Robert Lyle Morris della cattedra di Parapsicologia dell'università di Edimburgo

Robert Lyle Morris 1942 - 2004

Near Death Experiences, esperienze di premorte
fra scienza, cristianesimo e stregoneria

Congresso internazionale di San Marino 16-18 maggio 1997

di Claudio Simeoni

Indice dei temi congressuali

Robert Lyle Morris 1942 - 2004

La morte del corpo fisico è la felicità che indica alla vita la necesità di cercare continuamente la felicità.

Morris è titolare della cattedra di Parapsicologia dell'università di Edimburgo in Scozia. E' l'unica cattedra di Parapsicologia nel mondo. Appare evidente la preoccupazione di Morris di non avallare, con la sua ufficialità, un fenomeno se non dopo aver fatto quanto in suo potere per ridurlo ad un fenomeno spiegabile razionalmente dopo averne scoperto i meccanismi attraverso i quali si produce.

Per Morris, la sperimentazione deve essere precisa. Egli deve rendere conto del suo lavoro all'università. Qualora si scoprissero leggerezze o imperfezioni tutto il lavoro della facoltà verrebbe ridicolizzato. Per questo motivo il suo intervento sperimentale non può uscire dall'ambito del mondo della ragione nel quale egli riscontra i fenomeni che sono espressione di cose non relative ad elementi del mondo della ragione.

Partendo da questa premessa ecco Morris illustrarci come siano stati scoperti 48 modi per fingere delle apparizioni; 48 modi per fingere delle sparizioni; 50 modi per produrre delle trasposizioni; 54 modi per far credere delle penetrazioni; 46 modi per far credere che un oggetto venga distrutto e ricostruito; 13 modi per far credere in una levitazione; 16 modi per far credere che un oggetto si animi ecc..

Morris ci mette in guardia dai trucchi degli imbonitori. Per noi questo è molto importante. Noi conosciamo l'intento del truffatore: costringere lo spettatore ad aderire acriticamente alla sua messinscena. Costringere lo spettatore a sottomettersi a quanto presenta: magari impedendogli di verificare.

Il truffatore usa la messa in scena del trucco attraverso il quale convalidare le proprie affermazioni. Io sono il figlio di dio perciò faccio i miracoli; oppure: siccome faccio i miracoli voi dovete credere che io sia figlio di dio e dunque accettare quanto dico?

Le sue affermazioni sono false e truffaldine ma il pubblico non può obiettare in quanto rapito e assoggettato dalla scenografia.

Ecco come il secondario copre il principale sviando l'attenzione dello spettatore su ciò che è realmente importante. Così lo spettatore aderendo alla farsa perde ciò che è realmente importante: la sua capacità critica attraverso la quale determinare la propria esistenza! Così il divenire degli spettatori viene distrutto in quanto la loro attenzione è bloccata dalla sceneggiata e la loro vita viene sottomessa ad idee e comportamenti distruttivi.

La preoccupazione di serietà e obiettività è la preoccupazione di ogni parapsicologo. Spesso si sono avallati fenomeni normali o trucchi passandoli per dei fenomeni paranormali nel desiderio che qualche cosa di extranormale ci sia.

Morris ci elenca i principi che guidano il suo lavoro:

1) Considerare la Parapsicologia come lo studio di quelli che sembrano nuovi mezzi di comunicazione e interazione tra un organismo e il proprio ambiente;

2) La Parapsicologia rappresenta un'area problematica interdisciplinare, non una disciplina;

3) La Parapsicologia pone delle domande più che assumere a priori: si indaga sulle facoltà attribuite a degli individui;

4) Il lavoro si svolge lungo due direttrici: la Pseudopsi (ciò che sembra ma non è); e l'ipotesi PSI cioè ciò che sembra sia;

5) Si studia le interferenze realizzate dagli osservatori;

6) Si utilizzano gli strumenti della scienza compreso la descrizione dettagliata degli eventi, le indagini, studio delle correlazioni, studi sperimentali ecc.;

La ricerca, dice Morris segue due direttrici. La prima comprende lo studio di ciò che non è medianico ma sembra tale. Questo per liberare la Parapsicologia dall'autoinganno e dall'errore della percezione nel ricordo e nell'attività decisionale umana. Nella struttura messa in piedi c'è un progetto di analisi di un modello comprendente quei fattori che entrano in gioco nella formazione delle credenze riguardo ai fenomeni medianici, formatisi durante la crescita che negli Esseri Umani adulti. Oltre a questo l'equipe di Morris si occupa della psicologia della congiura e dell'inganno deliberato partendo da scritti relativamente oscuri di maghi professionisti, frodatori e studi sperimentali.

Ciò che Morris sembra omettere deliberatamente è l'influsso della costrizione religiosa sui bambini nella predisposizione all'autoinganno. Morris non ha trattato, speriamo che ciò sia dovuto per non destare polemica, il condizionamento cristiano all'autoinganno. Morris ignora come il mondo sia creato in sette giorni a colpi di bacchetta magica; l'uomo è fatto col fango e col soffio del dio; Lazzaro risorge; col fango e lo sputo il cieco ci vede; un ordine e il vento si ferma; con un'imprecazione si uccide il fico; pregando si gettano le montagne a mare. La crescita del bambino avviene convincendolo che queste bugie sono vere e poi ci si stupisce se le persone sono pronte a credere nei colpi di bacchetta magica. Ci pensa poi la chiesa cattolica ad alimentare la truffa con la menzogna della sindone che spaccia per sacra e miracolosa; al sangue di sangennaro che si scioglie; alle ampolle d'acqua di Lourdes; alle giaculatorie che preservano dal purgatorio; ai giochini del sangue e delle lacrime delle varie madonne pellegrine, Medjugore, Ostia e varie.

Qualcuno dice di non voler entrare nell'ambito della fede, sfera diversa dalla Parapsicologia, ma di fatto l'Essere Umano che si autoinganna davanti ai truffatori è quello che a quella fede maggiormente è sottomesso.

E' inutile e fuorviante chiedersi perché le persone si ingannano se non si analizzano i loro processi di crescita e di adattamento al loro ambiente. Gli esperimenti dell'equipe di Morris evidenzia come i trucchi e gli inganni riescono nel loro intento quanto più l'individuo che vi assiste è convinto delle facoltà extrasensoriali.

Ed è qui che Morris afferma, quasi scusandosi: "Tutti insieme stiamo lavorando per sviluppare un modello generale di inganno che comprenda anche il ruolo del contesto sociale alla base di tali atti ingannatori.".

"L'artista della fiducia" la capacità di afferrare l'attenzione degli spettatori e piegarla secondo i propri intenti. Tecniche psicologiche attraverso le quali vendere la propria merce. Strategie verbali attraverso le quali ottenere fiducia. Tutto questo serve alla Parapsicologia fornendogli uno strumento attraverso il quale smascherare gli imbroglioni assieme ai meccanismi che preparano le persone per essere imbrogliate.

Ricordiamo che la ricerca dei meccanismi d'inganno non serve soltanto per impedire l'inganno ma anche per perfezionarlo e migliorarlo. Uno studio è uno strumento; l'uso di quello strumento dipende da chi ha il controllo del contesto in cui quello strumento può essere utilizzato.

Uno strumento rivelatore dei meccanismi dell'inganno non viene dato alla gente. La gente non ha lauree o dottorati per appropriarsene, ma viene messo a disposizione di chi gestisce la gente: loro possiedono i dottorati! Non saranno mai strumenti utili per le persone ma saranno strumenti utili per perfezionare, variare e articolare sistemi attraverso i quali ingannare.

Nel corso della storia ci sono stati molti sistemi rivelatori di inganni sociali. Fin dai tempi in cui gli Scettici dell'Accademia criticavano e incalzavano gli Stoici. Pur in difficoltà questi non rimuovevano la loro struttura filosofica truffaldina ma la variavano, adattandola, rendendola più efficace nell'appropriarsi degli individui. Saranno i cristiani a rinnovare l'aberrazione Stoica appropriandosene (con le opportune modificazioni) e depennando, costringendo all'oblio, la struttura filosofica degli Scettici.

Partendo da questo presupposto non esistono elementi PSI che siano misurabili (o riscontrabili) nel mondo della ragione in quanto gli strumenti (cervello dell'osservatore neutrale compreso), non può essere diversamente, sono tarati sugli elementi conosciuti o descritti nel mondo della ragione. L'Essere Umano è divenuto col contesto in cui oggi si trova attraverso milioni di anni e ha sviluppato le proprie capacità adattandosi al circostante. Se nel corso dell'evoluzione avessimo scoperto dei vantaggi spostando gli oggetti con la mente (o col pensiero) noi avremmo sviluppato la mente (o il pensiero) con cui muovere gli oggetti. Il muovere gli oggetti col "pensiero" è considerata una facoltà PSI che non rientra nel mondo della ragione. Qualche effetto si può produrre, specialmente in poltergeist, ma il suo esprimersi si esaurisce in breve tempo. Ogni volta che una capacità PSI viene esercitata nel mondo della ragione esaurisce il centro e l'energia che interviene a produrre quel fenomeno.

Questo è un fatto assoluto!

L'unico modo per sviluppare quanto sta avvenendo è quello di ignorare la capacità PSI o usarla per proprio divertimento o per propri scopi finché il centro produttivo e l'energia non si integrano con l'insieme della vita, dei bisogni e delle tensioni dell'individuo. Quando l'attenzione diventa ossessiva e bramosa di riprodurre il fenomeno la capacità di riprodurlo si esaurisce. Quando giunge lo sperimentatore il fenomeno ha già cessato di manifestarsi e l'individuo che lo manifestava, per crearsi un po' di credibilità, spesso è costretto a ricorrere a trucchi.

Preso atto di tutto questo, su cosa si può concentrare l'attenzione della facoltà di Parapsicologia? Sui fenomeni di dejà-vù all'interno della famiglia, sui racconti delle esperienze OBE e sulle esperienze di premorte, NDE.

Su effetti soggettivi di capacità PSI.

In altre parole la facoltà di Parapsicologia altro non fa che accumulare dati e storie di OBE, NDE e sincronicità all'interno di relazioni personali.

Morris fa un esempio parlando di un'ipotesi su stati d'ansia di sua figlia scoprendo poi che il ragazzo con cui stava parlando ha avuto un incidente stradale. Egli vuole spiegare il suo tipo di indagine. Afferma che se l'ansia di sua figlia non avrebbe avuto ragioni di esserci in quanto fra lei e il ragazzo non c'erano problemi, la strada era asciutta, né c'erano possibilità che succedesse qualche cosa di strano, allora Morris deduce che c'è stata una percezione. Ma se aveva litigato col ragazzo e questo era partito nervoso o ubriaco, o se c'era un forte temporale era facile supporre che l'ansia fosse determinata da fattori ambientali, ad una preoccupazione soggettiva, non era legata alla preoccupazione dell'imminente pericolo cui il ragazzo stava incontrando. In questo secondo caso questa non era prettamente una percezione ma poteva essere un fatto normale di apprensione per delle situazioni che si erano svolte precedentemente.

Ciò che Morris non espone è il fatto che la sua considerazione della percezione è assolutamente irrilevante. Il fatto si è comunque verificato! Il fatto è che la percezione viene messa in moto non dal fatto percepito ma viene sempre imputata a fattori noti. In psicologia esiste tutta una branca di studio sulle proiezioni nel circostante delle proprie fantasie o allucinazioni soggettive. Lo stato d'ansia non viene comunque riferito all'incidente subito dal ragazzo ma a cause varie e diverse. Tant'è che sono proprio cause diverse che permettono alla percezione di aggirare la barriera del GIH che tende ad inibirle. Probabilmente la ragazza sarà in uno stato d'ansia per il compito in classe il giorno dopo. L'idea di un compito in classe il giorno dopo permette il manifestarsi dello stato d'ansia che altrimenti la ragione avrebbe respinto in quanto non in linea con la sua descrizione. Una motivazione apparente e del tutto logica permette l'espressione e la manifestazione di una percezione che altrimenti sarebbe stata rimossa.

L'idea della ragione ha aperto l'espressione di un canale percettivo.

Questi meccanismi di sovrapposizione Morris non riuscirà mai ad identificarli. Appartengono a schemi complessi che hanno alla base la modificazione percettiva e intellettuale dell'individuo e nulla hanno a che vedere con l'impostazione accademica che presuppone l'accademico creato ad immagine e somiglianza del dio che lui incarna come studioso mentre guarda il mondo.

Un'altra cosa di difficile lettura e nella quale indagherà sarà la sincronicità fra più persone. In che modo i legami affettivi giustificano e coprono legami PSI fra le persone? Per Morris saranno legami affettivi ignorando che i legami affettivi sono espressione di legami PSI che possono esprimersi proprio perché sono descritti dalla ragione come legami affettivi.

Qual è lo sviluppo della ricerca? Quanto sostengono gli Stregoni: la capacità dell'Essere, dell'Essere Umano nel nostro caso, di soggettivare l'oggettività. Di esprimere gli stessi bisogni del circostante, di ricercare la stessa soddisfazione dei bisogni del circostante. Fondare la propria soggettività con le soggettività del circostante.

Morris ipotizza fusioni minime come quelle che avvengono all'interno della famiglia. Proprio per la presenza minima che sorge quasi spontaneamente fra persone con legami affettivi affrontano la stessa oggettività è possibile pensare, sia pur solo a rigore di logica, la possibilità di inglobare l'intera soggettività. D'altronde la persona con la quale ci leghiamo è oggettività nei nostri confronti e per vivere dei deja-vù è necessario che noi soggettiviamo la persona fondendoci con essa. Esattamente come l'idea di perfezione, in filosofia (alla faccia del filosofo che ha espresso il suo convincimento contrario) nasce dall'imperfezione che attraverso le contraddizioni dell'esistenza tende a perfezionarsi e a migliorarsi.

La direzione della ricerca conforta quanto gli Stregoni sapevano: la via verso l'eternità passa attraverso la capacità di soggettivare l'oggettività!

Dal momento che l'oggettività cosciente che ci circonda è l'Anticristo inteso come insieme di tensioni coscienti che tendono a dilatare il proprio divenire nell'eternità dei mutamenti, la ricerca di Morris, al di là di quello e di come lo cerca, lo porta a cercare le relazioni intime e coscienti fra soggetto e l'oggettività che lo circonda.

La capacità di soggettivare l'oggettività è una capacità legata agli Esseri Umani e si esprime con una certa frequenza nei rapporti interpersonali. Diverso è il discorso per i rapporti che superino i legami affettivi immediati; là ci vuole una grande volontà d'espansione dell'individuo.

Anche OBE e NDE sono espressione soggettive che difficilmente potranno essere provate e misurate, ma solo raccontate.

Il dejà-vù porta l'individuo ad agire. Le sollecitazioni che dall'esterno arrivano vengono interpretate dall'individuo. Nel caso della figlia di Morris questo si esprime in ansia. Ma il ragazzo potrebbe avere in auto il telefonino e Morris potrebbe telefonare al ragazzo dicendogli di stare attento perché la ragazza era in ansia modificando in questo modo un possibile evento. Potrebbe concludere affermando che l'ansia della ragazza era fuori luogo.

L'OBE non ci permette l'azione. Io ricordo quando quindici anni fa feci uscire il corpo luminoso e cercavo vendetta per feroci torti subiti: intervennero Esseri di Energia per bloccarmi. Impedirmi di distruggermi. Più o meno quanto ricordato da Morganti quando nella sua relazione il Buddha impedisce al monaco di volare perché la via è un'altra cosa. Non si può legare l'attività del corpo luminoso alle tensioni provenienti dal quotidiano della ragione: lo si distruggerebbe! Dell'OBE se ne può solo parlare anche se non è escluso che Morris trovi qualche individuo che glielo dimostri esprimendolo consentendo a Morris di formulare delle ipotesi ma distruggendo la capacità dell'individuo che glielo ha dimostrato. Questa è un'eventualità molto remota.

Per l'NDE il discorso è uguale. Si possono registrare delle storie, ma nulla più! Chissà, forse un giorno, con maggiori finanziamenti, la cattedra di Parapsicologia può insediarsi in un ospedale di una grande città e cercare indizi nelle sale di rianimazione.

Lo studio di Morris ha individuato un punto importante: gli effetti PSI si possono ottenere solo quando le persone riducono al silenzio la propria ragione. Morris utilizza la tecnica Ganzfeld in aggiunta al rilassamento progressivo. Riuscire a lanciare immagini o messaggi PSI mentre si sta parlando o facendo altre cose è molto più difficile.

Morris ha parlato dei lavori di Caterine Watt nei quali evidenzia come i risultati migliori siano ottenuti da quei personaggi più disponibili e meno scettici. Gli altri sono schermati o corazzati!

Morris termina la sua relazione elencando le altre aree nelle quali alcuni sperimentatori stanno lavorando nell'ambito della sua facoltà:

1) Tecniche atte a sviluppare capacità psichiche (non ha dato grandi risultati, ma ha permesso di dichiarare false molte tecniche proposte);

2) Tentativi di influenzare attraverso l'attività mentale il funzionamento di attrezzature elettroniche (hanno ottenuto risultati molto deboli);

3) Tentativi da parte di un agente di influenzare la fisiologia del corpo di un soggetto ricevente situato a diverse stanze di distanza.

4) Un ultimo filone riguarda la storia e il contesto sociale del criticismo nella psicologia e i metodi impiegati nell'analisi parapsicologica.

Come si può notare tutti i campi di ricerca non sono volti a promuovere lo sviluppo dell'uomo psichistico ma sono volti ad appropriarsi di armi attraverso le quali trasformarsi in psichisti. Quali sono i passaggi, quali sono i metodi oggettivi, come ripeterli e renderli omogenei e funzionali. Dietro alla ricerca parapsicologica si nasconde innanzitutto il desiderio di scoprire le azioni truffaldine e nello stesso tempo di appropriarsi di quanto può servire. Io non contesto le intenzioni degli Esseri Umani. Cristoforo Colombo scopre le Americhe e gli Indios vengono massacrati. Livingstone apre le vie africane e 200-400 milioni di individui vengono venduti come schiavi nelle Americhe.

Non ho la minima difficoltà ad accettare il fatto che Morris e la sua equipe accerti la falsità delle tecniche adottate per aumentare le capacità PSI. In realtà le capacità PSI sono o espressione di crepe nel controllo della ragione o effetti nello sviluppo del corpo luminoso. Normalmente quando il corpo luminoso si sviluppa è estremamente attento a non farsi usare o sottomettere dalla ragione. Morris, come quasi tutti i ricercatori, pensa l'Essere Umano come un creato, un essere definito, non pensa ad un essere divenuto e in continuo divenire. Non vede un processo di trasformazione continua cui l'Essere deve seguire per svilupparsi.

Questo è il difetto di quasi tutti i relatori al congresso.

I ricercatori non sono davanti a degli Esseri Umani che cercano la propria libertà, che divengono trasformandosi, ma sono davanti a degli individui il cui desiderio è dimostrare che la Parapsicologia è una cosa seria e pur di ottenere ciò sono disposti a tutto. Questo vale anche per il suo contrario; negare ogni effetto per negare la Parapsicologia. La ricerca universitaria diventa patrimonio del Comando Sociale e Morris si guarderà bene dal metterlo in discussione. Così quando Morris dice, nella sua relazione: "Tutti insieme stiamo lavorando per sviluppare un modello generale di inganno che comprenda anche il ruolo del contesto sociale alla base di tali atti ingannatori", si guarda bene dal citare il ruolo truffaldino e coercitivo della religione cristiana sia protestante, che anglicana e cattolica.

E' prudente quando si tratta di affrontare l'inganno che non sia quello del maghetto truffatore ma socialmente impotente. Egli è asservito al Comando Sociale sia come struttura universitaria sia nella figura delle chiese cristiane.

Questo atteggiamento, sia pure comprensibile, lascia perplessi sui fini della ricerca.

La ricerca di Morris diventerà un'indagine sulla percezione soggettiva ma non riuscirà a stabilire l'oggettività della ricerca in quanto questa non esiste. L'oggettività è la possibilità dell'Essere Umano di sviluppare la sua soggettività, non è oggetto in presenza da analizzare. Non è oggetto da presentare. E' possibilità dell'individuo. Per qualche motivo che Morris ignora alcuni individui sviluppano delle percezioni soggettive di OBE, di NDE o di Dejà-vù ma molti altri individui ignorano questi effetti giungendo non solo a negarne l'esistenza ma a combattere chiunque afferma di affrontare simili fenomeni. Affrontare fenomeni soggettivi mette in discussione l'oggettività della creazione. Impone una responsabilità soggettiva come fondazione del proprio divenire. Indica la responsabilità del Comando Sociale nella distruzione della soggettività degli individui.

Di tutto questo parleremo sviluppando gli altri oratori e nelle conclusioni finali.

Scritto nel 1997

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L'indice dei temi congressuali

Claudio Simeoni

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