Contemplazione

Il Crogiolo dello Stregone nei quattro Canti del Mondo

(testo originale 1998)

Capitolo ventuno

di Claudio Simeoni

Cod. ISBN 9788893329187

Indice del crogiolo dello Stregone dell'uomo nel mondo

 

Qui parliamo della Contemplazione nei Quattro Canti del Mondo. Contemplare significa "guardare e riconoscere". Contemplare significa ascoltare nel sentire. Contemplare significa palpare e vedere con le mani e con la pelle. Contemplare significa assaporare il cibo e analizzarlo col cervello nello stomaco. Contemplare significa annusare gli odori del mondo. Contemplare significa: entrare in relazione con l'altro.

Per contemplare oltre la forma è necessario fermare la ragione, costringere i sensi a concentrarsi sulla non-forma. La non forma per gli occhi; la non forma nel palpare; la non-forma dei suoni; la non forma del gusto; la non-forma degli odori.

La Contemplazione annullando la forma dei sensi permette a questi di cogliere la non-forma del mondo.

Nei Quattro Canti del Mondo la Contemplazione interviene come azione e degli Esseri che preparano l'interazione fra sé e il mondo. I Crogioli si fondono attraverso la Contemplazione dei Crogioli stessi.

Il Contemplare normalmente si usa come attività della vista in quanto negli Esseri Umani questa è estremamente complessa e nella coscienza rappresenta una sorta di sintesi della percezione di tutti i sensi. Spesso anche le sensazioni descritte attraverso altri sensi si presentano come immagini tanto questo tipo di rappresentazione è importante nella Specie Umana.

Anche contemplando con un solo senso, si contempla sempre con l'intero corpo in quanto, quando si contempla, tutta la nostra attenzione, tutto il nostro corpo, in quel momento è quel senso. Il contemplatore umano può iniziare con gli occhi sfuocando i fenomeni visivi che arrivano dal contemplato, ma a mano a mano che la contemplazione continua, tutti i sensi si "sintonizzano" sui fenomeni che giungono dal contemplato la cui forma è stata annullata nella vista. Passiamo dalla Contemplazione visiva alla Contemplazione con l'intero apparato sensorio.

Quando Contemplo un oggetto pongo su di esso la mia attenzione. Lo sfuoco fintanto che l'oggetto tende a sparire, blocco il dialogo interno e fisso la mia attenzione sull'immagine sfuocata respirando lentamente. L'oggetto è contemplato quando le Correnti Vegetative scorrono in sintonia con quelle dell'oggetto. In quel momento la mia percezione cambia di velocità afferrando fenomeni provenienti dall'oggetto. Non sono fenomeni che passano attraverso gli occhi o attraverso la forma dei vari sensi, ma si esprimono attraverso le Correnti Vegetative. Un'altra velocità con la quale guardare il mondo. La percezione empatica fu il primo senso con cui la nostra specie conobbe il mondo quand'era nel brodo primordiale. Sulla percezione empatica si installò il nostro primo senso: il tatto. Nel corso dell'evoluzione della specie ci fu una modifica e parte delle connessioni del tatto formarono le connessioni della vista. I ciechi formano immagini visive mediante il tatto e le immagini visive attivano l'empatia con l'oggetto

contemplato. E' questo insieme di relazioni fra vista, tatto ed empatia che forma il nucleo della relazione sessuale.

La Contemplazione ha costruito un flusso fra il contemplatore e il contemplato dove, sul piano della ragione, il contemplatore scorge un oggetto sfuocato o dei contorni diversi dell'oggetto mentre sul piano della percezione, a mano a mano che si costruisce l'interazione fra il contemplato e il contemplatore, il contemplatore predispone la propria percezione a percepire il mondo con i sensi dell'oggetto contemplato.

Come si traduce questo. Non si traduce né con una visione strana, né con la visione di altri mondi, si traduce con una flessibilità nella percezione soggettiva del contemplatore che oltre a percepire il mondo con la propria percezione ne percepisce aspetti anche con la percezione dell'oggetto contemplato.

Nel mondo della ragione e nella formazione del giudizio descritto non cambia quasi nulla se non l'aggiunta di nuove intuizioni e di nuove informazioni o idee sulla relazione fra sé e l'oggetto. Idee e informazioni che il Contemplatore può tranquillamente attribuire alla propria intelligenza o alla propria intuizione. Il cambiamento si ha nella percezione del contemplatore quando questi passa all'azione. Specialmente in quelle azioni che si devono compiere precedendo il pensiero e la descrizione.

Si è sempre detto come l'esercizio della Stregoneria sia azione dove la descrizione della ragione interviene soltanto quando si forzano i limiti della ragione e si amplia la qualità e la quantità del proprio pensiero descritto. In altre parole quando si ricerca Sapere, Conoscenza e Consapevolezza descrivendole.

Quando si entra in Contemplazione, si sta alterando la percezione razionale del mondo. Questa percezione percepisce aspetti del mondo che non sono legati alla forma. Descrivono l'oggetto contemplato annullando la forma razionale dell'oggetto contemplato. La Contemplazione supera il controllo dell'oggetto, che la ragione gestisce mediante forma e quantità, e costruisce una relazione con l'oggetto privato di forma e di quantità. La ragione tenta di reagire a questa prevaricazione cercando di rivestire quella percezione di nuove forme in cui circoscrivere quella percezione.

Quando la percezione prende il sopravvento sulla descrizione? Quando l'Essere Umano è in pericolo e necessita di azione immediata. Quando l'Essere Umano è sottoposto ad uno sforzo poderoso in situazioni di dura fatica. Quando l'Essere Umano concentra tutto sé stesso per un qualche cosa di estremamente importante o vitale. Quando l'Essere Umano, che si allena, fa tacere la ragione per immergersi in mondi diversi della percezione. Quando l'Essere Umano sta per morire.

La Contemplazione nutre la percezione. In altre parole la Contemplazione, costruendo una relazione con l'oggetto contemplato, costruisce un flusso di fenomeni e informazioni che dal contemplato arrivano al contemplatore. Il contemplatore immagazzina dentro la propria struttura emotiva quelle informazioni, ma spesso le cancella alla ragione.

In ogni caso, quei fenomeni che ha assorbito nella relazione, attraverso la sua struttura emotiva, nutrono il suo corpo luminoso. Non solo per i fenomeni che ha percepito ma soprattutto per lo sforzo di compattazione che ha saputo produrre per contemplare l'oggetto. Questo sforzo è uno sforzo di compattazione soggettiva che, assieme agli altri elementi del Crogiolo, va a compattare l'Energia Vitale che forma l'Essere della Natura mentre plasma il proprio corpo luminoso. La vita è un'opportunità e la Contemplazione ci permette di coglierla.

Il contemplatore apre la propria percezione all'oggetto contemplato. L'oggetto contemplato non è muto: è soggetto che contempla a sua volta.

Il contemplato contempla il contemplatore. Il contemplato assorbe i fenomeni che dal contemplato giungono a lui.

Nei Quattro Canti del Mondo la relazione non è mai fra soggetto ed oggetto, ma è fra soggetto e soggetto.

In effetti, per praticare la Contemplazione è necessario riconoscere al Contemplato un'uguaglianza con noi stessi. Se io considero l'oggetto della mia Contemplazione come privo di volontà, determinazione e tensione nell'esistenza, lo considero degno solo di commiserazione, non di Contemplazione. L'oggetto che contemplo deve essere uguale a me nell'esercizio della sua volontà, delle sue determinazioni e delle tensioni attraverso le quale costruire sé stesso nell'infinito dei mutamenti. L'uguaglianza non è data dalla forma della descrizione della ragione ma dalla tensione nel costruire sé stesso nell'infinito dei mutamenti. Cosa che non può assolutamente fare un cristiano il quale, pensandosi creato ad immagine e somiglianza di un dio padrone, può solo commiserare l'oggetto delle sue attenzioni in quanto non è creato ad immagine e somiglianza del dio padrone.

La Contemplazione presuppone di guardare al mondo esattamente come si guarda a sé stessi. Considerare le forze del mondo esattamente come le forze che ci attraversano. Senza questo modo di guardare il mondo non può esistere la Contemplazione. Al massimo una ginnastica ortottica!

La relazione viene costruita nei Quattro Canti del Mondo. Sui piani della percezione vengono scambiate le informazioni proprie di quei piani, ma l'effetto immediato sul piano della ragione è la modificazione che viene prodotta nel modo in cui guardiamo e pensiamo il mondo.

C'è una predisposizione d'animo diversa se penso che l'animale che sto guardando è portatore di volontà, intelligenza, scopo, capacità progettuale, anziché pensarlo come un soggetto che vive d'istinto o di risposte automatiche, di riflesso.

Sul piano della ragione oggi posso pensare che il Gorilla può comunicare attraverso le parole, ma se posso ipotizzare questa possibilità è solo perché le interazioni della percezione con quelle dell'Essere Gorilla hanno portato alla nascita di quest'idea nonostante il disprezzo per l'intelligenza animale imposta dal condizionamento educazionale cattolico. Una volta che la percezione è riuscita a far entrare nella ragione l'idea che il gorilla può comunicare mediante le parole, il problema su come indirizzare la ricerca appare nella coscienza della ragione. Come emerge l'idea della possibilità che l'Essere Gorilla può comunicare mediante le parole la ricerca del metodo diventa quasi ovvia.

I cattolici al massimo possono fantasticare sulla verginità della madonna davanti alla quale stuprare il divenire degli Esseri Umani, non sono in grado di costruire nessuna Contemplazione proprio per il disprezzo che hanno per il mondo circostante. Per i cattolici il mondo non è divenuto per trasformazione ma è creato dal loro dio padrone. La pulsione di morte non permea l'universo; distrugge soltanto il divenire degli Esseri Umani che la fanno propria.

Nei due Canti del Mondo, le relazioni relative a stati di percezione alterata costruiscono anche le relazioni sul piano della ragione. Sul piano della ragione l'oggetto Contemplato assume un ruolo diverso. Contemplando il contemplatore, l'oggetto contemplato affianca il Contemplatore nello stesso modo con cui il Contemplatore affianca il Contemplato. Il Contemplatore ha cercato la relazione e, nel farlo, ha attratto a sé l'attenzione del Contemplato che ha iniziato a Contemplarlo. Dunque anche sul piano della ragione viene a modificarsi la relazione fra soggetti che a sua volta modifica quanto dalla percezione può giungere alla descrizione della ragione dei due contemplatori.

Un Essere Cane è un mio nemico o comunque mi è indifferente. Nel momento stesso in cui io scelgo di Contemplarlo (non è detto che la mia contemplazione non sia in risposta alla sua contemplazione dove nel mondo della ragione un aspetto lo tradurrei in questo modo "Mi guardava con occhi tanto dolci!") la relazione cambia. Non è più un mio nemico, ma viene a costruirsi una relazione che può cambiare anche la relazione nella descrizione della ragione. Posso, nello stesso tempo, essere afferrato dalla forma di quell'Essere Cane e proprio perché sono afferrato dalla forma, apro nei suoi confronti la mia percezione.

Anche se il mio ruolo sociale non cambia non sono più in grado di considerare quell'Essere Cane diverso da me in quanto vive le stesse tensioni e gli stessi bisogni.

Un esempio di Contemplazione di questo tipo ci è offerta da un articolo sulla Repubblica del 17.07.1998 dal titolo:

IVAN, CUCCIOLO DEL BRANCO: UN BAMBINO DI MOSCA ALLEVATO DAI CANI RANDAGI.
"Vania, dopo aver vissuto gli ultimi due anni con i cani ora che è tra gli uomini dice: "Stavo meglio con i cani. Mi amavano e mi difendevano". Ivan Mishukov ha sei anni. Abbandonato a quattro in un suburbio di Mosca dai genitori - alcolizzati, scrive il quotidiano russo Trud - viene adottato da un branco di cani randagi della periferia. Come il Mowgli ideato da Kipling un secolo fa, nella giungla d'asfalto fra l'Essere Umano e la società dei cani si crea un rapporto di affinità animale, con una precisa divisione dei ruoli. Il nuovo elemento della banda procura vantaggi ai cani e ne ottiene in cambio di vitali; con temperature che d'inverno scendono sotto i trenta gradi il calore e l'astuzia del branco scaldano e salvano la vita di Vania. Il bambino mendica fra i suoi simili e divide il cibo con i cani; se sono invece gli uomini ad avvicinare il piccolo, i cani sono pronti a difenderlo. Le notti vengono trascorse nelle gallerie dove passano le condutture dell'acqua calda, o tra i rifiuti o negli scantinati delle case abbandonate; all'alba si fruga in gruppo nell'immondizia. E' stata la polizia a ricostruire la vita di Ivan e della sua compagnia; solo con un'attenta osservazione delle abitudini del branco gli agenti del quartiere di Reutova, a ovest di Mosca, sono riusciti tre mesi fa a catturare il bambino. Ci sono voluti quattro tentativi per isolare Vania dal resto del branco con uno stratagemma. Brandelli di carne vengono posti lungo uno dei percorsi abituali del gruppo, fin dentro il retro di un ristorante; i poliziotti aspettano che tutti i cani si siano gettati dentro lo stanzone prima di chiuderne di colpo la porta,. le prime tre volte Ivan è riuscito a scappare aiutato dai cani che non lo lasciavano mai solo, aspettandolo se rimaneva indietro. L'ultima volta, in primavera, i poliziotti sono riusciti ad isolarlo. Le naturali doti di apprendimento del bambino, aumentate dalla necessità avevano reso Vania già un bravo cucciolo in grado di difendersi; il banco aveva insegnato al piccolo adottivo anche la lotta; con ululati e morsi ha tenuto per un po' a bada gli agenti, cogliendoli di sorpresa. Gli ultimi due mesi e mezzo, Ivan Mishukov, capelli biondi e occhi marroni, li ha passati in una casa per bambini abbandonati, lavato, visitato, curato e rieducato alla convivenza con gli umani. Ha ripreso a parlare, le conoscenze apprese prima della sua vita con i cani sono riaffiorate nella sua mente, aiutato da un gruppo di psicologi. E già molte famiglie chiedono di poter adottare Vania; ma la magistratura di Mosca deve prima accertare le responsabilità dei genitori per l'abbandono del piccolo e le loro possibilità di riprenderlo e mantenerlo. Certo è che la sua famiglia animale è parsa essere assai più accogliente e meno violenta della media delle famiglie umane russe: negli ultimi dieci anni , secondo molti studi sociale, la crisi d'identità e quella economica dovuti al crollo dell'URSS, hanno sconvolto i valori e i legami familiari. Il dieci per cento dei minorenni che dopo l'orfanotrofio tentano il reinserimento nella società si suicidano. L'anno scorso in Russia ci sono stati diciassettemila tentativi di omicidio di bambini. Duecento bambini sono stati uccisi dai propri genitori".

Nella storia presentata, gli Esseri Cani si sono fatti uomo e l'Essere Umano si è fatto cane. Questo è avvenuto perché entrambi hanno contemplato l'uno l'altro.

Questo è un esempio di interazione nei Quattro Canti del Mondo come effetto della Contemplazione fra un Essere Umano Cucciolo e Esseri Cani. La fusione dei Crogioli, in questo caso, è nei Quattro Canti del Mondo con fusione dei Quattro Canti. Una fusione fra Coscienze di Sé di specie diverse ma uguali nell'esercizio della volontà, delle determinazioni e delle tensioni per costruirsi nei mutamenti. Il cristianesimo può soltanto distruggere le relazioni all'interno dei Sistemi Sociali per appropriarsene mettendo in ginocchio gli Esseri Umani. Così facendo, costringe gli Esseri Umani più sensibili al richiamo delle Coscienze di Sé del mondo circostante che lo spingono al suicidio. Il suicidio degli Esseri Umani è spesso la reazione al tentativo di assoggettamento messo in essere dai cristiani nei loro confronti. Esseri Umani che si sentono impotenti alle richieste del mondo. Il suicidio, spesso, è dato dall'incapacità dell'Essere Umano di trasferire, in qualche modo, alla ragione le tensioni e il desiderio che si presenta alla sua Coscienza, ma che la necessità di assoggettamento delle religioni monoteiste impedisce di soddisfarli perché manca la conoscenza delle possibilità di veicolazione del desiderio nella società in cui vivono.

La Contemplazione consapevole permette di ovviare a questo. La Contemplazione consapevole permette alla ragione di individuare l'oggetto della sua sofferenza negli impedimenti alla propria dilatazione e di costruire delle strategie, attraverso gli altri elementi del Crogiolo, per sottrarsi al tentativo di assoggettamento senza per questo ricorrere al suicidio.

Se qualcuno pensa di sviluppare Contemplazione pensandosi creato ad immagine e somiglianza di un dio pazzo o di un processo di trasformazioni che ha privilegiato solo lui, allora il contemplare non gli serve a nulla. Per lui c'è solo l'illusione della preghiera nell'attesa della distruzione delle proprie trasformazioni.

Contemplare l'oggetto significa fondere la nostra volontà con quella dell'oggetto; fondere le nostre determinazioni con quelle dell'oggetto; fondere le nostre tensioni con quelle dell'oggetto riconoscendo l'oggetto uguale a noi nelle tensioni, nelle pulsioni, nei desideri e nella volontà.

Non è uguale a noi soltanto l'Essere Cane, o l'Essere Faggio o l'Essere Lombrico che un cristiano può guardare con commiserazione: lui ritiene di avere l'anima e loro no! Ma è uguale a noi anche quando Contempliamo l'Essere Luna, l'Essere Sole, gli Esseri Montagne o gli Esseri Mare come parte dell'Essere Terra e tutte le Coscienze di Sé che popolano le Galassie e gli Esseri Galassia. Non potremmo Contemplare l'Essere Sole uguale a noi se non comprendiamo che anche l'Essere Verme o l'Essere Virus è uguale a noi e non consideriamo l'Essere Verme uguale all'Essere Sole oltre che uguale a noi: con la stessa volontà, con le stesse determinazioni con le stesse tensioni. La ragione può distinguere i diversi divenuti e le diverse determinazioni. L'uguaglianza non è nella forma, l'uguaglianza è nelle emozioni. La forma appartiene alla ragione, la percezione emotiva ad ogni singola Coscienza di Sé dell'universo.

La Contemplazione necessita degli occhi di chi vede il mondo come lo pensa un Pagano o degli Apprendisti Stregoni. La Contemplazione può essere fatta soltanto da chi ritiene sé stesso un dio che alimenta il proprio divenire nell'eternità dei mutamenti e riconosce, nel mondo circostante, Dèi che con lui camminano nell'eternità dei mutamenti.

La pratica della Contemplazione discrimina l'Essere Pagano o Apprendista Stregone dall'individuo seguace delle religioni rivelate. I soggetti sono anche fisicamente diversi perché diversi sono i loro divenuti. Le nostre scelte modificano la nostra struttura psico-fisica-emotiva. Pensare il mondo vivente implica connessioni neuronali diverse da chi pensa il mondo creato dal suo dio padrone. I due modi di essere che trasformano l'individuo in due diverse direzioni sono in assoluta contrapposizione, non possono essere mediate.

Settembre 1998

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il Crogiolo nei Quattro canti del Mondo

Noi viviamo in un mondo che non è fatto di soggetti ed oggetti, ma viviamo in un mondo fatto di soggetti che agiscono e che modificano continuamente la realtà che abitano. Dèi e intelligenze che si adattano alle condizioni che incontrano e agiscono per modificare quelle condizioni. Agiscono modificando sé stessi e le stesse condizioni che hanno trovato nascendo.