Il mondo in cui noi viviamo è la società civile italiana degli anni 2000.
Questa società ha delle regole che vanno rispettate.
Sono regole di cui, spesso, le Istituzioni stesse non vogliono che sia richiesta l'attivazione. Ma quelle regole ci sono. Non sono regole astratte, ma norme che hanno forza di legge.
La prima dice: se vuoi fare attività religiosa, devi qualificarti come persona religiosa o associazione religiosa. Se vuoi fare attività culturale, devi qualificarti come colui che fa cultura o come associazione culturale. Se vuoi fare politica devi qualificarti come persona politica e come un partito politico. Tutte queste attività e tutte queste associazioni si sovrappongono, negli scopi e negli interessi, intervenendo nei diversi campi di interesse sociale e formando l'attività dell'insieme della società. E' normale la presenza di un gran numero di partiti politici, come è diventata normale la presenza di un gran numero di associazioni culturali. Meno normale ed usuale è la presenza di un gran numero di associazioni religiose diverse nella società. Questo può avvenire solo con la fine del fascismo in Italia. E' un fenomeno recente con cui società ed Istituzioni non sono "abituate" a confrontarsi e a gestire, pur in presenza di leggi e norme che regolano il fenomeno. Il fatto che ciò non sia usuale porta molte persone, all'interno delle Istituzioni, a comportamenti illegali derivati da idee preconcette e, qualche volta, criminali. Come quella volta che è stato necessario che un magistrato sentenziasse: "Essere Politeisti, in questo paese, non è un reato". Il magistrato ha sentenziato, ma intanto, la Polizia di Stato, convinta che dichiararsi Politeisti fosse un reato, ha fatto un'indagine e una denuncia presumendo che dichiararsi Politeista fosse un reato. Se, anziché incontrare un Pagano della Federazione Pagana quei poliziotti avessero incontrato altre persone più fragili, con la loro inchiesta e i loro interrogatori li avrebbero intimiditi e indotti ad abbandonare la loro attività religiosa. Quei comportamenti illegali e criminali vengono legittimati dalla "loro" religione e spesso non vengono perseguiti, se non in maniera superficiale e formale, dagli organi preposti all'ordine pubblico.
Quando una persona dice "faccio una religione", la società immagina come si immaginava una religione fino a vent'anni fa. Il profeta con le braccia aperte e i fedeli in ginocchio davanti a lui!
Che cos'è una religione?
Se noi prendiamo un vecchio dizionario, ad esempio il Garzanti del 1965, e andiamo a leggere cos'è una religione, dice:
"Legame morale tra dio, riconosciuto come creatore e fine supremo dell'universo, e l'uomo che a lui deve offrire un culto adeguato; il complesso di credenze e di atti di culto che collega la vita dell'uomo a un ordine superiore, in particolare alla divinità."
Sullo stesso dizionario Garzanti del 1987, la stessa frase era diventata:
"Complesso di credenze e di atti di culto che esprime il riconoscimento da parte dell'uomo di un ordine superiore, in particolare della divinità, intesa per lo più come creatrice, reggitrice e fine supremo dell'universo."
Come si legge, la seconda versione del 1987 è più possibilista su che cosa significa religione che non la versione del 1967. Eppure entrambe le definizioni, usate dalla Corte d'Appello di Milano per condannare delle persone affermando che, se non rispettavano quel significato, non potevano dire che la loro organizzazione fosse religiosa, furono cancellate da una sentenza della Corte di Cassazione, la quale sentenziò che una religione è ciò che le singole persone dicono che sia la loro religione e nessuno può dire che cosa sia una religione se non violando il principio fondamentale della libertà religiosa.
Per fare una religione non serve essere degli invasati che hanno un legame col dio che parla attraverso le loro bocche; serve costruire un legame emotivo, che coinvolga interessi emotivi fra sé e il mondo (o l'aspetto divino che si considera) o fra la propria associazione che si costituisce e il mondo o il divino che si ritiene importante.
Quando costituimmo l'associazione religiosa Federazione Pagana che manifestava la Religione Pagana (checché altri ne possano dire od obiettare) dovevamo tener presente tre condizioni fondamentali.
In primo luogo dovevamo rispondere ed essere coerenti con le leggi e le norme che la società civile impone.
In secondo luogo, dovevamo rispondere ai principi di libertà che la Religione Pagana impone.
In terzo luogo, dovevamo prevedere i possibili sviluppi e le possibili implicazioni riguardo a chi avrebbe potuto usare la Federazione Pagana per scopi illegittimi.
Lo statuto della Federazione Pagana serve per dire alle Istituzioni che noi siamo una religione. Che abbiamo gli intenti di eseguire i riti religiosi, di manifestare il nostro pensiero religioso e di partecipare alla società con le peculiarità del pensiero religioso dei Pagani. Per questo motivo 10 Pagani, diversi fra loro, si assunsero il compito di sottoscrivere lo Statuto, per assumersi l'onere giuridico di costituire e rappresentare la Federazione Pagana e, attraverso la Federazione Pagana salvaguardare ogni Paganesimo, in essa espresso, presso le istituzioni Nazionali e locali dell'Italia e dell'Europa. Lo Statuto della Federazione Pagana non dice ai membri della Federazione Pagana che cosa devono fare o in che cosa devono credere, ma dice alle Istituzioni che cosa è la Federazione Pagana e la Religione Pagana.
Lo Statuto della Federazione Pagana, il cui responsabile è eletto ogni tre anni e assume la qualifica di Pontefice (che non ha nulla del significato del pontefice cattolico, ma riprende il significato di Pontefice dell'Antica Religione Romana in una forma della cultura attuale), libera ogni membro della Federazione Pagana da qualsiasi possibilità che gli venga imposto un qualunque dovere: per statuto a nessun membro della Federazione Pagana può essere chiesta obbedienza, nemmeno al Pontefice, e per statuto a nessun membro della Federazione Pagana può essere chiesto di tenere un qualche segreto; lo Statuto rappresenta la Religione Pagana e il suo diritto legittimo nella società.
Noi, come Federazione Pagana, siamo aperti ad ogni Pagano, ad ogni tipo di paganesimo che sappia giustificare razionalmente sé stesso e che sappia confrontarsi con i pagani e i non pagani presenti nella società. Nel contempo siamo consapevoli che molte persone che chiamano sé stesse Pagane lo fanno per una sorta di infantilismo, per una autodefinizione superficiale, per aver visto qualche film o, peggio ancora, per vendere tarocchi, previsioni astrologiche, divinazioni o filtri d'amore. Queste persone temono ogni confronto che possa svelare la loro qualità religiosa. Ancora, ci sono delle persone che parlano di Paganesimo per veicolare aspetti cristiani fra coloro che si dichiarano Pagani, Come il superuomo nazista o dannunziano che corrisponde al Gesù dei vangeli ufficiali e che alcuni vogliono far risalire al superuomo di Nietzsche, o ancora per descrivere un cristianesimo (l'operazione l'ha tentata qualche anno fa, dal suo punto di vista, anche Ratzinger per tentare di appropriarsi del neoplatonismo) mascherato da Neoplatonismo e condito con reincarnazione, metempsicosi, karma o panteismo. Ci sono dei "pagani" che giustificano il proprio paganesimo con le "radici di sangue" o le "tradizioni", dimenticando che "radici di sangue" e "tradizioni" sono elementi propri del cristianesimo. Ci sono coloro che seguono le "tradizioni dei Celti e dei druidi" (poi, un giorno mi diranno da dove le hanno ricavate), altri che esaltano l'impero romano in un desiderio di rinascita dell'impero. Ci sono i Wicca che ripropongono, sia pur introducendovi delle novità, la fallita New Age
Queste persone staranno sempre distanti dalla Federazione Pagana, anzi la diffameranno, attribuendole intenti che non ha al fine di preservare sé stessi.
Nonostante tutti costoro, la Federazione Pagana rappresenta la Religione Pagana in Italia. Perché è un'associazione visibile, identificabile, i soci fondatori non hanno segreti e agiscono solo per fini religiosi. Non ci facciamo usare da nessuno e facciamo quanto è in nostro potere per essere coerenti con noi stessi.
Ciò che noi vogliamo è ciò che dice lo Statuto: diffondere la dimensione religiosa Pagana Politeista in Italia e in Europa.
Marghera, 01 gennaio 2010 (postato in web 30.12.2011) Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell’Anticristo Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
<<---->> |
Non si può voler diventare uno Stregone. Lo si diventa. O per impegno soggettivo nel nostro vivere nel mondo, o perché la vita non ti lascia alternative. Quando questo succede non puoi far altro che "andare avanti" approfondendo la nuova percezione del mondo e vivendo con passione.