Discorso di apertura




Cari amici,

Come presidente del Werkgroep Traditie e in nome di tutti i nostri membri e famiglie Asatru dei Paesi Bassi vi porgo un cordiale benvenuto ad Anversa.

Vorrei ringraziare tutte le delegazioni che hanno voluto compiere un viaggio lungo in modo da essere con noi qui al Congresso nel cuore delle Fiandre. Vorrei inoltre ringraziare il Ministero degli Affari Esteri del Belgio per il suo supporto economico, e in più la città di Anversa e i vari sponsor privati da parte del nostro movimento.

Di fronte a voi sta un uomo orgoglioso. Orgoglioso perché ci è stata data l’opportunità di ospitare l’ottavo Congresso Mondiale delle Religioni e Tradizioni Etniche qui nel nostro piccolo paese dell’Europa settentrionale. Orgoglioso perché crediamo sinceramente nei suoi scopi e nel suo valore e nel ruolo che può svolgere in futuro. Sul campo di battaglia dell’imperialismo religioso il Congresso offre un’oasi di tolleranza e un rifugio per coloro che rivendicano il semplice diritto alla coesistenza. Un grido solitario ma potente nel deserto vuoto dell’universalismo.

Non è una coincidenza che il tema di questo Congresso sia spiritualità e tradizione in un mondo antitradizionale. Perché la spinta dell’occidente alla globalizzazione totale mostra poco o nessun rispetto per le tradizioni e i valori locali esistenti in tutto il mondo. Il mondo si sta rapidamente trasformando in un ‘villaggio’ e ci si aspetta che tutti diventiamo cittadini del mondo. Il sogno americano (occidentale) del crogiolo mondiale è stato imposto a ciascuno di noi e poco a poco proviamo quello che i Nativi Americani devono aver provato secoli fa, quando furono lentamente derubati della loro identità e patrimonio culturale. Possa questo non accadere ancora!

Guardando a cosa la civilizzazione occidentale con i suoi valori puramente economici e anti-tradizionali è diventata e sta diventando e guardando alle conseguenze per l’ambiente di un’ulteriore industrializzazione non posso che provare un forte risentimento.

Ma provare risentimento è una cosa. Intraprendere azioni legali un’altra. Per il Congresso Mondiale – qualora desideri diventare un giocatore sulla scacchiera mondiale – il tempo di reagire è arrivato. E’ nostro scopo alla fine di questo Congresso di giungere ad una serie di chiare e forti risoluzioni che saranno sistemate nel linguaggio legale giusto per essere presentate all’ONU, al Parlamento Europeo e alle autorità locali in tutto il mondo.

Analizzeremo attentamente le categorie richieste per il riconoscimento delle religioni (indigene) da parte dello Stato. Tratteremo la secolarizzazione della società e la sua ideologia socio-economica. Abbiamo bisogno di discutere di religione e politica. La separazione di ‘chiesa’ e ‘stato’ è una buona situazione o c’è un’altra soluzione? Che cosa può essere fatto contro l’ulteriore globalizzazione, contro la scomparsa dell’etnicità, dei linguaggi e delle culture? Abbiamo un forte bisogno di reclamare diritti religiosi per le donne. Da un punto di vista tradizionalista: qual è la vera funzione delle donne nelle religioni. Dobbiamo esaminare il loro ruolo importante nell’estensione della pratica religiosa. E infine, ma non perché meno importante, dobbiamo trattare l’aspetto della rivendicazione degli antichi siti religioso. Cosa può essere fatto e cosa deve essere fatto?

Sono convinto che assieme, con il vostro contributo, giungeremo ad un’unanimità che ci metterà in grado di fare ciò che deve essere fatto.

Spero che tutti abbiate un piacevole soggiorno nel nostro paese e spero che alla fine del Congresso possiamo riscuotere la ricompensa dei nostri sforzi.

Grazie

STEFAAN VAN DEN EYNDE




WCER INDEX





HOME PAGE


FEDERAZIONE PAGANA - Tutti i diritti riservati