Troppo spesso i parapsicologi hanno coinvolto la scienza o la ricerca scientifica con la quale tentare di dare una certa legittimità alle loro osservazioni.
L'analisi scientifica non determina nessun meccanismo col quale noi affrontiamo, viviamo, percepiamo, amiamo, desideriamo, ecc. nella nostra esistenza.
La ricerca scientifica può solo prendere atto che esiste un fenomeno e cercare le cause di quel fenomeno. Di volta in volta, la ricerca scientifica individua delle cause, ma deve essere consapevole che le cause che ha individuato sono solo una piccola parte delle cause che la ricerca scientifica individua.
In riferimento agli effetti NDE è importante stabilire quali sono gli interessi della "scienza" nella ricerca. I suoi intenti. I suoi fini. Solo in questo modo si può comprendere come possono procedere le analisi scientifiche.
Se io dico "Ho fame!". Per mangiare non ricorro alla scienza. Non dico che devo analizzare scientificamente il mio bisogno. Io mangio e cerco di mangiare. Se poi qualcuno si mette ad analizzare come si produce il mio bisogno di mangiare e come io lo soddisfo, si accomodi. Ma la sua analisi non deve inficiare la mia azione che, rispondendo al bisogno, tende alla soddisfazione del bisogno. Una volta che "la scienza" individua alcuni elementi sulla formazione del mio bisogno e individua come tale soddisfazione avviene, elabora anche come controllare il mio bisogno e che cosa controllare per soddisfare il mio bisogno. Facendo l'esempio della pellagra, la scienza ha elaborato la situazione sociale per produrre la pellagra e quando la pellagra divenne un problema per il controllo sociale, ha dovuto agire per debellare la pellagra. Ma, essenzialmente, prima ha prodotto la pellagra costruendo condizioni adatte, e solo poi ha debellato la pellagra costruendo diverse condizioni di vita. La scienza mi dice che cosa devo
o non evo mangiare, quale dieta fare. Solo che quelle affermazioni sono al di fuori della vita, Quelle affermazioni, condotte dalla propaganda che agisce sulle emozioni e alimenta aspettative di "migliori condizioni di soddisfazione del bisogno" ha la funzione di controllare i miei bisogni, usarli a vantaggio di altri prospettando che io posso, in qualche modo, soddisfare meglio i miei bisogni.
La relazione esatta che ha condotto la vita degli Esseri cui appartengo per oltre un miliardi di anni viene controllata da qualche cosa chiamato "scienza" che pretende di determinare le mie relazioni col mondo.
Così, anziché ascoltare me stesso e quanto sorge da me in relazione al mondo, con tutti gli strumenti che potenzialmente possiedo per costruire al meglio quelle relazioni, vengo fatto aderire ad un modello "scientifico" che determina ciò che è bene e ciò che non è bene, finendo per sostituirsi al modello morale imposto dai cristiani che pretende di definire aprioristicamente ciò che è bene e ciò che non è bene per l'uomo in nome della verità del dio padrone.
Con le esperienze di premorte è la stessa cosa.
Nel caso della vita dell'uomo la scienza ha la pretesa di sostituirsi alla verità del dio padrone. Non tanto la scienza che si presenta nella cultura sociale, quanto all'uso che il comando sociale fa della scienza come strumento di controllo dell'uomo.
Milioni di persone si sono fatte plastiche facciali o si sono siliconate il seno. Immediatamente apparivano in condizioni migliori per appagare i loro bisogni sessuali, ma quando l'età è avanzata, avevano comunque i bisogni sessuali, ma le plastiche chirurgiche avevano devastato il loro corpo. Migliaia di persone hanno assunto sostanze dopanti per migliorare le loro prestazioni fisiche in gare sportive, hanno ottenuto risultati, ma spesso sono morti di cancro e di varie malattie debilitanti.
Lo stesso vale con i fenomeni di premorte che si presentano nell'OBE e nell'NDE.
La scienza ti dice come devi vivere per essere funzionale ad un modello sociale, ma non è in grado, e non lo sarà mai, di dirti come vivere per morire al meglio per te stesso. La scienza può buttarti giù dalle impalcature di una costruzione edile, può farti schiantare con un'automobile, ma la scienza si ferma davanti alla morte in cui l'individuo è solo col bagaglio del proprio vissuto.
La ricerca scientifica è volta a controllare l'uomo e il suo uso come oggetto, esattamente come la morale cristiana che trasforma l'uomo in oggetto posseduto dal suo dio padrone. Per farlo, la scienza, come il dio padrone cristiano, devono rubare all'uomo, inibire, tutti gli strumenti psichici e la percezione con cui l'uomo per un miliardo di anni ha abitato il modo ed è diventato ciò che oggi è.
La morte è un atto soggettivo che non è mai stato gestito da nessuno. Si è sempre detto che davanti alla morte si è tutti uguali. Eppure si muore in maniera diversa. I tempi della morte sono diversi. E lo stesso morire è diverso in relazione soltanto al proprio vissuto.
Cosa accade dopo la morte?
Chi ha denaro da spendere vorrebbe sapere cosa succede dopo. Per questo motivo molte persone danno soldi per sapere qualcosa sul dopo morte. Pagano i preti cattolici per garantirsi il paradiso e pagano gli parapsicologi perché li rassicurino quando muoiono.
Se si sapesse oggettivare il dopo morte si potrebbe migliorarlo.
Questa è la loro speranza.
La morte è sempre un elemento soggettivo e gli elementi che concorrono a renderla un elemento soggettivo sono moltissimi. E' interesse della scienza appropriarsi del dopo morte, ma non è interesse della scienza stabilire come si deve vivere per morire bene. La scienza ha interesse a prolungare la vita fisica di alcuni, magari facendo a pezzi qualcun altro espiantandone gli organi. La scienza è organizzazione della fisicità, della razionalità, che consiste nella forma e nella quantità di quanto è fisicamente misurabile dell'esistenza, e, nell'esistenza fisica, la scienza finisce.
La vita dell'uomo tende a liberare l'uomo dal controllo e dagli ostacoli, dove finisce la religione e la filosofia, interviene la scienza che è religione e filosofia del controllo dell'uomo. E' forse scientifico Freud o Jung? Fecero ricerca sul campo, ma le loro ricerche sfociarono nel campo della religione e della filosofia riformulandone i concetti. Quei concetti erano soggettivi perché non hanno mai superato la barriera dell'oggettività. Oppure, pensate che gli archetipi, pensati da Jung, abbiano un qualcosa di oggettivo anziché essere un puro escamotage con cui tentare di spiegare, riducendo a un modello, ciò che Jung stesso non era in grado di spiegare per poter controllare l'uomo e ridurlo ad un modello religioso predeterminato?
La morte e il dopo morte è espressione della vita fisica dell'individuo nel suo quotidiano. Sono le singole scelte fatte dall'individuo nella sua vita quotidiana, il suo coinvolgimento emotivo che, giorno dopo giorno, interiorizzate e rimanifestate, costruiscono le sue condizioni soggettive con cui affronta la sua morte. Questo non è commerciabile, come non si può commerciare la specificità psico-emotiva della singola persona: un solo individuo produce sé stesso e un solo individuo manifesta sé stesso. Il manifestare sé stesso non è commerciabile, la scienza, come la religione, può solo appropriarsi del modello e imporlo, ma impone la descrizione di un modello ipotetico, non l'individuo che produce sé stesso.
L'uomo è materia, materia che si è trasformata in vita e che manifesta la propria Energia Vitale mediante una coscienza di Sé, una volontà, dei bisogni e dei desideri in una tensione di continua espansione soggettiva.
La vita si definisce Energia Vitale fatta coscienza che si manipola nelle relazione in una costante trasformazione.
La vita è la capacità del soggetti di manipolare sé stesso, la propria Energia Vitale che si manifesta con crescita, modificazione, trasformazione del proprio corpo e della propria coscienza come fine e necessità della propria esistenza.
Si può dire che la vita dell'uomo è manipolazione soggettiva di sé stesso mediante le relazioni che vive nel mondo in cui è nato.
Costruire non è solo alimentare ed espandere sé stesso, ma è anche e, soprattutto, distruggere sé stessi. Costruire va inteso sia come dilatazione del proprio presente che come distruzione del proprio presente.
Lo stesso procedere della vita è una continua disgregazione e riaggregazione. Una continua negazione che il passato subisce per effetto di un presente che costruisce i proprio futuro.
L'intelligenza e la consapevolezza dell'uomo non impedisce la disgregazione e la riaggregazione della propria coscienza, ma tende a dirigere il processo riaggregante verso una direzione che pensa vantaggiosa. Viene pensata vantaggiosa quando la percezione del suo corpo sollecita una continua ricerca di felicità.
Che la coscienza dell'individuo sopravviva dopo la morte del corpo fisico o che la coscienza non sopravviva alla morte del corpo fisico è la conseguenza delle scelte che l'individuo fa nella propria vita costruendo le relazioni fra sé e il mondo.
Per questo motivo la scienza non può impadronirsi, almeno nelle condizioni di ora, del dopo morte.
Soprattutto, alla scienza mancano gli interessi per appropriarsi del dopo morte degli individui. Gli individui che nascono, dopo la morte del corpo fisico, non sono gli individui che vivono nella natura, nella ragione, nella scienza, del prima di morire. Viene partorita forza e tensione in un insieme emotivo che forgia un corpo non utilizzabile nei laboratori scientifici.
Il corpo luminoso è partorito in un inconoscibile senza forma e quella forma cosciente ha un futuro in cui plasmarsi e non ha un passato nel quale ritornare.
In questo campo, la scienza è come il dio padrone dei cristiani. Cerca di impadronirsi degli uomini rubando loro il futuro, ma quel futuro appartiene al divenire dell'uomo costruito nel suo vissuto al di là di come il dio padrone o la scienza hanno costretto l'uomo a vivere.
La scienza può aiutare l'uomo a vivere meglio uscendo dall'oscurantismo dogmatico cristiano, ma là il suo ruolo si ferma. La vita è descritta dalla scienza, per quanto la scienza capisce, ma non è determinata dalla scienza che è solo uno strumento dell'uomo.
La scienza può registrare, analizzare, numerare ma non può scoprire il perché della vita in quanto, l'oggetto della ricerca, è fuori dalla sua portata esattamente come il mondo della vita quotidiana è fuori dalle possibilità comprensive dell'Essere feto.
Per questo motivo i parapsicologi vanno definiti come dei truffatori, esattamente come i preti cattolici che gridano al miracolo.
Il fatto che i parapsicologi usino la scienza per cercare di legittimare le loro farneticazioni, suona offesa ed ingiuria alla vita e alla morte del corpo fisico.
Scritto nel 1997
Revisione 28 marzo 2016
TORNA ALL'INDICE GENERALE DEL SITO
L'indice dei temi congressuali
Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
Aggressione di cristiani alle statue pagane 2015 |
Le persone non si rendono conto che quando stanno per morire, non sono morte. In ogni caso noi disponiamo di strumenti mentali con cui possiamo afferrare aspetti inusuali del mondo che ci circonda. Questi strumenti non ci dicono com'è il mondo dopo la morte, ma ci indicano possibilità esistenziali e opportunità diverse da quelle che immaginiamo.