Il pensiero religioso del Circolo dei Trivi
Valentina Minoglio scrive un articolo su Santità esaltando l'amore cristiano "senza conoscere?" i meccanismi in cui viene a formarsi quel tipo di amore cristiano e, di fatto, facendo un'opera di propaganda di un tipo di relazioni umane che, per come sono scritte da Valentina Minoglio, rappresentano l'ideale relazionale umano comune ai cristiani e ai wicca.
Un giornalista non è tenuto a conoscere il meccanismo emotivo di formazione delle idee, ma quando esprime delle idee il meccanismo formativo di quell'idea, in questo caso l'accettazione soggettiva ed intima dell'idea di relazione cristiana, quell'idea è fatta propria nella realtà del proprio vissuto al di là di come quell'idea si è formata. Le citazioni che facciamo non sono casuali, servono a sottolineare e dimostrare quanto noi vogliamo dire. Citare una fonte anziché un'altra significa che chi cita ha scelto quella direzione ideale da trasmettere.
Non si tratta di dire semplicemente "tizio sostiene che...", ma significa che dire che in RELAZIONE a quanto voglio dire, ANCHE "tizio sostiene che...". Solo se contesto tizio, allora oppongo il mio pensiero al pensiero esposto da colui che cito. Cito "quanto sostiene tizio...." per dimostrare l'incongruenza, la falsità, l'illogicità o le contraddizioni di tizio con un discorso in cui censuro e da cui parto per la formazione di una diversa logica espositiva. Citare è scegliere! Quando Valentina Minoglio cita un autore cristiano non lo fa per dimostrarne l'incongruenza, ma per sottolineare l'enfasi ideale di un pensiero che evita di misurare con la realtà. Valentina Minoglio, con le sue citazioni, conferma la direzione e la realtà del proprio patrimonio emotivo al di là del fatto che lei conosca o meno i meccanismi storici di formazione di quell'idea e al di là di come quell'idea, nel suo vissuto, viene praticata.
L'articolo scritto da Valentina Minoglio, cartomante e astrologa del Circolo dei Trivi, scritto su Santità di maggio si intitola "La chiesa e l'amore" ed è un vero e proprio atto apologetico di esaltazione del Dio padrone cristiano e di disprezzo dell'uomo.
L'articolo che Valentina Minoglio scrive su Santità è:
COSCIENZA
Servizio a cura di Valentina Minoglio >
IL RICHIAMO DEL CUORE
LA CHIESA E l'AMORE
COME VEDE IL CRISTIANESIMO L'AMORE ROMANTICO, QUELLO FRA UOMO E DONNA? LA CHIESA CI CONFERMA CHE QUESTO È IL SENTIMENTO, ANZI LA VIRTÙ, PIÙ IMPORTANTE: SENZA AMORE, NULLA HA SENSO.
Io conosco le deformazioni interpretative con cui i cristiani descrivono la loro relazione col Dio padrone che chiamano amore. Conosco pure il significato del concetto di "carità" che i cristiani usano come sinonimo di amore.
Quando un cristiano fondamentalista scrive qualche cosa sul cristianesimo dice "come il cristianesimo vede..."; quando un non cristiano scrive qualche cosa sul cristianesimo dice "che cos'è e che cosa significa questo nel cristianesimo....". Perché la questione sull'amore non è una cosa che è e che il cristianesimo interpreta, ma è una cosa che il cristianesimo impone agli uomini per manipolare la veicolazione dei bisogni umani. Bisogni di sessualità e bisogni di relazione.
Scrive Valentina Minoglio su Santità di maggio 2014:
LA RECIPROCITÀ È INDISPENSABILE
Agape come amore incondizionato. Ma secondo il sito amoreconiugale.it (che ingraziamo per la stesura di questo articolo) "l'importante è comprendere bene l'esortazione che San Paolo ci regala: possiamo essere pronti a darei completamente per il bene degli altri, ma senza dimenticare che nel rapporto coniugale la reciprocità è indispensabile perché sussista il legame stesso. Altrimenti è avvilente per entrambi'
L'agape è la relazione psichica che nasce e si sviluppa attraverso relazioni spermatofagiche in un ambiente di controllo della sessualità e di separazione di un gruppo maschile dall'insieme sociale in cui vive. Quella relazione psichica, veicolata nelle condizioni di soddisfazione soggettiva nella pratica spermatofagica, separato dalla società e costituito in comunità, pratica l'amore dell'agape.
Le idee non nascono perché create da un Dio padrone, come sosteneva Platone, i neoplatonici o anche, Gioberti e Spaventa. Le idee non sono la manifestazione del Dio padrone nell'uomo, ma nascono dalla pratica e dall'esperienza dell'uomo, si fissano generazione dopo generazione imposte da un ambiente che manipola le relazioni fra i bambini e la società.
Fra le relazioni sessuali che la bibbia e gli ebrei non proibivano c'è la pederastia e la pedofilia del padre sui figli e c'è la spermatofagia (purché il seme non venga disperso) (Vedi Levitico 18 e Levitico 20). Tutti e due i tipi di relazioni sessuali sono relazioni che generano l'idea di possesso dell'altro nella relazione sessuale. La relazione sessuale è tanto più soddisfacente quanto più si possiede il soggetto passivo come nel cristianesimo: "con tutto il cuore e con tutta l'anima".
Le pratiche spermatofagiche sono diffuse nell'ambiente da cui nascono i gruppi che diventeranno cristiani. Il gruppo si separa dalla società e fissa le proprie relazioni interne mediante le pratiche spermatofagiche che da un lato isolano le donne e dall'altro lato saldano la relazione del gruppo separandolo dalla società.
Il praticante di spermatofagia soddisfa il suo Dio perché è grato dell'attenzione che ha ricevuto o che riceverà. Dice Gesù nel Vangelo di Giovanni:
Discutevano perciò fra loro i Giudei dicendo: "come può darci da mangiare la sua carne?"
Giovanni 6, 52
Eppure Gesù in Giovanni era stato chiaro:
"Io sono il pane di vita. I padri vostri mangirono la manna nel deserto e morirono. Questo è il pane vivo disceso dal cielo, affinché chi ne mangia non muoia. Sono io il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane [nota: cioè Gesù e chi lo rappresenta], vivrà in eterno; e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo".
Vangelo di Giovanni 6, 48-51
E' il senso dell'Agape: l'amore di Dio viene compensato dai discepoli che ne mangiano la carne. Si tratta della pratica della spermatofagia. Infatti, Gesù risponde ai Giudei in questo modo:
Gesù disse. "In verità, in verità vi dico; se non mangerete la carne del figlio dell'uomo e non berrete il suo sangue, non avrete in voi la vita [NOTA: mangiare lo sperma significa avere la vita]. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna, ed io lo resusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è veramente cibo, e il mio sangue è veramente bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in me e io in lui. Come il padre vivente ha mandato me e io vivo per il padre, così chi mangia me vivrà anch'egli per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non come quello che mangiarono i padri e morirono; chi mangia questo pane vivrà in eterno.".
Vangelo di Giovanni 6, 53-58
Quando l'idea del rapporto spermatofagico viene estesa ad altri tipi di rapporti sessuali, non esiste la possibilità che questi rapporti siano uguali o alla pari fra i praticanti il rapporto sessuale, ma devono necessariamente manifestarsi come un rapporto sessuale di possesso di uno sull'altro. O la sessualità si manifesta come possesso o deve essere repressa perché la pratica sensuale libera è nemica di chi la vuole veicolare in forma di possesso dell'altro.
Lo dice Gesù: come io ho mangiato il padre "così chi mangia me vivrà anch'egli per me..."
Quando Paolo di Tarso deve estendere la manifestazione di relazione psicologica che si manifesta nelle relazioni spermatofagiche, che caratterizzeranno il cristianesimo, deve fissare il ruolo della donna escludendola dalla relazione sessuale. Nella comunità spermatofagica la donna è passiva del passivo, non deve poter pretendere nulla e non deve essere nelle condizioni di contrattare. Non è solo schiava dell'uomo in campo sessuale, ma deve essere la schiava nella società. La necessità che emerge dalla comunità spermatofagica, separata dalla società, è l'assoluto controllo di tutti gli elementi che potrebbero perturbare la relazione fra i membri.
Negli Efesini, quando Paolo di Tarso deve parlare dei rapporti fra coniugi, inizia con l'imposizione della schiavitù alla donna. La relazione matrimoniale in Paolo di Tarso è una relazione di schiavitù e di sottomissione, questo al di là di come le singole società vogliono interpretare la schiavitù e la sottomissione della donna.
Scrive Paolo di Tarso:
Le donne siano soggette ai loro mariti come al Dio padrone, perché il marito è capo della donna, come cristo è capo della chiesa del cui corpo egli è il salvatore. Come la chiesa è soggetta a cristo, così le donne siano soggette in tutto ai loro mariti.
Paolo di Tarso, Lettera agli Efesini 5, 22-24
Una volta che i cristiani hanno stabilito la schiavitù della donna in funzione della pulsione di possesso che scaturisce dalla relazione spermatofagica, i cristiani iniziano a parlare del "rispetto nella gerarchia" dove lo schiavo o la schiava sottomessa deve amare il padrone ed essere grato al padrone. Lo schiavo immagina che il padrone lo ami o lo salvi e dimostra la sua gratitudine mediante la pratica della spermatofagia. La spermatofagia è una relazione sessuale a senso unico: lo schiavo soddisfa il padrone. Mediante la pratica lo schiavo risponde all'amore di Dio, del Dio padrone, di chi rappresenta il Dio padrone. Il Dio padrone e lo schiavo hanno la relazione d'amore dell'agape. Lo schiavo è in comunione con Dio rispondendo al suo amore.
L'ambiente di Gerusalemme, dal punto di vista della morale, dell'etica e della religione, a parte le influenze greche che anch'esse lasciavano molto a desiderare in quanto legate al platonismo, al neoplatonismo con massiccia presenza di cinici e di stoici, era un ambiente molto squallido. Con la scusa che gli ebrei dovevano mantenere ogni figlio nato, la ricerca di sessualità alternativa agli obblighi e alle proibizioni era molto attiva. La spermatofagia era una pratica che non era vietata, ma che veniva praticata in ambienti ristretti che formavano delle sette religiose che costituivano delle eresie del giudaismo. Mentre in altre società si praticava l'aborto, questo era vietato fra gli ebrei. Da queste condizioni nasce l'amore dell'agape.
Questa è l'Agape. Dio, il Dio padrone che per antonomasia ama lo schiavo viene corrisposto dallo schiavo.
Se noi prendiamo un dizionario di filosofia ci dice che "agape" è un termine che non esiste nella letteratura greca (almeno fino all'arrivo del cristianesimo) ed è proprio della bibbia e a differenza di termini che indicano le relazioni d'amore, come filotes e Eros. Agape indica il puro amore del padrone (dio se volete, il padrone per antonomasia) sua donazione all'uomo. Il termine agape indicava, prima di essere usato per definire l'amore del Dio padrone per l'uomo, i rapporti sessuali e i legami di sangue. Lo stesso dizionario ci racconta che in Giovanni la relazione spermatofagica nell'agape è centrale, infatti il dizionario dice: "In seguito, nei testi cristiani indica l'intero contenuto della fede; il padrone, Dio, è puro amore, totale donazione che suscita nell'uomo credente [NOTA: colui che è convinto di avere amore dal padrone] una risposta simile. (Dizionario di Filosofia Garzanti 1999).
Il concetto di Agape è radicalmente opposto al concetto di Eros (vedi: A. Nygren Eros e Agape. La nozione cristiana dell'amore e le sue trasformazioni, 1930). Agostino introduce il concetto di "caritas" in cui l'agape assuma una diversa connotazione.
Sta di fatto che l'agape nasce dalla pratica della spermatofagia, quel tipo di amore si trasforma in idea che diventa momento di veicolazione sessuale e condizionamento delle relazioni fra persone nella società. Detto questo, l'idea così formata, si riproduce anche in assenza di pratiche spermatofagiche mantenendo la sua connotazione di possesso. La veicolazione della sessualità nel possesso dell'altro (per cui anche i certificati di matrimonio, la verginità, il dovere morale ecc.) tende a riprodursi nella società perché solo possedendo c'è la sicurezza psico-emotiva del Dio padrone, del padrone che lo rappresenta: da qui il possesso sull'infanzia anche con le pratiche di pedofilia e pederastia, la gerarchizzazione della società, il sistema delle classi. Nella violenza ai bambini, il violentatore, si fa Dio nei loro confronti. Egli è l'amore infinito che chiede al bambino di corrispondere e se il bambino non lo fa scatta l'ira divina col diluvio universale o col massacro di Sodoma e Gomorra nei confronti del malcapitato che non si sottomette al volere di Dio.
Questo è l'amore l'agape!
Riprendere il concetto di agape, come fa Valentina Minoglio, significa ripristinare e riprendere la pulsione del delirio di possesso legittimando le attività dalle quali questa pulsione si è generata. L'odio che Paolo di Tarso manifesta per le donne è generato dalla sua impotenza sessuale. L'impotenza sessuale, il farsi eunuchi per il regno dei cieli, è il modello passivo della pratica spermatofagica.
Altre informazioni sulle pratiche spermatofagiche le abbiamo da attacchi ed accuse di vescovi ad eretici di quel tempo e dall'analisi delle parole nel Fungo Sacro e la croce di John Allegro.
Vedi una vecchia analisi ancora in rete:
Il pane del cielo. Le pratiche sessuali di Gesù nel vangelo di Giovanni
Scrive Valentina Minoglio su Santità di maggio 2014:
SIAMO NATI DI NUOVO E NON MORIREMO MAI PIÙ
La dimensione in cui l'amore di coppia può realizzarsi pienamente, secondo la Chiesa, fin dai primi tempi, è il matrimonio. il matrimonio è un sacramento, cioè una "iniziazione" a un mistero, si può considerare una sorta di seconda nascita. La coppia è una unità viva nella fede e consacrata da un sacramento che fa percepire la vita eterna: l'amore è più forte della morte, le anime sono unite per sempre e non temono la fine della vita. Una pienezza e una pace dell'animo, che non teme più la morte, che solo l'amore può dare. il sacramento delle nozze è così importante perchè compie una "magia" il rito trasforma, è una morte della vita precedente e una rinascita a una nuova vita. In GEI, Evangelizzazione e sacramento del matrimonio (1975), infatti si dice: "Oggi questa è una verità ancora quasi sconosciuta: che chi è sposato possa e debba agire da sposato. Come dopo un nuovo Battesimo. Anche nel mondo laico la nozione di coppia pare spesso priva di contenuto, in quanto il legame coniugale è visto come la somma di due unità. Il matrimonio invece cambia razione stessa della persona: anche quella più banale avrà questo "timbro coniugale" ancora da scoprire nella sua vertiginosa profondità: cambia lo statuto del vivere, è come una nuova carta di identità.
Il matrimonio cristiano consiste nell'acquisto della donna come schiava. Solo la rottura che la società ha operato contro la morale coercitiva cristiana ha contruito la parità relazionale contro la chiesa cattolica che continuava ad imporre la schiavitù della donna. Nell'esposizione di Valentina Minoglio appare evidente come le sue intenzioni siano quelle di favorire il ripristino della schiavitù della donna come determinato dalla chiesa cattolica.
Può apparire misterioso che la donna si consegni come schiava all'uomo, ma già lo era, per i cristiani la schiava sottomessa del padre. Il cristianesimo ha costruito un circuito di depersonalizzazione della donna privandola di ogni diritto.
La famiglia dei ruoli, il matrimonio cristiano con le sue implicazioni, è il primo responsabile della valenza sulla donna, del femminicidio e degli omicidi in famiglia. E' il responsabile dello stupro delle donne in quanto, dovendo le donne sottomettersi, i maschietti cristiani non capiscono perché la società li debba defraudare del loro diritto divino di possedere le donne. La dicotomia esistente fra l'educazione cristiana, che impone al bambino la gerarchia di comando sulla donna ad imitazione della gerarchia di comando su di lui da parte del padre, e l'imposizione del principio sociale di uguaglianza e di parità di genere che la società impone, crea il conflitto in cui le emozioni di chi, secondo il cristianesimo, dovrebbe dominare cerca di ripristinare il suo dominio.
Mentre Valentina Mangiolio dice alle persone che diventando schiave della gerarchia che nell'essere schiave "si nasce di nuovo" e non si morirà più (riprende l'esaltazione farneticante del primo Paolo di tarso), la schiavitù cristiana, al di là di come viene esercitata (sia fisicamente che per imposizioni morali e contrizione psicologica) distrugge la possibilità dell'uomo di costruire il suo corpo luminoso e fa coincidere la morte del corpo fisico con la morte definitiva della coscienza. L'amore di possesso, sia quella pulsione che nasce dall'agape che generata dalla carità cristiana, distrugge l'uomo perché distrugge la sua struttura psico-emotiva.
Distruggere la pulsione psico emotiva di libertà sessuale è l'ideale religioso di valentina Minoglio che esaltando la "realizzazione secondo la chiesa cattolica" esalta la sua capacità di distruggere l'uomo e di distruggere il suo divenire.
La distruzione dell'uomo e della donna mediante l'imposizione della famiglia dei ruoli in contrapposizione della famiglia di persone, è l'ideale cattolico e l'ideale wicca della distruzione dell'uomo.
Scrive Valentina Minoglio su Santità di maggio 2014:
NON C'È SESSO SENZA AMORE, NON C'È AMORE SENZA SESSO
Nel libro Così lontani, così vicini, Mariateresa Zattoni e Gilberto Gillini fanno una riflessione sull' erotismo nella coppia sposata. Eros, da solo, mi dice che l'altro è bene per me, l'altro è la fonte del mio piacere. Naturalmente l'eros incontra il piacere dell'altro. Ma proprio qui la coppia trova il passaggio segreto all'agape, come volto dell'eros pienamente realizzato per l'altro: mi interessa il piacere dell'altro più che il mio proprio piacere; e questo non per masochismo e/o rassegnazione poiché mi concedo la sicurezza che è proprio l'appagamento dell'altro che porterà gioia e piacere a me. E' qui il segreto del non fallimento di coppia. L'agape, cioè, rinsalda l'eros, gli permette di non implodere nelle acque morte dell'esclusivo riferimento a sé. D'altro canto l'agape che non sia riempita, incarnata dall'eros prima o poi tradisce la coniugalità. Abbiamo visto tutti coppie che non sanno più toccarsi, prendersi per mano, gustare i gesti dell'intimità. Si vogliono bene, sì, ma si dimenticano di guardarsi negli occhi, di farsi sorprese, di inventare nuovi gesti; l'agape, in totale assenza dell'eros, è diventata vuota, disincarnata, spenta.
L'amore è solo sesso. Manifestazione libidica, al di là di come viene veicolata.
Non si è schiavi dell'altro. Non si appaga l'altro, il Dio padrone, senza appagare sé stessi.
Lo ripete, Valentina Minoglio, il concetto di schiava del padrone: l'appagamento dell'altro e non l'appagamento di sé stessi. L'appagamento del padrone e non l'appagamento di sé stessi mediante "l'uso del padrone". Il piacere del Dio padrone viene appagato anche se non viene appagato il mio piacere. Valentina Minoglio riproduce il concetto di schiavitù dove, l'accettazione del proprio ruolo di schiava/o consente di mantenere funzionale la coppia.
L'agape trasforma la relazione amorosa in stupro; l'educazione dei bambini in pederastia, la sottomissione delle bambine in pedofilia perché il soggetto deve rispondere passivo a quella pretesa violenta e criminale che è l'amore del padrone, del Dio padrone. I cristiani hanno sostituito Venere con lo stupro.
L'agape si contrappone all'eros. La sottomissione che risponde al padrone si contrappone alla sessualità del sottomesso. C'è una menzogna che esalta una condizione criminale nel cristianesimo perché il cristianesimo nega la parità sessuale uomo donna. Tutto è enfatizzato da Valentina Minoglio per combattere il principio di uguaglianza di genere della società civile.
I matrimoni cristiani falliscono perché la famiglia dei ruoli, che chiede sottomissione e accettazione della sottomissione, è una famiglia fallimentare nella società civile.
La famiglia di persone è una famiglia. Come la Costituzione, guadagnata col sangue contro il delirio religioso cattolica, indica. Ma il cattolicesimo non può concepire una relazione familiare senza la gerarchia che ripete la gerarchia del Dio padrone. La menzogna enfatizzata di Valentina Minoglio ha lo scopo di nascondere il crimine della famiglia gerarchica cristiana e i delitti in famiglia che devono essere ascritti all'educazione cristiana.
Al fondo delle affermazione di Valentina Minoglio non sta l'analisi della coppia, ma la propaganda del cattolicesimo che, in questa situazione, diventa l'ideologia della wicca.
Scrive Valentina Minoglio su Santità di maggio 2014:
E QUANDO NASCE UN CONFLITTO?
Se il coniuge è un mistero....
Il conflitto in famiglia nasce dall'educazione cristiana dallo strider fra delirio di possesso e richiesta di diritti. Quando la sottomissione imposta dal cristianesimo è vissuta con sofferenza e rifiuto. Il resto sono solo giustificazioni e recriminazioni di un padrone, del Dio padrone cristiano o della dea dei wicca, sconfitti dalla società civile che ha imposto i principi di parità e di uguaglianza fra i sessi. Il conflitto è sempre fra padroni e schiavi che vogliono modificare le loro condizioni.
Scrive Valentina Minoglio su Santità di maggio 2014:
ERA DESTINO CHE CI INCONTRASSIMO
Già nella Bibbia si ritiene che non vi sia casualità nell'incontro fra due persone che si amano. E' sempre Dio che conduce. Ci siamo incontrati e innamorati: le coppie si conoscono in mille modi diversi, certo, ma la Genesi afferma che dietro la "casualità" di un incontro c'è sempre la volontà di Dio. Dio non agisce puntualmente nelle nostre vicende, ma possiamo riconoscere una sua presenza benevola nello svolgersi degli eventi.
Valentina Minoglio manifesta la sua attività di astrologa e di cartomante al servizio del cattolicesimo: il destino come volontà del Dio padrone. E' proprio della wicca e dei wiccani credere nel destino e nella predestinazione al punto tale che credono nella reincarnazione o nel disegno divino che interpretano con le rune, con i tarocchi o con la lettura dei temi natali.
Se il Dio padrone vi ha fatto incontrare: voi chi site per opporvi alla volontà del Dio padrone divorziando?
Dovete essere schiavi come vuole il Dio padrone.
Questa è l'ideologia creazionista di Valentina Minoglio. Un'ideologia che pratica attivamente non solo nell'enfasi con cui presenta l'ideologia cristiana, ma anche nella attività di cartomante e astrologa che legge il "volere di dio".
Il cristiano, come il wicca, priva l'uomo della sua volontà, delle sue strategie esistenziali per sottometterlo alla volontà di Dio.
Questa è l'ideologia della wicca. Questa è l'ideologia del cattolicesimo.
Ed ecco il padrone, il Dio padrone, che nelle parole di Valentina Minoglio diventa "benevolo". Come se si potesse attribuire alla schiavitù un aspetto di benevolenza.
Scrive Valentina Minoglio su Santità di maggio 2014:
FIDUCIA E DEDIZIONE, FEDE E VOLONTÀ
Nel libro Riscoprire l'amore, W. Gaylin sottolinea che l'amore in senso cristiano " richiede due condizioni che spesso tendono a confondersi in una: la fiducia e la dedizione. Fondere il proprio destino con quello di un altro richiede la forza e il coraggio di un io fiducioso, e una fiducia nell'altro di altissima qualità. La fiducia richiede una "solida certezza o confidenza nella sincerità, integrità, affidabilità e giustizia di un'altra persona". E' un atto di fede. La dedizione, invece, è un atto di volontà, una dichiarazione d'intenti. E' una cambiale all'amore. Quando affidiamo con dedizione qualcosa a qualcuno, in un certo senso gli consegniamo tutta la nostra fiducia. Quando la dedizione è dedizione all'amore, quello che diamo in carica o in affidamento all'altro è né più né meno che noi stessi. Solo imparando noi per primi ad aprirsi potremo amare gli altri ed essere amati. Perché è tanto più facile lamentarsi, scoraggiarsi, avanzare pretese o aggredire che esprimere apertamente quello che vogliamo? Il lamento e la pretesa forniscono uno scudo difensivo dietro cui nascondersi, mentre il desiderio ci fa sentire esposti. E' molto più semplice non correre rischi e concentrarsi su come gli altri non ci diano quel che vogliamo. Ma quando gli altri rivelano il loro desiderio in modo trasparente e indifeso, vi consentono di vederli, e ciò costituisce un punto d'accesso che permette al contatto di avvenire.
Con l'enfasi Valentina Minoglio trasforma la condizione della schiavitù in "fede nell'altro". La schiavitù come dedizione. La schiavitù della psiche che riproduce sé stessa e che, riproducendo sé stessa, alimenta la schiavitù sociale sia economica che morale. La volontà applicata a sé stessi per imporsi la sottomissione all'altro: al Dio padrone e al Dio padrone rappresentato dall'altro.
Atto di fede nella schiavitù per mantenere la schiavitù come sistema di relazioni "matrimoniali" consone alla soddisfazione del Dio padrone.
La fede nel padrone è il fondamento del pensiero wicca come del cattolicesimo. Lo schiavo che si affida al padrone e che si prende cura del padrone come se fosse sé stesso è il fondamento dell'ideologia cristiana e wicca. Quel principio agostiniano di ama e fai ciò che vuoi purché non faccia male a nessuno diventa fai ciò che vuoi purché ciò faccia del bene al tuo padrone. Questa fede, come manifestazione patologica di sottomissione, è la chiave del rapporto di coppia nel cattolicesimo.
Quando il coniuge che dovrebbe essere sottomesso si ribella alla sottomissione e non gioca più al gioco dell'agape, la coppia si rompe.
Le farneticazioni di propaganda enfatizzata cattolica di Valentina Minoglio hanno lo scopo di nascondere la realtà delle coppie cattoliche in Italia.
L'Istat ci dice come sono gli effetti dell'amore dell'agape applicato in Italia:
Nel 2011 le separazioni sono state 88.797 e i divorzi 53.806, sostanzialmente stabili rispetto all'anno precedente (0,7% per le separazioni e -0,7% per i divorzi).
I tassi di separazione e di divorzio totale sono in continua crescita. Nel 1995 per ogni 1.000 matrimoni si contavano 158 separazioni e 80 divorzi, nel 2011 si arriva a 311 separazioni e 182 divorzi.
La durata media del matrimonio al momento dell'iscrizione a ruolo del procedimento risulta pari a 15 anni per le separazioni e a 18 anni per i divorzi.
L'età media alla separazione è di circa 46 anni per i mariti e di 43 per le mogli; in caso di divorzio raggiunge, rispettivamente, 47 e 44 anni. Questi valori sono aumentati negli anni per effetto della posticipazione delle nozze in età più mature e per la crescita delle separazioni con almeno uno sposo ultrasessantenne.
La tipologia di procedimento scelta in prevalenza dai coniugi è quella consensuale: nel 2011 si sono concluse in questo modo l'84,8% delle separazioni e il 69,4% dei divorzi.
La quota di separazioni giudiziali (15,2% il dato medio nazionale) è più alta nel Mezzogiorno (19,9%) e nel caso in cui entrambi i coniugi abbiano un basso livello di istruzione (21,5%).
Tratto da:
http ://www. istat. it/it/ archivio/ 91133
Solo che gli scopi di Valentina Minoglio non sono quelli di analizzare gli effetti devastanti del cattolicesimo, ma di nasconderli enfatizzando retorica fideistica nella peggiore tradizione del cattolicesimo integralista.
Nell'articolo di Valentina Minoglio c'è una voglia di fondo di far violenza alle persone nascondendo le contraddizioni e le cause dei conflitti per alimentare i conflitti stessi.
Domani, dopo dura lotta per i diritti sociali, ci saranno i matrimoni fra gay: le famiglie saranno famiglie di persone anziché famiglie di ruoli. L'educazione cristiana continuerà a fare le sue tragiche vittime avendo sostituito il sesso con lo stupro, l'eros con la sottomissione e il possesso e l'educazione con la pedofilia e la pederastia.
Il padre che violenta la figlia è una manifestazione dell'agape cattolica.
Riporto dalla cronaca di oggi il padre, il rappresentante del Dio che i cristiani chiamano padre, ma che nei fatti è il loro padrone, che si ritiene legittimato a violentare i figli veicolando l'amore di possesso dell'agape:
ACCUSATO UN SACERDOTE CATTOLICO DEL KERALA
INDIA: BIMBA STUPRATA DA UN PRETE MENTRE PROVA ABITO PER LA COMUNIONE. L'UOMO è STATO ARRESTATO
Un prete di 44 anni è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale su una bambina di 10 anni, nello sttao indiano del Kerale. Il sacerdote avrebbe anche scattato delle foto di lei nuda con il telefonino
05 maggio 2014 - Con il pretesto di far provare un vestito per la prima comunione ad una bambina di dieci anni, un prete cattolico, nello nello stato indiano meridionale del Kerala, è stato arrestato con l'accusa di aver violentato la bimba.
Il sacerdote, Raju Kokkan, di 44 anni, è stato rintracciato dalla polizia in casa di conoscenti a Nagercoil, nel vicino Tamil Nadu, dove si era rifugiato dopo che la madre della piccola aveva denunciato il fatto.
Da quanto è emerso, il prete, che presta servizio in una chiesa di Thaikkattusery, aveva attirato nella propria abitazione la bambina con la scusa di provare un abito nuovo che le aveva comprato per la cerimonia.
Secondo la polizia, l'uomo avrebbe già abusato della ragazzina in altre occasioni e avrebbe anche scattato delle foto di lei nuda con il telefonino.
Gli esami medici avrebbero confermato lo stupro, mentre la diocesi di Thrissur, una delle zone del Kerala con una grande presenza di cristiani, ha sospeso il sacerdote e aperto un'inchiesta interna.
Tratto da:
http: //www. rainews. it/dl/ rainews /articoli /India- bimba- stuprata- mentre- prova- abito- per- la- Comunione- prete- arrestato-7bd5dd46 -ad33-
La chiesa e l'amore di Valentina Minoglio. L'idea di amore dei wicca. Legittimare il possesso delle persone equivale a legittimare lo stupro delle persone. Tollerarlo è complicità.
Cosa resta ai wicca? L'agape: che significa sputare su tutte le persone che nella società civile hanno combattuto per l'uguaglianza di genere, per la parità, per gli uguali diritti rispetto all'odio cristiano che gerarchicizzava ogni relazione sociale e ogni rapporto interpersonale in nome dell'odio del suo Dio padrone.
D'altro canto, che cosa ci si aspetta da una cartomante astrologa integralista cattolica che si spaccia per wicca?
Solo l'enfatizzazione e la giustificazione della violenza della chiesa cattolica e del Dio dei cristiani.
Noi che pratichiamo Religione Pagana non possiamo tollerare il possesso dell'uomo sull'uomo. Una tale idea ci offende, ci insulta e ci ingiuria. Se tale idea è espressa dalla bocca di un prete cattolico la cui associazione fa della violenza ai minori un elemento di espressione divina, ci fa indignare contro il prete cattolico, il suo Dio e il criminale in croce. Quando esce dalla bocca di chi si presenta come "pagano" della wicca ci fa diventare furiosi. Questo perché l'uscita dalla schiavitù cristiana, la schiavitù del cuore e dell'anima, ha comportato milioni di morti e venti secoli di sofferenze. Giustificare l'ideologia che ha portato a quelle sofferenze è, per chi pratica Religione Pagana, un delitto contro l'umanità!
Marghera, 06 maggio 2014
Strega, Stregone, Stregoneria!
Che cos'è la Stregoneria? E perché i Wicca o Wiccans e truffatori in generale non possono, per scelta soggettiva, praticare Stregoneria!
La Stregoneria; La Stregoneria Pagana!
Il simbolo che usano i Pagani Politeisti (e anche i Wicca) è la Stella a Cinque punte. Ma qual è il suo significato? Perché usano quel simbolo? Cosa vogliono comunicare i Pagani con il simbolo della Stella a Cinque punte?
2) La stella a cinque punte simbolo del Paganesimo;
Torna all'indice generale degli aspetti trattati nei testi di Claudio Simeoni
Quando si percorre un sentiero di Stregoneria
si conosce l'inizio, ma non si sa dove porterà.
Per questo motivo l'impeccabilità deve essere a fondameto
di ogni nostra decisione.
Cosa distingue un Pagano Politeista da un monoteista? Il coraggio. Come direbbe il Leone Codardo nel Mago di Oz. Esporre le proprie emozioni alle intemperie della vita e mettere in atto un'autodisciplina che ci consente di non essere sbattuti sugli scogli dell'umana esistenza. Il monoteista confida nella speranza per il suo dio; il Pagano incatena gli Dèi con le sue emozioni e fa rotta in mari sconosciuti senza bussola né stelle che lo possano guidare. Su cosa confida il Pagano Politeista? Sul proprio coraggio!
Sito di Claudio Simeoni
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Ultima modifica 29 ottobre 2022
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