Significato di Teogonia:
L'insieme dei miti che illustrano l'origine e la discendenza degli Dèi in chiave simbolicamente antropomorfica.
La Religione Pagana, i poeti e la filosofia
La Religione Pagana e la Teogonia di Esiodo - Indice Generale
Mnemosine è un Titano, una Titanessa, la cui azione, nel mondo del tempo, si svolge legando fra loro le azioni che in quel mondo si manifestano in un perenne presente che somma azioni ad azioni che modificano azioni con un processo di adattamento soggettivo in cui le azioni che ne scaturiscono sono oggetti che modificano quel mondo. Nell'azione/oggetto è contenuta la memoria dell'intento, delle condizioni e della necessità per cui quell'azione si è manifesta come oggetto. Nel mondo del tempo l'azione/oggetto è conchiusa in sé stessa contenendo le condizioni, l'intento e la necessità che la sostanziano.
Nella Teogonia Mnemosine interviene solo nella costruzione del mondo razionale di Zeus. Non ha nessun ruolo, nessun figlio, in quanto Mnemosine è azione che lega le azioni in un insieme che costituisce l'azione che si fa memoria dell'insieme del mondo del tempo in cui manifesta la sua sostanza.
Nel mondo razionale l'azione non è un oggetto, ma è manifestazione di un oggetto descritto e definito. Nel mondo della forma e della descrizione, l'azione non ha memoria dell'agire, ma la memoria dell'agire appartiene all'oggetto che agisce nel mondo razionale che assume il nome di "soggetto". Nel mondo del tempo l'azione è coscienza di sé stessa, in sé stessa; nel mondo della ragione la coscienza è del soggetto che agisce.
In questo ambito, l'azione che si manifesta necessita di "un perché". Non è importante se in realtà il "perché" non spiega l'azione, l'importante è che il "perché" giustifichi l'azione alla coscienza del soggetto. Sia del soggetto che agisce che del soggetto che è coinvolto nell'azione, sia nel soggetto che all'azione assiste.
Da qui la necessità di ricordare frammenti di passato in cui l'azione del soggetto si inserisce cercando di definire l'azione che tale azione ha nel mondo razionale e le conseguenze che tale azione produce costringendo i soggetti del mondo ad adattarsi ad essa.
Sia che l'azione abbia un giustificazione razionale, pensata dal soggetto che agisce, sia che l'azione abbia una giustificazione pulsionale (è sempre una giustificazione pulsionale, ma alla ragione piace tanto pensare di essere lei a spingere il soggetto all'azione) ha inizio da una memoria che si è trasformata in sostanza emotiva di ogni soggetto vivente. La sostanza emotiva, il corpo emotivo, di ogni soggetto vivente, è sedimentazione dell'esperienza trasformata in emozione che risponde alle emozioni del mondo al di là di come le emozioni si presentano. In altre parole, è Mnemosine che fa da ponte nel soggetto della natura fra il suo agire, come soggetto nel mondo, e la memoria che si trasforma in sedimentazione emotiva costruendo il suo corpo luminoso esperienza dopo esperienza.
Proviamo a ricordare le Titanesse, il Potere di Essere che rappresentano e che dal Tartaro chiamano gli Esseri germinati in Era affinché prendano nelle proprie mani il proprio divenire.
La prima, nominata da Esiodo, è Teia: la Luce come Consapevolezza di Sé; la Coscienza che diventa consapevolezza di sé stessa.
La seconda nominata da Esiodo è Rea: l'Essere Terra in sé.
La terza, nominata da Esiodo, è Temi: la Giustizia, l'equilibrio, nelle relazioni.
La quarta, nominata da Esiodo, è Mnemosine: la memoria, il ricordare e quanto vedremo ora.
La quinta, nominata da Esiodo è Foibe (o Febe) la luce della Coscienza e della Consapevolezza che si trasforma in Esseri.
La sesta, nominata da Esiodo, è Teti: la nonna, l'antenata primogenita dalle quali germinano le forme della vita quale fondamento di Era; di ogni Era.
Passando, attraverso Zeus, dal mondo del tempo al mondo della ragione come manifestazione di soggetti, Mnemosine è la memoria con cui gli Esseri figli di Era dovranno usare per affrontare le contraddizioni nella loro esistenza.
Mnemosine è il conoscere più cose attraverso le quali il soggetto prende le decisioni nelle quali esercita la propria volontà. Esercitando la propria volontà il soggetto sceglie i migliori adattamenti per costruire sé stesso. Nel far questo egli si trasforma in un DIO in quanto è un soggetto che sceglie e non solo un soggetto che subisce.
Cercherò di usare un'immagine per far comprendere che cosa fece Zeus.
Ammettiamo di avere un Essere Umano molto studioso, molto sapiente. Un Essere Umano che è riuscito a studiare tutto quello che noi possiamo pensare degli Esseri Umani e che lo ha dentro di sé. Ad esempio, un Pico della Mirandola. Ebbene, quest'uomo, davanti ai problemi e alle contraddizioni della vita, pescherà le soluzioni da quanto ha studiato, Affronterà le contraddizioni che si presentano con la cultura che ha accumulato. Risolverà i problemi pescando dentro di sé le informazioni. Questo è il risultato dell'azione di Zeus. Questa è Mnemosine che agisce dentro agli Esseri Umani per l'azione che ha fatto Zeus.
L'Essere mano, come specie, ha scelto di accumulare le informazioni che gli servono per emettere un giudizio, dentro di sé. La ragione dell'Essere Umano si è staccata così tanto dalla sua struttura emotiva, da tendere ad essere indipendente dalla struttura pulsionale. L'Essere Umano ragiona anziché agire come risposta alla sollecitazione del mondo.
Il grande cervello dell'Essere Umano è, tutto sommato, un grande magazzino di informazioni che tendono ad essere disordinate, caotiche, spesso sovrabbondanti finendo per portare la ragione umana a farneticare.
E' questo l'unico modo per usare Mnemosine nella ragione creata da Zeus? E come agiscono gli insetti che non hanno un cervello in cui immagazzinare informazioni?
Esiste un'altra possibilità nell'uso di Mnemosine da parte degli Esseri della Natura?
Presupponiamo che tutta la conoscenza, tutto il sapere dell'universo sia scritto su dei libri. Ammettiamo che questi libri siano posti in un'immensa biblioteca con scaffali attorno ai muri dei confini dell'universo e che, al centro di questa biblioteca, ci sia un Essere della Natura o, se preferite, un Essere Umano. Quest'Essere Umano non conosce il contenuto di ogni singolo libro, ma dal suo cervello escono tanti filamenti di luce che lo collegano a ciascun libro. Ammettiamo che quei filamenti siano rossi. Quando quest'Essere Umano incontra un problema relativo ad una situazione, la contraddizione incontrata, costringe i filamenti a passare dal rosso al giallo attivando il collegamento con un gruppo di libri relativi alla contradizione incontrata. L'attivazione di questi collegamenti fanno affluire ai centri decisionali di quest'Essere Umano (diciamo al suo cervello) tutte quelle informazioni contenenti in quei libri e relative agli argomenti della contraddizione che sta vivendo. Questo Essere Umano risolve al meglio la contraddizione e, una volta superata la contraddizione i filamenti tornano di colore rosso disattivandosi. In fondo, non funziona più o meno in questo modo anche il nostro cervello mediante le connessioni neuronali o la rete sinapsica? Per quale motivo tenere tutto dentro se ciò che si tiene dentro è anche fuori di noi?
In questa rappresentazione di Mnemosine, la nostra specie ha ritagliato un diverso modo di accedere alle informazioni fissandosi nella ragione che descrive il mondo mediante le informazioni che ha immagazzinato. Ma non è il solo metodo per accedere alle informazioni, solo che quando le informazioni arrivano attraverso un diverso metodo, cioè costruendo relazioni emotive con i soggetti del mondo, si chiama intuizione ed è necessario, almeno per un attimo, costringere la nostra ragione al silenzio. Ognuno di quei libri, infatti, è una voce, una Coscienza di Sé, una rappresentazione di Mnemosine che si riversa negli Esseri figli di Era. Sono i legami emotivi di ogni Essere con ogni Essere dell'Universo.
Zeus ritaglia un'isola razionale di conoscenza e descrizione nel mondo del tempo. In quest'isola razionale trasferisce le forze della vita, i Titani, trasformando l'azione come oggetto nell'azione come manifestazione del soggetto. Una piccola isola in cui costruire la conoscenza e far nascere la consapevolezza che gli Esseri germinati in Era, sfruttando il bagaglio che la propria specie ha costruito per loro, possono utilizzare quale terreno nel quale costruire le proprie sfide esistenziali. I nati nella Natura possono ampliare i confini dell'isola che abitano; debbono ampliarli. I germinati in Era possono uscire da quell'isola: possono uscire e affrontare il grande mare che circonda quell'isola.
E' un mare strano. Quado gli Esseri germinati in Era lo affrontano la loro mente, il loro pensiero, il loro modo di pensare si amplia, si illumina, e il coraggio assale ogni loro membra.
E' il mare tranquillo dello sconosciuto. Lo sconosciuto che appartiene comunque alla descrizione della ragione e che la scienza esplora e rivela scoperta dopo scoperta.
Quando i germinati in Era costringono la ragione al silenzio perché stupita da tante possibilità del conoscere che lei negava, il navigante si trova nel misterioso mare del tempo. In quel mare le azioni si presentano. Azioni senza tempo, ma che agiscono perennemente in un presente razionale che cerca di modificarsi e di adattarsi.
Proseguendo la navigazione si incontra Oceano, ma questa è un'altra storia.
In ogni mare che i naviganti percorrono, c'è una Mnemosine che attende. Un diverso modo di veicolare Mnemosine che cambia, annullando la memoria ad ogni confine attraversato. Ogni volta che si supera il confine fra il mondo razionale e il mondo del tempo: una Mnemosine cessa e un'altra Mnemosine si presenta. Una Mnemosine che non sa che farsene del tipo di memoria usata dalla Mnemosine del mondo appena lasciato. Così i ricordi spariscono e chi entra nel mondo del tempo dimentica la forma e la quantità del mondo razionale e chi entra nel mondo razionale perde il senso dell'azione cercando, invano, di collocarla in un tempo che mai fu vissuto.
E' come se il fiume Leto separasse i mondi nei quali il cercatore di conoscenza e consapevolezza si tuffa: ogni mondo la propria memoria e le proprie specificità con cui essere vissuto.
Scrive Esiodo nella Teogonia tradotta da Romagnoli:
Poscia s'innamorò di Mnemòsine bellacesarie,
e nacquero da lei le Muse dagli aurei serti,
nove, a cui grate sono le feste e le gioie del canto.
Esiodo, Teogonia 915 - 917
Attraverso Mnemosine, Zeus ha posto le basi affinché negli Esseri, figli di Era, potessero aprirsi dei "canali di passione" con i quali collegare il singolo Essere alla Mnemosine universale attraversando il fiume dell'oblio che separa i confini fra i mondi. Ho voluto chiamare questa creazione di Zeus col nome di "canali di passione" perché la passione riversata nella comunicazione altera e ferma il dominio della ragione permettendo all'individuo di muoversi nel mondo del tempo e nel mondo emotivo ritornando al mondo della ragione consentendo alla propria disciplina individuale di mantenere in equilibrio al percezione soggettiva del mondo in tutti e tre i mondi.
Questi "canali di passione" sono delle Coscienze di Sé che, generatesi da Mnemosine e Zeus quando praticate dall'Essere della Natura e dall'Essere Umano nel nostro caso, travolgono, attraverso una valanga emozionale, i confini che Zeus ha posto per la salvaguardia della costruzione dell'Essere generatosi in Era. Queste Coscienze di Sé sono le Muse!
Esiodo elenca nove Muse, figlie di Zeus e di Mnemosine. Ogni Musa è un "canale di passione" capace di condurre l'Essere Umano che la evoca fuori dai confini della ragione. E' un canale che può portare l'Essere Umano nell'infinito collegandolo alla Mnemosine che, figlia di Urano Stellato e Gaia, fa risuonare tutte le voci dell'infinito.
Per far questo, i germinati in Era, devono praticare l'autodisciplina e l'impeccabilità nelle loro azioni partendo dai loro bisogni, dai loro desideri e dalle loro necessità, che li conducono a veicolare le loro passioni nella quotidianità. Qualcuno un giorno mi disse che questo non si trova in Esiodo.
Delle Muse, Esiodo dice:
"Ciò dunque le Muse cantavano, che abitano le Olimpie dimore,
le nove figlie dal grande Zeus generate,
Clio e Euterpe e Talia e Melpomene,
Tersicore e Erato e Polimnia e Urania,
e Calliope, che è la più illustre di tutte.
Essa infatti i re venerati accompagna:
quello che onorano le figlie di Zeus grande,
e quando nasce lo guardano, fra i re nutriti da Zeus,
a lui sulla lingua versano dolce rugiada,
e dalla sua bocca scorrono dolci parole; le genti
tutte guardano a lui che la giustizia amministra
con retti giudizi; mentre lui parla sicuro,
subito, anche una grande contesa, placa sapientemente;
perché è per questo che i re sono saggi, perché alle genti
offese nell'assemblea danno riparazione
facilmente, con le dolci parole placandole;
quando giunge all'assemblea come un dio lo rispettano
con dolce reverenza, ed egli spende fra i convenuti.
Tale è delle Muse il sacro dono agli uomini.
Esiodo, Teogonia 75 - 93 tratto da Trad. Graziano Arrighetti ed. BUR 1999
Secondo Pausania (II sec. D.c.) le Muse, in origine erano tre: MELETE (Esercizio, riflessione, contemplazione?), MNEME (Memoria) e AOIDE (Canto). E, secondo Mimnermo (VI sec. A.c. poco dopo Esiodo, anche se la data è incerta) le Muse "più antiche" erano figlie di Urano Stellato mentre le Muse "più moderne" erano figlie di Zeus.
La difficoltà e la mancanza di univocità nell'interpretazione delle Muse, pur non avendo miti propri, ci indica la difficoltà degli "antichi" di interpretare il mito stesso. Le indicazioni di Mimnermo coincidono con il meccanismo delle Moire descritto da Esiodo: figlie di Nera Notte come enti universali e figlie di Zeus per i nati nella Natura; figlie di Urano Stellato per il mondo emotivo e figlie di Zeus e Mnemosine per i nati nella Natura. Le indicazioni di Pausania ci dicono che la triade indicata è propria della manifestazione di ogni Musa. Inoltre, potremmo dire che le Muse sono tante e in tanti modi si manifestano quante sono le attività, dell'uomo nel nostro caso, di veicolare le passioni nel mondo che normalmente si chiama "arte". L'elenco dei nomi che ci dà Esiodo è soggettivo e oggettivo nello stesso tempo.
L'Essere Umano che alimenta una Musa dentro di sé per l'uscita dai confini in cui la ragione racchiude la propria memoria, deve essere autodisciplinato e praticare l'INTENTO della Musa in modo impeccabile. Deve accumulare sapere e conoscenza relativi alla Musa stessa. La triade è la triade magica della Stregoneria: 1) la trasformazione del soggetto; 2) la relazione fra la pratica del soggetto e l'Intento da raggiungere; 3) la manifestazione di quell'Intento!
In questo caso, un soggetto umano, attraverso i suoi bisogni e le sue predilezioni chiama la Musa propria del suo piacere. La chiama praticando quanto nella ragione corrisponde a quella Musa. La sua autodisciplina e la sua impeccabilità fanno dire alla Musa chiamata:
"Per quale motivo dall'etere che sempre scorre evocasti me , così, con costrizioni che domano gli DEI? Ascoltami, anche se non vorrei parlare, poiché a forza mi incatenasti."
La stessa cosa vale anche per le Muse che svegliano nell'Essere Umano quanto ad esse è simile nei bisogni e nelle passioni. Dice Proclo:
"Per nessun'altra ragione il DIO distoglie l'uomo, e con la sua vivente potenza lo conduce verso nuove vie."
Ogni Musa è un "canale di passione" che gli Esseri nati in Era, gli Esseri Umani, nel nostro caso, possono percorrere per uscire dalla Mnemosine che Zeus ha ritagliato per il mondo della ragione dalla Mnemosine e giungere alla Mnemosine che dal Tartaro chiama gli Esseri Umani a raggiungerla. Spostare la coscienza e la consapevolezza dell'"io sono" come soggetto che abita il mondo; all'azione con cui abito il mondo realizzando che il mondo lo abito nella misura in cui agisco.
Le mani, le passioni e l'intuire è la triade attraverso la quale gli Esseri Umani possono riuscire ad uscire dalla ragione e giungere nell'infinito che li circonda. La mani, le passioni e l'intuire portano a praticare l'impeccabilità dell'individuo che chiama la Musa a sorreggere il suo cammino di uscita dalla ragione. Proviamo ad elencare le Muse nominate da Esiodo: Clio, Euterpe, Talia, Melpomene, Tersicore, Erato, Polimnia, Urania e Calliope. Quale di queste Muse è la più importante? Quella praticata dal singolo individuo! Quella che emerge dentro la singola persona, diversa da ogni persona, e praticata in maniera soggettiva!
Nella veicolazione delle passioni nelle Muse, viene letteralmente modificata la struttura fisica dell'individuo. Non solo la struttura neuronale si specializza nelle attività della specifica Musa, ma tutto il suo intento e tutta la sua passione viene veicolata all'interno della Musa che guida l'intuizione che dal profondo emerge nell'individuo. Praticare una Musa significa diventare quella Musa e trasformare sé stessi in quella direzione.
Il canale della percezione che Zeus ha costruito con Mnemosine è un canale fisico che determina la trasformazione dell'individuo adattandolo a quella Musa con cui supera le barriere del fiume dell'oblio posto ai confini del mondo della ragione.
Clio è la celebrazione. Clio sono le storie della vita. Le storie dell'infinito. Le storie della specie. Le storie delle trasformazioni dei Sistemi Sociali. Raccontare cosa fu il passato per conoscere i meccanismi attraverso i quali costruire il futuro. Quante cose sono dimenticate! Sono dimenticate nella memoria degli Esseri Umani che Zeus ha ritagliato in Mnemosine. Le cose non sono perdute. Ogni cosa ha partecipato a costruire quello che noi siamo. Ogni cosa è dentro di noi e ci circonda. Un ululato di un lupo, un'umana imprecazione, il canto di una civetta. Nulla è andato perduto. Tutto è manipolazione di quanto esiste e manifestazione di quanto è esistito. Ricorda e celebra! Celebra e segui le orme e gli insegnamenti di chi ha costruito un'esperienza e a questa esperienza somma la tua esperienza.
Perché gli Esseri Umani dovrebbero raccontare le storie della vita che fu'? Perché in questo modo manifestano i principi sui quali fondare la vita che sarà! Il passato è la fonte dell'esperienza sulla quale costruire il presente in funzione del futuro. Chi non ha storie da raccontare non ha un passato dal quale pescare le proprie esperienze. E' come se fosse disarmato davanti alla vita. Eppure, tutta la storia è sempre e comunque dentro di lui, nelle sue emozioni e nei suoi meccanismi con cui risponde alle sollecitazioni del mondo. La nostra stessa struttura psichica, emotiva, fisica, sono il frutto di storie di trasformazioni della nostra specie e della materia. Anche la nostra cultura, nonostante si interrompa nella memoria razionale, ha una storia ricca di esperienze dalle quali pescare.
Chi pesca dal passato per costruire una cultura con cui fare nuova esperienza, fa un grande sforzo di trasformazione. Quello sforzo di trasformazione è il potere che gli consente di uscire dalla Mnemosine, che Zeus ha costruito per gli Esseri Umani, e giungere alla Titanessa attraverso la quale ascoltare e farsi penetrare da tutte le voci e le esperienze passate dell'universo.
Uscire dalla ragione attraverso l'analisi delle esperienze passate nello sforzo di costruzione del futuro costruendo una storia ripulita da stereotipi e dalla propaganda del padrone vincitore. Noi non cerchiamo "la verità" nella storia passata, ma cerchiamo di legittimare la verità che manifestiamo in questo presente in funzione di un futuro indicato da Demetra. Zeus ha posto dei confini alla ragione, ma questi sono stati posti affinché l'Essere Umano li superi e giunga a bussare alle porte dell'Olimpo e Clio è un "canale di passione" attraverso il quale fondare il futuro del singolo Essere Umano e della specie cui appartiene. Clio viene rappresentata con il rotolo di scrittura nella mano. Oggi noi possiamo rappresentarla con un libro.
Un altro "canale di passione" è Euterpe. Euterpe è la passione generata nell'Essere Umano per la musica auletica. La musica del flauto. Euterpe è la trasformazione nel divino di un Essere Umano che usando uno strumento, un oggetto, per costruire armonie, riesce ad entrare in relazione con le armonie dell'universo quali assonanze con le armonie della Titanide Mnemosine. I suoni fisici hanno la capacità di richiamare suoni emotivi. Si tratta di assonanze fra le vibrazioni del mondo e le nostre vibrazioni psico-emotive che vengono richiamate dal suono e attivate da ritmi e melodie. Euterpe è la trasformazione dell'Essere Umano per entrare in sintonia con l'oggetto che suona e poi con i suoni dell'universo. Se al tempo di Esiodo questo strumento era il flauto, oggi come oggi gli strumenti sono numerosi.
La creazione di Zeus consiste nell'aver costruito il mondo della ragione. Un mondo ritagliato nel mondo del tempo a sua volta ritagliato da Cronos nel mondo emotivo. In quest'isola nascono e vivono gli Esseri ella Natura. Si tratta di un'isola nell'immenso costruita dal soggetto attraverso la sua capacità di descrivere quanto i suoi sensi percepiscono. La descrizione può ampliare l'intera isola oppure soltanto dei promontori o delle lingue di terra che, se sviluppate attraverso l'impegno, l'autodisciplina e l'impeccabilità soggettiva costruiscono nell'individuo delle teste di ponte verso l'infinito. Non necessariamente un grande pianista è anche un grande stratega all'interno della vita sociale, ma sicuramente la sua arte, attraverso il suo coinvolgimento emozionale, la sua autodisciplina e la sua impeccabilità sono in grado di plasmare la sua energia emotiva ad un livello tale da trasformare la morte fisica in nascita di un corpo luminoso.
La musica è una struttura capace di coinvolgere e manipolare le emozioni dell'Essere Umano e trasformarlo. Le emozioni travolgono i pregiudizi. I pregiudizi sono mostri neri che la ragione ha posto a guardia dei suoi confini. Quanto un Essere Umano alimenta e carica le sue emozioni attraverso la manipolazione del proprio sentire e del proprio percepire travolge i preconcetti che gli impediscono di elaborare nuovi giudizi e nuove descrizioni.
Euterpe è la Musa della musica strumentale. Quel "canale di passione" capace di portare l'Essere Umano a sbocciare nell'infinito attraverso quella pratica e quel modo di sentire e percepire il mondo che lo circonda.
Mi sembra superfluo dire che il simbolo di Euterpe è il flauto. Che i musicisti invochino con il loro esercizio e con la loro autodisciplina Euterpe affinché conceda loro Energia per ascoltare la musica degli strumenti che nell'universo Mnemosine fa risuonare alle orecchie del loro sentire.
Ci sono due Talia: una Musa e una CARITE. Noi però, parliamo della Musa Talia. Un altro "canale di passione" è la Musa Talia. La passione per la vita intesa come una commedia che deve essere recitata sul palcoscenico del mondo. Una recitazione che impegna chi la esegue al punto tale da costringere la propria personalità a cambiare d'umore e di emozione a seconda del personaggio che intende recitare o della situazione che si appresta a rappresentare.
Talia è la manifestazione della Follia Controllata nell'Essere Umano attraverso la quale costui affronta il mondo. Gli spettatori del mondo. Reagisce nei confronti dei fenomeni percepiti che gli arrivano dal mondo. Un Essere Umano che decide come deve rappresentarsi. Quando deve rappresentarsi. Un Essere Umano che sceglie di organizzare la propria apparenza in funzione del raggiungimento di uno scopo nei confronti degli spettatori. E ride Talia! La sua comicità è arte della rappresentazione. E' la sua Follia davanti alla quale lo spettatore altro non fa che ridere, divertirsi: quanto è sciocca Talia! Quanto è immenso il suo progetto di vita; quanto è serio! Quanto è sciocco lo spettatore: costruisce il suo giudizio guardando Talia anziché pescarlo dal proprio cuore! E Talia fa ridere lo spettatore. Nel farlo ridere nasconde la fierezza, la determinazione e la durezza del proprio progetto.
Talia è un grande "canale di passione" che porta l'Essere Umano a disciplinare prima e ad uscire poi dai confini della ragione senza per questo farsi da questa travolgere. Un Essere Umano che esercitando la propria follia controllata discrimina fra i fenomeni che dal mondo giungono ad incidere sul suo animo e a quei fenomeni, e a solo quelli, decide in quell'occasione, per l'intento che in quell'occasione esprime, di rispondere loro con manifestazioni, atteggiamenti, sentimenti e sviluppi emotivi. Nel far questo alza una barriera fermando l'arrivo alle sue emozioni di tutti gli altri fenomeni. Non è importante se quell'azione che compie è reale o fittizia, è importante la quantità emozionale che impegna nella sua rappresentazione. E' importante la disciplina che egli impone a sé stesso nel manifestare la propria rappresentazione sul palcoscenico della vita.
Nell'esprimere Talia l'Essere Umano si arma della consapevolezza del fine che intende raggiungere e dei mezzi con i quali raggiungerlo. Per armarsi deve manipolare la propria energia vitale. Nel manipolare la propria Energia Vitale costruisce il proprio corpo luminoso. Costruisce il proprio Essere DIO che bussa alle porte dell'Olimpo.
Talia è rappresentata dalla maschera: la Follia Controllata!
Melpomene è come Talia!
Se Talia presenta il lato allegro e comico col quale nasconde la propria determinazione e il proprio progetto di vita, Melpomene presenta la sua disperazione, la sua tragedia con cui nascondere il proprio progetto di vita. Talia fa ridere lo spettatore; Melpomene lo fa soffrire e compartecipare. Due modi diversi attraverso i quali rappresentare la follia controllata degli Esseri Umani. Due modi diversi per rappresentare le umane passioni con cui nascondere i progetti attraverso i quali affrontare la vita. Melpomene costringe lo spettatore a vivere delle sue stesse passioni e delle sue stesse traversie. Lo costringe ad essere partecipe. Costringe l'attenzione dello spettatore ad adeguarsi alla sua storia.
Così Melpomene costruisce i propri progetti di vita! Nasconde allo spettatore la sua forza, le sue intenzioni, la sua progettualità. Nel fare questo l'Essere Umano attiva un "canale di Passione" che lo porta a rompere il cerchio della ragione. Mentre ardimentoso affronta il mondo costringe la propria sensibilità, le proprie emozioni, ad esprimere una tristezza infinita che finisce per travolgere lo spettatore rendendolo cieco e inerme davanti all'azione delle mani dell'attore. I fini per cui ci si trasforma in Melpomene o in Talia sono uguali. Le differenze sono proprie del soggetto che riesce a recitare quella parte sul palcoscenico della vita. Ci sono persone capaci di far ridere fino alle lacrime mentre seriamente costruiscono i loro piani nell'assalto al cielo della conoscenza e della consapevolezza, mentre ci sono persone che preferiscono far piangere con storie struggenti e dolorose mentre il loro cuore, leggero, affronta le sfide dell'esistenza.
Cosa resta allo spettatore?
Rimane il trasformarsi in attore della propria vita. Rimane la possibilità di sottrarsi dall'essere oggetto d'agguato dell'attore o soggetto che impedisce agli Esseri della propria specie di dare l'assalto al cielo della conoscenza e della consapevolezza. Rimane l'essere sempre uguale a sé stesso! Rimane il ridere per la passione di Talia o il piangere per la passione di Melpomene e, nel farlo, dare nuovo vigore alla propria energia affinché si lisci, si organizzi e si predisponga ad affrontare l'infinito.
Talia e Melpomene andrebbero considerate assieme è come se fossero lo stesso "canale di passione" che si esprime in ugual modo, con tecniche uguali, con organizzazione soggettiva uguale, ma con un diverso coinvolgimento emozionale.
In quel modo considereremo le due Muse. Esse sono rappresentate da una maschera. Una maschera che ride l'una e una maschera tragica l'altra. Tutte e due, comunque, recitano la commedia sul palcoscenico della VITA!
Tersicore è il danzare.
Provate ad addestrarvi a danzare: Rappresentare l'universo attraverso il fluire delle movenze. Provate a vivere la trasformazione soggettiva che comporta. L'uso dell'Attenzione che ciò implica. La manipolazione della propria soggettività attraverso la quale devono fluire le rappresentazioni della vita, dei sentimenti, delle emozioni che dal mondo arrivano al soggetto che danza e che questo ritrasmette al mondo che lo guarda. Danzare significa rappresentare. Rappresentare quei fenomeni e quelle tensioni che hanno inciso i propri sentimenti attraversando la propria attenzione.
L'individuo che danza manipola sé stesso.
All'inizio è una manipolazione fisica del corpo, ma a mano a mano che questa manipolazione procede non si modificano solo i muscoli per reggere il movimento, ma anche le connessioni neuronali per trasferire il linguaggio del corpo e permettere alla struttura emotiva di affiorare nei movimenti. I grandi danzatori sono coloro che trasmettono emozioni, sensualità, relazione, volontà, determinazione ad ogni spettatore. La direzione del sentire del danzatore sarà solo sua, come soltanto sua sarà la rappresentazione del mondo, ma lui la trasmette. Lui prende il suo sentire e costruisce una rappresentazione che dona agli Esseri della propria specie. Non è il sentire che gira vuoto nella vita, ma è il sentire che viene rappresentato attraverso la manipolazione della soggettività dell'attore.
E' Tersicore che si trasmette agli Esseri Umani attraverso la danza. Proprio perché l'Essere Umano si fa Tersicore esce dagli angusti confini della ragione. Egli, danzando, rappresenta quanto percepisce nella ragione, satura della sua azione la ragione che impotente davanti alla sua azione è costretta a far entrare nuove sensazioni e nuove emozioni dallo sconosciuto circostante. Così il soggetto che danza rappresenta, agli Esseri Umani, sentimenti e sensazioni che gli Esseri Umani, che non sono usciti nello stesso modo dai confini della ragione, non conoscono. Nel rappresentare Tersicore l'Essere Umano danza la vita. Manipola la sua Energia Vitale, le sue emozioni e si presenta davanti alla morte del corpo fisico con un corpo luminoso forgiato dalle infinite danze che ha costretto sé stesso ad eseguire.
Si presenta con la forza delle infinite emozioni che ha percepito, fagocitato e rappresentato. Egli ha costruito sé stesso nell'infinito!
Erato è un canale di passione attraverso il quale si manifesta "desiderio bello". AFRODITE. E' il canto armonioso, la passione dell'amore e il travolgere delle emozioni che attraversano gli Esseri germinati in Era. Quando le passioni amorose travolgono gli Esseri, ogni prescrizione, ogni tabù imposto dalla ragione, crolla! Si rimescola l'Energia Vitale e si superano i confini posti dalla ragione. Nuovi fenomeni, nuovi giudizi si formano negli Esseri Umani, tutto cambia: la ragione stessa.
Gli Dèi Titani posero dei fondamenti nell'universo e Zeus genera i canali di passione per i figli di Era affinché non rimanessero prigionieri di tristi e grigi confini. Attraverso quei canali di passione i figli di Era possono muovere i loro passi e la passione amorosa è calata tanto profondamente negli Esseri della Natura da rappresentare l'attività emozionale primaria sulla quale si innestano tutte le altre passioni.
Erato è il canto d'amore.
Il canto di passione di ogni Essere che si fonde con la vita. Erato vive di questa passione; Erato è questa passione; Erato alimenta questa passione.
Quando i cristiani proibirono la danza, la musica, le tragedie e le commedie, Erato alimentava di canti le passioni degli Esseri Umani. Erato è una Musa che affianca Afrodite. Afrodite è nata da Urano Stellato, pertanto, con le Erinni, è emozione pura a fondamento dell'intero esistente. In qualche modo Erato sussurra al cuore degli Esseri Umani la sua canzone d'amore! Sempre!
Attraverso questo "canale di passione" gli Dèi hanno chiamato gli Esseri Umani a sottrarsi dalla sottomissione a cui i cristiani li hanno costretti. Attraverso il canto d'amore hanno accompagnato gli Esseri Umani quando il cammino era duro sotto il giogo dei ferri roventi dei cattolici; hanno alimentato le passioni e gli interessi affinché rimanesse vivo il desiderio per la vita. Poi, un po' alla volta, il canto di passione di Erato si è sollevato. Dal sommesso bisbiglio del desiderio è diventato un suono imperioso dell'Amore coinvolgente, della Passione che travolge ogni esitazione spazzando via le costrizioni della morale di morte che i conduttori di pecore al macello della vita avevano imposto.
Con quante maschere Erato si presenta; con quanti inganni e quante Follie Controllate si manifesta Erato. Ma i suoi inganni sono dolci; i suoi sono lacci d'amore e di passione nei quali avviluppa gli Esseri Umani affinché costruiscano la loro vita nell'infinito!
Polimnia è un "canale di passione" molto legato agli Esseri Umani. Le passioni Polimnia le esprime con la retorica e la mimica. Parole e mimica che necessitano di altrettanta disciplina che per suonare uno strumento o per danzare esprimendo sentimenti, sensazioni ed emozioni. Parole che travolgono, parole che offendono, parole che coinvolgono, parole che affascinano! Gesti! Gesti di offerta, gesti di rabbia, gesti cortesi e gesti di passione.
Sembra quasi normale Polimnia nelle azioni degli Esseri Umani, nel loro corrugare la fronte o farsi scuotere da riso irrefrenabile. Passione che esce dai gesti, passione che si esprime con le parole davanti ad un uditorio che deve essere coinvolto, travolto, appassionato oppure rendere indignato e rabbioso!
L'arte retorica, l'arte di esporre a parole e a gesti. Un'arte da praticare per trasformarsi, ma come la usi appartiene al tuo abitare il mondo.
La retorica che si trasforma in vuoto sofismo con cui nascondere il reale con l'apparenza. Per usare la retorica è necessario essere attraversati dalla retorica; praticare la retorica riempiendola delle proprie emozioni. Per far questo, per ottenere questo risultato, è necessario essere coinvolti. Non si tratta della Follia Controllata di Talia né di quella di Melpomene; si tratta di una piccola pietra che si mette in moto generando una valanga. Talia e Melpomene nascondono l'intento allo spettatore. L'attore crea l'inganno per giungere al proprio Intento. Si tratta dell'arte della rappresentazione sul palcoscenico della vita. Lo spettatore ride e piange, si diverte e si commuove, ma rimane uno spettatore al di là della rappresentazione dell'attore. L'attore mantiene le distanze dallo spettatore: io sono colui che agisce! Lo spettatore assiste. Può assentire o dissentire, ma è un soggetto passivo.
Polimnia non divide gli Esseri in attivi e passivi, ma fra chi la manifesta e chi ancora non la manifesta, ma deve essere chiamato a manifestarla. L'arte di Polimnia è quella di mettere in moto gli Esseri Umani. "Alle armi, difendiamo la patria!" e così via. C'è una Polimnia che percepisce le emozioni del mondo e le trasmette risvegliando la Polimnia in ogni Essere che assiste alla sua rappresentazione. A me non piace pensare in un tribunale la manifestazione di una Polimnia finalizzata ad ottenere la condanna di un imputato per un qualche reato. Il reato o è provato o non è provato; l'eloquenza volta ad annientare o a circoscrivere le scelte degli Esseri Umani è vuota retorica, manifestazione della pulsione di morte imposta dai cristiani ed estesa ai monoteismi religiosi. Preferisco vedere Polimnia nell'eloquenza di un magistrato o di un avvocato mentre rendendo consapevole una corte di giudizio della necessità di esaltare Eunomie. Perché solo Eunomie può essere guardiana nella costruzione del benessere sociale!
L'uomo sociale comunica con le parole. Le sue parole sono retorica con cui cerca di descrivere e mozioni o meccanismi della vita e Polimnia è il divino che si manifesta con queste parole. Quante emozioni sono in grado di esprimere con l'arte retorica? Da molto tempo non lo so perché troppo spesso l'arte retorica si è trasformata in arte dell'inganno, svuotata di senso e privata di contenuti.
La domanda che mi pongo con Polimnia è questa: un politico che usa la retorica, ai giorni nostri, è in grado riempire la sua retorica di patos e di passione emotiva desiderante per un tempo di trasformazioni e in un numero di volte sufficienti a manipolare la propria struttura emotiva costruendo il suo corpo luminoso plasmando la propria struttura emotiva mediante la retorica?
Quanto è piacevole guardare il cielo stellato; quante emozioni! Il cielo stellato è in grado di dare all'Essere Umano il senso dell'Infinito in cui è immerso.
Che grande "canale di passione" è Urania. Nata da Zeus e calata negli Esseri Umani affinché non perdano il contatto con l'Infinito dal quale sono emersi: Urano Stellato. Quante notti hanno trascorso gli Esseri Umani ammirando il mondo sopra la loro testa. Un mondo sempre vario che hanno descritto e popolato di Esseri fantastici. La loro fantasia ha tentato di mettere ordine in un Infinito nel quale il loro sentimento e le loro emozioni si perdono. Per loro "fortuna" la ragione ha ritagliato lo spazio della descrizione, altrimenti l'Essere Umano avrebbe rincorso ogni voce e ogni sussurro che da quell'immenso sarebbe giunto a lui senza la possibilità di costruire la disciplina del proprio sentire. Senza la possibilità di costruire la propria esistenza!
"Fortuna"? No! Necessità! L'Essere Umano è divenuto in questo modo perché quelle erano le condizioni e Zeus poteva ritagliare delle condizioni nell'insieme in cui esisteva.
Gli Esseri della Natura sono separati dall'Infinito attraverso i limiti della descrizione della ragione che Zeus ha posto affinché possano fondare la propria Coscienza di Sé. Nello stesso tempo gli Esseri della Natura sono attori nell'Infinito, legati da un "canale di Passione" che permette loro di anelare alla Libertà intesa come movimento in spazi senza confini.
Urania è un sussurro dell'immenso. Un immenso nel quale Esseri Umani si sono immersi tentando di mettere ordine. Descrivendo e catalogando, ma sempre in quell'immenso facevano correre la loro fantasia. Sempre in quell'immenso facevano rifugiare i propri desideri e, quando questi prendevano forma, erano sempre imbevuti del Potere dell'Immenso che alimentava il sentire e la determinazione degli Esseri che a quell'immenso anelavano. L'Infinito che soccorre sé stesso alimentando le tensioni di ogni Essere che all'Infinito tende!
Urano Stellato, allontanato da Cronos prima, attraverso la trasformazione e il mutamento delle Coscienze di Sé, e da Zeus dopo attraverso la formazione della "ragione" nella quale le Coscienze di Sé, nate da Era, si costruiscono, si ripresenta ad ogni Coscienza di Sé soffiando nei bisogni e nei desideri.
Urania è il "canale di passione" che scuote il sentire e l'intuire degli Esseri Umani portandoli ad interagire con l'immenso Urano Stellato.
Di Calliope Esiodo dice: "e Calliope, che è la più illustre di tutte!".
La Musa che esprimo è la più importante di tutte in quanto io la esprimo. Se io esprimessi una diversa o diverse Muse queste sarebbero le più importanti. Lo sono perché attraverso quel canale di passione costruisco il mio cammino nell'infinito. Altri cammini, altri "canali di passione" mi sono sconosciuti. Non li conosco, non li alimento, loro mi ignorano! E' più illustre perché quella si esprime attraverso il mio fare e il mio esistere.
Quante gesta e quante storie racconta Calliope. Storie epiche in cui gli Esseri Umani dettero l'assalto al cielo della conoscenza e della consapevolezza. Grandi Eroi e grandi Dèi hanno alimentato Calliope che, tramandandone le gesta ha mantenuto un "canale di passione" vivo e attento nella ragione dell'Essere Umano e del grigiore della vita alla quale spesso è costretto. Certo, mi alzo al mattino per lavorare, ma Ercole ha compiuto le sue fatiche ed è diventato un DIO. Certo guardo le mani distrutte dal lavoro o la noia del quotidiano, ma Cronos ha tagliato i genitali di Urano Stellato e Zeus ha abbattuto Cronos e lottato contro i Titani. Certo è dura spaccare la terra, ma in un maggese tre volte arato Demetra a Giasone generò Pluto, la tensione alla ricchezza e al benessere. Come Demetra introdusse nel fuoco Demofonte per renderlo eterno, così alleno i miei figli ad appropriarsi egli strumenti affinché affrontino la vita coraggiosamente diventando eterni.
In ognuna delle storie che Calliope ricorda e racconta ci sono io.
C'è ogni Essere Umano che le ascolta. C'è la sua identificazione con l'eroe. C'è il suo sogno del balzo nell'infinito. Il suo sogno di uscita dal quotidiano. Il suo sogno di eternità!
E qualcuno pensa alle strategie. Qualcuno pensa alle relazioni con la quotidianità e i sogni diventano parte del reale. L'eroe si risveglia dentro all'Essere Umano. La Strega vola sulla scopa e l'Essere Terra inizia a fiorire! Tutta la vita fiorisce quando gli Esseri Umani si trasformano in eroi prendendo nelle proprie mani la responsabilità della propria vita e iniziano a dare l'assalto al cielo della conoscenza e della consapevolezza.
Calliope è dunque un grande "canale di passione" capace di portare gli Esseri Umani fuori dalla coercizione della ragione e dalla sottomissione nel quotidiano. Le storie che stiamo leggendo e che io sto interpretando attraverso l'arte della STREGONERIA è il regalo che Calliope ha fatto agli Esseri Umani affinché ricordassero e si fornissero degli strumenti per uscire dalla sottomissione.
Gli adoratori del macellaio di Sodoma e Gomorra non conoscono i "canali di passione", loro li temono, ne hanno terrore ed orrore. Ma l'animo degli Esseri Umani ama sentire le storie di Esseri Umani che hanno abbattuto il filo spinato dei campi di sterminio, anche se loro non ce la faranno ad abbattere il loro filo spinato, il fatto che qualcuno ce l'abbia fatta, ci permette di pensare che forse potremmo farcela anche noi e che non necessariamente finiremo nella camera a gas della sottomissione imposta dagli adoratori del macellaio di Sodoma e Gomorra!
Concludendo
Le Muse sono delle Coscienze di Sé che generatesi da Zeus mantengono aperta la comunicazione fra gli Esseri circoscritti nella ragione e l'infinito circostante. Vivere le Muse (e quant'altre Muse che non conosciamo) consente agli Esseri nati da Zeus ed Era di percorrere il sentiero virtuoso della costruzione del proprio corpo luminoso e di bussare alle porte dell'Olimpo rivendicando il riconoscimento di sé stessi in quanto Dèi.
Le Muse accompagnano gli Esseri della Natura e gli Esseri Umani nel nostro caso. Ogni specie, figlia di Era, costruisce sé stessa attraverso la manifestazioni delle Muse. La bellezza, il canto, la danza, l'emozione sono alimento delle sensazioni attraverso le quali noi percepiamo il mondo, ci facciamo travolgere dal mondo e viviamo quanto in esso esiste. Queste forze, da un lato arricchiscono la consapevolezza degli Esseri che concludono la propria esistenza fondendosi in Era e, dall'altro, alimentano i cammini nell'infinito degli Esseri che sono in grado di fagocitare Libertà.
Gli Esseri Umani devono avere un infinito numero di pratiche appassionate nella vita quotidiana per costruire e alimentare Libertà nell'Infinito, ma le Muse sono una grande possibilità per percorrere un sentiero nell'infinito anche quando ogni altra porta è sbarrata.
NOTA: Le citazioni della Teogonia di Esiodo sono tratte dalla traduzione di Ettore Romagnoli "Esiodo i poemi" Edito da Nicola Zanichelli Bologna 1929
Nota: In questa pagina usato anche Esiodo, Teogonia Trad. Graziano Arrighetti ed. BUR 1999
Appunto trasmissione radiofonica del 2000 - inizio revisione 18 settembre 2014
Revisione
Marghera, 10 novembre 2014
Pagina tradotta in lingua Portoghese.
Tradução para o português 41/B) Zeus e Mnemosine: as Musas na Teogonia de Hesíodo
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Quando si percorre un sentiero di Stregoneria
si conosce l'inizio, ma non si sa dove porterà.
Per questo motivo l'impeccabilità deve essere a fondameto
di ogni nostra decisione.
La Religione Pagana ha forgiato una propria visione del mondo, della vita e del venir in essere delle coscienze fin dalle origini del tempo. Tali idee collimano nel tempo presente con le idee delle religioni e dei culti prima dell'avvento della filosofia e furono osteggiate militarmente dall'odio cristiano contro la vita. Analizzare Esiodo ci permette di chiarire il punto di vista della Religione Pagana.
Oggi possiamo dire che le religioni del Mito erano religioni evoluzionistiche in cui gli Dè erano parte della materia e dell'energia in perenne modificazione e in trasformazione e la religione non stabiliva le "verità del Mito", ma stabiliva le condizioni opportune affinché uomini e donne potessero trasformarsi in Dè come parte di un mondo in trasformazione.
La bellezza non รจ un oggetto in sé, ma dipende dagli occhi "belli" di chi guarda l'oggetto e scorge in esso la "bellezza che lui è". In questo senso solo chi è aperto al mondo scorge la bellezza nel mondo. Solo chi è aperto agli Dèi scorge l'intelligenza negli oggetti del mondo e le relazioni fra questi e la sua stessa intelligenza.
In altre parole, le Antiche Religioni, prima della filosofia, erano "evoluzioniste" e non "creazioniste"; dal punto di vista sociale diremmo che erano religioni "democratiche" e non "assolutiste" o "dittatoriali". La divinità era la materia e l'energia e non un soggetto esterno alla materia e all'energia.
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Tel. 3277862784
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Ultima modifica marzo 2024
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