Il tempo nell'adattamento soggettivo alle variabili oggettive

L'Anticristo e la fondazione della libertà dell'uomo

Il Libro dell'Anticristo

di Claudio Simeoni

Cod. ISBN 9788891170873

Per chi vuole comprarlo in libreria

Il tempo nell'adattamento soggettivo alle variabili oggettive
la questione del tempo

Il tempo è determinato dal mutamento. Il mutamento soggettivo crea il tempo soggettivo. La risultante dell'interazione dialettica dei tempi soggettivi determina un tempo oggettivo. Quest'ultimo è solo un'idea e non è soggettivamente reale in quanto un singolo soggetto, compreso in un insieme che lo contiene, non è in grado di percepire la risultante dei tempi dell'insieme, ma è in grado solo di riversare la propria soggettività nell'insieme in cui vive. Solo la Coscienza di Sé dell'insieme è in grado di considerare sia il proprio tempo soggettivo (risultante dialettica dei singoli tempi soggettivi degli Esseri che lo compongono) nell'insieme, sia il tempo particolare dei singoli Esseri che la compongono.

Il mio tempo soggettivo non può produrre interazione dialettica con quello, ad esempio, di una rana in quanto i mutamenti biologici sono diversi, ma il Pianeta Terra è in grado di determinare (e comprendere) sia il mio tempo che quello della rana.

Quando il mio tempo soggettivo entra in relazione col tempo soggettivo della rana? Spesso quasi esclusivamente quando uccido un Essere Rana. L'atto si conclude con un tempo, un mutamento. Oggettivamente l'atto è uguale: uccido una rana! Soggettivamente i tempi che vengono sviluppati sono diversi, non solo per il ruolo dei soggetti, ma anche per i diversi mutamenti cui i soggetti pervengono. Proviamo ad invertire i ruoli: l'Essere Rana uccide un Essere Umano. Oggettivamente il tempo è uguale, il tempo soggettivo come lettura dei mutamenti soggettivi è diverso. I tempi soggettivi sono diversi non tanto per il ruolo che hanno i soggetti, ma perché i soggetti sono diversi nella loro percezione del tempo data la diversità della loro struttura.

Per altro verso, il tempo soggettivo di alcune cellule che compongono il mio corpo è diverso dal tempo biologico di altre cellule. Pertanto, come io sono la risultante dell'interazione dialettica di tutte le cellule del mio corpo, così il mio tempo soggettivo altro non è che la risultante della somma del tempo soggettivo di ciascuna cellula che compone il mio corpo. Se però non esiste un tempo soggettivo predeterminato o immutabile, ma questo è solo una constatazione del mutamento biologico degli Esseri, allora esiste la possibilità di dilatare o di comprimere il tempo del mutamento soggettivo variando la velocità del mutamento biologico.

Dal momento che il mutamento soggettivo ha come referente il mutare dell'oggettività, è possibile essere biologicamente più veloci o più lenti rispetto all'oggettività stessa.

Non è possibile accettare come tempo oggettivo quello determinato dagli orologi, in quanto questo è tempo socialmente imposto in base al mutamento della posizione astronomica del pianeta.

Per un soggetto, il tempo oggettivo è quello della propria soggettività che viene a confrontarsi col tempo soggettivo degli altri Esseri della propria specie; il soggetto viene costretto a piegare il proprio tempo soggettivo al tempo socialmente imposto.

Sottrarsi al tempo socialmente imposto consente all'individuo il dominio sul proprio tempo soggettivo biologico.

Quando ciò avviene c'è la possibilità di contrarre o espandere il tempo soggettivo rispetto all'oggettività del tempo medio degli Esseri della propria specie, ma solo se il soggetto è posto in condizioni critiche rispetto ad un qualche problema specifico, vale a dire è sotto tensione rispetto al quotidiano della ragione.

La dilatazione e la compressione del tempo possono avvenire soltanto se gli individui sono in una situazione critica, costretti ad agire sull'intera struttura biologica per poter risolvere la situazione in cui la vita quotidiana o le loro scelte li hanno cacciati. E' necessaria una risposta soggettiva violenta ad una situazione che costringe all'impotenza il soggetto perché cessi il ruolo della razionalità che guida le azioni del soggetto che basa il proprio agire sul tempo socialmente imposto, e per permettere lo scatenarsi dell'intera struttura biologica nella quale opera il tempo soggettivo. Agendo su questo (mutando più o meno velocemente, cioè accelerando o decelerando i mutamenti soggettivi) il soggetto può risolvere la situazione.

Condizione fondamentale perché ciò possa avvenire è la capacità del soggetto di liberarsi dal tempo socialmente imposto, impedendogli di trasformarsi in proprio tempo biologico. Quando il tempo socialmente imposto viene soggettivato dall'individuo e trasformato nel suo tempo biologico inizia la distruzione dell'individuo stesso.

L'adattamento soggettivo alle variabili oggettive vale anche per le condizioni del tempo. L'adattamento costante, o il riadattamento costante, del tempo soggettivo alle singole realtà oggettive incontrate nella vita dall'individuo o alle singole contraddizioni cui è sottoposto porta ad una maggiore liberazione dell'Energia Vitale che, costruendo un corpo energetico sempre più forte entro di lui, potenzia la lucidità del soggetto nel percepire il mondo della ragione.

Il tempo biologico soggettivo rappresenta una componente fondamentale nella libertà del fare del singolo individuo. Lo scopo di tale libertà del fare è la costruzione del Potere di Essere. E' il mutamento a determinare la "durata" del tempo, ma è il tempo che misura il mutamento. Sia quando lo pensiamo nella velocità della trasformazione, sia quando lo pensiamo nel rallentare il mutamento. Questa variazione, nel reale del quotidiano rappresenta la qualità dell'agire o, se vogliamo, la direzione in cui il mutamento agisce.

Ogni scelta incide nella formazione del corpo luminoso degli Esseri. La maggiore velocità nell'affrontare la "realtà" nel mondo della ragione costituisce un'accelerazione nel ritmo delle esplosioni lungo la sequenza dei mutamenti della crescita dell'Essere (tempo soggettivo biologicamente accelerato). La decelerazione usata nell'affrontare la "realtà" del mondo della ragione, costituisce un atto di difesa nella formazione del corpo luminoso (tempo soggettivo biologicamente decelerato) da attacchi dell'oggettività esterna al corpo.

Nel quotidiano della ragione si è sottoposti continuamente ad attacchi e, nello stesso tempo, ogni volta che per un qualsiasi motivo si tenta d'incidere sulla "realtà" della ragione si portano degli attacchi nei confronti di altri Esseri. L'adattamento del tempo soggettivo, la velocità dei mutamenti e la loro qualità si costruiscono a partire dalla predisposizione soggettiva con cui si portano gli attacchi, o si subiscono, dalle scelte fatte nell'esporsi e nel sottrarsi agli attacchi e nel non portarli, dalle scelte all'origine delle decisioni di attaccare o non attaccare.

Il tempo iniziò quando il grande botto dette origine alla formazione dell'universo come noi oggi lo conosciamo e avrà fine quando l'Universo tornerà ad essere Uno con tutti gli Esseri dell'Universo, qualunque sia stata la loro via.

La cessazione del tempo, per i singoli Esseri, coincide con la fine della loro crescita, con la Morte e la dispersione della loro consapevolezza.

E' corretta l'affermazione secondo cui il tempo, in termini di passato e di futuro, non esiste; tutto è presente! Il presente è la risultante di ogni mutamento avvenuto nel passato, di cui siamo consapevoli oppure no; il futuro è sospeso nelle scelte di adattamento soggettivo alle variabili oggettive di tutti gli Esseri esistenti.

E' possibile risalire al "passato" partendo dalla capacità di percezione del presente (le cosiddette memorie di vite passate altro non sono che svolgimento a ritroso di singole manifestazioni del presente, scomposte in situazioni particolari da individui che probabilmente non hanno nulla di meglio su cui concentrare la propria attenzione). Ed è sempre la propria capacità di percezione del presente che permette di risalire il "futuro", il quale, sospeso fra le infinite decisioni e scelte possibili di tutti gli Esseri esistenti, può essere compreso (immaginato, concepire, pensare, ideare, capire, comprendere, intuire ecc.) in misura tanto maggiore quanto più si è in grado di percepire le possibili scelte degli Esseri che concorrono a formare quello specifico futuro. Ma è sufficiente la presenza di una variabile, in una singola scelta, di un singolo Essere concorrente, perché quel futuro si riveli diverso dal futuro percepito.

Il tempo non è un'unità determinante, determinanti sono i mutamenti derivati dalle scelte che il tempo si limita a registrare. Incidere sul tempo significa incidere sui mutamenti ma, in realtà, la proposizione deve essere invertita: l'unico modo per incidere sul tempo è quello di incidere sui mutamenti.

Terza parte de “Il Libro dell'Anticristo” capitolo quarto: ADATTAMENTO SOGGETTIVO ALLE VARIABILI OGGETTIVE: IL TEMPO!!

Vai indice del
L'Anticristo e la fondazione della libertà dell'uomo

Non aspettatevi dal Libro dell'Anticristo
un'opera letteraria, un disegno, un ricamo.
Il cambiamento del modo di guardare il mondo
è un'insurrezione emotiva, una violenza,
con cui l'attenzione dell'individuo modifica
la sua descrizione del mondo.
Tale cambiamento non avviene nell'uomo
con atteggiamenti eleganti, con dolcezza,
gentilezza, cortesia, riguardo e magnanimità.
Avviene perché l'individuo se lo impone come propria necessità.
Il Libro dell'Anticristo fornisce gli strumenti
che consentono all'uomo di guardare al futuro,
anche quando questi strumenti possono risultare mal esposti!

Vai all'indice del
Libro dell'Anticristo

Formattazione attuale fatta il

Marghera, 10 aprile 2014

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il Libro dell'Anticristo

Il Libro dell'Anticristo, fu scritto nel 1985. Quella versione è stata modificata fino al 1990. Il Libro dell'Anticristo è stato messo in web abbastanza presto, e ha subito formattazioni di pagina diverse a seconda di come i siti presentavano le pagine web. La versione che presento è la versione originale del Libro dell'Anticristo nella copia che per un anno è stata depositata in Siae come Opera prima. L'aver scoperto che il Libro dell'Anticristo, che apre con la visione del divenuto dell'Universo, altro non fa che risolvere il paradosso di Hegel che fa coincidere l'Essere col Nulla, nella previsione di affrontare questo argomento nella Teoria della Filosofia Aperta, mi ha indotto oggi 09 aprile 2014 a rifare la formattazione dell'intero libro.