Dalla monarchia assoluta allo Stato mafia
La negazione della Costituzione in Italia

di Claudio Simeoni

Idee e riflessioni sulla società

 

(Lo so che avrei dovuto correggerlo e scriverlo meglio tagliando un po' di angoli.
Ma, come disse uno dei miei maestri una volta:
"verrà il giorno in cui le tue lacrime saranno insipide tanto avrai pianto!")

Per comprendere la Costituzione della Repubblica Italiana, come le Costituzioni dei paesi occidentali, è necessario comprendere il principio di fondo che regola lo Stato Democratico.

Lo Stato Democratico Costituzionale emerge come esigenza di libertà dall'assolutismo della Monarchia Assoluta.

L'uomo, l'Essere Umano in quanto individuo, è l'oggetto del contendere della Monarchia Assoluta e dello Stato Democratico.

Le contraddizioni sociali del XX secolo hanno spinto le società a mettere al centro delle loro decisioni l'uomo quale soggetto di diritto. Il singolo individuo è il portatore di diritti costituzionali; per contro gli Stati, con le loro Istituzioni, sono diventati soggetti portatori di doveri nei confronti dell'uomo.

Questa trasformazione giuridica è maturata all'interno dei Sistemi Sociali in cui gli uomini venivano, e vengono, educati secondo i principi della Monarchia Assoluta. Se la struttura giuridica si è trasformata, non si è trasformato il sistema educativo e il sistema di controllo dello Stato nella società. Ad una Costituzione della Repubblica non ha corrisposto un adeguamento del sistema educativo e della struttura Istituzionale. Lo Stato Assolutista Monarchico continua ad agire sulla struttura psico-emotiva delle persone in assoluto disprezzo della Costituzione della Repubblica.

In questa situazione oggettiva si sviluppano delle contraddizioni che sfociano spesso in contrapposizione.

Da un lato le persone legate allo Stato rivendicano i diritti di cui sono portatori anche nelle piccole cose quotidiane e dall'altro lato coloro che detengono una funzione o un "potere" istituzionale che negano quei diritti per mettere sé stessi (concetto proprio della Monarchia Assoluta) al di sopra dei diritti socialmente determinati. Queste contrapposizioni generano spesso conflitti sociali molto grandi partendo da situazioni che, allo spettatore, appaiono insignificanti o marginali.

Una società è fatta di singoli individui, è fatta di micro-relazioni. Micro-relazioni nella quali si devono riversare i principi Costituzionali. Quando questo non avviene è perché le Istituzioni applicano i principi Costituzionali a sé stesse privando i cittadini di tali diritti.

Con l'avvento della Costituzione Italiana le persone passano dallo status di sudditi (persone col diritto-dovere di obbedire alle istituzioni) allo status di persone che hanno pari dignità delle Istituzioni davanti e rispetto alla legge.

Diritti per i cittadini che sono tali solo se lo Stato rispetta i doveri Costituzionali che lo qualificano come Stato Democratico.

Dopo l'imposizione della Costituzione, le Istituzioni furono impegnate a difendere i propri privilegi di potere nella Società Italiana innestando un processo sociale in cui i Diritti Costituzionalmente Determinati rimanevano carta straccia e usati, semmai, per deridere e denigrare le persone, mentre nella società, proprio partendo da una difesa di privilegi caratteristici della Monarchia Assoluta, veniva costruendosi un nuovo modello di società: LA SOCIETA' MAFIA. O, se si preferisce, la società delle lobbies. Solo che io, per le vessazioni imposte ai cittadini, preferisco definirla per ciò viene percepita dai cittadini: LA SOCIETA' MAFIA!

I diritti costituzionali non venivano attribuiti ai cittadini, ma alle associazioni mafiose costringendo i cittadini ad aderire ad esse.

Lo stato democratico, nato da una Costituzione, diventava lo stato delle associazioni mafiose.

L'ordine degli avvocati, l'ordine dei giornalisti; sono associazioni mafiose che, assumendo su di sé dei privilegi, di fatto privano i cittadini dei diritti che la Costituzione garantisce loro.

Se l'avvocato dovrebbe assistere tecnicamente il cittadino nelle questioni giuridiche, in realtà diventa il guardiano contro il cittadino affinché non possa rivendicare i propri diritti Costituzionali davanti alla legge. Il giornalista che dovrebbe essere colui che fa conoscere fatti ed opinioni, in realtà si trasforma in un censore al fine di impedire la circolazione delle idee e dei bisogni dei cittadini privandoli dei loro diritti Costituzionali. I magistrati, che dovrebbero agire per applicare la legge nei termini in cui la Costituzione obbliga, di fatto applicano la legge che vogliono, seguono i casi che vogliono commettono reati certi di rimanere impuniti: e il tutto seguendo i propri interessi personali. Mafia diventa l'Associazione degli Industriali, come mafia sono i "sindacati dei lavoratori". Dove, l'Associazione degli Industriali chiede che ai cittadini non siano garantiti i diritti Costituzionali specialmente in relazione alla gestione delle loro aziende e i "sindacati dei lavoratori" impediscono ai cittadini di esercitare i propri diritti Costituzionali in relazione al lavoro che svolgono: centinaia di morti e feriti sui posti di lavoro stanno ad indicare questo.

Lo so che si può obbiettare con la presenza di "comportamenti eroici" di singoli magistrati, di singoli poliziotti, di singoli industriali, di singoli avvocati ecc. Ma questo non conta. Il loro comportamento "eroico" suona come un insulto ai cittadini. Un insulto che le Istituzioni usano per giustificare la loro attività illegale. Grandi cerimonie faranno le Istituzioni. Con grande sfarzo, al fine di occultare la loro attività quotidiana di devastazione sociale.

Con l'avvento della Costituzione non sono stati riconosciuti i diritti ai cittadini, ma si è aperto il terreno all'avvento dello stato mafia.

La stessa legge Biagi è un atto di mafia attraverso il quale si negano i più elementari diritti ai cittadini permettendo ad organizzazioni mafiose di vessarli, torturarli, fare commercio di cittadini, sottoporre i cittadini al ricatto.

L'avvento della Costituzione della Repubblica Italiana ha traghettato la società civile verso una deriva mafiosa. Una deriva mafiosa partorita dal fatto che le persone delle Istituzioni erano educate sotto la Monarchia Assoluta.

I "diritti dei cittadini" vengono dichiarati pubblicamente, ma nei fatti i cittadini devono rinunciare ai propri diritti in funzione delle mafie che detengono il controllo sociale, politico, religioso ed economico nel paese. Le leggi sono fatte SOLO per impedire ai cittadini di esercitare i loro diritti sociali. Ai cittadini vengono impediti i diritti che, invece, vengono riconosciuti alle mafie che hanno il potere di imporli, nelle relazioni all'interno dello Stato Mafia, alle altre organizzazioni mafiose mediando a seconda dei rapporti di forza che si vengono a creare.

E' un po' quello che è avvenuto fra il "Governo Berlusconi" in carica negli ultimi cinque anni e l'attuale "Governo Prodi".

Per entrambi gli schieramenti i cittadini sono solo oggetto del contendere: bestie delle quali contare i voti.

Il "governo Berlusconi" ha agito all'interno di concezioni di Monarchia Assoluta mettendo in grave difficoltà la situazione sociale ed economica del paese più preoccupato a coltivare la propria immagine di "dio onnipotente"; il "Governo Prodi" si trova nella situazioni di dover affrontare una situazione economica grave e lo fa nell'assoluto disprezzo dei diritti dei cittadini. Il "Governo Prodi" ha spesso lamentato di non comunicare coerentemente quello che fa. Questo non è vero. Il "Governo Prodi" si comporta come un governo di gestione di interessi mafiosi, in una consapevolezza autoalluicinatoria che gli interessi mafiosi che gestisce siano, in realtà, gli interessi dei cittadini. Mentre il "Governo Berlusconi" aveva la consapevolezza di essere estraneo agli interessi del paese ed agiva e legiferava come un'organizzazione mafiosa in sé (mai un interesse dei cittadini è mai stato preso in considerazione se non quando coincideva con gli interessi di Berlusconi stesso), il "Governo Prodi" è consapevole di manifestare interessi di varie mafie presenti nel paese e di dover mantenere un equilibrio fra i vari interessi mafiosi (vedi ad esempio le finalità del decreto Bersani e le reazioni al decreto Bersani stesso).

Da qui la distanza fra il "Governo Prodi" e i cittadini che l'attuale opposizione si accinge a sfruttare nelle prossime scadenze legislative.

Se i cittadini, quando il "Governo Berlusconi" era al potere, avevano la percezione immediata della distanza che esisteva fra gli interessi del "Governo Berlusconi" e i loro interessi, ponendo nella coalizione di Prodi le loro aspettative, ora scorgono la distanza che esiste fra le loro attese e le priorità che il "Governo Prodi" sta affrontando: priorità delle varie mafie e non priorità dei cittadini.

Queste mafie rappresentano i cittadini? Il problema è che i cittadini, spesso, sono costretti ad organizzare i loro interessi all'interno delle mafie, ma il cittadino, comunque, è cosa diversa dalla mafia in cui organizza parte dei suoi interessi. Se l'Ordine dei Giornalisti o l'Ordine degli Avvocati, intesi come ordine, sono un'organizzazione mafiosa, non tutti gli avvocati sono mafiosi. Ciò non toglie che tutti i cittadini siano MILITARMENTE obbligati a ricorrere agli avvocati e a sottostare alle loro fregole e alle loro paranoie nelle relazioni giuridiche in considerazione di un'organizzazione sociale che priva i cittadini della norma giuridica e della corretta interpretazione della norma stessa. In pratica, si obbligano militarmente i cittadini a studiare le regole della Monarchia Assoluta che vengono fatte passare come principi morali e si impedisce ai cittadini di conoscere i codici penali a fondamento della loro vita!

Pertanto le mafie non rappresentano i cittadini, ma i cittadini sono costretti, per vivere, ad aderire alla mafia!

C'è un'obiezione di ordine morale che sicuramente verrà sollevata da ipocriti: come si può chiamare "mafia" quell'organizzazione cui apparteneva Borsellino in contrapposizione a quella che comunemente viene chiamata "mafia" e alla quale appartenevano persone come Totò Reina o Provenzano? Io non entro nelle questioni di gestione della propaganda con la quale si controllano le persone nella società. Come cittadino sono più indignato del "SEQUESTRO DI PERSONA TIPO ENZO TORTORA" che non del sequestro del "mafioso siciliano", questo perché il CITTADINO vede TRADITA la sua fiducia ad opera dello STATO che dovrebbe essere sottomesso alla Costituzione, mentre nel "mafioso siciliano" vede il "nemico" che dovrebbe essere sconfitto.

Un sistema giuridico Costituzionale è fatto di diritti e di doveri!

E' fatto di diritti e di doveri NEI CONFRONTI DEI CITTADINI!

Quando si tentò di distruggere le Istituzioni di questo paese si parlava di "servitori dello Stato" prendendo la dicitura dal sistema giuridico della Monarchia Assoluta. Era lo Stato, come nella Monarchia Assoluta, al centro degli interessi giuridici e NON I CITTADINI!

Il concetto secondo cui LO STATO NON HA DOVERI VERSO I CITTADINI è stato un vero e proprio colpo di stato che partendo da una condizione educazionale alla quale l'individuo è sottoposto, veniva trasferita nelle Istituzioni.

Dominare i cittadini è un problema della Monarchia Assoluta.

Fare delle leggi affinché i cittadini facciano; è un comportamento da Monarchia Assoluta.

La situazione sociale nella quale stiamo vivendo è pregna di un grande numero di contraddizioni e contrapposizioni dovute da un lato all'enunciazione dei diritti dei cittadini e dall'altro lato alla loro negazione mediante leggi e atti di terrore.

Quando i cittadini devono scegliere fra una coalizione di governo o un'altra coalizione, si trovano a decidere fra diversi interessi mafiosi a cui loro SONO COMUNQUE ESTRANEI! E quei sistemi mafiosi usano l'illusione per attrarre i loro voti.

I cittadini sono estranei alla gestione della politica pur riversando aspettative sull'uno o sull'altro schieramento a seconda di come viene manipolata la loro attenzione.

Dice Berlusconi: "Il governo Prodi è il governo delle tasse!" Si dimentica soltanto che è il "Governo Belusconi" ad aver aggravato la situazione debitoria del paese al punto tale da aver aggravato i conti dello stato. Il "governo Berlusconi" ha aumentato lo schiavismo sociale privando i cittadini di diritti elementari; il "Governo Prodi" non solo non ripristinerà i diritti né gli aumenterà, ma nemmeno metterà in atto strategie attraverso le quali le persone siano consapevoli dei loro diritti.

A nessun cittadino è concesso di rivendicare giustizia se non passa attraverso i sistemi mafiosi, se non soddisfa il terrorismo dei magistrati stessi. La chiamano: MALASANITA'! La chiamano: mala giustizia! La chiamano: mala amministrazione! Ma si tratta del risultato di atti di mafia, atti di eversione, che le persone che appartengono alle Istituzioni fanno per esercitare il proprio diritto al possesso mafioso nei confronti dei cittadini. Il "Governo Prodi", come ha fatto il "Governo Berlusconi", alimenterà e proteggerà i comportamenti mafiosi per disprezzo nei confronti dei cittadini. I cittadini diventano importanti solo quando devono mettere il loro voto nell'urna!

Così un alunno potrà avere una buona preparazione soltanto se incontrerà degli insegnati consapevoli dell'importanza dei diritti, non certo perché lo stato gli garantisce i diritti di cittadino che gli vengono negati in maniera tanto violenta da costringerlo a comportamenti bullisti e spesso a crimini come reazione soggettiva alle azioni mafiose che subisce ad opera delle Istituzioni.

E' la Costituzione Negata.

Lo Stato Mafia è la Costituzione negata.

E' stato il capolavoro di De Gaspari, Fanfani, Aldo Moro, Andreotti, Longo, Togliatti, Nenni, La Malfa, Pertini, Craxi.

Ma anche dei giornalisti come Bocca, Scalfari, Biagi o Montanelli (e tutti gli altri).

O degli Intellettuali come Umberto Eco e Dario fo.

Distruggere la società civile in funzione dell'esaltazione mafiosa. L'esaltazione mafiosa dei partiti, dei sindacati, degli industriali, di stupratori di bambini come Giovanni XXIII° o Paolo VI o Wojtyla.

(i nomi sono presi ad esempio di varie bande che hanno operato per distruggere la Costituzione. Questi nomi sono presi perché le azioni fatte da queste persone sono stati atti di violenza che io ho vissuto diventando, pertanto, consapevole del significato delle loro azioni.)

Negare al cittadino di essere un soggetto di diritto Costituzionale. Sottomettere il cittadino al controllo di centri mafiosi, dal sindacato, al comune, ai vigili urbani, alla scuola, al terrore dei magistrati. Ciò che è stato distrutto non sono le enunciazioni di principio della Carta Costituzionale, ma i principi stessi. Il loro essere parte attiva nella società.

Tutte Istituzioni che avrebbero dovuto essere al servizio dei cittadini e che hanno, con una violenza riconducibile soltanto alla mafia, costretto il cittadino ad agire in funzione di sé stesse. Dove il terrore passava per l'interpretazione soggettiva del magistrato criminale che applicava le leggi secondo la sua voglia di potere e di controllo sociale. Poi, il magistrato, parlerà dei "tempi lunghi della giustizia" e invece è lui che ferma la giustizia per i suoi interessi personali! Spesso è sufficiente che una questione appaia in un servizio televisivo perché le procedure si accelerino misteriosamente. Come misteriosamente appaiono i controlli sulla situazione igienica degli ospedali dopo un servizio sul settimanale l'Espresso.

MIGLIAIA di vessazioni che i cittadini sono stati costretti a subire in privato ad opera delle Istituzioni che dovevano garantire i loro diritti. Un lavoro decente, oggi come ieri, i cittadini lo possono avere soltanto con una "raccomandazione" del politico mafioso di turno! Come ieri il prete cattolico dava la raccomandazione per il posto di lavoro al fine di affamare la società civile e garantire il benessere soltanto ai suoi sottoposti. Decine di migliaia di cittadini sono costretti a subire vessazioni di caporalato, di ricatto, pur di avere uno stipendio.

Per capire che cosa intendo per mafia, a parte le migliaia di esempi vissuti personalmente che potrei portare, dal tentativo di colpo di stato dei primi anni '70 alle torture dei magistrati, ai loro falsi in atto pubblico ecc. è sufficiente il fatto riportato dai quotidiani oggi.

"Non è reato scaricare film dal web" si tratta di una sentenza della Corte di Cassazione che ha assolto dei ragazzi che scaricavano materiale e lo mettevano a disposizione di altri. I ragazzi erano stati condannati a tre mesi di reclusione dai magistrati di Torino che hanno agito seguendo i "LORO INTERESSI PERSONALI". Non si tratta di "interpretazioni" anche se col termine "interpretazioni" vengono giustificati gli interessi personali, ma di vero e proprio asservimento ad una mafia in contrapposizione alla Costituzione della Repubblica. Questa mafia ha dichiarato, alla sentenza dell'assoluzione (riprendo dal quotidiano Il Gazzettino) contestando la dichiarazione della Suprema Corte in cui si affermava che non c'era lucro nello scarico dei materiali: "in base al nostro sistema giuridico, ogni scambio di per sé procura un vantaggio economicamente apprezzabile a favore di quanti lo compiono. Quindi lo scambio, anche se privo di un passaggio di moneta, deve considerarsi lucrativo. E quindi preclusivo della libertà di uso". In pratica, secondo l'opinione di questa organizzazione, la diffusione della cultura, in questo paese deve essere impedita se non apporta, alla loro organizzazione, un vantaggio economico. Da cui si deduce che la diffusione della cultura può essere interrotta se non apporta loro un vantaggio economico. I magistrati di Torino, stante queste dichiarazioni, dovevano sottoporre a giudizio la Siae per attività eversiva nei confronti della società civile, ma hanno preferito rendere difficoltosa la vita a due ragazzi mettendo in discussione i loro diritti costituzionali

Un altro esempio, per comprendere come avviene l'attività di mafia in contrapposizione alla Costituzione è la vicenda, in questo paese, delle Radio Libere. Nel 1974 alcune persone rischiarono la galera per assicurare la libertà di informazione. Sfidarono le mafie che controllavano l'informazione radiofonica. Quando la Corte Costituzionale sentenziò a loro favore, gli sciocchi si illusero gongolandosi in quella libertà, chi era addestrato a sottrarre la libertà alle persone agì per il proprio profitto iniziando nel 1978 con la Tv via cavo. Ci si apre uno spazio in un controllo mafioso, e c'è già chi è addestrato a costruire un'altra forma di controllo mafioso: della Costituzione della Repubblica non frega nulla a nessuno, ma, soprattutto, non deve essere applicata. Si dice, normalmente: "Deve essere regolamentata, non si deve lasciare al caos" il che significa: "Si deve far nascere una nuova mafia, non si deve consentire alle persone di esercitare i loro diritti.".

Lo Stato Mafia è una forma di Stato di transizione!

E' lo stato di transizione fra lo stato Monarchico Assoluto, i cui principi sono oggi ostentati dalla chiesa cattolica e dai cristiani in generale, allo Stato Costituzionale che fino ad oggi è tale soltanto nella parole di Pericle. Un eco antico capace di attrarre il sentimento emotivo delle persone, ma che viene vilipeso ed offeso dalle Istituzioni di questo paese tese ad assicurare vantaggi costituzionalmente illegittimi a danno dei diritti che la Costituzione che, almeno nominalmente, concede loro.

Uno Stato di transizione che può riportare la società civile all'interno della Monarchia Assoluta e alla ricostruzione dei campi di sterminio.

I cittadini, oggi come oggi, non decidono fra delle idee o dei modi di vivere nella società rappresentati da Partiti Politici che si schierano a destra o a sinistra. Ma devono decidere attraverso quale formula mafiosa vogliono che venga gestita la società, lasciando intatte tutte le strutture mafiose che costituiscono il fondamento della mafia sociale.

Così, anche se il "Governo Prodi" agirà per sistemare i conti pubblici, le mafie che impediscono ai cittadini di essere portatori di diritti Costituzionali non vengono intaccate. Non solo, ma coloro che hanno agito per impedire alla società civile di diventare una società Costituzionale verranno celebrati intitolando loro strade, piazze e quant'altro. E il "Governo Berlusconi" potrà contrapporre il proprio essere mafia alla mafia del "Governo Prodi" perché ciò che entrambi non attueranno, ANCHE A COSTO DI UCCIDERE I CITTADINI, sarà la società Costituzionale.

Cioè quella società che asservita alla Costituzione metterà al centro dell'agire di ogni individuo i principi costituzionali stessi grazie al fatto che ogni cittadino può, davanti ad ogni altro cittadino, rivendicare i propri diritti Costituzionali consapevole che le Istituzioni hanno, come obiettivo prioritario, come loro dovere, la difesa dei suoi diritti.

Rimane da definire il: CHE FARE?

Che fare in questa situazione?

Che fare in una situazione in cui le mafie sono pronte a qualunque delitto pur di mantenere inalterati i loro privilegi?

Se dite al Consiglio Superiore della Magistratura che un Magistrato ha agito in modo tale da mettere in atto un sequestro di persona, il Consiglio Superiore della Magistratura vi risponderà che non è di sua competenza. Per contro la Corte di Cassazione condannerà quel cittadino che non ha prestato soccorso adeguato in caso di incidente! Per il singolo individuo "DEVE ESSERE AFFARE SUO", per il Consiglio Superiore della Magistratura: "NON E' AFFARE SUO!"

Questo è il passaggio dalla Monarchia Assoluta allo Stato Mafia!

Marghera, 21 gennaio 2007

 

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Idee e riflessioni sulla societa'

La lotta del cristianesimo contro le antiche religioni non è una lotta di idee, ma un insieme di crimini che oggi classificheremmo come terroristici e mafiosi. Tutt'oggi tali crimini continano nonostnte le leggi democratiche. Leggi che vengono disattese da cattolici che occupano ruoli Istituzionali.

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