Meditazione

Il Crogiolo dello Stregone nei quattro Canti del Mondo

(testo originale 1998)

Capitolo diciassette

di Claudio Simeoni

Cod. ISBN 9788893329187

Indice del crogiolo dello Stregone dell'uomo nel mondo

 

Nell'arte dell'Agguato si è visto come sia necessario mettere in ordine gli elementi della ragione per analizzare un problema e raggiungere un obiettivo in risposta al bisogno di Intento.

In ogni sistema religioso esiste una diversa descrizione della Meditazione. La Meditazione è un termine che può essere usato per definire cose diverse a seconda dell'insieme culturale in cui si esprime. Nel nostro caso, la Meditazione è l'arte di fermarsi e mettere ordine nei propri pensieri. Mettere ordine nei propri pensieri è un'attività che permette di cancellare uno degli effetti più distruttivi del Crogiolo del Male: la sovrapposizione nell'individuo di fenomeni della percezione con fenomeni della descrizione della ragione. La sovrapposizione di fenomeni reali con le interpretazioni fantastiche o superstiziose immaginate dalla ragione.

La Meditazione è un esercizio che permette di mettere odine nel pensato e di affrontare le contraddizioni dell'esistenza attraverso gli elementi propri del piano dell'esistenza che si va ad affrontare.

Quando noi parliamo di Meditazione parliamo di Meditazione sul piano della ragione. La ragione si esprime mediante parole che descrivono la forma del mondo (e i problemi del mondo) e con la Meditazione mettiamo ordine nelle parole che definiscono la forma del mondo. Un fluire lento delle parole nel pensato che alimenta un'analisi ordinata della questione pensata su cui meditiamo. Un mettere ordine alla propria descrizione degli oggetti, dei fenomeni, delle emozioni che questi suscitano in noi. Mettere ordine ci permette di compattare noi stessi nell'affrontare la vita quotidiana.

Ricordiamo sempre che gli elementi del Crogiolo dello Stregone sono degli strumenti attraverso i quali la Coscienza di Sé (l'individuo come insieme) che li usa costruisce e determina sé stessa. Non sono il fine dell'azione della Coscienza di Sé.

La Meditazione come tecnica per mettere ordine nel pensato della ragione.

Quando io sogno, sogno con elementi propri della ragione ma i meccanismi del sognare e gli elementi che si esprimono non appartengono al quotidiano ma appartengono ad una diversa composizione fatta per rispondere alle pulsioni emotive che in quel sogno si esprimono. In questa diversa formulazione io non posso agire allo stesso modo o negli stessi termini del pensato quotidiano, ma devo mettervi ordine per poter agire rispondendo a quelle pulsioni psico-emotive. Nel sogno io non rispondo alla forma delle immagini che formano il sogno, ma alle pulsioni psico-emotive che hanno stimolato quelle immagini.

Se io descrivo una situazione di sogno non posso permettere alla situazione di sogno di impossessarsi di me, ma devo essere io soggetto del sogno e devo avere la consapevolezza di muovermi in quel sogno con e nelle condizioni proprie del sogno.

A parte l'arte del sognare di cui parleremo in un capitolo a parte, la Meditazione ci consente di immagazzinare un meccanismo di ragionamento e raccolta dati con cui formare la descrizione del reale quotidiano che può essere riprodotto, sostituendone gli elementi, nei vari mondi della percezione e nelle diverse situazioni soggettive. L'analisi della situazione precede il giudizio sul signifiato della situazione vissuta

Se non si pratica Meditazione muoversi nei mondi della percezione diventa molto più difficile. Mentre nel quotidiano abbiamo immagazzinato delle risposte automatiche a sollecitazioni ricorrenti, tanto che sappiamo quando arrabbiarci, ridere, essere violenti, essere comprensivi ecc., nei mondi della percezione e nel sogno, tutto è nuovo. Far precedere l'analisi al giudizio, sia pur una rapida analisi, come un colpo d'occhio, ci permette di difenderci dalla superstizione. Quando si riproduce il giudizio superstizioso, questo tende a riprodursi nella percezione alterata sì che, ad elementi sostanzialmente diversi, diamo delle risposte immagazzinate automaticamente soltanto perché allo sforzo della ragione di descrivere quelle cose queste ci appaiono uguali a quelle che conosciamo.

Succede che nella vita quotidiana si pratichi Meditazione (o quella forma che noi intendiamo come Meditazione) soltanto perché nello svolgimento ripetitivo di una mansione lavorativa si è costretti a mettere in ordine i propri pensieri per raggiungere lo scopo del lavoro. Può succedere che senza per questo definirla, si pratichi Meditazione senza sapere che si sta praticando Meditazione. La si pratica, in quell'ambiente specifico, solo perché assumere questo metodo è funzionale per ottenere un miglior risultato lavorativo

Come si svolge la meditazione della Stregoneria per i quattro canti del mondo?

Ho detto che la meditazione serve per mettere ordine nella descrizione della ragione con cui l'individuo affronta il suo quotidiano. La Meditazione ha lo scopo di mettere ordine nel pensato dell'individuo. Una volta che il pensato dell'individuo è ordinato questo può confrontarsi con altre ragioni.

Se volete discutere di filosofia con una persona che afferma dei concetti, dovete innanzi tutto ascoltare come lei descrive quei concetti, come li giustifica. Ascoltare significa mettere in ordine la descrizione che fa. Quella descrizione è un fenomeno che giunge a noi e che noi, a mano a mano che quella persona parla, mettiamo in ordine distinguendo, nella nostra mente che pensa, quanto sta dicendo separando il principale dal secondario del suo discorso. Analizziamo facendo passare quelle parole attraverso la nostra mente pensante.

La nostra mente pensante mette in ordine quanto ascolta solo se noi continuiamo nell'attività di meditare quelle parole fermando la tendenza di saltare alle conclusioni o pretendere di finire noi il discorso che sta facendo.

Fallo finire; sta a guardare dove va a parare. Nel mentre, medita, analizza, cogli il significato delle parole e il significato della comunicazione non verbale di cui le parole sono l'elemento catalizzatore.

Per fare questo è necessario trasformarci mediante un allenamento che autodisciplini e metta sotto controllo il nostro modo di agire nelle discussioni. La trasformazione soggettiva per affrontare le discussioni passa proprio attraverso la meditazione.

Seduto sotto la mia veranda su una poltrona comoda, mentre il sole d'autunno accentua i colori delle foglie della vigna e l'uva non è ancora pronta per essere colta, sorseggio una birra, socchiudo gli occhi, sospendo il giudizio e rivedo la discussione che ho avuto col mio vicino. Le sua parole riecheggiano nella mente e io ne abbasso i toni, le faccio affluire lente dentro di me, ripercorro le mie risposte, analizzo il suo torcere la bocca e il mio gesticolare. In questo modo il problema della discussione ritorna alla mente e viene analizzato in tutti i suoi aspetti; dal palo mosso, ai problemi che ho creato al mio vicino intralciando il suo cammino, alle mie necessità. Tutto attraversala mia mente ed io descrivo mettendo ordine in una piccola vicenda che era stata vissuta un po' confusamente e, magari, con qualche parola di troppo.

Scivolando nella mente, descritto dalle parole, la questione viene separata dalle tensioni con cui ho vissuto quel momento e tutti gli elementi razionali che hanno concorso alla formazione di quell'evento appaiono descritti e chiari alla mia mente.

La stessa cosa la faccio il giorno dopo. Sorseggiando una birra, prendo una questione razionale e la penso rallentando il flusso delle parole. Analizzo la questione facendo in modo che le parole che descrivono la questione si muovano lentamente nella mia testa.

Imparo, un po' alla volta meditare rallentando il flusso delle parole e concentrando tutta la mia attenzione.

In questo modo, giorno dopo giorno, modifico la mia ragione. La mia ragione impara l'analisi. Impara ad ascoltare il mondo ed impara a mettere insieme le parole dopo aver analizzato quanto dal mondo giunge a lei.

Quella ragione, giorno dopo giorno si prepara per essere funzionale ad affrontare il mondo. Impara ad ascoltare la descrizione senza emettere giudizi, ma rispondendo con una descrizione alla descrizione che ascolta.

La ragione osserva il cane, ne analizza il comportamento, ne osserva il corpo e le sue reazioni, entra in relazione con la ragione del cane la cui ragione, come la mia tenta di descrivere il mondo in cui vive e tenta di decifrare e descrivere le mie azioni nei suoi confronti.

La meditazione nella sua attività di rallentare il flusso delle parole ha imparato ad osservare la forma degli oggetti del mondo e ad analizzare le parole che descrivono forme quando provengono dal mondo.

In questo modo affronto i problemi nella società in cui vivo.

Imparo a discutere descrivendo le mie ragioni. Imparo a trasmettere quello che penso per quello che penso e non per quello che altri vogliono credere che io pensi.

Ora posso scrivere e parlare di filosofia perché sono in grado di ascoltare, analizzare e rispondere.

La Meditazione è una pratica importante da tener presente come tecnica anche se a volte la pratica della Meditazione avviene automaticamente attraverso le mansioni che svolgiamo. Un Alchimista nel manipolare la materia manipola anche il proprio pensiero. Un operaio che manipola la materia inconsapevolmente può manipolare il proprio pensiero anche se nessuno gli ha insegnato a farlo. Un artigiano che costruisce con azioni ripetitive ed elaborate un oggetto manipola il proprio pensiero. La manipolazione del proprio pensiero attraverso la Meditazione deve essere praticato fuori dalla Meditazione affinché la Meditazione non si appropri del pensiero stesso. Quello che faccio nella Meditazione mi deve servire nel fare quotidiano, non come separazione dal quotidiano.

E per finire ricordiamo come l'intera arte dell'Agguato può essere praticata soltanto se io pratico Meditazione. Se l'Essere Tigre non Medita il proprio agguato resta a pancia vuota; se l'Essere Cervo non medita le condizioni della propria esistenza diventerà pasto per l'Essere Tigre.

La meditazione come elemento fondamentale dell'arte dell'Agguato.

La Meditazione come elemento fondamentale dell'arte del Sognare.

La Meditazione come elemento fondamentale attraverso il quale affrontare il pensato della ragione e la sua descrizione.

La Meditazione come arma per sradicare il Crogiolo del Male e la sua distruttività dall'individuo.

La Meditazione come strumento per predisporre il nostro essere nei Quattro Canti del Mondo.

Settembre 1998

 

Vai all'indice del Crogiolo nei Quattro Canti 1998.

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il Crogiolo nei Quattro canti del Mondo

Noi viviamo in un mondo che non è fatto di soggetti ed oggetti, ma viviamo in un mondo fatto di soggetti che agiscono e che modificano continuamente la realtà che abitano. Dèi e intelligenze che si adattano alle condizioni che incontrano e agiscono per modificare quelle condizioni. Agiscono modificando sé stessi e le stesse condizioni che hanno trovato nascendo.