Palpare il mondo

Il Crogiolo dello Stregone nei quattro Canti del Mondo

(testo originale 1998)

Capitolo ventidue

di Claudio Simeoni

Cod. ISBN 9788893329187

Indice del crogiolo dello Stregone dell'uomo nel mondo

 

Palpare il mondo è l'ultima relazione che l'Essere Umano costruisce nei Quattro Canti del Mondo. In realtà è l'ultima nella nostra descrizione anche se è la prima che l'individuo percepisce nel momento stesso in cui la propria coscienza si separa dalla non coscienza.

Nella filosofia dell'Antico Egitto si dice che Osiris, tramite lo spirito di Nut, si separa dal mare inconscio e inconsapevole in cui è avvolto. In quel momento e da quel momento, Osiris si muove nel mare che lo ha generato e mentre egli trasforma la sua consapevolezza attingendo dal mare, il mare, attraverso Nut, cambia la sua consapevolezza variando la sua Coscienza e il suo Sapere. Da quel momento la Coscienza di Sé Osiris palpa il mondo e il mondo palpa la Coscienza di sé Osiris. In quel momento si formano i primi quattro Canti del Mondo.

Nel momento stesso in cui la prima Coscienza di Sé si separò dall'inconsapevolezza dell'Energia Vitale che fluttua formando l'universo, si crearono i primi canti del mondo: Essere-nonEssere. Dove il divenire era la trasformazione della Coscienza di Sé e dell'inconsapevole che si trasformava, attraverso la relazione, in Coscienza di Sé. Osiris è dunque la Coscienza che si forma nell'inconsapevole. L'inconsapevole è pieno della potenzialità di quanto esiste. La potenzialità è ferma e muta fintanto che attraverso Nut o Necessità, come si preferisce, spinge una parte dell'inconsapevole a diventare Consapevole, Cosciente e separare la propria azione dall'inconsapevole che lo circonda.

In quel momento la Coscienza, alla Necessità che ha spinto per il suo venir in essere, somma la propria volontà scegliendo le trasformazioni attraverso le quali modificarsi. La Coscienza Palpa il Mondo e il mondo, avvolgendola, palpa la Coscienza. La Coscienza è parte del mondo, è separazione da esso, non può comprendere il mondo che a sua volta genera concentrazioni diverse di Energia Vitale che separano sé stesse dal mondo. A loro volta formano, col mondo che le circonda, i primi due canti del mondo: Essere e nonEssere. Nel far questo ognuna di queste Coscienze costruisce la trasformazione del proprio divenire e, attraverso questa, trasforma il divenire del mondo stesso.

Palpare il mondo è la nascita della vita. Con Orfeo possiamo leggere anche l'immagine:

In principio vi era il Caos e la Notte e il nero Erebo e l'ampio Tartaro;
e non vi era la Terra né l'Aere né l'Oceano;
negli infiniti recessi di Erebo genera per primo la Notte dalle nere ali un uovo senza seme dal quale, col volgere delle stagioni, germoglia EROS desiderato splendente nella schiena per le ali dorate, simili a vortici tempestosi.
Questi unendosi all'alato Caos, di notte nel vasto Tartaro, procreò la nostra stirpe e per prima la condusse alla luce.
Non esisteva la stirpe degli immortali, prima che Eros mescolasse ogni cosa.
Ma quando l'una cosa con l'altra fu mescolata, nacque Urano e l'Oceano e la Terra e la stirpe immortale di tutti gli dèi beati.

Da Arstofane: Coro degli uccelli. Tratto da i Presocratici Testimonianze e frammenti ed. Laterza.

La relazione fra ciò che siamo, Essere, col mondo diverso da noi, non-Essere, determina l'annullamento dell'Essere e del non-Essere dando vita ad un diverso Essere e a un diverso non-Essere. Nella relazione entrambi i soggetti si modificano aggiungendo l'esperienza della relazione che viene fagocitata. In questo modo, l'Essere che emerge è lo stesso Essere che è entrato nella relazione, ma modificato. Il non-Essere che è entrato nella relazione non esiste più, perché al suo posto c'è un non-Essere diverso da quello che ha partecipato alla relazione.

Non è che l'Essere, l'individuo, si limiti a cambiare, ma vive una trasformazione continua che sedimentandola dentro di sé viene lasciata in eredità ai nuovi nati che germinano dalla sua esistenza. Questa sedimentazione la individuiamo nell'evoluzione e nella diversificazione delle specie in Natura. Lo stesso per il non-Essere che non si limita a cambiare, data la relazione con l'Essere (ogni essere della Natura), il soggetto della Natura che consideriamo, ma cambia, si trasforma. Se questo non-Essere lo pensiamo come il mondo in cui l'Essere, l'individuo, costruisce le sue relazioni troveremo che il non-Essere è diverso e la sua diversità costituisce un ambiente diverso che solleciterà in maniera diversa l'Essere che in quell'ambiente germinerà.

Essere-nonEssere costituiscono la trasformazione per costruire il divenire. Questo elemento entra solo di recente nella filosofia classica occidentale (Hegel e Engels) ma è la base sulla quale si costruisce l'esistenza. Dove la relazione Essere-nonEssere passa attraverso il coinvolgimento della totalità dell'Essere della Natura che partecipa alla relazione. Coinvolge l'intero Essere della Natura che in quella relazione palpa il mondo.

Palpare il mondo costruisce il divenire dell'Essere ma costruisce anche il divenire del nonEssere il quale non concorre nella formazione della Coscienza attraverso la sola separazione di una parte di sé, ma attraverso il fagocitare di parte del nonEssere ad opera dell'Essere. Fagocitare significa ingurgitare, far proprio. Attraverso il far proprio, una parte del nonEssere diventa partecipe allo sviluppo dell'Essere della Natura. L'Essere, facendo proprio il nonEssere attraverso la fagocitazione, trasforma parte del nonEssere, che non aveva concorso alla formazione iniziale della propria Coscienza di Sé, a partecipare e a concorrere all'espansione di quell'Essere nel nonEssere.

Palpare il mondo porta l'Essere ad espandersi nel nonEssere. Questa espansione dell'Essere nel nonEssere porta al cambiamento della qualità del nonEssere il quale produce condizioni nuove attraverso le quali consentire la germinazione di altri Esseri che si separano dal nonEssere prima e poi partecipano alle relazioni col nonEssere modificando sia sé stessi, che pensiamo come Esseri, che il nonEssere. E' l'esempio dell'Essere Natura sull'Essere Terra. L'Essere Terra sviluppa la propria Coscienza di Sé attraverso i suoi mutamenti specifici e le sue specifiche trasformazioni. Così facendo fornisce delle condizioni favorevoli affinché forme inconsce diventino consapevoli e continuino, attraverso le loro specificità, nei loro mutamenti attraverso le loro relazioni col nonEssere.

Se noi pensiamo che tutto esistente, in ogni presente contiene un numero infinito di possibilità di divenire delle Coscienze di Sé capaci, nella nostra immaginazione, di ogni tipo di trasformazione, ad ogni trasformazione, in cui una volontà sceglie un tipo di trasformazione anziché un'altra, dobbiamo pensare che quella scelta cancella automaticamente tutta una serie di possibilità aprendo altre possibilità di trasformazione.

Il concetto di Caos o di Brodo primordiale non è un concetto di inizio del tempo e dello spazio, ma è un concetto in essere. Siamo sempre nel Caos e quanto ci circonda è sempre un brodo primordiale o, se vogliamo, una fonte attraverso la quale nuove Coscienze di Sé tentano di percorrere la loro via trasformandosi. Ogni Coscienza genera condizioni per altre Coscienze. Ogni Coscienza si dilata nel non cosciente sommando Energia Vitale alla propria Energia Vitale aumentando le potenzialità della propria Coscienza e della propria Consapevolezza al di là di stadi, situazioni oggettive, in cui questo avviene; al di là delle modalità soggettive attraverso le quali questo avviene mediante le sue scelte.

Due canti del mondo fra Essere-non Essere. Ma Osiris non è solo nell'universo. Ben presto un infinito numero di Osiris prendono consapevolezza e costruiscono le loro relazioni di Essere-nonEssere.

Ben presto le relazioni non sono più soltanto fra Essere-nonEssere ma diventano anche Essere con Essere. Se nella relazione Essere-nonEssere l'Essere fagocita il non Essere ed espande la propria Coscienza di Sé, nella relazione fra Essere con Essere non esiste fagocitazione dall'inconsapevole, ma esiste la relazione dove la fusione mantiene comunque la consapevolezza degli Esseri partecipanti. Gli Esseri si annullano nella relazione e ciò che emerge sono Esseri diversi da quelli che hanno partecipato alla relazione. Esseri che hanno modificato la loro struttura emotiva nell'esperienza relazionale.

La relazione Essere con Essere è la relazione attraverso la quale Esseri che hanno percorsi diversi marciano insieme nella non coscienza per aumentare le probabilità di eternità nei mutamenti.

L'Essere Palpa il Mondo palpando l'Essere.

Così si formano i primi quattro canti del mondo. I primi due canti del mondo fra Essere e nonEssere e gli altri due fra Essere con Essere. Dove la consapevolezza è la base della relazione Essere con Essere. Quando manca la consapevolezza nella costruzione della relazione fra Essere ed Essere un Essere non riconosce nell'altro la stessa forza e la stessa determinazione che ha prodotto sé stesso e si relaziona come se la Coscienza di Sé che gli sta davanti fosse inconsapevole. In pratica l'Essere non riconosce la relazione Essere con Essere ma la considera come relazione fra Essere (sé stesso) e nonEssere, la Coscienza di Sé che gli sta davanti.

Costui si comporta con un Essere come si comporta con il nonEssere: se ne appropria per dilatare sé stesso. Non percepisce la struttura emotiva dell'altro, non è attraversato da con-partecipazione. Anziché camminare assieme per rendere parte di sé stessi il nonEssere rendendo più semplice questa relazione preferisce non riconoscere la Coscienza e la Consapevolezza di chi li sta davanti per appropriarsene.

Palpare il mondo significa riconoscere che quanto abbiamo davanti è Cosciente e Consapevole di Sé: considerarlo uguale a noi stessi, con le stesse tensioni, con la stessa volontà, con le stesse determinazioni.

Così dal movimento primo delle Consapevolezze dell'universo, deduciamo il nostro Palpare il Mondo.

L'Essere Terra nel costruire sé stessa ha prodotto delle condizioni attraverso le quali sono nati gli Esseri della Natura. Questi a loro volta hanno palpato la Terra modificandone la realtà e migliorandola affinché poter espandere sé stessi in Essa. La quantità e la qualità delle Coscienze di Sé si è dilatata mutamento dopo mutamento. Ogni Coscienza di Sé, per costruire le condizioni migliori attraverso le quali costruirsi mutamento dopo mutamento, ha permesso ad altre Coscienze di emergere dall'inconsapevole circostante. Mentre faceva questo, le Coscienze dilatano sé stesse nell'inconsapevole che le circondava.

L'Essere Umano palpa il mondo mentre il mondo palpa l'Essere Umano.

L'Essere Umano è parte dell'Essere Natura e dispone delle specificità delle sue mani. Le mani dell'Essere Umano non sono diverse dalla proboscide dell'Essere Elefante o dagli artigli degli Esseri Felini. Palpare il mondo con le mani ha trasformato l'Essere Umano in ciò che è. Mentre l'Essere Umano agiva per trasformare il mondo manipolando la materia, la materia manipolava l'Essere Umano. L'Essere Umano costruiva delle scarpe con le quali camminare meglio. Costruire le scarpe, nel corso delle migliaia d'anni hanno modificato i piedi dell'Essere umano. L'Essere Umano ha imparato ad usare un bastone e questa manipolazione gli ha permesso di trasformarsi. Ogni volta che l'Essere Umano imparava a costruirsi uno strumento, lo strumento manipolava l'Essere Umano trasformandolo attraverso il suo uso.

L'uso delle mani ha fatto dell'Essere Umano ciò che è. L'uso delle mani appartiene alla determinazione dell'Essere Umano. Un Essere Umano che non usa le mani attraverso le quali trasformare il mondo è come un Essere Gatto che non usa la coda per il suo equilibrio, l'Essere Lemure che non usa i suoi occhi per guardare nella notte o l'Essere Aquila che non usa le sue ali per librarsi nel cielo. Senza le mani l'Essere Umano non è ciò che è e ciò che è lo deve all'uso continuo e sistematico dell'uso delle mani.

Attraverso le mani l'Essere Umano costruisce le relazioni col mondo e solo i pazzi e chi non riconosce le Coscienze di Sé che hanno di fronte ergendosi a padroni del mondo possono strapparsi i capelli e affermare che l'Essere Umano saccheggia il mondo. L'Essere Umano trasforma il mondo attraverso l'uso delle proprie mani che poi quella trasformazione gli può ritorcersi contro in quanto sconvolge le condizioni nelle quali vive, questo è un altro discorso. La distruzione non è dovuta alle mani con cui l'Essere Umano palpa, modificando, il mondo. La distruzione dell'ambiente favorevole alla vita dell'Essere Umano è dovuta all'inconsapevolezza dell'Essere Umano che lo porta a non fondere il suo Crogiolo nei quattro Canti del mondo con le consapevolezze che lo circondano.

L'Essere Umano usa le mani come un'estensione del suo sentire cutaneo. L'Essere Umano fa all'amore in maniera diversa dagli altri Esseri Animali dell'Essere Natura. Anche questo appartiene alle sue determinazioni: fare all'amore nella specificità dell'Essere Umano alimenta le sue trasformazioni. La relazione sessuale è il più vigoroso antidoto alla sottomissione. La relazione sessuale è la forza prima che impedisce la sottomissione: qualunque relazione purché ci sia fusione energetica. Solo la relazione sessuale nella quale l'Essere Umano non riconosce l'altro come Essere, ma come nonEssere di cui appropriarsi, danneggia l'Essere Umano. Tutto il resto lo rivitalizza. Tutto il resto agisce per costruire il suo infinito nei mutamenti

Nei quattro canti del mondo si riproduce il primo palpare il mondo. Il primo momento in cui Osiris, per la forza di Nut, divenne Coscienza e trasformò l'inconsapevole in parte della sua coscienza diventa attività frenetica nel cosmo. Come Osiris divenne consapevole iniziò a palpare il mondo in cui la sua coscienza di Sé era venuta in essere. Palpare il mondo è l'arte attraverso la quale costruire la propria Coscienza e la propria Consapevolezza. E' l'arte della costruzione dei Quattro Canti del mondo.

Osiris quando scoprì un altro Osiris fondendo il proprio sapere e le proprie specificità scoprì nuovi modi e nuove opportunità per dilatarsi nell'inconsapevole. La fusione dei Crogioli portò alla dilatazione di entrambe le Coscienze di Sé.

Quando le Coscienze di Sé scoprirono nuovi e vari modi attraverso i quali dilatarsi nel circostante, usarono la propria volontà per dirigere il proprio intento migliorando la loro espansione. Queste Coscienze di Sé si fecero Fato. A Nut che spingeva l'inconsapevole a diventare consapevole; a Necessità che spingeva il moto vorticoso dell'Energia Vitale si aggiunse la volontà soggettiva. La volontà è la forza universale che distingue il consapevole della coscienza dall'inconsapevole flusso dell'Energia Vitale che fluttua nell'universo. La forza che permette gli adattamenti soggettivi alle variabili oggettive incontrate.

Palpare il mondo è forma universale delle trasformazioni.

Palpare il mondo con le mani è determinazione dell'Essere Umano. Palpare il mondo con le emozioni è l'azione di ogni Coscienza di Sé dell'universo. Le mani sono una determinazione con la quale l'Essere Umano costruisce l'infinito dei mutamenti camminando assieme ad ogni Coscienza di Sé con la quale fonde il proprio Crogiolo nei QUATTRO CANTI DEL MONDO.

Settembre 1998

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il Crogiolo nei Quattro canti del Mondo

Noi viviamo in un mondo che non è fatto di soggetti ed oggetti, ma viviamo in un mondo fatto di soggetti che agiscono e che modificano continuamente la realtà che abitano. Dèi e intelligenze che si adattano alle condizioni che incontrano e agiscono per modificare quelle condizioni. Agiscono modificando sé stessi e le stesse condizioni che hanno trovato nascendo.