11) Sempre come studioso e praticante di Stregoneria e Paganesimo, mi piacerebbe parlare anche della tua esperienza all'interno dell'associazione "Sacre Radici" (inizialmente chiamata "Federazione Pagana") – fondata da Zoe Redbear nei primi anni '90 - e sulle pagine di Mercurio, il bollettino dell'associazione (ormai sciolta dal 2000).

Domanda allo Stregone Claudio Simeoni
risposta N. 11

Vai all'indice dell'intervista a Claudio Simeoni sul suo percorso di Stregoneria

 

Quando iniziai a far conoscere quello che avevo scoperto, incontrai degli amici che già da tempo stavano cercando cose analoghe e che tentavano di coordinare e organizzare tutte le persone che chiamavano sé stesse Pagane e che erano disperse in mille rivoli e in mille "credenze". Quest'americana, Zoe Redbear, che aveva elaborato un sincretismo fra wicca, indiani d'america e spiritismo, sposata con un italiano, tentò di porsi come momento catalizzatore di questo coordinamento. In Italia scoprì una realtà "pagana" diversa da quella che immaginava dagli USA. Erano gli anni in cui un americano, tale Raven Grimassi (di lontane origini italiane) aveva scritto dei libri su una "stregoneria" italiana tradizionale che si trasmetteva di generazione in generazione e che chiamava "stregheria". Da quei libri traspariva che ad ogni angolo di strada, in Italia, c'erano streghe e stregoni di antica tradizione che passavano il sapere di madre in figlia. Il Paganesimo di Zoe era una sorta di sentimento religioso in sé e per sé che attribuiva al proprio essere femminile, ma avulso da ogni forma "ideologica". Un Paganesimo che aveva la sua ragione di essere nelle radici di sangue della discendenza (da qui il nome successivo, sacre radici) e manifestava un femminismo in forma blanda che in Italia era già stato praticato in maniera partecipata e emotivamente intensa (e io ho visto nascere e contribuito grandemente al suo sviluppo) nella seconda parte degli anni '70. Basti ricordare Lotta Femminista di Padova, il Movimento di Liberazione della donna, o il Collettivo Femminista Romano. La visione di Zoe era una visione edulcorata, astratta, aleatoria di istanze che avevano attraversato l'Italia e, nel bene o nel male, hanno cambiato il ruolo della donna nella società. Fu in quella veste, attraverso l'Istituto Mediterraneo di Studi Politeisti di Francesco Scanagatta, che li incontrai in una sorta di convegno. Era presente uno spaccato della realtà del paganesimo in Italia.

Non si era pagani perché c'era una visione religiosa Pagana, ma si era Pagani come reazione ad aspetti del cristianesimo che venivano vissuti dalle persone come dei "legami" da sciogliere. L'aspetto femminile (la Dea) diventava un aspetto religioso, non perché fosse stata elaborata una "religione della Dea" ma perché liberare il proprio femminile dai legami dell'assoggettamento cattolico faceva sentire le persone più forti. I riti religiosi avevano una componente sessuale. Per questo, alla religione cristiana sostituivano la dea al dio (che magari chiamavano Diana, prendendolo da Leland "Il vangelo delle Streghe", un libricino letto nei paesi anglosassoni, ma solo di recente tradotto in Italia) e facevano riferimento ai "Principles of Wiccan Beliefs", stilati dal Concilio delle Streghe di Minneapolis, del 1974, trovando conferme del loro pensiero in Margaret Murray e in Marija Gimbutas (oggi ridimensionati e rivisitati dall' archeologia e dagli studi del folclore) come altri usavano le teorie di Graves sulla "Dea Bianca" o quelle di Frazer del "Il ramo d'oro". In tempi più recenti sono sorti i seguaci de "Le nebbie di Avalon", de "Il sentiero della dea" della Curott o di Harry Potter. Quando mi trovai con l'associazione di Zoe Redbear non mi trovai in un luogo in cui si discuteva di religione o di idee religiose, ma in un consesso in cui c'era una "prima donna" che trovava fastidiosa ogni discussione. Era il sintomo della fragilità ideologica. Un grande desiderio di relazioni bloccato dalla paura e dalla mancanza di cultura intesa come conoscenza del mondo e della società in cui viviamo.

Quando fra il 1997 e il 1998 fu stilato il rapporto sulle Sette e i nuovi movimenti religiosi dal ministro degli Interni Giorgio Napolitano, Zoe ricevette una visita da parte della Digos che cercava informazioni e di fatto si ritenne intimidita e impaurita. Da allora maturò l'idea di ritornare negli USA; dapprima abbandonarono il nome Federazione Pagana, cedendone l'uso a me e Francesco, per assumere quello di Sacre Radici e poi il gruppo fu sciolto.

L'esperienza ci insegnò che se si fa religione non ci si può limitare al solo "sentimento religioso", ma lo si deve supportare elaborando una struttura filosofico-culturale capace di confrontarsi con la filosofia e con la cultura del paese nel quale si vive. Il sentimento religioso è importante per il singolo individuo. Quando il singolo individuo decide di misurarsi con la cultura del mondo in cui vive non lo fa col proprio sentimento religioso, ma col bagaglio culturale con cui argomenta e giustifica il sentimento stesso.

Se in Italia dovesse essere fatta una religione che si basa sul sesso, sarebbe immediatamente criminalizzata qualora uscisse dall'ambito privato in quanto contraria al buoncostume e sarebbe perseguitata se fosse un'associazione segreta. E' come per un gruppo che si faceva chiamare streghe.com in internet nel 2000-2001. Rilasciarono un'intervista dei loro riti al mensile Focus in cui dicevano che dopo il rito erano tutti nudi a far l'amore di gruppo; nulla di illegale fra adulti consenzienti, però indusse al sospetto che la religione fosse solo un mascheramento per pratiche sessuali di gruppo e anch'essi sparirono. Se non sono spariti, sono diventati tanto riservati da essere quasi segreti.

Fare una religione comporta una disciplina assoluta e un intento inflessibile. Questo perché quando parliamo di religione ci riferiamo alle emozioni profonde della persona. Emozioni che cambiano molto lentamente e solo con grande impegno. Questo a differenza di un partito politico in cui i militanti hanno le loro opinioni sulla gestione della cosa pubblica. Opinioni che possono cambiare al variare dei loro interessi e dei loro progetti anche in maniera repentina.

 

Immagini di Stregoneria

I libri di Claudio Simeoni

Marghera, 01 gennaio 2010 (postato in web 30.12.2011)

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell’Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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Come sono diventato uno Stregone

Non si può voler diventare uno Stregone. Lo si diventa. O per impegno soggettivo nel nostro vivere nel mondo, o perché la vita non ti lascia alternative. Quando questo succede non puoi far altro che "andare avanti" approfondendo la nuova percezione del mondo e vivendo con passione.