Togliersi dal centro del mondo e
la costruzione del vivente

Il Crogiolo dello Stregone nei quattro Canti del Mondo

(testo originale 1998)

Capitolo sei

di Claudio Simeoni

Cod. ISBN 9788893329187

Indice del crogiolo dello Stregone dell'uomo nel mondo

 

Quando noi mescoliamo il Crogiolo dello Stregone, non siamo più al centro del mondo (o pretendiamo di esserlo), non siamo i padroni del mondo, non possiamo più costringere qualcuno a ruotare attorno a noi né possiamo illuderci di essere al centro degli interessi dell'esistente: noi ci riconosciamo attori nel mondo, assieme ad un numero infinito di attori. Con tutti loro recitiamo la nostra parte nella sfida per costruire l'esistenza. Mescolando il nostro Crogiolo siamo parte del grande gioco delle trasformazioni per costruire il nostro divenire. Il nostro divenire non è quello di soggetti individuali separati dal mondo, ma procede con tutti i soggetti del mondo. Questi soggetti che agiscono e le forze che li spingono e che a loro volta manifestano, li chiamiamo Dèi perché noi stessi siamo degli Dèi che spinti ad agire nel mondo ci riconosciamo circondati da Dèi.

Possiamo chiamarli per percorrere dei tratti assieme fondendo i Crogioli attraverso l'INTENTO nei QUATTRO CANTI DEL MONDO. Possiamo soccorrere lo sviluppo delle loro determinazioni mentre crescono dentro di noi, ma non possiamo, in quanto Dèi, essere o ritenerci padroni di Dèi. Possiamo solo scansarci quando incontriamo qualche persona che vuole rinunciare a costruire il dio entro di lei e preferisce mettersi in ginocchio davanti ad un padrone che chiama dio.

Noi possiamo essere Dèi perché ci siamo tolti dal centro del mondo, non possiamo più illuderci di essere padroni creati ad immagine e somiglianza di un presunto padrone bestemmiatore e, per conseguenza, la nostra percezione può accedere all'Olimpo degli Dèi e spaziare con essi.

Ogni volta che costruiamo una relazione la costruiamo attraverso i QUATTRO CANTI DEL MONDO.

Vogliamo, convenzionalmente, usare i quattro punti cardinali per indicarli?

Se si vuole adottare questo sistema per visualizzare diciamo che il polo nord è dato dalla ragione di un soggetto, mentre al polo sud mettiamo la ragione di un altro soggetto con cui si entra in relazione. Diciamo che l'est è la Consapevolezza emotiva di un soggetto e l'ovest la Consapevolezza emotiva dell'altro soggetto.

Affinché questo schema possa funzionare in modo elementare è necessario stabilire che uno dei soggetti siamo noi, in quanto Essere Umano, e l'altro è un soggetto appartenente ad una specie della Natura, un altro Essere Umano o un Essere appartenente a qualunque altra specie; ma sempre della Natura.

Il nostro Crogiolo può coincidere con un altro Crogiolo quando questo è espresso da un Essere della nostra specie; diverge dall'altro tanto più quanto l'altro appartiene ad una specie lontana nella diversificazione. Il Crogiolo ha pochi elementi attraverso i quali entrare in sintonia con l'altro quanto più ci allontaniamo dalle specie della Natura affini a noi e, ancor di più, quando costruiamo relazioni emotive con soggetti al di fuori di quella che noi consideriamo la Natura delle specie viventi.

I QUATTRO CANTI DEL MONDO possono essere disegnati su un piano quando la relazione è fra Esseri della stessa specie, quando si tratta di Esseri di specie diverse, la direzione è uguale ma la posizione è su un piano diverso. Immaginiamo che dal polo nord tracciamo un cerchio che partendo dal nord ritorna al nord; un cerchio enorme.

La Ragione degli Esseri esistenti si colloca in un punto di questo cerchio. A seconda del punto in cui si colloca la loro ragione ogni specie si distingue dall'altra. Non c'è dunque una croce ad indicare l'intersecazione dei QUATTRO CANTI DEL MONDO, ma due cerchi che si intersecano uno proprio della ragione e un altro della Consapevolezza emotiva. Ogni specie interseca ogni altra in un punto che potremmo definire il minimo comune denominatore dei fattori comuni.

La ragione di un Essere Cane è indubbiamente diversa dalla ragione di un Essere Formica. Eppure entrambi hanno l'idea della forma propria del mondo in cui vivono. Pertanto, per quanto diversa sia la loro percezione della forma del mondo, hanno un minimo comune denominatore in cui la loro ragione coincide. Una ragione che nell'interpretazione della forma del mondo, per quanto riguarda l'Essere Cane, ha più caratteri comuni con l'Essere Uomo o l'Essere Gatto e meno con Esseri Formiche o Esseri Cavalletta.

In Stregoneria questi cerchi appaiono come la Sfera dell'Universo in formazione, la sua Consapevolezza emotiva, dove ogni Essere può scegliere come spostare il proprio punto di ancoraggio delle proprie emozioni quando la Consapevolezza diventa INTENTO: ma questo è un altro discorso.

Per il momento è sufficiente fermare il discorso sul come si colloca il Crogiolo nei QUATTRO CANTI DEL MONDO.

Usiamo i QUATTRO CANTI DEL MONDO nella maniera più semplice: la relazione piana.

Nel momento in cui riconosciamo che quanto ci circonda è un divino uguale a noi, se non altro nell'esercizio delle sue determinazioni, scelte ed azioni, noi ci siamo tolti dal centro del mondo. Una volta che ci siamo tolti dal centro del mondo noi cominciamo a "fare i nostri interessi". I "nostri interessi" non consistono nell'impossessarsi del mondo, ma nel costruire delle relazioni.

Quando eravamo al centro del mondo noi costruivamo un'unica relazione, noi stessi al centro del mondo. Noi stessi che proiettavamo il dio padrone e che pensandolo, di fatto, pensavamo noi stessi al centro dell'universo. L'universo non era ciò che noi abitavamo, ma ciò che noi immaginavamo che fosse e come un dio padrone pretendevamo, con la nostra immaginazione, di descrivere l'universo.

Quando noi ci siamo tolti dal centro del mondo, il mondo non deve più temere, da parte nostra, il saccheggio. Io non taglierò più gli alberi tanto per tagliarli, ma solo per quanto mi serve. Non ucciderò tanto per uccidere ma solo nella misura in cui mi serve. Non danneggerò il mondo se non come trasformazione della mia esistenza. Non lo posso più fare in quanto riconosco che quanto danneggio, danneggio degli Esseri divini le cui determinazioni li portano a percorrere un cammino di eternità.

Il mondo circostante non dovrà temere che io lo distrugga o partecipi alla sua distruzione, ma mi trova come alleato: alleato al divino circostante all'interno della specie nella quale vivo.

Se io taglio gli alberi per mio uso ne pianterò e ne favorirò la crescita perché queste azioni coincidono con i miei interessi. Al contrario, quando io obbedisco ad ordini di tagliare gli alberi, li taglierò perché sono pagato o mi è stato ordinato di tagliarli al di là che questo serva o meno; magari per lasciarli marcire.

Nella misura in cui io mi oppongo, o non partecipi, o ancora partecipi ad ostacolare le cause che portano a tagliare indiscriminatamente gli alberi, sarò un alleato per lo sviluppo del circostante.

Io mi sono tolto dal centro del mondo nel momento stesso in cui ho riconosciuto il mondo circostante formato da Coscienze e Consapevolezze emotive che come me tendono ad espandere sé stesse nel mondo in cui sono nate mutamento dopo mutamento esercitando la loro volontà e la loro intelligenza. Togliermi dal centro del mondo era un elemento del mio Crogiolo. Un elemento che dovetti introdurre nel Crogiolo perché il sistema sociale in cui sono nato pretendeva che io mi pensassi padrone del mondo ad immagine e somiglianza del dio padrone. Pretendeva che io vaneggiassi e nel vaneggiare scordassi di attrezzarmi opportunamente per affrontare la mia vita. Un elemento attraverso il quale io combatto la supremazia della ragione sulla Consapevolezza emotiva quando la ragione vorrebbe delirare attorno ad una sorta di onnipotenza.

Togliersi dal centro del mondo non è in nessun altro Crogiolo che non sia quello della Specie Umana. Comunque, non di tutti gli Esseri Umani: solo di quelli sottoposti all'orrore delle religioni rivelate. Un'imposizione del delirio di onnipotenza il cui fine è quello di imporsi alla Consapevolezza emotiva dell'Essere Umano per impedirgli di uscire dalla sua descrizione del mondo.

L'Essere Umano introduce il togliersi dal centro del mondo nel suo Crogiolo in due fasi distinte. La prima quando riconosce che la sua ragione è uno strumento della sua esistenza e non padrona della sua coscienza. La seconda quando l'individuo scopre che quanto lo circonda è un insieme di Coscienze emotive ed agisce per svilupparsi attraverso le relazioni.

Il togliersi dal centro del mondo è l'elemento del Crogiolo la cui attuazione permette all'individuo di liberarsi dal condizionamento educazionale. Il togliersi dal centro del mondo è la rimozione del più grande ostacolo che il condizionamento educazionale pone per bloccare lo sviluppo dell'Essere Umano: il sentirsi uguale al dio padrone.

Il Crogiolo dell'Essere Umano si inserisce nei quattro canti del mondo, in questa situazione storica, attraverso il togliersi dal centro del mondo.

Gli Esseri divini che ci circondano riconoscono il nostro essere divino solo nel momento in cui ci siamo tolti dal centro del mondo. Gli Esseri divini devono necessariamente essersi tolti dal centro del mondo in quanto, in caso contrario, non saprebbero riconoscere il divino che li circonda.

Si penserebbero padroni e signori di altri Esseri pretendendo che costoro agiscano per i loro bisogni: in funzione di quanto pensano sia il loro divenire.

Nel momento in cui riconosciamo il divino che ci circonda, il divino che ci circonda non è al centro del mondo ma è parte di noi.

Quando alcuni Esseri Umani incontrano un aspetto del circostante che spacciandosi per divino invia messaggi o inviti a sottomettersi o di esaltazione soggettiva si tratta di condizioni che sfruttano la debolezza o la malattia delle persone per sollecitare il loro desiderio di salute o di onnipotenza.

Ad esempio, Maitreya trasmette i suoi insegnamenti a Krisnamurti perché Krisnamurti è stato educato a pensarsi incarnazione di un dio padrone. Quando Krisnamurti si accorge di non essere l'incarnazione di un dio padrone e si toglie dal centro del mondo, Maitreya tace; in compenso la sua attenzione può spaziare nel divino che lo circonda diventandone parte.

La malattia mentale di chi viene indotto a pensarsi al centro del mondo, è sempre un delirio di onnipotenza e il delirio di onnipotenza cerca certezze in forme allucinatorie o in condizioni di illusione.

L'assoggettamento produce sempre reazioni violente da parte di chi si è tolto dal centro del mondo. L'assoggettato mette sempre in atto azioni violente per impedire alle persone di togliersi dal centro del mondo.

Il Crogiolo che costruiva l'individuo si formava iniziando dalla struttura del Crogiolo composto dalla filosofia e dagli occhi con cui l'individuo guarda il mondo e proseguiva con la costruzione del Bastone dello Stregone; nei QUATTRO CANTI DEL MONDO il Crogiolo dell'Essere Umano inizia col togliersi dal centro del mondo.

Toglierci dal centro del mondo ci ha permesso di riconoscere le coscienze divine che agiscono nel mondo circostante.

Prendiamo ad esempio un albero. Di qualunque specie. Anche l'Essere Albero è formato da Ragione e Consapevolezza emotiva. La Ragione è propria dell'Essere Albero e la Consapevolezza emotiva di quell'albero è relativa al suo divenuto.

L'Essere Albero non parla. Dunque non descrive. Ma percepisce gli elementi della nostra descrizione: come la pioggia. L'Essere Albero assorbe i sali della terra per vivere ed io colgo i frutti di quell'Albero per mangiare.

Mangiare è un atto che rientra nella descrizione dalla ragione umana ed è una necessità descritta anche dall'Albero per soddisfare i suoi bisogni. L'Albero mangia e dunque io non posso pensare che l'albero non sappia distinguere gli elementi, la loro forma, di cui si ciba. Mangiare è un atto legato ad Esseri di entrambe le specie divenuti all'interno della Natura. Sia l'esigenza dell'Essere Albero di assorbire i sali e gli altri nutrimenti della terra che la mia esigenza di mangiare i frutti, si esprimono come esigenze nella ragione di Esseri divenuti all'interno dell'Essere Natura.

Quando diciamo che la ragione è la capacità di descrivere oggetti ci riferiamo all'aspetto umano della ragione. A mano a mano che ci allontaniamo dalla Specie Umana le similitudini con cui descriviamo gli oggetti nel mondo all'interno della ragione diminuiscono. Per quanto le similitudini diminuiscono non esiste nessuna ragione, che non sia il delirio di onnipotenza che mi pone al centro del mondo in nome del dio padrone, che mi spinga a pensare che un corpo vivente, formato di materia, non è in grado di distinguere nella materia le sue forme di interesse. Diminuiscono al punto tale che la ragione fra le varie specie della Natura è determinata dalle relazioni fisiologiche. Una ragione ci è tanto più estranea quanto più ci allontaniamo dal punto in cui la specie umana ha fissato la sua ragione.

Allora come avviene la relazione con gli altri Esseri di ogni altra specie?

Attraverso il cerchio della Consapevolezza emotiva. Si può girare lungo tutto il cerchio della Consapevolezza emotiva e si troveranno sempre elementi di contatto.

La discriminazione negli elementi di contatto è determinata dalle scelte soggettive, dagli interessi e dalla forza dell'INTENTO che ci attraversa. Ipoteticamente, possiamo relazionarci con ogni Consapevolezza emotiva presente sul Pianeta, sia che questa sia tanto grande da comprendere noi stessi e ogni Essere della Natura (la Terra), sia che sia tanto piccola che noi la comprendiamo (un virus, ad esempio).

L'interazione con l'Essere Albero non può avvenire attraverso la ragione ma solo attraverso la Consapevolezza emotiva.

Attraverso la ragione possiamo tagliare l'albero, togliere i frutti, concimarlo, potarlo. Tutte queste azioni sono fatte attraverso la ragione. Queste azioni hanno dei riflessi nella Consapevolezza emotiva dell'Albero (e mie mentre agisco).

Il toglierci dal centro del mondo ci ha permesso di riconoscere all'Albero il suo potere divino. Quel Potere che ci rende uguale a noi perché, come noi, probabilmente con un unico antenato, anche l'Albero è divenuto per trasformazione da quel brodo primordiale da cui le specie emersero costruendo la Natura. Un dio come me che agisce attraverso le sue determinazioni per tentare di diventare eterno.

Con l'Essere Albero la questione è abbastanza semplice; quando incontreremo le forze che muovono l'universo e dovremo confrontarci con chi non ha che flebili riflessi nella ragione, allora il discorso sarà molto più complesso. Allora sarà necessario calarci nella nostra Consapevolezza emotiva e agire senza emergere nella Coscienza controllata dalla ragione.

Settembre 1998

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Il Crogiolo nei Quattro canti del Mondo

Noi viviamo in un mondo che non è fatto di soggetti ed oggetti, ma viviamo in un mondo fatto di soggetti che agiscono e che modificano continuamente la realtà che abitano. Dèi e intelligenze che si adattano alle condizioni che incontrano e agiscono per modificare quelle condizioni. Agiscono modificando sé stessi e le stesse condizioni che hanno trovato nascendo.