La Follia Controllata.
Prima stesura del Crogiolo dello Stregone

(testo originale 1997)

Capitolo sei

di Claudio Simeoni

Cod. ISBN 9788893329187

Indice primo crogiolo dello Stregone

 

Presentazione del Crogiolo dello Stregone
Radio Gamma5 Via Belzoni 9 Cadoneghe - Padova
29 maggio 1997!

Nella trasmissione precedente mi sono chiesto: "Che cosa ci stiamo a fare, io e Francesco, a questi microfoni se parliamo di Stregoneria, Paganesimo e Magia e solo pochissime persone riescono a comprendere quello che diciamo o comunque trovano quanto diciamo incomprensibile in quanto non fanno nulla per cambiare la prospettiva dalla quale affrontare la vita?"

La risposta è stata: per Follia Controllata!

La Follia Controllata la introduciamo nel Crogiolo anche se si presenta come necessità (necessità d'azione del soggetto). Si tuffa nel Crogiolo e si mescola con gli elementi che abbiamo introdotto nel Crogiolo.

Il termine è preso dalla tradizione Castanediana, ma la pratica è propria dell'intera Stregoneria fin dalla necessità che gli Esseri Umani espressero di costruire loro stessi in un mondo che imponeva loro di mettersi in ginocchio davanti alla verità rivelata dal dio padrone.

Secondo Castaneda, la Follia Controllata è uno strumento che usiamo nel vivere quotidiano per sviare l'attenzione degli altri Esseri Umani. Castaneda non si pone il problema del suo contrario. In realtà la Follia Controllata può essere praticata dall'individuo saggio e sapiente per fingersi stolto: quando lo stolto e l'ignorante tenta di farsi passare come saggio e sapiente si usano dei termini dispregiativi. Lo stolto e l'ignorante truffano le persone, chi pratica Follia Controllata protegge le persone. Non inganna, si limita a sminuire sé stesso per non mettere in allarme l'ambiente in cui agisce.

Per Castaneda la Follia Controllata è la recitazione di una sceneggiata nella vita quotidiana. Nella vita anziché recitare un solo personaggio e una sola parte (un solo individuo sempre uguale a sé stesso anche quando diventa furbo, offeso, indignato o triste) Castaneda suggerisce di recitare molte parti e molti personaggi, sia nei travestimenti che nei modi di porsi davanti al mondo. La differenza fra una recita teatrale e la pratica della Follia Controllata consiste nel fatto che nella Follia Controllata l'individuo è effettivamente il personaggio che “recita”. In quel personaggio riversa le proprie emozioni, la propria psiche che viene alterata in funzione di quel personaggio. L'attore, al contrario, si limita a recitare una parte che, comunque recitata, è una cosa diversa da sé.

In realtà, recitare un personaggio o dei difetti fisici, o esprimere dei concetti ideali che non siano nostri, ci permette di rompere la compattezza del Condizionamento Educazionale. Ricordiamo Carneade che a Roma un giorno sostenne la grandezza della giustizia in quanto oggettività e il giorno seguente denigra la giustizia in quanto espressione di interessi soggettivi (per onor del vero anche Richelieu fa lo stesso davanti al papa del suo tempo, ma i suoi intenti sono diversi, servono per dimostrare al papa come si possono prendere in giro le persone: lui è cristiano!).

Soprattutto, la Follia Controllata permette alla ragione di diventare agile nell'adattarsi e a parare, difendendosi, la rappresentazione nella quotidianità dei bisogni, delle tensioni e degli intenti del corpo luminoso mentre cresce e si impone nell'individuo.

Ricordiamo che l'attività del corpo luminoso nella ragione si manifesta come follia e l'attività della ragione, quando è legata al Condizionamento Educazionale imposto, è follia distruttiva nei confronti del corpo luminoso. Quando un Essere Umano percorre un cammino nell'eternità, l'azione del corpo luminoso che cresce è non fare della ragione e l'azione della ragione è il non fare per il corpo luminoso.

La ragione pratica la follia controllata attraverso l'esercizio della non azione. Il non fare è un'attività dell'Apprendista Stregone nel Sistema Sociale degli Esseri Umani.

La Follia Controllata serve per mascherare l'intento. Se l'avesse usata Giordano Bruno non sarebbe finito sul rogo.

Come agisce l'Apprendista Stregone? Agisce in funzione del suo intento! Qual è l'intento dell'Apprendista Stregone? Fondare il suo divenire in relazione all'oggettività nella quale sta vivendo.

La pratica della Follia Controllata nel Sistema Sociale è fatta per deviare l'attenzione di chi non fonda il proprio divenire e potrebbe danneggiare il divenire dell'Apprendista Stregone e del Sistema Sociale in cui vive.

Nello stesso tempo, la pratica della Follia Controllata permette alla ragione di disciplinarsi per assorbire e gestire quelle che lei chiama: "Le pazzie del corpo luminoso!".

Provate a fingervi zoppi per giorni o per mesi e interiorizzare questo essere zoppo sapendo che in qualsiasi momento potete correre con entrambe le gambe. Provate a far credere di essere scemo quando state per costruire un progetto. Una recitazione non finalizzata alla recitazione, ma un'azione che coinvolge l'intero sé stessi. Un'azione che va ad affrontare problemi astratti e problemi pratici che incidono sulla vita di tutti i giorni sia vostri che quelli di chi vi circonda.

Una parvenza di Follia Controllata viene usata nel mondo della ragione soltanto nei confronti di chi usa l'apparenza (gli attori che recitano sono addestrati a praticarla, almeno nell'ambito del loro recitare), la sceneggiata, per coinvolgere le persone e assoggettarle. L'arte dell'inganno e della truffa di chi non si può difendere è assimilabile alla pratica della Follia Controllata, solo che è una Follia Controllata che deve essere rimossa denunciando la malvagità dell'intento volto alla truffa anziché alla costruzione dell'individuo.

Certe recitazioni sono terribili.

Qualcuno può chiedersi: "Come ci si può difendere da chi fa dell'inganno la propria esistenza?"

L'intera esistenza è fondata sull'inganno, l'illusione. L'inganno dei venditori, l'inganno dell'informazione, l'inganno sull'uso dei sentimenti. Nella vita assistiamo al gioco dell'inganno e spesso subiamo le spinte di individui che fanno dell'inganno il fine della loro esistenza.

L'inganno non è Follia Controllata. L'inganno tende ad appropriarsi degli individui che inganna per usarli; la Follia Controllata serve per costruire il progetto relativo all'intento del singolo individuo.

Come ci si può difendere? Fregandocene dell'operazione ingannatrice; fregandosene di chi pratica Follia Controllata.

Non soffermare su di essa l'attenzione!

L'inganno, qualunque inganno, ha successo solo nella misura in cui riesce ad afferrare l'attenzione delle persone e coinvolgere nell'azione ingannatrice la loro percezione alimentando le loro aspettative.

Ma noi stiamo mescolando nel nostro Crogiolo la sospensione del dialogo interno e la sospensione del giudizio; noi siamo scettici davanti ad ogni proposta.

Se una persona viene da noi e ci racconta delle bugie, noi le crediamo e con lei ci rapportiamo come se le sue bugie fossero delle verità. Quella persona non rientra nel nostro intento, dunque non è in grado di coinvolgere la nostra attenzione, come nessuna persona rientra nel nostro intento a meno che non fondiamo i nostri Crogioli. A meno che non abbiamo obiettivi, bisogni e interessi comuni. Avere degli obiettivi in comune impedisce qualsiasi azione ingannatrice!

Quando si formano degli elementi comuni si forma un comune intento.

La follia controllata della ragione non si può usare con chi ha gli stessi intenti; loro sono uno e come uno, sia pur con tecniche diverse, hanno lo stesso intento ed esercitano la stessa follia controllata. E' come se io ingannassi me stesso!

Mescolando nel nostro Crogiolo ci sottraiamo all'inganno perché il progetto della nostra esistenza lo facciamo noi: dunque, nessun inganno può toccarci in quanto non permettiamo a nessuno di coinvolgere la nostra attenzione.

Questi sono gli elementi della follia controllata.

Ogni persona, quando usa la propria follia, tenga presente che il bisogno deve sorgere da solo, quando l'intento si fa talmente forte da costringere la ragione a cedere il controllo dell'individuo nel mondo in cui vive e si sviluppa.

Ci sono molte cose da dire sulla Follia Controllata, ma le scoperte sono soggettive e progressive!

Ora posso rispondere perché io e Francesco siamo qui nonostante la nostra ragione ci dica: "Ma chi ve lo fa fare? Ci rimettete soldi, tempo, vi affaticate e siete costretti a rinunciare ad impegni appaganti!". Siamo stupidi?

Dobbiamo rispondere prendendo parole dimenticate:

"Non si tratta quì di stoltezza, il fatto è che non puoi non interessarti di questo. E' intelligente che il mio corpo tremi per il freddo o che il mio petto sia oppresso dal gas? E' sciocco, per me sarebbe meglio, se le cose non stessero così; ma tale è la mia natura: io tremo per il freddo, mi indigno per le infamie e, se non ho modo di spezzare il muro della prigione spirituale, mi avvento contro di esso con la fronte; il muro non vacillerà per questo, anche se la mia fronte si spaccherà; tuttavia io ne avrò un sollievo. Vidi il suo sorriso indolente, lo vidi scuotere la testa: "E si Vladimir è naturale, in questo senso lei parla bene, dice cose giuste, ma mi creda, non vale la pena di avere questi sentimenti". "Il problema non è che non vale la pena averne, ma che li hai".

Questo è il punto, per la ragione, i bisogni del corpo luminoso sono follia, ma ci sono e la ragione deve imparare ad accettarli e a gestirli nel quotidiano.

Questo è il motivo perché facciamo quello che facciamo: non ne possiamo fare a meno! Sono le esigenze del corpo luminoso e la ragione deve gestirle. Ma la ragione ha imparato a sospendere il dialogo interno, ha imparato a sospendere il giudizio, ha imparato lo scetticismo e la gestione dell'attenzione dei sensi. La ragione ha imparato a costruire sé attraverso il suo intento.

Questa è la Follia Controllata della ragione in relazione al divenire del corpo luminoso.

La prossima volta nel Crogiolo metteremo la capacità di ascoltare il mondo attorno a noi.

NOTA: Testo della trasmissione radiofonica del 29 maggio 1997 tenuta a RadioGamma5 a Cadoneghe in provincia di Padova.

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Gli Stregoni vivono il mutamento. La loro attenzione è spostata. Non vivono la realtà quotidiana che si presenta, ma il futuro che da questa realtà si sta costruendo. Questo è il motivo per il quale gli uomini comuni non capiscono il punto di vista degli Stregoni.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il Crogiolo del Male

L'incapacità degli uomini di affrontare la loro vita viene costruita meticolosamente dal cristianesimo mediante la violenza sull'infanzia. Costruire la distruzione dell'uomo è un'invenzione ebrea e cristiana. Succede che negli USA molte persone, partite per le guerre che gli USA fanno nel mondo, ritornino psicologicamente ed emotivamente devastate. Educate ad essere sottomesse ad un dio padrone e convinte di essere in grado di uccidere chiunque, il loro delirio di onnipotenza si scontra con la realtà mandandoli fuori di testa.