Davvero erano sconosciuti i Misteri Eleusini?

La via Iniziatica dei Misteri di Eleusi
Progetto e responsabilità

Claudio Simeoni

I Misteri di Eleusi

Inno Omerico a Demetra
capitolo ottavo

 

Si legge nell'Inno Omerico a Demetra:

Così parlò: e a lei rispondeva il figlio di Iperione:
"Demetra augusta, figlia di Rea dalle belle chiome,
tu lo saprai: io, infatti, profondamente ti rispetto e ti compiango,
angosciata come sei per la figlia dalle agili caviglie. Nessun altro
fra gli immortali è responsabile, se non Zeus adunatore di nembi,
che l'ha destinata, perché sia detta sua sposa fiorente,
a suo fratello, Ade: e questi giù nella tenebra caliginosa
la trascinò con i suoi cavalli, dopo averla rapita mentre ella gridava a gran voce.
Ma tu, o dea, metti fine al tuo pianto copioso: non conviene
che tu serbi così, senza motivo, un rancore inesorabile. Non è indegno di te,
come genero, fra gli immortali, Aidoneo signore di molti uomini,
tuo fratello, tuo germano: il suo dominio
egli ha ottenuto quando, all'origine, si fece la divisione in tre parti;
e abita tra coloro di cui gli toccò essere il sovrano".
Dopo aver parlato così, incitò i cavalli: ed essi al suo richiamo
celermente tiravano il carro veloce, come uccelli dalle ali distese;
ma nel cuore della dea penetrava un dolore più profondo e struggente.

Compiangere, in questo caso, sta per "piangere assieme a chi prova dolore".

Elios non dice a Demetra: "Oh, poverina ti hanno rapito la figlia!"; ma dice: "angosciata come sei per la figlia...". E' solidale nel dolore provato, non per l'evento che Demetra ha vissuto. Infatti, Elios conosce il tempo che viene incontro ed è capace di leggere i cambiamenti che Zeus ha costruito.

Noi ci chiediamo: chi è il responsabile dell'accaduto?

Colui che ha costruito le condizioni affinché ciò accada.

Questo lo dobbiamo conoscere attentamente anche noi. Lo dobbiamo conoscere affinché diventiamo consapevoli che quanto accade è il risultato delle condizioni che sono state costruite. Le condizioni sono le responsabili dell'accadimento, non il soggetto che quell'accadimento mette in atto o il soggetto che quel cambiamento subisce.

L'Iniziato deve essere consapevole delle condizioni nelle quali agisce al fine di organizzare la sua azione nel mondo in cui vive.

L'Iniziato non è colui che piega le cose al suo volere; l'Iniziato è colui che crea le condizioni affinché quanto desidera emerga per scelta soggettiva dalle condizioni che ha preparato.

Solo chi è in grado di superare la forma con cui si presenta la sua quotidianità vivendo le trasformazioni che in essa si preparano può fissare il proprio Intento al tempo che viene incontro e progettare un futuro possibile facendolo emergere dalla propria azione.

E' Zeus che ha progettato il futuro, Ade ha solo messo in atto le proprie strategie per rispondere alla propria necessità, cosa che Zeus era certo che facesse perché in quelle condizioni non avrebbe potuto fare altrimenti. Sarebbe avvenuto quando la "piccola Demetra, Core" si sarebbe immersa nell'oscuro della ragione per alimentare la crescita di chi viene alla luce della ragione.

E' saggio Elios che racconta a Demetra come nulla di male sia accaduto a Persefone e la invita a mettere fine al suo dolore per la figlia che, in fondo, non è perduta, ma sua figlia è là ad alimentare la crescita e a rendere grande la madre.

Elios consola Demetra, la figlia di Rea. La terra necessita di nuove trasformazioni. Questo è il senso per cui Elios nomina la madre di Demetra e gli ricorda come il patto dell'inizio, fra Poseidone, Ade e Zeus, fosse la divisione del mondo affinché questo crescesse. Ade, dice Elios, è partecipe dell'Infinito, non è un genero indegno. Il tuo rancore è immotivato. Nasce solo dal dolore che provi per una cosa che ritieni una perdita, ma nulla di male appartiene al destino di Persefone e nulla hai perduto.

Già, un'altra cosa che un Iniziato deve sapere!

Ogni gesto cambia la realtà dell'esistenza. Ogni gesto modifica il cammino su cui procedono i cambiamenti del presente.

Alcuni gesti sono tali da modificare progetti di altri Esseri già in corso. E' quanto l'Iniziato deve sapere. Eseguire un progetto altera la struttura emozionale degli individui sui quali quel progetto modifica le condizioni per le quali loro stessi progettavano.

Questa è la realtà del dolore di Demetra.

Demetra aveva dei progetti: sia per sé stessa, sia per la figlia, sia con la figlia.

Il progetto di Zeus, compiuto da Ade, cancella tutti i progetti di Demetra.

Demetra è nuda davanti al mondo.

Lei sapeva che Persefone non le apparteneva, ma contava sul legame per trattenerla all'interno dei suoi progetti. Ora questo è spezzato.

Quando Elios gli rivela che Ade è l'esecutore del volere di Zeus, a Demetra crolla ogni tentativo di ritornare al momento che precedette il rapimento. Era tale la forza dell'organizzatore del progetto e del suo esecutore che lei non aveva possibilità di recuperare nulla.

"nel cuore della dea penetrava un dolore più profondo e struggente." E' il dolore del cambiamento. Ora è Demetra che deve cambiare e il suo viaggio, la sua ricerca, altro non è che una ricerca per ritrovare altre motivazioni in cui esercitare la capacità di progettare il futuro in condizioni diverse.

A lei interessa recuperare Persefone, ma ora sa che nulla sarà mai più come prima.

Sappia l'Iniziato che dopo che ha intrapreso il suo cammino, nulla sarà mai più come prima. Non c'è ritorno al NON ESSERE INIZIATO! Non si può passare dalla Conoscenza alla Non-conoscenza; non è possibile passare dalla Libertà alla schiavitù godendo di questa. Si può passare da uno stato di schiavitù ad uno stato di Libertà o di minore schiavitù godendo del nuovo stato! Si può passare dal non conoscere alla Conoscenza o al conoscere qualche cosa e godere di questo! Si può passare da una vita da sottomessi ad una vita di responsabilità o di minore sottomissione e godere di questo!

Ma non è possibile godere del percorso contrario.

Non c'è possibilità di ritorno per un Iniziato; c'è solo la possibilità di continuare il cammino o di essere sconfitti!

Sappia l'Iniziato che egli è responsabile di qualunque cosa progetti e attui; non solo per quanto progetta o attua, ma per gli effetti che scaturiranno dal suo progettare e dal suo attuarsi. E, spesso, ciò che progetta e attua è glorioso visto nel tempo che viene incontro, ma provoca dolore nel tempo presente. E per un Iniziato, non essendoci ritorno, anche il "non-progettare" è un progettare che concorre alla formazione del possibile tempo che viene incontro.

Spesso molti Iniziati sono sopraffatti dalla percezione del dolore nel tempo presente e rinunciano a progettare; sono insensibili al dolore che porta loro il tempo che viene loro incontro monco del loro progettare.

Il fuoco di Demetra brucia chi non costruisce le proprie relazioni emotive con quel fuoco. Essere bruciati significa venir consumati, immobili in una condizione di permanente attesa. Il fuoco di Demetra è nutrimento per coloro che investono di emozioni le loro azioni; per chi agisce sognando un futuro diverso dal presente vissuto; per coloro che abitano il mondo percorrendo strade e scegliendo in crocicchi emotivi.

Persefone ha iniziato il suo cammino e il futuro, un futuro mai progettato, si apre davanti agli occhi di Demetra. Ora Lei cerca il suo "essere Demetra" in quel nuovo e diverso futuro.

Marghera, 21 ottobre 2015

Il testo dell'Inno Omerico a Demetra è tratto da "Le religioni dei misteri" a cura di Paolo Scarpa edizione Fondazione Lorenzo Valla

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I Misteri Eleusini

Nell'Inno Omerico a Demetra sono racchiusi tutti i misteri di Eleusi. Costruire il dio che cresce dentro ad ogni uomo e, nello stesso tempo, costruire le condizioni affinché le persone possano costruire più facilmente il dio che cresce dentro di loro.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

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Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Demetra al museo di Roma

 

 

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