Davvero erano sconosciuti i Misteri Eleusini?
Scrive l'Inno Omerico a Demetra:
Così dissero; e la veneranda fra le dee rispose con queste parole:
"Care figlie, chiunque voi siate tra le donne,
io vi saluto, e a voi risponderò; certo, è giusto
che alle vostre domande io risponda la verità.
Dono è il mio nome: così infatti mi chiamò la madre veneranda;
e ora da Creta, sull'ampia superficie del mare,
sono venuta senza volerlo: con la violenza e la costrizione, contro il mio desiderio,
i pirati mi portarono via. Essi poi
con la nave veloce approdarono a Torico, dove le donne
scesero a terra tutte insieme, ed essi
preparavano il pasto presso gli ormeggi della nave.
Ma il mio cuore non desiderava il cibo dolce come il miele:
e nascostamente avviandomi attraverso il cupo entroterra
fuggivo i miei tracotanti padroni, perché essi
non traessero guadagno da me, vendendomi senza avermi comprata.
In tal modo, vagando, sono giunta fin quì, e non so affatto
quale paese sia questo, e chi vi abiti...........
Infatti, le figlie di Celeo non volevano conoscere "la verità"! Questa appartiene a chi si eleva a giudice degli avvenimenti, o a dio padrone. Alle figlie di Celeo viene dato ciò che le figlie di Celeo chiedono: la verità!
Cioè, quell'insieme di avvenimenti secondo i quali una donna anziana è giunta fino a lì.
E il racconto della Dea è un racconto di verità che entra in sintonia con le figlie di Celeo!
Qualcuno vorrebbe sostenere che non si tratta della verità?
E allora dimostri dove sta l'inganno, la truffa, il raggiro messo in atto da Demetra!
Non è il cuore e l'Intento di Demetra puro come il cristallo? Nasconde intenti diversi da quanto manifesta?
E allora perché chi legge il racconto mette l'accento sulle sue parole anziché sul suo INTENTO?
E' l'INTENTO espresso dalle persone che stabilisce il VERO!
E' l'INTENTO che le persone manifestano attraverso le loro azioni che da' il nome alle cose.
Questo è forse uno dei più grandi misteri degli Iniziati di Eleusi: CHIAMARE LE COSE COL LORO VERO NOME!
Il vero nome delle cose è dato dalle azioni che le cose compiono nel mondo in cui esistono.
Le azioni, gli Intenti, manifestano il nome delle cose!
Noi oggi siamo DISEDUCATI a cogliere la verità delle cose.
Quando si dice: "Voglio conoscere la verità!"
Ci si immedesima sempre nelle vesti di un dio padrone che chiede a dei "sottomessi" di aprirsi a lui. Di fornirgli degli strumenti di giudizio e, pertanto, degli strumenti attraverso i quali articolare il gioco della sottomissione confermando la sua superiorità.
Si è creata, educazionalmente, l'illusione che ci sia una verità da conoscere, una verità oggettiva al di là della relazione intima con cui il soggetto si relaziona col mondo.
Una verità che non è il conoscere le cose. Non è la ricerca della conoscenza o del sapere scientifico (che non ha nulla a che vedere col concetto di verità anche se il concetto di verità trae la sua ragione di esistere proprio in questo) che sviluppandosi giunge ad aprire continuamente nuovi orizzonti sia soggettivi che sociali. La relazione delle persone con il mondo ha la sua "purezza" nelle intenzioni quando queste vengono espresse per sé stesse al di là della forma con cui tali intenzioni vengono manifestate.
Siamo davanti a due soggetti, uno che parla e l’altro che ascolta. Chi parla afferma delle cose che escono dal suo insieme vissuto, chi ascolta inserisce quelle stesse cose nel suo insieme vissuto e assumono un diverso significato perché diverso è il suo vissuto. L’attenzione consiste nel manifestare una forma affinché, l’altro che ascolta, possa percepire l’intento che si vuole trasmettere.
Si tratta della verità come REALTA' di manifestazione di un oggetto che non può esistere, in nessun altra forma, se non in quella REALTA': in quella verità!
Il sistema educazionale restringe l'individuo all'interno di strutture di vita elementari. Quanto succede è il prodotto di una causa: la verità che manifesta un fenomeno.
In pratica, il vivere, il pensare, l'agire di un individuo è un fenomeno che risponde ad un numero limitato e circoscritto di cause.
Per far si che esista un dio padrone che agisce nelle azioni umane è necessario che le azioni umane siano il prodotto di cause circoscritte ad una ragione descrittiva la cui logica derivi dal fatto che il dio padrone agisce sulle azioni umane. Da qui le azioni umane che vengono meno alla logica imposta dal dio padrone, pertanto, vanno giudicate dal dio padrone non conformi. Il sistema giudiziario dei paesi occidentali ha questa organizzazione perché la vita sociale nei paesi occidentali (e ormai in tutto il mondo) risponde a questa organizzazione educazionale. Tutto deve essere circoscritto in ragioni formali che tutti possono capire. Quando è troppo difficile, tutto va ignorato.
Ne consegue che l'intera vita umana è relegata all'interno di un semplicismo razionalistico che di razionale ha solo il nome, alienata dalla percezione del reale nel quale viviamo.
Il dio padrone vuole conoscere (l'Essere Umano estende all'infinito con aggettivi infiniti la possibilità e il conoscere del suo dio padrone) e gli uomini che obbediscono vengono separati dagli uomini che si ribellano (dividere il grano dal loglio); il magistrato vuole conoscere la verità del fatto giuridico: assurdo perché l’Essere Umano non potrà mai conoscere la realtà nella quale sta vivendo!
Quando parliamo della vita possiamo parlare solo di avvenimenti che sono prodotti da degli insiemi di avvenimenti, che sono prodotti da insiemi di avvenimenti, che sono prodotti da insiemi di avvenimenti. Nessuno, come singolo, è in grado di comprendere l’insieme e di risalire dall’insieme al suo insieme da cui scaturiscono le azioni che mi si presentano. L'indagine degli insiemi da cui scaturiscono i fenomeni semplici sono tali da portarmi via tutto il tempo della mia esistenza (si fa per dire, in realtà ci vorrebbero molte esistenze).
A differenza di quando fu scritta l'azione di Demetra (passatemela perché altrimenti mi tocca indagare sull'insieme e perdo la vita) la specie cui appartengo ha accumulato una serie di nozioni e "sapere" dal quale posso attingere. Ad esempio, posso sapere che il mio corpo altro non è che una colonia di batteri specializzati per raggiungere un fine comune! Da cui deduco che dal momento che il battere è un Essere Vivente e pensante che costruisce le proprie strategie d'esistenza (se volete trovare il corpo di Hera, l'Essere Natura, Giunone Lucina guardate i batteri, i Virus e quant'altro....) nel mio corpo c'è un numero (direi quasi infinito....) di batteri che pensano (sto usando il termine pensare nell'eccezione più nobile e alta che la filosofia ha elaborato: il NOUS. Cioè quella capacità che non è solo pensiero, ma il pensiero manifestato dallo scopo, dal progetto, dagli intenti, della volontà del soggetto. Quel tipo di pensiero che i monoteisti e i neoplatonici attribuiscono solo al loro dio assoluto!) ed agiscono per sé stessi e in sé stessi e che riversano su quella parte della coscienza che io riconosco come essere IO le loro tensioni e i loro bisogni!
Qual è la verità di me stesso? Qual è la causa delle mie azioni?
A questo punto sorge un'altra esigenza: se io non sono in grado di definire, se non approssimativamente, l'insieme delle cause che producono un'azione, ma quest'azione comunque è manifestazione delle mie necessità (il viaggio di Demetra), ma qual è la verità che devo presentare affinché il soggetto che mi guarda non sia bloccato nella sua capacità d'azione?
Gli Dèi si manifestano mediante l'azione. La loro rappresentazione è azione! L'azione è l'oggetto materiale del dio! Un oggetto materiale esiste SOLO nella misura in cui agisce nella sua oggettività! [questo aspetto della vita l'ho trattato nel dibattito sull'Intento all'interno del ciclo de Il Crogiolo dello Stregone]
Il Dio necessita dell'azione per manifestarsi (gli spiriti neri necessitano di bloccare l'azione nella sottomissione degli Esseri Umani per nutrirsi). L'azione degli Dèi si manifestano nelle azioni degli Esseri che rientrano sotto i nostri sensi in quanto gli Esseri altro non sono che sostanza di Dèi che si manifestano dalla quale ogni singolo soggetto separa sé stesso, la propria coscienza per tentare un cammino e trasformarsi in un DIO.
Come divinità devo far si che le figlie di Celeo continuino a trasformare sé stesse, a vivere delle proprie passioni e a determinare, per quanto possibile, il loro futuro. Dalla loro azione (che è azione di crescita dei soggetti nell'oggettività) Demetra si nutre, quelle azioni Demetra può nutrire. E’ la simbiosi che in milioni di anni i soggetti hanno costruito con gli Dèi (e viceversa).
Diverso sarebbe stato se Demetra avesse detto: "Io sono la Grande Demetra alla ricerca di mia figlia Persefone!" Le figlie di Celeo si sarebbero immediatamente messe in ginocchio pronte a servirla. Avrebbero cessato le loro azioni; avrebbero smesso di fare i loro progetti per mettersi al servizio di Demetra.
Non vi ricorda qualche cosa?
Il significato delle apparizioni cristiane? "Io sono la madonna, quella dalla figa vergine, mettetevi in ginocchio e pregate perché il vostro dio padrone è molto addolorato per i peccati del mondo!"
Da un lato abbiamo Demetra che si cura di non bloccare le azioni e lo sviluppo degli uomini perché per lei quelle azioni e quello sviluppo sono preziosi; dall'altro abbiamo le operazioni degli Spiriti Neri il cui scopo è bloccare lo sviluppo emozionale dell'Essere Umano al solo scopo di cibarsi della sua sottomissione!
Questo è uno degli insegnamenti dato agli Iniziati di Eleusi. Non esiste una verità da trovare; ma esiste una libertà da praticare attraverso la nostra volontà e le nostre azioni all'interno di un mondo fatto da Esseri che manifestano la loro volontà praticando la loro libertà attraverso le loro azioni!
Per quanto la nostra specie accumuli conoscenza e sapere scientifico noi non saremmo mai in grado di comprendere l'esistente perché l'esistente ci comprende e noi dobbiamo imparare ad usare la nostra volontà e il nostro Intento per vivere in esso!
Marghera, 23 Luglio 2024
Il testo dell'Inno Omerico a Demetra è tratto da "Le religioni dei misteri" a cura di Paolo Scarpa edizione Fondazione Lorenzo Valla
Nell'Inno Omerico a Demetra sono racchiusi tutti i misteri di Eleusi. Costruire il dio che cresce dentro ad ogni uomo e, nello stesso tempo, costruire le condizioni affinché le persone possano costruire più facilmente il dio che cresce dentro di loro.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Demetra al museo di Roma
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