Conso - il nascosto che genera la vita

Gli Dèi nella Religione Romana
Il Sentiero d'oro

di Claudio Simeoni

 

Indice Religione Romana

 

Conso è l'Essere nascosto dal quale germoglia la vita. E' il seme nella terra dal quale germoglia il grano, è l'albero che ancora non è, ma pronto per crescere nell'atmosfera, nella luce, nel suo mondo quando le condizioni lo consentono.

L'Essere che è nascosto alle sue opportunità d'esistenza, pratica la caccia di agguato nei confronti dell'oggettività. E' in attesa silenziosa di condizioni favorevoli, delle possibilità del suo divenire. L'Essere che aspetta nel buio la luce delle opportunità. E nel frattempo, in quel buio, si trasforma. L'attesa è Conso.

La pazienza caratterizza il fare di Conso; la pazienza nei confronti dell'oggettività che ancora non è in grado di affrontare. Noi non possiamo vedere i mutamenti dentro Conso. L'attesa è rispetto ad una diversa qualità d'esistenza, ma l'attesa di Conso è l'attesa fatta di un'esistenza di trasformazioni.

All'esterno si assiste soltanto alla tranquillità e al silenzio: l'attesa.

Ciò che sboccerà da Conso è sconosciuto.

La forma racchiude l'Essere che sarà. Quella forma è già un Essere in azione in un mondo dal quale siamo separati. L'oscuro del sottoterra, l'uovo, il seme, il feto vivono in quell'oscuro dell'esistenza nel quale la ragione non coglie nessuna luce, nessuna forma che si adatti ai suoi modelli in essere.

Così, l'Apprendista Stregone, costruisce sé stesso attendendo condizioni favorevoli per misurarsi con l'oggettività. Chi non praticò la pazienza diventando Conso si ritrovò ad alimentare i roghi che illuminarono l'oscurantismo imposto dai cristiani.

Conso è un fare degli Esseri nella Natura.

Lo sviluppo degli Esseri nella Natura deve avvenire quando le condizioni sono favorevoli. Quando non lo sono questi devono comportarsi come il chicco di grano; vivere in sé stessi.

Ciò che è manifesto; ciò che è nascosto.

Cosa viene celebrato il 21 agosto e il 15 dicembre?

Il Sole è manifesto il 21 agosto ed è nascosto il 15 dicembre. I corti giorni invernali sono manifesti il 15 dicembre e sono nascosti il 21 agosto. Il manifesto racchiude ciò che è in potenza. Così la fatica nasconde il bisogno di riposo e il riposo prolungato produce l'ansia di un'attività che attende le condizioni per esprimersi.

Per questo motivo nel giorno delle feste di Conso gli animali da tiro non dovevano lavorare come, del resto, nei giorni di Vesta e in altre feste.

Il concetto di saccheggio e umiliazione dell'individuo è un concetto prettamente cristiano. I cristiani sacrificano gli Esseri Umani al loro dio costringendoli a guadagnare il pane, che prontamente sottraggono loro, col sudore continuo della loro fronte. I cristiani non possono permettere che i loro schiavi accumulino ricchezza per desiderare l'ozio dell'attività intellettuale. Li vogliono costringere a rinunciare alla ricchezza della loro vita per costringerli a lavorare (in questo caso inteso come faticare qualunque sia l'azione) inutilmente a maggior gloria del loro dio.

I cristiani, costringendo le persone a lavorare sottoposte a doveri, costruiscono la ricchezza con la loro fatica e poi provvedono, con le guerre, le distruzioni, i fallimenti bancari, a distruggere quelle stesse ricchezze per poter costringere ulteriormente gli uomini alla schiavitù del lavoro anziché a coltivare il loro benessere.

I veggenti romani sapevano come "anche" gli animali necessitavano di riposo e soprattutto di rispetto per la loro opera preziosa. Conso, con le sue feste, ricordava il rispetto per gli animali da lavoro. "Se i cavalli sono troppo stanchi e tu li fai lavorare, prima o poi il carro dovrai tirarlo tu".

Rispetto: ecco un vocabolo che i cristiani e il loro dio hanno sempre imposto ai più deboli senza mai metterlo in pratica nei loro confronti.

Chi percorre una via per lo sviluppo della Coscienza di Sé lungo il sentiero del Se, mentre guarda il quotidiano costruendo delle relazioni, ricordi Conso e quanto in quel quotidiano può emergere da quanto lui non conosce o non considera.

Anche un felino raccoglie dentro di Sé ciò che diverrà fra qualche istante, quando le condizioni dell'oggettività, lo porteranno a dispiegare tutta la potenza dentro di sé.

Conso è colui che racchiude dentro in sé il divenire. Lo racchiude e lo conserva per dischiuderlo al momento opportuno. Il seme non sboccia finché perdura la siccità; l'Essere Lucertola non esce dal suo rifugio finché è ancora freddo. L'uno e l'altro trattengono nell'oscuro la propria azione in attesa di condizioni migliori.

Così le visioni dei veggenti Latini, Etruschi, Oschi, Sanniti ecc., anche se modificate dai veggenti romani, si sono ritirate nascondersi in Conso, per ripararsi dall'oblio in cui l'avvento dell'orrore cristiano intendeva cacciarle. In Conso aspettano il dischiudersi del cuore degli Esseri Umani per manifestare sé stesse.

Quante visioni sono andate perdute!

Lo scrigno Conso non è infinito, né onnipotente, né mai pretese l'onniscienza esattamente come un chicco di grano non contiene la spiga. Però Conso contiene gli elementi per far germinare la Coscienza e la Consapevolezza come il chicco di grano contiene gli elementi per far germinare la spiga.

I veggenti di oggi raccolgono quanto Conso offre loro e, attraverso questo, vengono aiutati a stendere le proprie ali della percezione.

Cogliendo ciò che Conso ha conservato gli uomini possono volare fra gli infiniti mondi che furono e mirare gli infiniti futuri che verranno. Conso fornisce gli elementi attraverso i quali spiccare il volo nell'infinito augurandosi sempre che chi spicca il volo sia in possesso di robuste ali.

Conso non fornisce soltanto; Conso riceve.

Riceve il ricordo dello sviluppo della Conoscenza e della Consapevolezza di chiunque, nelle situazioni più diverse e nelle più diverse culture, abbia tentato di intraprendere un sentiero per lo sviluppo della propria Coscienza di Sé lungo la sua via del Se.

Conso riceve e conserva il ricordo di ogni atto di volontà attraverso il quale ogni Essere ha rivendicato davanti all'Universo il diritto allo sviluppo della propria Coscienza di Sé; allo sviluppo del proprio Potere di Essere.

Questo è Conso.

Conso è il Sognatore.

L'Essere Umano che fa del sognare uno dei mezzi, e qualche volta il mezzo, attraverso il quale sviluppare la propria Coscienza e la propria Consapevolezza. Attraverso il sognare l'Essere Umano altera la percezione per viaggiare negli infiniti mondi che lo attendono.

 

Testo 1993

Revisionato nella forma attuale: Marghera 25 febbraio 2017

 

Pagina tradotta in lingua Portoghese

Tradução para o português Conso, o oculto que gera a vida na Religião Romana

 

Il sentiero d'oro: gli Dèi romani

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona

 

Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona

 

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.

Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

 

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.