I genitali e il pene di Urano Stellato nella Teogonia di Esiodo

Claudio Simeoni
capitolo 11

Significato di Teogonia:
L'insieme dei miti che illustrano l'origine e la discendenza degli Dèi in chiave simbolicamente antropomorfica.

La Religione Pagana, i poeti e la filosofia

I genitali e il pene di Urano Stelato;.

La Religione Pagana e la Teogonia di Esiodo - Indice Generale

La perdita dei genitali di Urano rappresenta la perdita dell'unicità di un percorso universale attraverso il quale costruire la Coscienza di Sé trasformando l'Energia Vitale inconsapevole in Coscienza di Sé che continuando nei propri mutamenti ricostruisce la Coscienza di Sé Gaia alla fine dei tempi. Altri soggetti, altre esperienze, altre emozioni si aggiungeranno alle esperienze, ai soggetti e alle emozioni che germinarono e germineranno nei percorsi propri di Urano.

L'arte magica di Crono è il sibilo del mutamento. Il mutamento che aggiunge trasformazione a trasformazione. Il mutamento che aggiunge Potere di Essere a Potere di Essere. Il mutamento che trasforma il divenire dell'Essere in una marcia trionfale di sviluppo nel non essere; nell'inconsapevole Gaia. Una marcia trionfale che l'accumulo di quantità di trasformazioni porta a generare una qualità di un nuovo percorso da seguire.

Crono mette in moto il mutamento che costruisce la Coscienza di Sé con un atto di assoluta violenza, un atto di magia che scuote l'intero universo. Quando la falce affonda in Urano Stellato è lo stesso Crono che attraverso la sua volontà e le sue determinazioni affonda in esso.

Così Crono, padre di ogni Natura e di ogni Essere che si costruisce con un processo di accumulo progressivo mediante il suo agire nel mondo, raggiunge lo scopo della costruzione di sé stesso imponendo la propria volontà ad Urano Stellato. Davanti alla determinazione e all'agguato di Crono, Urano deve accettare l'esistenza e la nascita di nuove vie attraverso la quale Gaia trasforma la propria inconsapevolezza in consapevolezza. "E sia!" dice Urano: "Nascano pure i figli di Crono, ma nascano secondo le mie regole, perché le mie regole li renderanno potenti ed indipendenti!"

Le regole di Urano Stellato sono quanto egli genera nel subire l'imposizione di Crono!

Crono ha scelto di imporre sé stesso ad Urano Stellato, ed egli accetta dettando le regole nelle quali Crono può costruire la vita! Le regole sono gli Dèi che permeano ogni vivente e attraverso i quali ogni vivente, figlio di Crono, determina sé stesso alimentandoli e alimentandosi da essi.

"infatti, quante gocce sprizzarono cruente,

tutte le accolse GAIA e nel volgere degli anni

generò le ERINNI potenti e i grandi GIGANTI

di armi splendenti, che lunghi dardi tengono in mano,

e le NINFE che chiamano MELIE sulla terra infinita."

Le Erinni, la furia della determinazione soggettiva!

La vita, dovunque nasca, deve essere in grado di rimuovere ogni ostacolo: "Hai tagliato i genitali a me, ebbene, che la furia della determinazione nell'esistenza sia un fare divino della vita figlia di Crono: che taglino i genitali (la possibilità di riprodurre) a chiunque tenti di impedire il loro espandersi nel mondo e nella vita!"

I Giganti, la qualità che emerge dalla quantità! Nella specie umana dovremmo parlare dell'uomo che assumendosi le responsabilità nella propria vita e nelle proprie scelte costruisce un cammino per la propria specie.

La vita, dovunque nasca, si sviluppa per salti qualitativi. "Hai tagliato i genitali a me, ebbene, che la vita, della quale Crono scandisce i mutamenti, sviluppi la propria Coscienza di Sé per salti qualitativi. Che la qualità si apra alla conquista del futuro nella quantità con le armi splendenti della vita e con i dardi della propria determinazione!"

Le Ninfe Melie, l'equilibrio armonico della vita!

La vita, dovunque nasca, si sviluppa come un insieme di soggetti che sviluppando sé stessi, armonizzandosi attraverso il proprio egoismo, costruiscono gli equilibri sui quali si sviluppa la vita stessa. L'armonia dei singoli è armonia degli insiemi nei quali si costruisce la conflittualità che costruisce la vita. Il canto delle Melie è il canto del singolo Essere che costruisce sé stesso nell'eternità.

Questo è il Potere di Essere di Urano Stellato che cede davanti alla Volontà forgiata da Gaia e utilizzata da Crono per alimentare le proprie determinazioni.

Urano Stellato cede davanti all'uso della volontà di Crono nell'esercizio delle sue determinazioni, ma, in quanto padre di Crono, determina le condizioni attraverso le quali Crono può condurre le Coscienze di Sé che esprime a diventare eterne nell'infinito dei mutamenti: a diventare DEI immortali.

Gaia incuba dentro di sé le gocce di sangue di Urano Stellato generando le forze che da questi determineranno la costruzione delle Coscienze di Sé. I figli delle gocce del sangue di Urano Stellato sono anche figli di Gaia e detentori del Potere di Essere di Crono che si esprime nel mutamento e nella trasformazione.

Erinni, Giganti e Melie sono condizioni oggettive che diventano soggettive quando crescono dentro gli Esseri figli del tempo. C'è un dio che non è figlio di Gaia perché non ha sostanza, ma è determinazione di Urano Stellato. Urano lo genera da sé. Come Gaia da sé genera Urano, Ponto e i Monti grandi, così Urano da sé genera un dio che per gli Esseri della Natura rappresentano la vita stessa. C'è un dio, al di là di ogni dio, che fonda la costruzione dell'Essere, di ogni Essere, mentre vuole costruire sé stesso in quanto dio e divenire nell'eterno dei mutamenti. C'è un dio davanti al quale ogni dio si inchina e senza il quale nessun dio può essere un dio costruendo sé stesso nell'infinito dei mutamenti. C'è un dio che nato dal pene e dai testicoli di Urano Stellato determina il farsi dio di ogni Essere che attraverso Crono fonda sé stesso nell'infinito.

Scrive Esiodo:

"E come ebbe tagliato i genitali con l'adamante

li gettò dalla terra nel mare molto agitato,

e furono portati al largo, per molto tempo; attorno bianca

la spuma dall'immortale membro sorti, e da essa una figlia

nacque, e dapprima a Citerea divina

giunse, e di lì poi giunse a Cipro molto lambita dai flutti;

li approdò, la dea veneranda e bella, e attorno l'erba

sotto gli agili piedi nasceva; lei AFRODITE,..."

La nascita è un atto di violenza con cui il nuovo nato, fra i mammiferi e gli Esseri Umani, si separa dalla madre. Questo atto di violenza libera le forze della germinazione da un contesto che le trattiene. Il problema è di ordine psicologico di chi le guarda: il cristiano vede la violenza del sottomesso nel separarsi dalla sottomissione; il Pagano vede l'atto dell'apertura di un soggetto verso nuovi orizzonti esistenziali. Nel taglio del pene e dei genitali di Urano Stellato da parte di Crono, il cristiano legge l'evirazione del suo dio padrone da parte di un sottoposto, il Pagano vede un atto di liberazione di forze in potenza trattenute con cui aprire all'orizzonte esistenziale nuove possibilità di vita. Da queste forze si genera Afrodite che alimenta le trasformazioni emotive della materia rendendola viva, consapevole e espressione di volontà soggettiva.

E' Afrodite quanto emerge dal pene e dai genitali di Urano Stellato e Afrodite determina le relazioni fra gli Esseri della Natura che costruiscono il loro cammino nell'eternità dei mutamenti.

Urano Stellato cede davanti all'esercizio della Volontà di Crono, ma nel cedere determina le condizioni per lo sviluppo dei figli di Crono. Si sviluppino i figli di Crono, coloro che possono sommare Potere di Essere a Potere di Essere, coloro che possono espandere sé stessi nella loro oggettività alimentando l'oggettività stessa, ma lo facciano solo esprimendo l'Afrodite che spinge dentro di loro. Nel farlo rispettino le condizioni che la relazione fra sé stessi ed il mondo vivente nel quale germinano e dal quale si alimentano alimentandolo a loro volta, hanno costruito gli Dèi che li hanno preceduti.

Il sussurro armonico delle Ninfe Melie è l'equilibrio delle relazioni fra gli Esseri viventi, figli di Crono, e l'Essere Terra figlia di Urano Stellato. Quando quel sussurro diventa una nota stonata, ecco l'Essere della Natura ricostruire i propri adattamenti. Specie dopo specie, vivente dopo vivente. Le Ninfe Melie sono gli equilibri. Le Ninfe Melie sono gli esercizi del libero arbitrio degli Esseri della Natura, nell'Essere Natura e dentro loro stessi. L'adattamento soggettivo alle variabili oggettive incontrate. I loro suoni sono i canti di adattamento della vita; le armonie delle specie; il loro canto nell'infinito. Un canto magico al quale ogni specie partecipa per la costruzione dell'armonia infinita.

L'armonia deve essere spezzata da altre note, da altri percorsi, altrimenti muore su sé stessa. Urano Stellato determina il modo attraverso il quale l'armonia può essere cambiata all'interno dell'Essere Natura, delle specie dell'Essere Natura, all'interno del singolo Essere e di ogni figlio di Crono.

"i grandi GIGANTI di armi splendenti!"

Solo i Giganti, di ogni specie dell'Essere natura, possono spezzare gli equilibri nella Natura o fra le specie e la Natura. Una specie diviene, un Essere diviene, accumula Potere personale, accumula quantità dalla quale germina la qualità della sua esistenza. Egli stesso diventa un Gigante splendente che sovverte l'ordine armonico delle Ninfe Melie costringendo quanto lo circonda ad adattarsi all'immenso che è cresciuto dentro di lui. Attorno a lui, quanto si adatta, diviene. Egli accumula Potere Personale, accumula quantità dalla quale germina la qualità. Il mondo stesso, in quel momento, appare come un insieme di Giganti splendenti che sovvertono l'ordine armonico delle Ninfe Melie costringendo il proprio circostante ad adattarsi all'immenso che sta crescendo. Ad ogni Gigante splendente che presenta sé stesso, le Ninfe Melie ricompongono una nuova melodia. Il loro canto cambia di tono, le voci si moltiplicano, il sommesso si fa potente, il potente viene raggiunto e superato nei toni, nei timbri, nella qualità e nella posizione che assume nell'armonia della vita.

Qualche volta i figli della Notte soffocano delle voci. Qualcuna viene resa rauca, qualcun'altra stona nell'insieme dell'armonia, altre tendono a sparire. Anche in questo Urano Stellato ha versato il suo sangue affinché le Erinni fossero parte della vita. Così, nell'armonia della vita, quando il respiro è soffocato e la costruzione del futuro resa precaria e grave dalle sofferenze dell'individuo o delle specie, ecco emergere le Erinni nell'ultimo sforzo di sgombrare la via del futuro dagli ostacoli. La furia ha il volto delle Erinni, la determinazione della vita, la disperazione di non poter più essere partecipi dell'immensa melodia della vita delle Ninfe Melie.

Queste furono le condizioni che Urano Stellato impose al figlio Crono e alla sua stirpe di Coscienze di Sé.

Impose queste condizioni ai figli di Crono. Impose il metodo con cui potevano costruire loro stessi, sviluppare la loro Coscienza di Sé, sommare Potere Personale a Potere Personale: dovevano imparare le strategie del farsi Venere nei confronti di quanto li circonda e in quanto stanno divenendo. Soltanto con quelle strategie, rinnovando i canti delle Ninfe Melie, avrebbero potuto costruire loro stessi.

Il Potere di Essere si può rubare senza impoverire il derubato; la Conoscenza deve essere appropriata senza impoverire il derubato; il sapere può essere acquisito senza che qualcuno debba soffrirne la perdita.

Bere dall'otre della vita nutrendo la vita proprio perché si beve da quell'otre. Se non si beve da quell'otre, l'otre si disseca. Tanti più Esseri si abbeverano all'otre della vita e tanti più Esseri quell'otre sarà in grado di dissetare.

Questo è l'ordine di Afrodite e per questo suo esistere: "da quando, appena nata, andò verso la stirpe degli dèi immortali." .

I figli di Crono diventano dèi immortali soltanto sviluppando l'Afrodite che hanno dentro loro stessi e attraverso la quale costruiscono le relazioni con gli Esseri che li circondano. Sviluppando l'armonia delle Ninfe Melie con ogni circostante in funzione dell'Eros che li spinge per dilatarsi e trasformarsi nell'Infinito dei mutamenti manifestano l'Afrodite dentro di loro. Afrodite è un dio che vive sia nel tempo che nella forma. Un dio tanto potente da avere solo in Efesto e Ares potenze che possono reggere la sua spinta nella ragione, nelle condizioni in cui Zeus costruirà la vita. Le figlie di Urano Stellato, Afrodite e le Erinni, sono fra i fondamenti dell'esistenza degli Esseri della Natura.

Appunto trasmissione radiofonica del 2000 inizio revisione 18 settembre 2014

Nota: la traduzione della Teogonia è tratta da Esiodo "Teogonia" trad. Graziano Arrighetti edizione BUR

Marghera 28 settembre 2014

 

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Quando si percorre un sentiero di Stregoneria
si conosce l'inizio, ma non si sa dove porterà.
Per questo motivo l'impeccabilità deve essere a fondameto
di ogni nostra decisione.

L'analisi della Teogonia di Esiodo

La Religione Pagana ha forgiato una propria visione del mondo, della vita e del venir in essere delle coscienze fin dalle origini del tempo. Tali idee collimano nel tempo presente con le idee delle religioni e dei culti prima dell'avvento della filosofia e furono osteggiate militarmente dall'odio cristiano contro la vita. Analizzare Esiodo ci permette di chiarire il punto di vista della Religione Pagana.

Oggi possiamo dire che le religioni del Mito erano religioni evoluzionistiche in cui gli Dè erano parte della materia e dell'energia in perenne modificazione e in trasformazione e la religione non stabiliva le "verità del Mito", ma stabiliva le condizioni opportune affinché uomini e donne potessero trasformarsi in Dè come parte di un mondo in trasformazione.

La bellezza non รจ un oggetto in sé, ma dipende dagli occhi "belli" di chi guarda l'oggetto e scorge in esso la "bellezza che lui è". In questo senso solo chi è aperto al mondo scorge la bellezza nel mondo. Solo chi è aperto agli Dèi scorge l'intelligenza negli oggetti del mondo e le relazioni fra questi e la sua stessa intelligenza.

In altre parole, le Antiche Religioni, prima della filosofia, erano "evoluzioniste" e non "creazioniste"; dal punto di vista sociale diremmo che erano religioni "democratiche" e non "assolutiste" o "dittatoriali". La divinità era la materia e l'energia e non un soggetto esterno alla materia e all'energia.

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Ultima modifica marzo 2024

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