Il meccanismo dell'illuminazione religiosa

La psicologia della Stregoneria

Capitolo sei

di Claudio Simeoni

Cod. ISBN 9788893329187

Indice psicologia e crogiolo dello Stregone

 

Illuminazione e illuminati

Ieri, durante la trasmissione radio, per tentare (tentativo forse non ben riuscito) di spiegare il significato e il meccanismo dell'emozione, ho parlato anche del meccanismo attraverso il quale si produce quella che viene definita l'ILLUMINAZIONE!

Si tratta di un processo di apertura emotiva dell'individuo al mondo che avviene mediante "scoppi intuitivi" o "scoppi di energia emotiva" che può manifestarsi o come una sequenza continua di salti in una progressione a "scala" (come la salita di una scala in cui gli scoppi emotivi sono i gradini), oppure come un grande scoppio, una grande illuminazione (che di solito ha lo svantaggio di coinvolgere in maniera talmente grande la struttura emotiva dell'individuo da farlo prigioniero: essere prigionieri di una visione è un modo per morire. E' come essere prigionieri della ragione!)

Per illustrare il concetto, ho usato un dizionario di Psicologia (La Garzantina curata da Umberto Galimberti) dal quale riporto prendendo dalla voce Emozioni:

a) La prima fase corrisponde alla percezione di una situazione o alla sua evocazione che genera una destabilizzazione a tutti i livelli di organizzazione, dove è impossibile stabilire un rapporto di proporzionalità tra stimolo e risposta. Questa fase può essere istantanea o differita; in questo secondo la caso la reazione è più forte e dura più a lungo [l'esempio dell'illuminazione a scala]. In ogni caso non c'è percezione che non sia accompagnata da totalità emotiva.
b) La seconda fase è caratterizzata da uno stato di tensione connotato da "privazione", degli abituali schemi di organizzazione a cui il soggetto solitamente ricorre, e "potenzialità" per una nuova attualizzazione del campo di possibilità. Quanto più ampio è lo scarto fra privazione e potenzialità, tanto più duraturi e destrutturanti finiscono con l'essere gli effetti dell'emozione.
c) La terza fase è caratterizzata dall'entrata in gioco dei meccanismo omeostatici che ristrutturano schemi di risposte organizzate producendo distensione, CHE NON E' UN RITORNO ALLO STATO PRECEDENTE LA TENSIONE, ma un guadagno organizzativo ottenuto dalla potenzialità liberata dalla destrutturazione."

Si tratta del meccanismo attraverso i bambini costruiscono la loro conoscenza del e nel mondo forgiando la loro coscienza ed è il medesimo meccanismo su cui agiscono i cristiani per imporre ai bambini la manipolazione mentale. E' lo stesso meccanismo che deve essere rimesso in attività dall'individuo adulto per alimentare le proprie trasformazioni psico-emotive, liberarsi dalle costrizioni emotive educazionalmente imposte, dando una direzione alla crescita di sé stessi, del proprio pensiero, del proprio modo di rappresentarsi nel mondo.

Ad accumulo di tensioni, attraverso la percezione dei fenomeni ricevuti dal mondo, a forza di risposte finalizzate all'adattamento soggettivo, dalla quantità di adattamenti emerge, esplodendo, una nuova qualità soggettiva attraverso la quale percepire e relazionarsi col mondo.

Quell'esplosione emotiva soggettiva capace di cambiare la prospettiva con la quale il soggetto si relaziona col mondo è uno "scoppio intuitivo"; un'illuminazione.

Si chiama ILLUMINAZIONE ogni scoppio emotivo che destrutturando il percepito dall'individuo ne allarga gli orizzonti liberando alla coscienza parte delle sue potenzialità.

L'ILLUMINATO non è colui che giunge ad una "verità", ma è colui che percorre un sentiero di rimozione dei propri ostacoli psico-emotivi e, nel farlo, aumenta e dilata la propria capacità di percepire e interagire col mondo nel quale vive.

L'ILLUMINATO è colui che entra in armonia con le emozioni del mondo. Tanto maggiore è l'ILLUMINAZIONE e tanto più un soggetto riesce a superare le barriere culturali, di specie e di regno della Natura, percependo le emozioni più diverse che dal mondo giungono a lui.

Sarà tanto più DISCIPLINATO quanto più sarà in grado di discriminare fra quelle emozioni e riversare nella società in cui vive quanto può servire per rimuovere gli ostacoli dell'esistenza quotidiana della sua società.

Tenetelo presente questo meccanismo, perché è il meccanismo della vita. Ogni volta che voi vivrete e sceglierete, una serie di tensioni si accumuleranno dentro di voi. Se queste tensioni non saranno capaci di "uccidervi", vi porteranno a stadi successivi di illuminazione mediante la destruttrazione di quanto pensavate del mondo e ristrutturando una nuova visione del mondo.

L'illuminazione non può MAI essere disgiunta dall'autodisciplina perché ricordate: i manicomi sono pieni (in maniera figurata) di ILLUMINATI che non hanno mai avuto AUTODISCIPLINA per gestire la loro illuminazione.

L'Illuminazione è un effetto soggettivo.

Gli scoppi intuitivi che si manifestano nell'individuo fanno parte del suo personale patrimonio. Del suo Potere di Essere nel mondo.

Quegli scoppi intuitivi non sono dimostrabili come oggetto in sé. Pertanto nessuno potrà mai dire se un individuo è un Illuminato o meno. Nessun individuo può essere elevato a modello dell'illuminato; un modello da imitare. Non esiste ciò che è illuminato distinto da ciò che non è illuminato.

Esiste una continua modificazione di sé stessi mediante la produzione, attraverso la propria volontà e l'esposizione delle proprie emozioni nella vita quotidiana, di sequenze di scoppi intuitivi nella direzione imposta dalle predilezioni di un individuo. Spesso chi è "illuminato" in una direzione è stupido in molti altri campi del sapere e del divenire umano.

Esistono degli "sciocchi" che immaginano degli individui Illuminati in maniera assoluta, sapienti e divenuti in uno stadio oltre al quale non è più possibile divenire, ma questo è frutto delle loro fantasie. E' frutto di delirio di onnipotenza di individui che si identificano con l'idea che hanno del loro dio padrone.

Come possiamo misurare gli individui?

Possiamo misurarli nella loro quotidianità. Osservarne le azioni. Osservarne le scelte. Osservare quanto manifestano attraverso il loro divenuto. Possiamo misurare le persone solo nella misura in cui noi siamo disposti ad esporci, a farci misurare a nostra volta.

In caso contrario, i giudizi sono emessi da persone vuote. Da coloro che non espongono le loro emozioni alle tempeste della vita.

Le persone vuote hanno paura di chi vive esponendo le proprie emozioni, le proprie passioni, i propri bisogni e i propri desideri. Le persone vuote vivono di paure e di timori. Con le paure e i timori nascondono le loro emozioni che dentro di loro si sono trasformate in tensioni fobiche e produttrici di ansie alle quali non sanno far fronte.

Gli Illuminati creano loro paura: li mettono davanti al baratro del loro vuoto.

E' la malattia della depressione, così diffusa nell'epoca attuale e imposta mediante la manipolazione mentale imposta dalle religioni rivelate.

Eppure, solo gli Illuminati possono assumersi la responsabilità di introdurre nella società civile quelle tensioni che possono generare un cambiamento sollecitando le persone ad affrontare la loro esistenza con più passione e con più voluttà anziché spegnersi nel grigiore della loro paura.

Perché non è solo lo spegnersi di loro stessi. Come novelli Sansoni proclamano: "Muoia Sansone con tutti i Filistei!". Così distruggono sé stessi assicurando la distruzione del futuro della società nella quale vivono.

Il meccanismo dell'Illuminazione è il meccanismo alla base della vita!

Tutta la storia della diversificazione delle specie è avvenuta per "scoppi intuitivi" di singoli soggetti delle specie capaci ti trasferire questi "scoppi intuitivi" all'intera specie o nella formazioni di nuove specie.

Scrive il quotidiano La Repubblica del 03 marzo 2006 in un articolo dal titolo "Il nuovo albero della vita ha 191 specie. Studiati i geni in comune: dai batteri alle piante, dagli animali all'uomo" a firma di Elena Dusi:

"... L'ultima versione dell'albero della vita più aggiornato che mai sia stato creato, appare oggi su Science. Si basa sul sequenziamento del DNA di 191 esseri viventi - dagli archeobatteri ai mammiferi - e per crearlo il computer ha passato due mesi elaborando dati. L'uomo non si vede quasi. Bisogna cercarlo, tanto è schiacciato tra gli altri animali, con mus musculus e pan troglodytes come vicini. "Siamo una specie fra le tante. E in questo momento siamo anche fra i più lenti ad evolverci.", spiega Francesca Ciccarelli, ricercatrice dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano e dell'European Molecular Biology Laboratory di Heidelberg, una delle autrici del nuovo albero della vita. "A evolvere più rapidamente sono gli organismi col DNA più piccolo e i batteri patogeni, che devono adattarsi in fretta alle condizioni ambientali per non scomparire." I naturalisti all'epoca di Darwin osservavano i viventi ad occhio nudo, al massimo con l'aiuto di un microscopio. La classificazione si basava sulla morfologia, e il trait d'unione fra antropodi e crostacei partiva da una somiglianza delle forme e niente più. Il nuovo albero della vita, che a prima vista può sembrare una margherita dai mille petali, sfrutta i progressi della biologia molecolare. "Abbiamo riunito - spiega Ciccareli - i genomi di quasi tutti gli organismi sequenziati finora, ottenendo un paniere di 191 specie viventi." Mettere l'uno accanto all'altro così tanti genomi avrebbe mandato in tilt anche il più potente dei computer: solo il DNA dell'uomo messo per iscritto occuperebbe 200 elenchi del telefono. "Così abbiamo scelto 31 geni comuni a tutti gli organismi - spiega Ciccarelli - e su di essi abbiamo portato avanti il confronto. ..."

E' l'effetto dell'ILLUMINAZIONE che travolge la struttura emozionale di un soggetto nella relazione fra i fenomeni del mondo in cui vive e la sua capacità di percepire ed elaborare quei fenomeni. In quella capacità di elaborazione il soggetto mette la sua VOLONTA', i suoi INTENTI, quale manifestazione dei suoi BISOGNI, e la sua STRATEGIA d'ESISTENZA, la sua INTELLIGENZA.

Che l'effetto dell'Illuminazione produca delle modificazioni nella struttura del soggetto per adattarsi al mondo o produca una modificazione della sua strategia operativa all'interno del mondo, è assolutamente irrilevante. Ciò che viene a modificarsi è l'interazione fra l'individuo e il mondo in cui vive.

Quando il soggetto riesce a trasferire la modificazione all'interno della sua specie in una condizione economicamente vantaggiosa per i suoi processi di adattamento soggettivo alle variabili oggettive (la sua trasformazione e la sua promozione nel mondo) significa che tale soggetto ha trasferito la qualità della sua illuminazione in elemento quantitativo sul quale viene ad edificarsi lo sviluppo quantitativo della specie cui appartiene.

L'ILLUMINAZIONE, come metodo di manifestazione della vita dal microcosmo della quotidianità di ogni singolo soggetto al macrocosmo della Natura nel suo insieme e nella sua complessità.

E' in questo contesto che assume una nuova luce quel frammento degli Oracoli Caldaici:

"c'è un intuibile che devi cogliere con il fiore dell'intuire, perché se inclini verso di esso il tuo intuire, e lo concepisci come se intuissi qualcosa di determinato, non lo coglierai. E' il potere di una forza irradiante, che abbaglia per fendenti intuitivi. Non si deve coglierlo con veemenza, quell'intuibile, ma con la fiamma sottile di un sottile intuire che tutto sottopone a misura, fuorché quell'intuibile; e non devi intuirlo con intensità, ma - recando il puro sguardo della tua anima distolto - tendere verso l'intuibile, per intenderlo, un vuoto intuire, ché al di fuori dell'intuire esso dimora."

Che va inteso:

"c'è un sentire che devi cogliere con il fiore del tuo sentire, perché se inclini verso di esso il tuo descrivere e lo concepissi come se descrivessi qualche cosa di determinato, non lo sentirai. E' il potere di una forza irradiante, che abbaglia per fendenti sensibili. Non si deve coglierlo con veemenza quel sentire, ma con la fiamma sottile di un sottile sentire che tutto sottopone a misura, fuorché quel sentire; e non devi sentirlo con intensità, ma - recando il puro sguardo della tua anima distolto - tendere verso quel sentire, per intenderlo, un sentire vuoto, ché al di fuori della descrizione della ragione esso dimora."

Questa è l'Illuminazione; questi sono gli Illuminati; questa è la vita!

Si tratta di una questione, relativa al mito antico, che dovrebbe capire anche James Hillman: l'Illuminazione è la manifestazione di Ares, Marte, nei figli dell'Essere Natura. Delle tre regole che Hera e Zeus hanno messo a fondamento della vita degli Esseri della Natura, due riguardano il divenire e la trasformazione fisica, Ilizia ed Ebe, ed uno riguarda la trasformazione degli individui e la diversificazione delle specie: Ares, Marte!

Quando si ha la sensazione di essere "parte di un tutto" o partecipi ad un "grande progetto di vita; di un destino", non proiettiamo noi stessi nell'Etere infinito, ma volgiamo lo sguardo al mondo che ci circonda. Là è il divenuto della nostra esistenza e là, illuminazione dopo illuminazione, costruiamo il nostro cammino nell'INFINITO delle trasformazioni!

Marghera, 03 marzo 2006

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