità.

I frammenti citati sono delle condizioni che hanno aperto le porte all'avvento dell'orrore cristiano. Inutilmente gli Oracoli Caldaici misero in guardia contro quelle pratiche. Quando quelle pratiche erano attività di uomini che costruivano il futuro avevano un significato, quando quelle attività caddero nelle mani di chi le usava per costruire sottomissione divennero pratiche abiette.

Pensare ai confini leggendari della terra in cui nasceva l'albero della vita.

Tutti gli Stregoni sapevano che l'albero della vita ci circonda e pianta le radici là dove incontra le condizioni per farlo. Era assurdo inchiodare l'attenzione degli Esseri Umani in terre lontane o in situazioni mitiche quando la meraviglia dell'universo ci sta attorno.

Il non calcolare la misura del sole sta ad indicare di non tentare di prevedere il futuro attraverso i movimenti dell'Essere Sole. Questo si muove per il proprio Intento, esercitando la propria volontà e le proprie determinazioni. L'Essere Sole non si muove per favorire le tue interpretazioni. Gli Esseri Umani vuoti pensano a trovare il modo attraverso il quale interpretare la fatalità che li circonda. La fatalità ci circonda in quanto noi ci siamo immersi nell'inconsapevolezza e viviamo l'esistenza estendendo il rifiuto a chiamare le cose col loro vero nome. Allora la fatalità avvolge la nostra ignoranza e anziché sviluppare la nostra Conoscenza e la nostra consapevolezza cerchiamo la dipendenza da un dio padrone che ci indichi la strada per l'uscita dal buio in cui ci troviamo., ma non c'è nessun dio padrone e si finisce per essere dipendenti da noi stessi, dalle nostre paure e dalle nostre angosce col risultato di diventare preda impotente a disposizione di qualunque cacciatore.

Lasciate perdere il ronzio della Luna. Spesso chi traeva previsioni ascoltava la Luna o il mormorio delle fonti interpretando attraverso le sue impressioni le sensazioni che ne traeva. Non era il piacere per il mondo circostante, l'intuire dell'Essere Umano appassionato, che attraverso la sua percezione fonde la propria Energia Vitale con le Coscienze di Sé che lo circondano, era l'avidità di chi vuole conoscere per impossessarsi. La stessa avidità che produce l'egocentrismo di pensarsi destinatari del messaggio degli astri che ha condotto poi all'egocentrismo degli interessi di un fantasioso dio creatore.

Lo stesso vale per tutte le altre pratiche di indovini. Una cosa sono i messaggi che dal mondo circostante ci arrivano e un'altra cosa è il considerarsi padrone del circostante e destinatari di messaggi privilegiati. Lascia perdere le interpretazioni delle viscere (era praticata dagli Aruspici) o l'interpretazione del futuro dal volo degli uccelli.

Queste pratiche non sono necessariamente false. Per l'Essere Umano che costruisce il dio che cresce dentro possono avere un significato anche nella ragione della relazione che intrattiene col mondo circostante. In ogni caso, anche per lui, sono solo giochi sui quali non costruisce le sue scelte. Quando queste pratiche sono vendute al fine di catturare l'attenzione degli Esseri Umani allora sono solo inganno. Non sono espressione del dio che cresce dentro un Essere Umano sono espressione di costruzione di dipendenza per chi disperato dal mondo cerca la consolazione del proprio fallimento. Sono "fondamenti di una frode venale!".

Se vuoi dischiuderti le porte dell'Olimpo, se vuoi trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso, se non vuoi coltivare la disperazione che genera sottomissione, devi fuggirli. Prendersi nelle proprie mani la responsabilità della propria vita, togliersi dal centro del mondo, usare le proprie determinazioni e la propria volontà, sospendere il giudizio, praticare lo scetticismo, sospendere il dialogo interno, praticare meditazione e contemplazione, ascoltare le correnti vegetative, praticare la follia controllata, ascoltare il mondo attorno a noi, praticare l'Intento, palpare il mondo, praticare l'agguato, chiedersi il perché delle cose, praticare il sognare, chiamare le cose col loro vero nome; questa è la pratica che dischiude al dio che si costruisce le porte del giardino degli déi. Il giardino sacro della capacità dell'Essere Umano di ascoltare le voci degli déi (pietà!) sviluppando virtù, ordine armonico e sapienza.

Questo è da cercare: non alimentare la fatalità con la sottomissione. Quando si sottomette alla fatalità si aprono le porte alla sottomissione al dio padrone che figlio della fatalità divora il divenire e le trasformazioni degli Esseri Umani sottomessi.

108) Il nous paterno inseminò simboli attraverso il cosmo, lui che intuisce gli intuibili, quelli che sono detti bellezze ineffabili.

Il pensiero, l'intenzione, il progetto, lo scopo, il sentire, l'intuire cui Necessità e Intento conducono le trasformazioni del cosmo. Questo si riempie di simboli. Che cosa sono i simboli? Sono le matrici attraverso le quali il veggente scorge l'essenza di una vasta realtà di trasformazione delle Coscienze i Sé. I simboli sono quanto, delle matrici generanti le Coscienze di Sé, viene scorto dal veggente per intuire quanto lo circonda.

Che cos'è una matrice? In questo caso è la relazione soggettività-oggettività incontrata da quella concentrazione di Energia Vitale che da inconscia si trasforma in Coscienza di Sé. Data la sua trasformazione in Coscienza di Sé può proseguire in quella e solo in quella direzione di trasformazioni. Solo in quella direzione può esercitare la propria volontà facendosi dio proiettandosi nell'eternità dei mutamenti. Io sono un Essere Umano. Mio padre e mia madre hanno fornito la matrice e per proiettarmi nell'eternità dei mutamenti posso esercitare le determinazioni proprie del mio divenuto. Nell'esercizio delle mie determinazioni posso esercitare la mia volontà, anche modificando la matrice che lascio in eredità ai miei figli.

Necessità e Intento non intuiscono gli intuibili, ma gli intuibili sono espressione di Necessità ed Intento. Proprio perché gli intuibili sono espressione di Necessità ed Intento il veggente che assiste a quanto vede può affermare che gli intuibili sono intuiti dal padre.

Ed è ciò che intuisce il veggente: "le bellezze ineffabili!". Che cosa sono le bellezze ineffabili? Quando uno Stregone usa l'aggettivo "bello" o "bellissimo" per definire qualche cosa cui assiste? Quando coglie lo sviluppo della vita, le manifestazioni delle Coscienze di Sé mentre determinano sé stesse nell'infinito dei mutamenti. Quando si assiste all'uso delle determinazioni e della volontà degli Esseri di qualunque specie per costruire il proprio divenire nell'eternità dei mutamenti.

109), ma il nous paterno non accoglie il volere dell'anima finché essa non sia uscita dall'oblio e non abbia pronunciato una parola, ricordando il puro simbolo paterno.

Il volere dell'anima!

Uscire dall'oblio!

Pronunciare una parola!

Ricordare il puro simbolo paterno!

Sono i quattro elementi che caratterizzano questo frammento e che delineano il fare magico dell'individuo.

Che cos'è il volere dell'anima? Quando un Essere Umano costruisce il dio che cresce dentro di lui sorge anche l'intolleranza per le limitazioni. Esiste un momento, e di questo ne ho solo sentito parlare, in cui la soggettivazione dell'oggettività da parte di un individuo avviene a livello tanto profondo che il sentire del corpo luminoso si sente stretto nella gabbia del corpo fisico. Anche se l'individuo ha messo la ragione al proprio servizio e non interferisce più di tanto con gli intenti e l'azione del corpo luminoso questa diventa comunque una zavorra. Questa insoddisfazione così acuta cresce un po' alla volta col crescere del Potere di Essere dell'individuo stesso.

Uscire dall'oblio significa diventare consapevole dell'infinito che sta davanti. Uscire dall'oblio significa sviluppare la consapevolezza dello sviluppo nell'infinito dei mutamenti. Uscire dall'oblio significa essere attrezzati per prendere in mano la responsabilità della propria esistenza una volta che il corpo fisico cessa di esistere. In quel momento viene accolta dal pensiero, intenzione, progetto, scopo, sentire, intuire, modo di giudicare paterno. Non tanto perché c'è un qualche cosa in cui essere accolti, ma perché si è sviluppato Necessità e Intento attraverso l'uso della propria volontà nelle determinazioni dell'esistenza.

Qual è la parola da pronunciare? Veramente nella lingua italiana sono due: "IO ESISTO!". Questa parola viene pronunciata dall'Essere Umano che costruisce sé stesso nell'infinito dei mutamenti; dall'Essere Umano che determina sé stesso all'interno del sistema socio-culturale in cui nasce, vive e si costruisce; dall'Essere Umano in corpo luminoso quando assumendo su questo la propria Coscienza di Sé affronta lo sconosciuto!

Qual è il puro simbolo paterno? L'espressione del padre in quanto padre e che può essere definita padre? Necessità e Intento! Come può il corpo luminoso dell'Essere Umano ricordare il puro simbolo paterno di come Necessità ed Intento? Innanzi tutto sviluppando e costruendo il proprio corpo luminoso. Attraverso il sommare della propria volontà a Necessità che l'ha generato e poi trasferendo sul corpo luminoso la volontà nella nuova situazione soggettività-oggettività. Come lo trasferisce? Attraverso le azioni che il corpo fisico compie nell'affrontare la quotidianità. I meccanismi, le strategie messe in essere nella quotidianità formano la struttura determinatrice del puro simbolo paterno: la sostituzione con la volontà soggettiva alla Necessità che ne ha condotto la nascita!

In parole più semplici l'Essere Umano deve costruire il dio che cresce dentro di lui usando volontà e determinazione se vuole che quel dio diventi autonomo e prosegui nell'infinità dei mutamenti.

110) Cerca anche il condotto dell'anima, donde discese in un certo ordine, lavorando a salario per il corpo, e cerca ancora come innalzarla al suo rango nuovamente, alla parola sacra congiungendo l'azione.

Il frammento è di difficile interpretazione. La ricerca del condotto dell'anima sembra quasi che l'anima sia stata data o sia arrivata ad animare il corpo. In realtà non è il condotto dell'anima che giunge al corpo,, ma il processo di formazione della struttura energetica ed "animatrice" di quello che sarà il corpo. Il condotto dell'anima sta ad indicare il processi di trasformazione dell'individuo attraverso il quale costui si trova nella situazione attuale. Nella situazione in cui riconosce l'esistenza di una separazione fra il suo corpo e gli elementi animatori del suo corpo.

Qual è l'ordine che deve cercare? E' l'ordine della formazione di quel principio animatore, del suo sviluppo e della sua trasformazione. Deve riconoscere il momento in cui quel principio animò il processo di sviluppo dell'Essere che poi divenne l'Essere Umano con cui parliamo. Dal momento in cui quel principio animatore alimentò il processo di trasformazioni del soggetto è come se avesse lavorato a salario per il corpo.

L'espressione "lavorare a salario" è dipinta perfettamente e implica i doveri che quel lavoro impone al corpo. Il corpo ha esercitato la propria volontà e le proprie determinazioni perché il principio animatore ha sorretto le sua azioni. Senza il principio animatore sarebbe stato materia senza determinazioni nelle quali usare la propria volontà per espandersi.

Come può pagare il proprio debito il corpo? Come può pagare il proprio debito nei confronti della propria anima l'Essere Umano? Continuando ad essere sé stesso. Non prostituendola sottomettendola a determinazioni estranee dalle sue. Cercando cioè di innalzarla ad elemento principale quale fine delle sue azioni. Elevarla al suo rango!

Il principio animatore ha permesso al corpo di costruirsi, di svilupparsi ora il corpo deve agire affinché il principio animatore si sviluppi attraverso l'esercizio della sua volontà esercitando le proprie determinazioni.

Innalzarla al suo rango significa agire sviluppando Intento lungo la via indicata dai propri bisogni soggettivi. Significa sviluppare le determinazioni della propria specie, significa congiungere "alla parola sacra l'azione". Diventare tutt'uno con l'Intento. Chiamare le cose col loro vero nome esercitando sé stessi per proiettare il proprio corpo luminoso nell'infinito dei mutamenti.

Cercare e imparare i processi di trasformazione del principio animatore per riprodurne i processi di sviluppo e rendere il corpo luminoso indipendente dal corpo fisico: trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso.

Il significato di questo frammento è importante per comprendere la relazione fra il corpo fisico e il corpo luminoso dell'individuo. E' importante anche per comprendere il processo di trasformazioni attraverso il reciproco lavoro che esiste fra il corpo fisico e il corpo luminoso. Il termine anima lascia un po' perplessi al primo apparire in quanto la cultura imposta dal creazionismo ne impone una lettura. Quando distinguiamo il principio animatore e il nutrimento, il salario, che a questo principio animatore paga il corpo fisico attraverso la parola sacra e l'azione, allora tutto è chiaro. Il principio animatore non ha una sua autonomia, ma per diventare autonomo deve necessariamente passare attraverso il corpo. Col corpo costruisce una relazione dialettica nella quale dapprima stimola il suo costruirsi e una volta che il corpo fisico dell'Essere della Natura è formato inizia, attraverso l'uso della propria volontà esercitando le proprie determinazioni a plasmare e modellare il corpo luminoso sul quale si trasferirà la Coscienza di Sé all'atto della morte del corpo fisico. Questo modellare messo in essere dal corpo attraverso l'uso della sua volontà esercitando le proprie determinazioni è il salario che il corpo fisico paga all'anima.

Di contro c'è il corpo fisico che non paga il salario all'anima in quanto si sottomette a determinazioni e volontà che non gli sono proprie. I cristiani impediscono agli Esseri Umani di pagare il loro salario all'anima sottomettendoli al macellaio di Sodoma e Gomorra fin da quando troppo piccoli non sono in grado di discriminare e difendersi. Costoro, non pagando il salario all'anima, vengono impediti di sviluppare sé stessi nell'infinito dei mutamenti. I cristiani sacrificano gli Esseri Umani al loro dio assassino per impedire loro di diventare déi.

111) affrettandoti verso il centro della luce risonante

La luce risonante è la concentrazione di Energia Vitale che per la sua forza di vibrazioni sembra lanciare un canto armonico nell'universo. I suoi mutamenti risuonano come esaltazioni di gioia mista a determinazione nell'intero universo.

In quella direzione è necessario affrettarsi. In quella direzione è necessario dirigere le azioni. E' necessario affrettarsi a concentrare tutto sé stessi perché in qualunque momento ci può cogliere la morte del corpo fisico. In qualunque momento e noi potremmo non aver accumulato sufficiente potere personale per trasformare in morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso.

Affrettati a prendere nelle tue mani la responsabilità della tua esistenza perché solo in questo modo potrai volgerti verso il centro della luce risonante.

112) si dischiuda la profondità immortale dell'anima, e tu leva bene in alto tutti gli occhi.

Se tu levi in alto gli occhi della tua esistenza si schiuderà la profondità immortale delle tue trasformazioni nell'infinito dei mutamenti. Se si schiuderà la profondità immortale delle tue trasformazioni nell'infinito dei mutamenti potrai innalzare gli occhi dalla tua esistenza quotidiana.

L'uno e l'altro sono in relazione dialettica.

Da dove iniziare? Dove poggiare il proprio sguardo? Dal quotidiano! Dal momento attuale! Dalle condizioni soggettive ed oggettive che esistono in questo omento. Quello è il punto di partenza. Ogni sviluppo è soggettivo.

Si dischiuda la profondità immortale dell'anima. Quando? Ora, in questo momento! In questo momento si alimenti il io sottile intuire attraverso il dischiudersi del suo sentire.

Quando levare gli occhi verso l'infinito? Ora! in questo momento e afferro con gli occhi quanto sono in grado di afferrare. Afferrando con gli occhi dischiudo il sottile intuire dell'anima che guarda l'infinita profondità dei mutamenti che mi aspettano.

Quando? ora! Cosa? Qualunque cosa sia in grado di mettere in cammino il mio sentire! Qualunque cosa sia in grado di spingermi nell'eternità dei mutamenti.

113) l'uomo noetico regga le briglie dell'anima, perché non urti la terra sciagurata,, ma trovi la salvezza.

L'Essere Umano che ha il pensiero, esercita l'intenzione nelle sue azioni, agisce in base a scopi e progetti, che sviluppa intendimenti, intuire e sentire regga le briglie dell'anima. Che cosa significa reggere le briglie? Significa dare una direzione alle proprie azioni. Una direzione che non è scopo o progetto, ma che comprende scopo e progetto. la direzione è quella dello sviluppo del proprio Potere di Essere. La direzione è quella dello sviluppo di sé; della sua dilatazione nell'infinito dei mutamenti.

Qual è il pericolo per "l'uomo noetico"? E' quello di urtare la "terra sciagurata"! Che cosa significa? significa risolvere il proprio divenire, la propria sequenza dei mutamenti, nella fase fisica della propria vita. Significa fare della propria vita fisica il fine della propria esistenza. significa fare della materialità l'unica cosa esistente. In questo modo si risolve il proprio divenire nella fase esistente presente. Non si supera la morte del corpo fisico, ma si agisce per appropriazione. Anziché agire per sviluppare il proprio Potere di Essere si agisce per sviluppare il proprio Potere di Avere: il ossesso come fine dell'esistenza. Non il possesso di quanto serve per affrontare la vita, ma il possesso attraverso il quale possedere altri Esseri Umani sottomettendoli.

Per questo l'Essere Umano noetico deve reggere le briglie del suo sentire, dei suoi bisogni, delle sue tensioni (l'anima) perché deve condurre sé stesso nell'infinito dei mutamenti.

C'è sempre qualcuno che viene a dire: "Chi te lo fa fare?" "In fondo sei intelligente, abile, appropriati degli individui; faranno quello che tu gli dici!". L'Essere Umano noetico deve trarre la certezza da sé. Egli non giudica per parametri, ma secondo la direzione che ha impresso alle sue azioni, ai suoi scopi, al suo sentire e al suo intuire.

114) ... sommersa dai tormenti della terra

Cosa sono i tormenti della terra? Sono le "tentazioni" di abbandonare tutto. Sono tentazioni che assalgono l'Essere Umano all'inizio del suo percorso di conoscenza e di consapevolezza. Poi cessano. Sono le scelte che l'individuo deve compiere. Per ogni scelta ci sono i suoi tormenti. Qualche volta si vorrebbe tornare indietro, ma non c'è ritorno. C'è una sola strada e una sola direzione. Non è voluta dall'Essere Umano è imposta dalla vita. Negli Esseri della Natura si procede sempre dalla nascita del corpo fisico alla morte del corpo fisico. Non esiste una scelta in direzione diversa. La scelta per l'individuo consiste o nel prendersi nelle proprie mani la responsabilità della propria esistenza o rinunciare aspettando che la morte del corpo fisico venga a togliergli le angosce dell'esistenza.

Le scelte dell'individuo sono solo nei confronti di sé stesso non nei confronti della direzione da percorrere.

I tormenti della terra sono i conflitti che si frappongono fra le decisioni dell'Essere Umano di trasformare la propria esistenza nella costruzione del dio che cresce dentro di lui e gli ostacoli che vengono posti da chi vorrebbe appropriarsi della sua esistenza sottomettendolo.

115) Affrettati, è necessario, verso la luce e i raggi del padre: di là ti fu inviata l'anima, rivestita d'intenso intuire.

E' necessario affrettarsi! Perché? Ogni istante della vita è prezioso. In ogni istante noi costruiamo noi stessi.

Cosa significa affrettarsi? Significa affrettarsi a prendere la decisione di affrontare ogni istante della nostra esistenza; ogni contraddizione dell'esistenza per costruirci.

Di là viene quanto ti anima che, proprio perché ti anima, è rivestita di intenso intuire.

Il commento può essere giocato a seconda dell'apriori che si vuole considerare.

Chi forma il raggio? Colui che si affretta. Colui che alimenta il proprio divenire nell'eternità delle trasformazioni. Colui che trasforma in luce il proprio intuire.

Il fatto che tu sia animato è dovuto agli effetti di Necessità ed Intento, il padre, che riceve alimento dal tuo affrettarti: la tua volontà espressa nelle azioni volte alla trasformazione.

L'affrettarsi può essere inteso anche come la rapidità della Coscienza di Sé che afferra la propria occasione per trasformarsi; il proprio intuire per alimentarsi dall'intuibile.

Diversa è l'interpretazione di chi usa quest'espressione per imporre un dovere al quale sottomettere chi si ritiene obbligato a rispondere a chi afferma di avergli inviato l'anima. La sottomissione, arte della magia nera, è giocata in questo frammento. Si impone un dovere al soggetto che è obbligato a rispondere e, nel farlo, a costruire la propria distruzione. Interpretare, nel nostro caso, significa costruire i parametri attraverso i quali costruirsi. Se noi non interpretassimo usando il nostro intuire ogni cosa diventa un'arma attraverso la quale sottomettere. Così la visione di potere di un veggente che ha trasformato sé stesso cavalcando i mutamenti diventa un'arma nelle mani dei maghi neri cristiani usata per sottomettere e chiedere adesione alla loro semina di morte.

116) perché le cose divine non sono accessibili ai mortali che intuiscono secondo il corpo,, ma a quanti si affrettano verso l'alto ignudi.

Questo frammento sembra quasi una domanda che richiede una risposta. La risposta è abbastanza semplice. Il divino che ci circonda, le sue tensioni e le Coscienze di Sé che lo compone sono accessibili soltanto in percezione alterata. Per raggiungere la percezione alterata mantenendo una buona disciplina soggettiva è necessario agire costruendo il dio che cresce dentro l'Essere Umano. E' necessario vivere con volontà e determinazione prendendosi nelle proprie mani la responsabilità della propria esistenza. E' necessario uscire dai confini della ragione nei quali si intuisce secondo il corpo e intuire nell'infinito intuibile che ci circonda. In quest'infinito si intuisce con la disciplina di sé stessi e col potere della costruzione soggettiva. Si intuisce con le trasformazioni che si sono costruite. Si intuisce con lato divino che il corpo ha costruito momento dopo momento.

Quando si afferma che i segreti in Stregoneria non solo tali perché sono nascosti,, ma sono tali perché gli Esseri Umani sottomessi non hanno disciplina per accedervi si afferma che sono a portata della volontà soggettiva di ogni Essere. Sta ad ogni Essere Umano delimitare la capacità di controllo ella propria ragione e permettere alla propria volontà di prendere il sopravvento nell'intuire dell'intuibile.

Cosa significa affrettarsi in alto ignudi? Significa liberarsi del controllo militare della ragione che come un vestito ci avvolge e impedisce di scoprire la nostra ignoranza e la nostra incapacità di affrontare lo sconosciuto che ci circonda. Se io mi scopro incapace di affrontare lo sconosciuto che mi circonda immediatamente metto in atto delle strategie per ovviare a quest'ignoranza. Se io mi spaccio per saputo e sapiente mi illudo di essere in grado di comprendere il mondo invece sono compreso nel mondo. Quando sono nudo delle certezze della ragione allora posso organizzarmi per affrontare lo sconosciuto. Quando sono rifugiato nella descrizione della ragione allora costruisco le illusioni della mia sapienza mentre voglio annullare l'infinito che mi circonda.

Questo significa affrettarsi verso l'alto ignudi!

117) salve per forza propria...

La sottomissione viene imposta agli Esseri come atto di violenza proveniente dall'esterno. La via per la costruzione della libertà soggettiva per sviluppare il dio che cresce dentro ogni Essere e che si proietta nell'infinito dei mutamenti nasce dall'Essere stesso.

La via che ci proietta nell'infinito dei mutamenti la possiamo costruire da noi stessi. La libertà soggettiva non è un dono. Al massimo possiamo imitare qualcuno che per favorire la propria libertà ci espone la soluzione alle proprie tensioni e le risposte ai suoi stessi bisogni. La forza che costruisce la trasformazione della morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso nasce dall'individuo. Le azioni dell'individuo in risposta alle tensioni che da dentro di lui spingono per uscire. Le tensioni che da dentro di lui spingono per uscire guidate dalle briglie dell'anima che l'Essere Umano Noetico regge con ferrea disciplina e intento inflessibile.

Dunque, salvo per forza propria! Gli altri possono sollecitarci a camminare assieme a loro, non possono salvare noi. Chi afferma di salvarci vuole soltanto ridurci in pecore del suo gregge mentre il padrone le porta al macello.

118) ad alcuni concesse di cogliere per apprendimento il segno della luce; altri, anche durante il sonno, fecondò della sua forza.

Si può considerare il mondo che ci circonda con le Coscienze di Sé che in esso si muovono come un insieme potente, consapevole e determinante. Queto Cosciente di Sé, consapevole e determinante agisce, rispetto alla nostra percezione, come un insieme che ci spinge ad intuire e a sentire quanto in esso si muove affinché noi stessi ne diventiamo parte.

Il Potere di Essere di quanto ci circonda per svilupparsi favorisce lo sviluppo del Potere di Essere di ogni Essere Umano nella misura in cui incontra, nelle azioni dell'Essere Umano, elementi propri del suo stesso esistere. Quando, cioè, nell'Essere Umano individua il suo corrispondente divino.

Cosa concede a quest'Essere Umano il mondo che ci circonda? Lo sorregge nelle sue sfide dell'esistenza perché attraverso le sfide dell'esistenza trasforma sé stesso e può "apprendere il segno della luce". Nutrire l'intuire soggettivo dell'intuibile che lo circonda affinché l'intuire di quanto lo circonda si possa nutrire dell'intuibile ricco e potente dell'intuibile soggettivo. Concedere per concedersi!

Non sempre l'individuo spazia col suo canto della vita il mondo che lo circonda. A volte il suo canto spazia nell'Essere luminoso che cresce dentro di lui. Il sognare lo costruisce. Il sognare è intuizione dell'intuibile. Il sognare è attività per la costruzione dell'Essere Luminoso che cresce dentro all'Essere Umano. Il sognare porta l'Essere Umano in una landa di percezione dove si incontrano gli intuibili di Esseri e tensioni diverse. In quella landa l'intuire dell'individuo si costruisce ed articola e riporta alla ragione quanto la ragione avrebbe voluto continuare ad ignorare.

Nel sognare l'Essere Umano può esercitare la propria volontà, esattamente come nella vita quotidiana. Esercitando la propria volontà riporta quanto ha raggiunto nella vita quotidiana. Se non riporta quanto ha acquisito nella vita quotidiana rischierà di perdere quanto ha accumulato,, ma comunque il Potere di Essere di quanto lo circonda non cesserà mai di alimentare la sua forza e il suo apprendimento almeno fintanto che non avrà perso la speranza di costruire un dio che rivendichi in esso i diritti della propria esistenza.

Quanto ci circonda alimenta sempre il nostro esistere. Sia che alimenti di Energia Vitale, intuire e sentire la nostra azione sia che alimenti il nostro percepire all'interno del sognare. Il mondo che ci circonda chiede ad ogni Essere Umano di costruire il dio che cresce dentro di lui togliendosi dalla posizione in ginocchio in cui gli adoratori del macellaio di Sodoma e Gomorra e chi pratica la superstizione vuole tenerlo.

119) ... forza che unisce al dio

La forza che unisce al dio appare come la forza di coesione fra l'Essere Umano e il mondo circostante. In questo caso avrebbe dovuto esserci "forza che unisce agli déi". Allora è la forza che unisce il fare dell'Essere Umano al fare del dio che cresce dentro all'Essere Umano. La forza che porta a questo qualificando l'Essere Umano come dio è VOLONTA'. Volontà non unisce l'Essere Umano al dio,, ma fa' dell'Essere Umano un dio che cammina nell'eternità dei mutamenti.

Volontà unifica le tensioni dell'Essere Umano che tenta dio risolvere sé stesso all'interno della ragione con le tensioni dell'Essere Umano che facendosi dio alimenta l'Essere Luminoso che cresce in lui e che spinge per costruire sé stesso nell'infinità dei mutamenti.

In questo caso possiamo individuare in Volontà la forza di coesione fra l'Essere Umano inteso come ragione e materia all'Essere Umano inteso come percezione e intuire del suo corpo luminoso.

In questo caso possiamo indicare in Volontà, l'essenza dell'esistenza di ogni Coscienza di Sé nell'intero universo come la forza che unisce al dio!

120) ... sottile veicolo dell'anima

In questo caso parliamo degli Esseri della Natura. Il sottile veicolo di quanto anima è il Mani. Il Mani è la fonte delle Coscienze di Sé degli Esseri della Natura. Il Mani è portatore di possibilità di animazione della materia che, una volta animata, ha la possibilità di compattare l'Energia Vitale di cui è portatrice, ampliarla, compattarla per partorire il corpo luminoso.

Sono i genitori o il genitore il sottile veicolo dell'anima. Perché il genitore o i genitori sono i portatori delle possibilità di animazione dei soggetti che da loro tentano di divenire nell'eternità dei mutamenti compattando loro stessi. Prendendosi la responsabilità della propria esistenza. Sovrapponendo alla Necessità che li ha generati la loro volontà per meglio scegliere nell'infinito dei mutamenti.

Questo metodo per trasformare l'inconscio in conscio, farlo vibrare e proiettarlo consapevole di sé nell'eternità dei mutamenti appartiene alle tecniche di sviluppo e adattamento degli Esseri della Natura. Forse ad un numero infinito di nature, ma solo a loro!

Fine della quarta parte stesura 15 novembre 1999

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

tel.041933185

E-mail claudiosimeoni@libero.it

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