Un soggetto è un dio quando progetta sé stesso
Il cammino iniziatico di Eleusi

di Claudio Simeoni

Commento all'Inno Omerico a Demetra
Secondo capitolo

Un soggetto che progetta la propria vita
lo riconosciamo come un dio

 

Si legge nell’Inno Omerico a Demetra: 12-21

Dalla sua radice erano sbocciati cento fiori

e all'effluvio fragrante tutto l'ampio cielo, in alto,

e tutta la terra sorrideva, e i salsi flutti del mare.

Attonita, ella protese le due mani insieme

per cogliere il bel giocattolo: ma si aprì la terra dalle ampie strade

nella pianura di Nisa, e ne sorse il dio che molti uomini accoglie

il figlio di Crono, che ha molti nomi, con i cavalli immortali.

E afferrata la dea, sul suo carro d'oro, riluttante,

il lacrime, la trascinava via; ed ella gettava alte grida

invocando il padre Cronide, eccelso e possente.

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Il salto qualitativo di un sistema sociale, di una specie o dei singoli individui nasce da un atto di volontà di uno o più soggetti.

L’atto di volontà, inteso come decisione soggettiva di mettere in atto l’azione nel mondo, determina il passaggio da una situazione oggettiva ad un’altra.

Questa è una delle questioni lasciate in sospeso anche dalle teorie evoluzionistiche: alla Necessità, si presenta come esigenza, che stimola i soggetti ad agire, questi mettono in atto delle strategie per rispondere a tali sollecitazioni date le specificità della loro soggettività e la qualità del mondo in cui agiscono. L’atto di volontà, somatizzato dal gruppo, cambia la direzione dello sviluppo o del divenire del gruppo stesso.

Questo principio è espresso dalle premesse dell'Inno Omerico a Demetra. Sia Ade che Persefone e Demetra, sono figure all’interno di un contesto culturale che ne qualifica realtà e qualità. Nel contesto culturale antico, parlare di Demetra significava parlare di un insieme di condizioni in cui la vita diveniva. L’atto, compiuto da Ade, devia il corso della vita modificando la staticità del suo presente.

Ade ha potuto rapire Persefone solo perché Zeus condivideva il progetto di Ade. Il progetto di Ade non danneggiava il presente né toglieva qualcosa a qualcuno, ma metteva in moto il presente per costruire un futuro possibile. E’ l’intelligenza di Ade in armonia con il mondo e la vita.

L'iniziato veniva indotto ad usare la propria volontà attraverso la quale determinare sé stesso nel mondo in cui viveva.

Determinare noi stessi nel mondo in cui viviamo. Rispondere alle forze della vita con le nostre azioni. Usare il nostro desiderio come tensione che esige che la nostra volontà si metta in moto e la nostra intelligenza, affinché il nostro desiderio sia soddisfatto in maniera opportuna, lo veicoli nelle regole che la società in cui viviamo ci impone. In questo caso, cosa distingueva l'iniziato da un individuo qualunque? La consapevolezza della necessità di agire nel mondo in cui viveva. La consapevolezza di essere un portatore di volontà e che le scelte e le strategie si inserivano in un mondo in cui scegliere e operare significava gettare le basi di sviluppo per un futuro possibile.

Questa consapevolezza è sorretta dalla lungimiranza e dalla lucidità?

L’iniziato che agisce con lungimiranza e lucidità manifesta un’azione che il Potere di un DIO. Egli stesso, in quell’azione, è un DIO.

In una società, tanto maggiore è il numero di individui che progettano conoscendo il mondo in cui i loro progetti vanno a sollecitare risposte, tanto maggiore è la vitalità di quella società e tanto maggiore sono le possibilità che dalla quantità di progetti ne sorgano di qualitativamente rilevanti tanto da permettere a quella società dei “salti qualitativi” nell’apertura a nuovi orizzonti o a nuove possibilità.

Fra gli Dèi, in quel momento, è Ade che progetta.

Lo stesso discorso vale per tutto il sistema dell'evoluzione delle specie. Le strategie di un soggetto introducono nelle specie delle variabili che poi vengono fatte proprie dalla specie stessa che, separandosi dalla precedente in cui è divenuta, prosegue lungo il proprio percorso di trasformazione.

Già si era incontrato Zeus. Zeus sceglie e scatena la Titanomachia attraverso la quale separa il divenire degli DEI Olimpi dai percorsi di trasformazione degli DEI Titani. Gli DEI Titani dopo la Titanomachia non spariscono, diciamo che riconoscono agli DEI Olimpi la specificità del loro percorso divino.

Il rapimento di Persefone è il capolavoro di Ade; è l'atto con cui Ade arricchisce l'Essere Natura con un nuovo genere di Esseri. Non più solo Esseri che sviluppano sé stessi nella luce, ma anche Esseri che formano sé stessi in uno oscuro per poi continuare a svilupparsi nella luce.

Questo è un altro mistero di Eleusi. Veniva rappresentato dalla spiga e dai nove mesi di gestazione.

Scrive Aristofane nelle Rane a proposito degli iniziati di Eleusi:

Poiché soltanto a noi

è sacra la luce del sole

che fummo iniziati ai misteri

e siamo vissuti con pio rispetto

verso gli ospiti

e la nostra gente.

Come noi oggi possiamo pensarci sempre in un brodo primordiale (al di là della sua qualità) da quale i singoli emergono verso una luce che chiamiamo “futuro”; così ad Eleusi si insegnava che siamo sempre in un’Ade dal quale emergere. La strategia di Ade è quella di costruire un nuovo modo con cui gli Esseri della Natura nascano e si sviluppino. Per far questo Ade deve appropriarsi della crescita, Persefone, e portarla nell’Ade. Poi, nulla sarà mai più come prima.

Così è nella nostra vita quotidiana. Gli Esseri Umani progettano e agiscono. Molti Esseri Umani vorrebbero essere i soli che progettano ed agiscono e a tal fine spacciano la droga della sottomissione e dell’obbedienza che chiamano “fede” per creare dipendenza, accettazione, speranza e provvidenza. Inducono le persone a con-fidare anziché a pro-gettare. Eleusi insegna all'iniziato che egli è il DIO che pro-getta e che solo progettando la propria esistenza può fondere i propri progetti con i progetti di altri. Così il pro-getto di Ade si fonde col pro-getto di Zeus. Anche il pro-getto di Demetra si fonde col progetto di Ade e di Zeus, ma per fondersi deve risolvere il conflitto fra il desiderio di controllo della figlia e la libertà di cui ella è espressione. Questo riguarda Demetra, non l’Iniziato. Il riconoscimento dell'interesse reciproco implica il superamento della contraddizione: Demetra che si cala nell'oscuro della vita. Mai Demetra avrebbe considerato una simile opportunità, mai avrebbe elaborato una strategia per arrivare a questo. Più o meno come i Nativi Americani mai avrebbero pensato di dover ricostruire la loro esistenza per l'arrivo dell'orrore occidentale: nulla sarà mai più come prima.

E' sufficiente che una persona progetti perché il nostro quotidiano sia diverso da quello che è oggi. Se molte persone progettano i progetti o si annullano a vicenda o si integrano, comunque il progettare è all'interno di un progettare di molte persone, un progettare collettivo, che non può mai essere distruttivo come un progetto di appropriazione e di sottomissione che è un atto di guerra contro il collettivo.

Chi progetta ed agisce, si fa Ade. Nel farsi Ade apre l’esistenza ad un futuro possibile. E’ proprio del DIO modificare il presente in cui vive fornendo ad altri Esseri la possibilità di diventare Dèi.

Marghera, 31 ottobre 2011

Scritto revisionato in onore di James Hillman

Il testo dell'Inno Omerico a Demetra è tratto da "Le religioni dei misteri" a cura di Paolo Scarpa edizione Fondazione Lorenzo Valla

Le antiche religioni

 

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I Misteri Eleusini

Nell'Inno Omerico a Demetra sono racchiusi tutti i misteri di Eleusi. Costruire il dio che cresce dentro ad ogni uomo e, nello stesso tempo, costruire le condizioni affinché le persone possano costruire più facilmente il dio che cresce dentro di loro.