Davvero erano sconosciuti i Misteri Eleusini?
Scrive l'Inno Omerico a Demetra:
Ben presto giunsero alla casa di Celeo, caro a Zeus,
e vennero, attraverso il portico, là dove, attendendole, la madre veneranda
sedeva presso un pilastro del tetto saldamente costruito,
stringendo al petto l'infante, fresco germoglio; le fanciulle a lei
corsero, e la dea varcò la soglia: col capo
toccò la volta, e riempì il vestibolo di luce sovrumana.
rispetto e venerazione presero la donna, e insieme pallido timore:
si alzò dal trono in onore della dea, e la esortò a sedersi.
Ma Demetra apportatrice di messi, dai magnifici doni,
non volle sedersi sul trono risplendente,
e ristette in silenzio, abbassando i begli occhi,
finché l'operosa Iambe ebbe disposto per lei
un solido sgabello, gettandovi sopra una candida pelle.
Là ella sedeva, e con le mani si tendeva il velo sul volto;
e per lungo tempo, tacita e piena di tristezza, stava immobile sul seggio,
né ad alcuno rivolgeva parola o gesto,
ma senza sorridere, e senza gustare cibi o bevande,
sedeva, struggendosi per il rimpianto della figlia dalla vita sottile:
finché con i suoi motteggi l'operosa Iambe,
scherzando continuamente, indusse la dea veneranda
a sorridere, a ridere, e a rasserenare il suo cuore:
Iambe, che anche in seguito fu cara all'animo della dea.
Da: Inno Omerico a Demetra
In questo pezzo troviamo l'affinità fra il comportamento dell'Iniziato e il comportamento di Demetra.
Demetra ha raggiunto il suo obiettivo, quello di essere invitata in quella casa.
Lei si pone al servizio di quella casa, non è arrivata per essere padrona della casa.
E' un motivo ricorrente quello di chi ha molto Potere di Essere. Mettersi al servizio degli uomini e della società.
Spesso questo "mettersi al servizio" viene scambiato per un'azione che nasconde interessi personali e diversi dalle intenzioni del servizio stesso. Dal momento che mettersi al servizio di altri con passione manifesta, normalmente, una profonda intelligenza e passione, questo "mettersi al servizio" attira le antipatie di chi, non avendo la stessa passione o obbiettivi personali che vengono impediti, si ritiene emarginato finendo per reagire con atti di bullismo o di mobbing.
Chi ha molto Potere di Essere tende a mettersi al servizio di chi non ha Potere di Essere. E' un'azione che non ha nulla a che vedere con il cristiano "buon Samaritano" che si aspetta ricompensa per i suoi atti. In area anglosassone ci sono i folletti Bwca nel Galles, i Bodach degli Highlands oppure, per cambiare tradizione, i Geni delle lampade del medio oriente, oppure Ercole che pulisce le stalle o Apollo condannato (si tratta in questo caso di una punizione) a servire un mortale.
E' come se il Potere di Essere cercasse stimoli per continuare a crescere o nuove ragioni per esercitarsi. In realtà il Potere di Essere cerca delle sfide: cerca il suo piccolo tiranno che lo costringa a compattarsi e a fare dei salti qualitativi.
Nel caso di Demetra il piccolo tiranno è dentro sé stessa ed è quel furore e quella tristezza che la porterebbe, se potesse, ad imbracciare l'armi e a fare una strage sull'Olimpo. Questo furore e questa tristezza vengono bloccate dalla famiglia presso la quale Demetra ha deciso di servire.
E' impossibile presentarsi sull'Olimpo armata di spada per far pagare a Zeus la sua decisione. Perché danneggiare questi umani che sono così indifesi davanti al suo potere?
Il tiranno che brucia dentro al cuore di Demetra viene fermato dalla Pietas di Demetra: dalla sua attenzione per il mondo che la circonda. Ogni Iniziato deve conoscere questo. E Demetra ha rispetto per Celeo caro a Zeus, ma caro anche a sé stessa.
Il Potere di Essere, anche se mascherato, risplende sempre!
Quando un Iniziato entra in un nuovo ambiente di persone queste lo osservano per stabilire dove collocarlo e il Potere di Essere, sviluppato dalle persone, riconosce il Potere di Essere dell'Iniziato. Per contro, il Potere di Avere riconosce il suo nemico. Il Potere di Avere (che noi oggi vediamo espresso dal monoteismo) agirà violentemente contro l'individuo che porta Potere di Essere. L'unica difesa, in caso di contrapposizione, è il gioco sul piano della ragione. Il Potere di Avere, per essere accettato dagli Esseri Umani si traveste da Potere di Essere (è re per volere di dio, non per il suo possedere gli Esseri Umani!), se il mascheramento del Potere di Essere, attraverso la Follia Controllata, non è perfetto, il Potere di Avere accusa l'Iniziato di volerlo "detronizzare" e gli dichiarerà guerra (vedi i roghi).
La perfezione del mascheramento di Demetra avviene quando lei richiama alla memoria il suo dolore per la perdita della figlia. Il dolore che Demetra chiama alla mente offusca il suo Potere di Essere e annebbia la vista di chi la sta guardando. Infatti, l'attenzione di chi la guarda è presa dal suo dolore che annebbia la sua "luce". Tutti gli Iniziati "splendono" e tutti gli Iniziati hanno un "odore particolare"; mascherare la luce dell'intuizione e mascherare l'odore emotivo che l'Iniziato diffonde è un aspetto della "Follia Controllata" che l'Iniziato deve esercitare per sopravvivere.
Imparino gli Iniziati ad afferrare l'attenzione dello spettatore decidendo Essi cosa vogliono mostrare e cosa vogliono far comprendere. Lo spettatore, la verità, se tanto la vuole, se la vada a cercare col proprio Potere di Essere.
Metanira riconosce il Potere di Essere della "nuova venuta" e cede il suo posto. Ma la "nuova venuta" non è arrivata per privare lei di qualche cosa, ma per affiancare Lei in qualche cosa. Non è venuta per "imporsi", ma per camminare assieme.
Per questo Demetra rifiuta l'offerta del posto di Metanira.
Però Demetra non può rifiutare l'offerta di un altro Iniziato.
Infatti è Iambe che le prepara un posto a sedere ed è Iambe che riconosce la qualità del suo Potere di Essere sotto il suo dolore. Ed è Iambe che le offre un sollievo dal suo dolore: è una cosa che nessun Iniziato può rifiutare! Infatti, gli ha offerto un frammento del suo Potere di Essere capace di alleviare la solitudine del dolore che Demetra chiamava continuamente alla mente. Si tratta del dolore di chi percorre una strada di Conoscenza che nel caso di Demetra è raffigurato con la perdita della figlia.
Nel linguaggio dell'Iniziato suonerebbe come: "Chi ti può dare una mano quando da solo combatti contro tutti e contro tutto per la riaffermazione di principi di Giustizia che le persone qualunque nemmeno vedono?" Forse non sapremmo mai se l'atteggiamento di Iambe fosse quello espresso dal Potere di un viaggiatore che vede un suo simile o soltanto quello di chi percepisce le tensioni del mondo ed agisce in Pietas davanti ad esse. L'unica cosa che possiamo dedurre è che Iambe era un Iniziato!
Marghera, 10 agosto 2024
Il testo dell'Inno Omerico a Demetra è tratto da "Le religioni dei misteri" a cura di Paolo Scarpa edizione Fondazione Lorenzo Valla
Nell'Inno Omerico a Demetra sono racchiusi tutti i misteri di Eleusi. Costruire il dio che cresce dentro ad ogni uomo e, nello stesso tempo, costruire le condizioni affinché le persone possano costruire più facilmente il dio che cresce dentro di loro.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Demetra al museo di Roma
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