La patologia psichiatrica di difesa dall'ansia sociale
e la pratica della Follia Controllata

La psicologia della Stregoneria

Capitolo cinque

di Claudio Simeoni

Cod. ISBN 9788893329187

Indice psicologia e crogiolo dello Stregone

 

Come ho raccontato a proposito delle illusioni, viviamo in un mondo dove la "guerra sociale" sembra consistere nella gestione delle illusioni di masse di uomini che seguono docili il loro pastore. Per questo motivo diciamo che il mondo è composto da "persone malate" che vivono godendo della loro malattia. La riproducono e gioiscono quando la loro illusione si impone su persone che manifestano illusioni diverse dalle loro.

Queste persone, nell'euforia che provoca questo gioco, non sono consapevoli che il tempo che hanno a disposizione è limitato e non sanno vivere con passione l'attimo presente: lo consumano in un continuo stato psichico di ossessione per il controllo e il possesso.

Il meccanismo della malattia è questo:

"L'individuo adulto impone al bambino le proprie paure. Ha paura che il bambino possa non vivere della sua stessa paura, dei suoi stessi timori, della sua stessa angoscia. La persona mette in atto degli adattamenti, sviluppa delle difese pur non essendo in grado di opporsi all'imposizione del terrore nella sua struttura emotiva, cerca comunque di evitare il male che ritiene maggiore. Quel terrore crea ansia nella persona (ansia per la paura di ritorsioni, in malesseri, disagi psico-emotivi, paure e insicurezze in generale). Per difendersi dall'ansa l'individuo mette in atto delle difese evitando la rimozione delle sue paure che sono un modo per difendersi dall'ansia. La paura viene difesa, nell'individuo, dall'ansia. L'ansia che lo coglie suscita la paura di un baratro dal quale pensa di non poter più uscire. L'angoscia lo assale, l'individuo si difende dall'ansia immettendo nel Sistema Sociale tutta una serie di idee, azioni, modi di essere che allontanano in lui l'insorgere dell'ansia. Per esempio, chi è stato educato alla paura per il rapporto sessuale, ha comunque delle pulsioni sessuali. Da un lato immetterà nel Sistema Sociale tutta una serie di idee contro il sesso e predicherà una morale asessuata (vedi Paolo di Tarso). Non sono rari i moralisti scoperti a praticare sessi mercenario o nemici dell'omosessualità scoperti a praticare sesso omosessuale. Non sono pochi i moralisti cattolici scoperti a praticare pedofilia e pederastia con individui indifesi e fragili. Il moralista che tuona contro la libertà sessuale in pubblico che soddisfa la sua sessualità attraverso un momento di "rapina" nei confronti del mondo. Così la sua ansia di dover affrontare la sessualità è appagata dalle sue idee contro il sesso, che lo preserva dall'ansia e le sue pulsioni sono appagate dal suo gesto di rapina. Poi, ci si chiede: perché lo stupro di minori è così diffuso nella società civile?"

La società civile è composta da una massa di soggetti che si difendono dall'ansia e, questi soggetti, spesso hanno ruoli istituzionali o di potere tali per imporre la negazione alla società civile. Proprio perché spesso hanno potere sociale, anche chi potrebbe vivere opponendosi a loro, in quanto non deve difendersi dall'ansia, preferisce assecondarli per una questione di "buon vivere". Così, per il buon vivere vengono negati i principi Costituzionali e manifestati i principi criminali del crocifisso e la difesa dall'ansia, di chi fa di quei principi, diventa giustificazione della propria attività delittuosa. In questo modo, anziché contrastare gli effetti sociali della patologia psichiatrica di difesa dall'ansia, si finisce per essere tolleranti nei confronti di malati psichiatrici. Individui feroci e psicopatici nei confronti delle loro vittime. Vittime prodotte dalla devastazione sociale quale imposizione della difesa da annullamento.

1°) Difesa: ANNULLAMENTO!

IN PSICOLOGIA: è l'annullamento di pensieri, parole o gesti per difendersi dalle reazioni dell'ambiente sociale. Questa difesa è ottenuta mettendo in atto pensieri e comportamenti dal significato opposto.

Questo tipo di difesa, dice la psicologia, ha carattere espiatorio.

Vale per la pratica cristiana della penitenza e della rinuncia che qualche cristiano pratica a sé stesso tentando di imporla come modello all'intero Sistema Sociale (vedi ad es. il concetto di povertà che i cristiani impongono alle società civili). I cristiani impongono l'annullamento della personalità agli individui della società civile per costringerli a far propria la loro morale. Colpevolizzano le persone che seguono le proprie tensioni e le proprie passioni costringendole in uno stato psicologico di "peccatore", per controllarle, sfruttarle e gestirle. Vedi la ferocia cristiana nei confronti della donna, dell'omosessualità e l'uso cristiano del pacifismo che serve da paravento per scatenare guerre.

Quando le persone fagocitano la morale cristiana praticano l'annullamento di pensieri, idee e azioni che insorgono dentro di loro spinti dalle loro tensioni e dai loro bisogni della vita per sottometterli alla morale imposta (alcune vite di alcuni "santi" cattolici dimostrano molto bene questo autoannientamento pulsionale). Annullano gesti e parole per l'angoscia che produce loro la reazione sociale alle loro manifestazioni. L'annullamento, che queste persone esercitano dentro di sé, viene da loro esteso all'intero tessuto sociale che NON DEVE manifestare quei pensieri, quelle parole o quei gesti che in quelle persone provoca disagio, tensione e ansia.

Imporre l'annullamento nel tessuto sociale significa imporre dei comportamenti o dei non comportamenti finalizzati al controllo delle persone; significa imporre una morale che censuri pensieri, parole e azioni per garantire al loro dio padrone e chi lo rappresenta il potere e il dominio sugli uomini singoli e sull'intero tessuto sociale. Pensiamo al divieto di "bestemmiare" per impedire agli uomini di individuare le cause del loro disagio; alla ferocia con la quale è stato imposto il diritto al genocidio del dio dei cristiani sugli uomini singoli e sulle società civili nel loro insieme. Il divieto di "bestemmiare" era in realtà il divieto di riconoscere nelle azioni del dio dei cristiani un feroce assassino. Si trattava di un'imposizione di annullamento. I cristiani imponevano all'uomo di considerare buono il loro dio assassino.

La patologia psichiatrica di difesa dall'ansia mediante l'annullamento va a colpire, con tutte le azioni che vengono messe in atto, la sfera personale dei singoli individui nel tessuto sociale costringendo le persone a salvaguardare coloro che sono patologicamente malati.

Attraverso l'imposizione sociale della morale finalizzata alla difesa dall'ansia (che spesso è ansia di non poter sottomettere e controllare le persone) si mettono in atto, nella società civile, azioni di denigrazione, offese, diffamazione, criminalizzazione di quelle persone che non accettano di sottomettersi alle patologie psichiatriche di chi vuole difendersi dall'ansia e garantirsi, attraverso ciò, un ingiusto potere all'interno della società civile.

Un esempio è quello delle nostre trasmissioni radiofoniche (tenute a Radio Gamma5 da Cadoneghe, in provincia di Padova, dal novembre del 1997 all'agosto del 2007) nelle quali i cattolici telefonavano dicendo: "Come vi permettete voi di dire questo...". Si tratta di un'attività sociale eversiva che alle norme del civile confronto opponeva una struttura morale finalizzata alla difesa della patologia psichiatrica messa in discussione (e pertanto attivazione di momenti psichici d'ansia) da chi non si sottometteva o accettava la loro morale.

La fede imposta dalle religioni rivelate è una patologia psichica che spinge le persone all'annullamento di tutto ciò che contrasta con tale fede. Spinge le persone a proteggersi dall'ansia annientando tutto quanto contrasta con la fede alla quale tali persone sono sottomesse. Tale patologia psichiatrica viene favorita, ampliata e riprodotta dalla necessità della chiesa cattolica (evangelica, altre cristiane dagli ortodossi ai protestanti e gli anglicani, islam ed ebraismo) di mantenere ed estendere il dominio delle persone sottomesse a tale fede.

Proviamo a fare alcuni esempi di aggressione sociale finalizzata a proteggere l'ansia attraverso l'annullamento. L'annullamento che si impone a sé stessi per proteggersi dall'ansia, viene impone anche alle altre persone affinché non manifestano quegli atteggiamenti che suscitano ansia in chi ha potere per reprimere, con metodi e attività mafiose, la loro libertà di manifestazione.

Proviamo ad usare tre articoli di stampa recenti, della metà del 2006 per comprendere la situazione sociale nella quale chi pratica Stregoneria si trova ad agire. A me non interessa se queste persone hanno o non hanno avuto procedimenti giudiziari o altro. A me interessa mettere in luce la doppiezza, il loro desiderio di ingannare le persone. Mi interessa la loro attività immorale e socialmente eversiva che, agendo impunemente nell'intero tessuto sociale, obbliga le persone che hanno a cuore la società e il suo benessere a proteggersi mediante le varie tecniche proprie della Follia Controllata.

La pratica della Follia Controllata è necessaria là dove l'inganno è elevato a metodo di chi occupa ruoli Istituzionali e l'aggressione psico-emotiva è uno strumento di eversione rispetto al diritto dei cittadini.

1° articolo

Dal giornale La Repubblica del 22 giugno 2006:

IL VESCOVO E LA CACCIA AI VOTI "Raffaé, Ci vuole molto olio!"
Monsignor Ruppi assicurava a Fitto il suo impegno in campagna elettorale: stiamo recuperando, eh...
I verbali [si tratta dei verbali delle intercettazioni telefoniche fra il candidato alla presidenza della regione Puglia, Raffaele Fitto e il presidente dei vescovi pugliesi Monsignor Cosmo Francesco Ruppi]
"BARI - Raffaele Fitto avrebbe ottenuto un sostegno politico dal presidente dei vescovi pugliesi Monsignor Cosmo Francesco Ruppi, assicurandogli i finanziamenti per la costruzione degli oratori. Lo dimostrerebbero alcune intercettazioni legate al fascicolo depositato a Roma, negli uffici della giunta per le autorizzazioni a procedere.
Le assicurazioni
E' il 4 marzo 2005, manca un mese alle elezioni regionali. Il presidente dei vescovi pugliesi è fiducioso del risultato.
[la conversazione]
Mons. Ruppi: sono stato ieri a Bari, per il congresso eucaristico... ho visto altri vescovi... stiamo camminando...
Fitto: .. no... va bene... va bene...
Mons. Ruppi: ... stiamo recuperando... eh...
Fitto: ... al di là...
L'impegno
Monsignor Cosmo Francesco Ruppi dava spesso consigli a Fitto. Eloquente una conversazione intercettata il primo marzo. Il prelato parla dell'inaugurazione degli studi di un'emittente privata.
Mons. Ruppi: Eh... tu sei stato invitato... io ho chiamato oggi una squadra... come ti dissi ieri sera... quattro persone colte che devono... rintuzzare sui giornali... sei stato invitato in tv domani pomeriggio all'inaugurazione degli studi? Perché io ci vado... e porto anche il vescovo di Conversano... vabbè se non ti ha invitato a te.... io pensavo che poteva essere... io sto facendo un buon lavoro con quella tv.
Fitto: Mmh... quello è importante...
Mons. Ruppi: ... l'ho fatto e vado domani alle cinque... va anche Al Bano...
Fitto: ... che ha un carattere quello...
Mons. Ruppi: ... e lo so... che dobbiamo fare? ... eh... Raffaé... oggi ci vuole molto olio...
Fitto: ...sì, ma lo so... lo so...
Mons. Ruppi: ... ma stiamo crescendo eh....
Fitto: No, va bene... va bene...
Le strategie
L'ex governatore e il presidente della Conferenza episcopale pugliese ragionano sulla tenuta della coalizione di centrosinistra. Ecco una conversazione intercettata l'11 marzo.
Mons. Ruppi: un altro fatto buono è che io sto ricevendo, sto percependo che la Margherita comincia ad entrare in difficoltà...
Fitto: no, ma la Margherita ha fatto delle liste debolissime...
Mons. Ruppi: sì, ma sta trovando delle difficoltà, non la votano...
Fitto: Sì, è chiaro...
Mons. Ruppi: Qui avremo il voto disgiunto...
Fitto: Ma il voto disgiunto lo quantificano già in 7/8 punti percentuale.
Mons. Ruppi: Qui avremo il voto disgiunto ché alcuni me l'hanno detto chiaramente... io l'altra sera stavo all'aeroporto di ritorno dalla Cei, parecchi alti, alti, alti Ds... volevo dire: ma che avete combinato...
Fitto: sono i primi che hanno il terrore di fare qualche cosa.
Mons. Ruppi: Loro hanno paura, io poi questa mattina ho ricevuto una persona ma adesso non poso dirti nulla, se ci vediamo...
Le promesse
L'arcivescovo Ruppi assicura a Mario de Donatis, capo di gabinetto dell'allora presidente della Regione Puglia, di un suo interessamento per sostenere Raffaele Fitto. Come dimostra una telefonata intercettata il 9 marzo del 2005.
Monsignor Ruppi: Io sono qui alla Cei e qui sto facendo un buon lavoro, anche alle spalle, e sto convincendo l'arcivescovo di Torino a tirare un po' di gomito a Don Ciotti, perché Ciotti ha fatto quella... eh, che però io non mi trovo. Tu me la puoi recuperare? E' una lettera di Don Ciotti.
De Donatis: Ma quella che fece a dicembre addirittura?
Monsignor Ruppi: C'è una lettera nella quale dice: caro Nichi eccetera, tu la puoi recuperare? Me la devi recuperare... perché...
De Donatis: Quella che uscì su Repubblica tanto tempo fa.
Monsignor Ruppi: Non lo so, non lo e poi è stata utilizzata nel sito di Nichi c'è. Se tu me la fai e me la mandi a Lecce, domani mattina la mando a Torino.
La delibera
E' il 6 aprile. L'esponente del centrodestra è stato sconfitto dallo sfidante Nichi Vendola. Monsignor Ruppi chiama De Donatis per conoscere l'esito dei provvedimenti sui finanziamenti agli oratori.
Monsignor Ruppi: ...quella delibera che è stata assunta, adesso diventa esecutiva nelle mani del direttore generale, o no? O può essere revocata?
De Donatis: si, no, quella c'è la delibera, il coordinatore dei lavori pubblici, deve procedere a fare la determina sulla base appunto di quelle, di quello che è stato stabilito dalla delibera, quindi.
Monsignor Ruppi: Bisogna dire se la fa subito...
Mario De Donatis: E beh certo, certo... comunque, il Presidente rimarrà in carica almeno trenta , quaranta giorni altri, quindi, non ci sono problemi, penso.
Articolo a firma (g. d. m.)

2° articolo

Tratto da La Repubblica di sabato 01 luglio 2006

"Genova, l'annuncio del cardinal Bertone. "Wojtyla progettava un'enciclica sulla legge naturale"
E DIFESA DELL'EMBRIONE ARRIVA IL DOCUMENTO DI RATZINGER
"Non tutto ciò che è tecnicamente possibile è moralmente ammissibile"
dal nostro inviato Marco Politi
"GENOVA - Papa Ratzinger sta preparando un documento sulla bioetica e in particolare sulla protezione dell'embrione. Il pontefice vuole impedire qualsiasi manipolazione dell'embrione perché non tutto ciò che è "tecnicamente possibile, è moralmente ammissibile". Benedetto XVI° ha dato mandato alla Congregazione per la Dottrina della Fede di approfondire la questione e il dicastero ha già iniziato ad esaminare i singoli problemi attraverso riunioni di esperti. L'anticipazione viene dal cardinale Bertone, prossimo Segretario di Stato, che ne ha accennato al termine di un convegno sulla famiglia, cui ha partecipato l'ex presidente del senato Marcello Pera. Il futuro Segretario di Stato ha rivelato che papa Wojtyla progettava di scrivere un'enciclica sulla legge naturale. "E' un'idea che resta feconda", ha soggiunto. Bertone ha fatto riferimento all'Istruzione Domum Vitae, emanata dall'allora Cardinale Ratzinger nel 1987, nella quale veniva sancito che l'embrione deve essere fecondato solo attraverso l'atto sessuale, senza l'intervento di tecniche esterne. Di conseguenza per la chiesa sono proibite tutte le tecniche riproduttive artificiali, a partire dall'unione in vitro di un ovulo e di uno spermatozoo. Con la medesima istruzione, approvata da papa Wojtyla, Ratzinger vietava anche ogni tipo di esperimento sull'embrione. Ne seguì un duro rimprovero dell'Osservatore Romano alle cliniche cattoliche (prevalentemente del nord-Europa o dell'America del nord) che continuavano a praticare la fecondazione in vitro. "Siccome i problemi dopo la pubblicazione della Donum Vitae, quasi venti anni fa, sono aumentati - ha spiegato il Cardinale Bertone a Repubblica - e la materia ha seguito tutta una serie di evoluzioni poste dal progresso della scienza in campo biogenetico, si sta riflettendo sull'intera materia con l'aiuto di esperti". Il cardinale ha dichiarato che non è stato ancora deciso se scrivere un documento ex novo o redigere un'appendice alla Donum Vitae. La decisione la prenderà in ogni caso Benedetto XVI, intenzionato a proseguire con determinazione la battaglia iniziata col suo discorso di marzo ai Parlamentari del Partito popolare europeo, quando per la prima volta illustrò i tre "principi non negoziabili" su cui si attesta la Chiesa cattolica: difesa della famiglia, tutela della vita dalla nascita al suo termine naturale, libertà educativa (che significa più prosaicamente finanziamento alle scuole cattoliche, dal momento che nessun paese Europeo impedisce di aprire e gestire scuole parificate). A Repubblica il cardinale Bertone ha detto che "si sta ancora pensando se integrare o rifare la Donum Vitae o riprodurre un nuovo documento". Appare evidente che papa Ratzinger intende trasformare la bioetica nel cavallo di battaglia del suo pontificato: contro la cultura contemporanea e anche contro i mass media, da lui attaccati proprio ieri. Nello spirito del documento Vaticano in preparazione, il cardinale Bertone sostiene che "il fondamento della natura umana è un principio non negoziabile e la cultura deve tener conto della natura". Anche il segretario della Cei, mons. Betori, ha affermato con veemenza ad un convegno romano: "Ricacciamo indietro le accuse di ingerenza: la chiesa sta dove c'è l'uomo, ma con la propria specifica identità. Ribadiamo il dovere della custodia delle nostre radici".

3° articolo

Tratto dal giornale Il Gazzettino del 27 giugno 2006 a firma di Elena Fabiani

MAMMA IN MINI, NIENTE BATTESIMO
Il parroco ha costretto la donna ad andare a casa ad indossare una gonna un po' più lunga TREVISO - Una gonna troppo corta per i gusti del parroco ha rischiato domenica scorsa di far saltare il battesimo del piccolo Leonardo, primogenito di Chiara e Randolfo, una giovane coppia di Cavrie, frazione di San Biagio. "Se te resti vestita così, mi non te lo battezzo" è stato più che il commento, l'atto d'accusa che il parroco avrebbe lanciato contro la giovane mamma. Non in disparte, a quattr'occhi, ma davanti a tutti, in uno dei momenti più intensi della celebrazione del sacramento. Lei si è immediatamente allontanata dalla chiesa, sostenuta dalle amiche che l'hanno accompagnata a casa con il bambino. Giusto il tempo di cambiarsi d'abito: "Ho pensato a Leonardo - racconta il giorno seguente Chiara - e nonostante l'umiliazione e la violenza di quella frase, ma anche di altre che sono seguite, sono corsa ad indossare un altro abito che mi coprisse il ginocchio. Poi sono tornata in chiesa". A sangue freddo, però, il giorno seguente, i genitori stanno valutando l'ipotesi di tentare un'azione legale nei confronti del prete."

Si tratta di tre articoli che delineano tre condizioni diverse, tutte riferite a pratiche di difesa psicologica dall'ansia, messe in pratica dal connubio Fitto-monsignor Ruppi, presidente dei vescovi pugliesi, il connubio Ratzinger e Cei, l'attività di un prete di campagna della frazione di Cavrie nel trevigiano.

In cosa differiscono gli episodi dei tre articoli? Solo nella diversa incidenza quantitativa che hanno nel Sistema Sociale le difese dall'ansia mediante la negazione della libertà degli individui di esprimere sé stessi. In comune hanno la violenza terroristica attraverso la quale questi soggetti impongono la loro morale per salvaguardare la loro ansia di dominio.

La difesa della condizione psichiatrico-patologica di Ratzinger, Bertone, la Cei, Fitto, Ruppi o del prete di Cavrie si manifesta attraverso la distruzione della società alla quale viene imposta, mediante la violenza, la loro morale impositiva.

Chiara, la madre di Leonardo, non subisce una violenza minore da quella che subiscono le donne che vengono costrette alla dipendenza nei confronti dell'embrione o della popolazione Pugliese che anziché scegliere politicamente fra idee e modi diversi di gestire la società, ha a che fare con degli armeggioni i cui mezzi e fini possono essere paragonati all'attività mafiosa come la compravendita dei voti.

Quali paure hanno i nostri protagonisti?

Ratzinger ha "potere" solo nella misura in cui le persone sono sofferenti e in ginocchio davanti a lui e al suo dio: la sua ansia si attiva quando le persone cessano di mettersi in ginocchio.

Il cardinale Bertone trae piacere dal costringere le persone alla sofferenza; la sua ansia si attiva nella paura di non poterlo fare.

Questo vale per l'intera Cei che sviluppa l'ansia quando la società civile mette in discussione ciò che lei pretende di essere: la padrona delle persone!

Fitto ha l'ansia che vengano scoperti gli inganni attraverso i quali è stato eletto Presidente della Puglia; ha la paura di perdere quel potere che gli garantisce l'impunità.

Ruppi ha paura che gli vengano a mancare i mezzi attraverso i quali stuprare bambini costringendoli in ginocchio davanti al crocifisso; è ansioso di estorcere e assicurarsi denaro con cui sovvenzionare l'orrore degli oratori.

Il prete di Cavrie nel trevigiano ha l'ansia per il controllo psico-emotivo delle persone che ottiene ricattando le persone nei loro sentimenti. Solo attraverso il ricatto ottiene l'imposizione della sua morale e, attraverso il ricatto, si difende dall'ansia di perdere il controllo sulle persone.

Tutte queste persone, Ratzinger, Bertone, Cei, Fitto, Ruppi, il prete di Cavrie si difendono dall'ansia mediante l'annullamento. Negano a sé stessi pensieri di libertà. I pensieri di libertà li metterebbero in ansia. Se gli uomini fossero liberi, sarebbero uguali al loro dio e allora essi stessi non sarebbero più i rappresentanti del dio padrone davanti agli uomini, ma sarebbero uomini come tutti gli altri. Negando questo a sé stessi, al fine di salvaguardare la loro ansia di possedere le persone, negano gli stessi pensieri al Sistema Sociale.

Per Ratzinger le donne non devono disporre del loro corpo; per Bertone e la Cei è un imperativo costruire regole morali da imporre giuridicamente al fine di costringere le persone alla miseria sociale e morale; per Fitto l'intrallazzo politico è la regola (è ansioso, ha paura di un confronto in cui le sue affermazioni possono essere verificate, preferisce intrallazzare con l'amico dell'amico, in questo caso il vescovo Ruppi che paga finanziandogli gli oratori!); Ruppi è ansioso, i bambini non devono crescere secondo le norme Costituzionali, ma devono essere messi in ginocchio davanti al crocifisso; per il prete di Cavrie le donne non devono esprimere la loro bellezza, ma devono negarla. Devono negare sé stesse a maggior gloria del suo dio padrone (come gli integralisti Sunniti o ebrei)!

Queste patologie psichiatriche, estese all'intero tessuto sociale, producono tutta una serie di disagi estremamente violenti ed aggressivi contro il divenire degli individui nell'intero tessuto sociale tanto da impedire di fatto agli individui di appropriarsi di strumenti adeguati attraverso i quali affrontare i conflitti e le contraddizioni che la vita presenta.

Dalla donna che risolve i suoi problemi psichici ed esistenziali gettando il neonato nel cassonetto delle immondizie, a colui che uccide la bambina di botte perché piange, a chi ricorre all'intrallazzo mafioso per ottenere cose o servizi di cui avrebbe, magari, diritto in quanto cittadino.

Questa incapacità costruita, voluta, attraverso l'imposizione della patologia psichiatrica della negazione porta a conflitti sociali che possono (e, purtroppo avvengono anche in questo momento) sfociare in conflitti armati.

Prendo un trafiletto dal giornale Il Gazzettino del 24 giugno 2006

" SONDAGGIO
OCCIDENTALI ED ISLAMICI NON SI CAPISCONO
Secondo un sondaggio su 14mila persone in 13 diversi paesi dal Pew Global Attitudes Project for 2006, ente no-profit indipendente, occidentali ed islamici non si capiscono. Interpretano in modo opposto i fatti internazionali e condividono solo giudizi negativi le une delle altre. Gli islamici considerano europei ed americani egoisti, arroganti, immorali e avidi, mentre la maggior parte degli occidentali ritiene i musulmani fanatici e intolleranti."

Se questo è l'unico modo che si ha di guardare il mondo, allora diventa necessario ammazzarsi a vicenda. E questo è il risultato finale della patologia psichiatrica della negazione che la società civile, con la violenza impone, a tutti i nuovi nati.

Questo è il contesto sociale in cui si muove oggi chi pratica Stregoneria.

Un mondo di folli che a forza di negare a sé stessi pensieri, affermazioni, modi di essere, espressione dei propri bisogni, ha finito per negare alla società civile quella ricchezza di modi di vedere e di essere capace di arricchire la società civile.

Così un Fitto non disdegnerà le relazioni mafiose per assicurare a sé e alla sua parte politica dei vantaggi (e gli altri, che cosa faranno?).

Così un Ratzinger non cesserà di minacciare e ricattare la società civile con i suoi principi morali degni dei campi di sterminio nazisti (e la società civile negherà alle persone di opporsi e chiamare le affermazioni di Ratzinger per ciò che sono: minacce che possono trasformarsi in azioni di eversione dell'ordine Costituzionale e che vengono recepite dalla popolazione, impotente a difendersi, come atti di terrorismo!).

Così Bertone e la CEI non cesseranno di costringere bambini in ginocchio al fine di proteggersi dall'ansia di dominio e Ruppi agirà da mafioso per assicurarsi i finanziamenti che facciano funzionare le strutture criminali chiamate Oratori.

Questi sono gli effetti della patologia psichiatrica della negazione estesa al tessuto sociale.

Ed è in questa situazione che chi pratica Stregoneria deve agire.

Non si tratta di lamentarci di una società atroce costruita da Istituzioni infingarde e composte da persone più preoccupate a sancire il proprio dominio che non ad ottemperare ai propri doveri.

Si tratta di prendere atto che QUESTA E' LA SITUAZIONE e non creiamoci delle illusioni.

In questa situazione, a chi pratica Stregoneria, non resta altro che difendersi praticando la Follia Controllata. Se si vuole proteggere la società e il suo futuro da atti criminali di questo tipo o da intrallazzatori il cui scopo è quello di imporre il disagio sociale, non resta altro che operare in due modi. Sul piano strategico della nostra vita, ci difendiamo. Sul piano tattico, relativo al singolo evento, mettiamo in atto azioni che favoriscono la libertà dell'uomo. Ci difendiamo per tutta la vita da chi impone il terrorismo contro i diritti esistenziali degli uomini e la democrazia, ed agiamo in ogni situazione contingente per impedire il controllo e il dominio sugli uomini.

Questo lo possiamo fare solo se ci attrezziamo ed impariamo ad usare la Follia Controllata. In un mondo di malati psichici, l'uomo che controlla la propria follia e non si fa ammaliare dalle illusioni, è un guerriero della vita. In un mondo dove i malati psichici controllano l'uomo per assicurarsi di non essere travolti dall'ansia e dall'angoscia, la Follia Controllata, protegge l'attività dell'uomo dall'azione dei roghi e delle aggressioni degli angosciati.

Marghera 04 luglio 2006

Altri libri di Stregoneria

Cod. ISBN 9788891170897

vai indice del sito

Gli Stregoni vivono il mutamento. La loro attenzione è spostata. Non vivono la realtà quotidiana che si presenta, ma il futuro che da questa realtà si sta costruendo. Questo è il motivo per il quale gli uomini comuni non capiscono il punto di vista degli Stregoni.

Altri libri di Stregoneria

Cod. ISBN 9788891170903

Indice Crogiolo dello Stregone

 

Vai all'indice dei testi che relazionano la Stregoneria con la psicanalisi nel Crogiolo dello Stregone.

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il Crogiolo e la psicanalisi

La Stregoneria è l'arte della trasformazione dell'uomo nella vita. La psicanalisi è l'analisi del divenuto dell'uomo. La psicanalisi lavora per ridurre l'uomo al modello creato dal dio padrone. La Stregoneria attrezza l'uomo, qualunque sia il suo divenuto, per affrontare il proprio futuro.