Ognuno di noi è come Dioniso. Strappati dal grembo materno, per sopravvivere veniamo cuciti nella gamba di Zeus dove veniamo fatti a pezzi dai Titani per nascere a nuova vita.
Che cos'è la vita?
La vita è un processo attraverso il quale un individuo, agendo nel mondo in risposta ai suoi desideri, plasma la propria energia emotiva o energia vitale e costruisce il suo corpo luminoso.
Il corpo luminoso inizia a compattarsi, cresce, si dilata e, manifestando i suoi bisogni e le sue necessità per il proprio futuro, invade ogni aspetto del corpo fisico, plasma la percezione razionale, in modo da favorire il proprio sviluppo in vista della morte del corpo nato nella natura.
Dato un corpo fisico che vive nella natura che agisce nella razionalità, in base alla forma e alla quantità, a mano a mano che il corpo luminoso cresce la forma e la quantità (la ragione) viene alimentata da una percezione del mondo che si modifica. Vi si aggiunge la percezione del tempo, l'uso delle intuizioni, l'elaborazione delle relazioni costruite dalla struttura emotiva del soggetto con le strutture emotive degli Esseri che abitano il mondo.
Dato un corpo fisico che si relaziona con altre forme nella natura, il corpo luminoso invade il corpo fisico portandolo a relazionarsi con le strutture emotive degli oggetti del mondo in cui, le parole e il pensiero, sono inutili e superflui.
In un mondo che ha il solo scopo di distruggere il divenire del singolo Essere Umano per adattarlo ad un modello funzionale alla società in cui questi vive; che cosa può fare l'Essere Umano?
L'Essere Umano, nel nostro caso, deve rendersi conto che la vita è un processo di trasformazione che porta alla morte del corpo fisico, come condizione inevitabile, e alla costruzione del corpo luminoso, come possibilità.
L'Essere Umano deve prendersi nelle proprie mani le determinazioni della propria esistenza. Dal momento che questa presa di coscienza avviene in età adulta, l'Essere Umano deve partire da quanto lo circonda, da come è divenuto in quel momento, e iniziare a costruire sé stesso. Prendersi nelle proprie mani la responsabilità della propria esistenza.
Tutta la crisi religiosa che in questo secolo attanaglia le varie società umane, altro non è che la crisi del controllo militare che le religioni esercitavano nella distruzione del divenire dell'individuo. Venuto meno il controllo militare, il corpo luminoso degli individui, che non siano stati troppo ferocemente messi in ginocchio, tende a farsi sentire alla ragione e ad esprimere le sue necessità e i suoi bisogni. Pertanto, l'individuo tende a sottrarsi al controllo delle religioni monoteiste e a cercare qualche cosa di emotivamente diverso: qualche cosa che sente mancargli. Magari la sua ricerca si concluderà nella ridefinizione degli elementi del suo condizionamento subito nell'infanzia, altre volte lo porterà a viaggiare nel Tibet alla ricerca dell'uccisione di sé stesso e dei propri desideri, altre volte si sottoporrà a feroci sedute di Yoga o di meditazione, ma, comunque, tenterà sempre di sottrarsi alla ferocia della distruzione che riconosce nel suo presente. Cercherà una via di fuga.
La maggior parte delle volte i suoi tentativi falliranno. Il processo distruttivo che educazionalmente gli è stato imposto non è oggetto silenzioso, si modifica e si adatta a quanto di nuovo incontrato nelle azioni dell'individuo. La pulsione di morte, che esprime la distruzione dell'Essere Umano, è ente in sé e si impone all'individuo impedendogli di allontanarsi dal condizionamento educazionale subito.
L'allontanamento è un atto di volontà con cui l'individuo gestisce il conflitto fra ciò che ha subito nell'infanzia e la realizzazione dei suoi desideri in età adulta.
Un conflitto per la riappropriazione della forza della trasformazione soggettiva che si aveva all'atto della nascita. Sottrarla alla sottomissione, trasformarla in uno strumento soggettivo, e adattarla al Sistema complessivo del mondo in cui si vive. In altre parole, è necessario partire dal mondo in cui si vive per ricostruire i processi di adattamento e di sviluppo soggettivo.
Possiamo dire che l'Essere Umano deve riprendersi nelle proprie mani il proprio divenire, attraverso l'esercizio della propria volontà e delle proprie determinazioni.
Per uscire dall'orrore della distruzione dell'uomo imposto in questa società dal cristianesimo, gli Stregoni hanno elaborato il Crogiolo dello Stregone, ma il Crogiolo è arte di auto trasformazione dell'individuo mentre sviluppa il proprio Potere di Essere e richiede scelte esistenziali precise. Il Crogiolo comporta atti continui di volontà. Praticare il Crogiolo dello Stregone è un atto di violenza che l'individuo fa a sé stesso per passare dalla posizione in ginocchio in cui è stato costretto nell'infanzia, alla posizione di Essere Umano che affronta la propria vita.
Mentre l'Essere Umano è in ginocchio, il mondo in cui vive non può essere messo in ginocchio. La distruzione del divenire dell'individuo avviene attraverso il processo educativo, ma il processo educativo avviene all'interno del Sistema Sociale non nella Natura.
Un individuo educato all'interno del Sistema Sociale, che si ritiene creato ad immagine e somiglianza del suo dio creatore e padrone del mondo, non può pensare il mondo che lo circonda come un mondo vivo, Cosciente di Sé, Consapevole di Sé, con sue volontà e sue determinazioni. Questo, per lui, non esiste.
Invece questo mondo fatto di consapevolezza e di infinite azioni, esiste. Il mondo ha la sua volontà e le sue determinazioni. Ogni oggetto nel mondo, ogni soggetto vivente, ha la sua volontà ed esprime le sue determinazioni. E queste volontà chiamano gli Esseri Umani alla relazione. Le volontà del mondo non chiamano la ragione dell'individuo. Coinvolgono le sue emozioni, i suoi sentimenti, i suoi desideri. Chiamano la sua magia, il suo corpo luminoso, la sua volontà e le sue determinazioni. L'Essere Umano adulto viene educato ad essere cieco e sordo, ma non sempre il condizionamento educazionale riesce a bloccare tutta la percezione di tutti gli Esseri Umani.
Quando i processi di adattamento, con cui l'Essere Umano si difende dal condizionamento educazionale coercitivo, hanno successo, il corpo luminoso cresce nell'Essere Umano e l'Essere Umano percepisce il divino che lo circonda anche se non è stato educato a padroneggiarlo e, spesso, lo trasforma nel descritto che il condizionamento educazionale gli ha imposto.
Il circostante chiama gli Esseri Umani a cercare la loro libertà della percezione dilatandola nel mondo che li circonda.
Il Paganesimo ha messo a punto i processi attraverso i quali il singolo Essere Umano, riconoscendo le proprie tensioni interne, che sono comunque tensioni divine, riesce a costruire delle relazioni con le tensioni che dal circostante arrivano all'Essere Umano. Il Paganesimo riconosce che l'Essere Umano è un dio che cresce e riconosce che il circostante è formato da Coscienze che sono esse stesse Dèi che crescono.
Anche questo è un processo di uscita dalla sottomissione imposta educazionalmente. Riconoscere il divino è possibile soltanto quando si esercita la propria volontà e la propria determinazione: quando si intraprende un cammino per la costruzione del dio che cresce dentro di noi.
Il cammino di sviluppo della consapevolezza all'interno del Paganesimo è possibile quando si inizia la distruzione del condizionamento educazionale imposto dalle religioni rivelate. Si inizia a percepire il divino di quanto ci circonda solo quando il corpo luminoso inizia a fondere il proprio sentire con la ragione.
Il Paganesimo raccoglie questo sentire soggettivo degli Esseri Umani e lo poggia su un cammino di dilatazione e di espansione. Il Paganesimo protegge il sentire degli Esseri Umani dal pericolo della sottomissione.
Il Paganesimo Politeista impedisce di sottomettersi ad un apriori che condiziona il divenire degli Esseri Umani. Il Paganesimo Politeista inteso in quanto tale; non l'idea di paganesimo che ne hanno i cristiani.
In ultima analisi la costruzione del corpo luminoso altro non è che la vita naturale dell'Essere Umano all'interno della Natura.
Quando ascoltiamo i racconti dei fenomeni di premorte, delle NDE, dobbiamo analizzarle per scoprire i contenuti di quei fenomeni. Sono allucinazioni vuote di un corpo sottomesso, o il corpo luminoso ha invaso ogni anfratto di quel corpo fisico e nei fenomeni di premorte ci sono gli elementi per comprendere che quel corpo potrebbe partorire il suo corpo luminoso?
Due sono le vie che portano a proteggere e favorire lo sviluppo del corpo luminoso: il percorso personale della Stregoneria all'interno della percezione Pagana Politeista e il Paganesimo in quanto espressione delle trasformazioni nel e del mondo.
Per analizzare i fenomeni di premorte, per come vengono raccontati, è necessario comprendere la vita di chi vive quei fenomeni. Come ha vissuto? Quali furono le sue passioni e i suoi desideri? Come li ha veicolati?
Infine, noi!
Che cosa cerchiamo nei racconti dei fenomeni di premorte? Perché ascoltiamo quei racconti? Come viviamo? Come abitiamo il mondo? Quali e quante passioni mettiamo nelle nostre azioni?
Questo è il fondamento per la costruzione del nostro corpo luminoso ed è l'unica condizione che ci permette di trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso.
Scritto nel 1997
Revisione 02 aprile 2016
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Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
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Le persone non si rendono conto che quando stanno per morire, non sono morte. In ogni caso noi disponiamo di strumenti mentali con cui possiamo afferrare aspetti inusuali del mondo che ci circonda. Questi strumenti non ci dicono com'è il mondo dopo la morte, ma ci indicano possibilità esistenziali e opportunità diverse da quelle che immaginiamo.