Il Brodo Primordiale della
vita
Fulmini e vulcani
Zeus e Rea
Il
“brodo primordiale” non è solo una definizione scientifica relativa ad un
determinato ambiente. Il “brodo primordiale” è una definizione che può e deve
essere assunta dalla religione Pagana Politeista per indicare la presenza
costante di “brodi primordiali” dai quali, in ogni generazione, ogni Essere
della Natura, di ogni specie, tende ad emergere sommando agli strumenti e alle
possibilità che la propria specie gli ha messo a disposizione, la propria
volontà d’esistenza.
Le
combinazioni del presente generano delle condizioni nelle quali la materia
modifica sé stessa. E modifica sé stessa attraverso un processo adattativo in cui le intenzioni della materia è la ricerca
di quella stabilità che rappresenti la maggiore felicità nelle condizioni in
cui esiste. Nella ricerca di felicità mediante l’adattamento la materia
diviene.
Così
lo scienziato, il misuratore, come un estraneo ai processi di trasformazione,
assiste, misura, descrive, uno stato di essere e dei comportamenti adattativi
dei quali non conosce né l’esercizio della volontà, né le scelte intelligenti,
né la percezione, della soggettività della materia. Lo scienziato, come l’uomo
in generale e nella condizione di giudice e di dio padrone, si trova a
descrivere degli oggetti separato dalla materia, separato da quei processi
adattativi che egli VUOLE imputare al “caso”. Il “caso” è una categoria
generica del pensiero, una categoria indefinita, in cui la sua ragione
inserisce ciò che sfugge ai suoi processi cognitivi.
La
scelta di attribuire alla materia, o agli Esseri della Natura, “reazioni di
riflesso” o, in alternativa, scelte intelligenti di adattamento, appartiene
alle convinzioni religiose dello scienziato. Convinzioni religiose che
condizionano e determinano aprioristicamente il pensiero col quale lo
scienziato descrive i processi di trasformazione.
Quando
è apparse l’intelligenza nell’Essere Umano?
E
quando si può considerare intelligenti gli Esseri della Natura?
Innanzi
tutto iniziamo a dire che l’intelligenza non è una manifestazione astratta di
un soggetto, ma è quanto lo spettatore rileva dalle azioni fatte dal soggetto
in relazione ALLA SUA VITA!
E’ la
consapevolezza nella vita di un soggetto che lo spinge a mettere in atto delle
strategie affinché le sue condizioni di vita, e della sua specie, si dilatino
nella sua oggettività. Quella ricerca di dilatazione è ricerca del piacere.
Se
oggi come oggi, noi ci giriamo indietro e assistiamo a tutte le strategie della
materia che ha portato fino a noi, non possiamo far altro che scorgere, in ogni
gesto della materia, azioni intelligenti. Esattamente quelle che noi mettiamo
in atto per fondare il nostro futuro e costruire condizioni favorevoli alle
future generazioni.
Nessun
individuo dispone di parametri per misurare l’intelligenza dell’individuo che
gli sta di fronte. Può solo dedurre la sua intelligenza in base alle sue azioni
e in riferimento alle azioni che, il soggetto che sta misurando, avrebbe fatto
in quella situazione.
Sono
le azioni che determinano l’intelligenza di un soggetto. Le azioni in base ai
suoi bisogni e ai suoi desideri nella perenne ricerca di felicità.
Questo
vale anche per quella che noi chiamiamo la “nascita della vita”. Condizioni che
una parte della materia ha sfruttato adattandosi opportunamente dati stimoli e
fenomeni che si sono manifestati nell’ambiente in cui esisteva.
L’educazione
religiosa monoteista, e cristiana in particolare, nega la qualità divina della
materia. Nega che la materia abbia come qualità quella di passare da uno stato
di inconsapevolezza ad uno stato di consapevolezza in presenza di condizioni
che ne stimolano il passaggio. L’educazione religiosa monoteista, e cristiana
in particolare, impone alle persone di pensare il mondo in cui vivono, muto ed
immobile.
Così,
come il monoteista, e il cristiano in particolare, deve sottomettere la vita a
volontà ed intelligenze esterne alla vita, lo scienziato cristiano fa derivare
la vita da un presunto “caso”. Una combinazione casuale di concomitanze dalla
quale nasce la vita che si esprime mediante volontà ed intelligenza. Non vede le
cause quali azioni di altre intelligenze nella loro ricerca di felicità. Come
il cristiano non coglie nelle concause un’azione di intelligenza, così non
coglie nelle trasformazioni della materia, per le quali egli stesso è divenuto,
delle trasformazioni intelligenti messe in atto da ogni soggetto concorrente
nella sua ricerca di felicità. Mentre gli Esseri, qualunque Essere, vive per sé
stesso, il cristiano si immagina che, invece, vivono in funzione di lui e della
gloria del suo dio padrone. Il cristiano deve necessariamente far dipendere le
azioni dei soggetti da un finalismo che imputa al progetto o alla volontà di un
soggetto esterno alla materia e, con questo, priva la materia della sua qualità
divina: poi finisce per usare le camere a gas perché toglie agli Esseri della
Natura i loro diritti di divinità.
Questo
articolo di Elena Dusi sulla ripetiozine
dell’esperimento di Stanley Miller
ci permette di introdurre il discorso sulla volontarietà dei gesti della
materia. E quando parlo di materia intendo la materia in tutte le sue
organizzazioni fisiche anche quando alcuni fisici distinguono la materia
dall’energia.
Cosa
ci interessa dell’articolo?
Ci
interessa l’idea per il quale la vita è una costante della materia. Parlo in
questo caso della vita della Natura, come noi la intendiamo. La materia ha la
“qualità” intrinseca di passare dallo stato “inconsapevole” allo stato di
consapevolezza formando, di volta in volta, corpi che agiscono come unità o
come insieme di unità distinguendo sé stessi diversi da un circostante diverso
da sé. Inoltre, quando noi incontriamo un corpo non possiamo partire dal
presupposto che tale corpo non abbia intelligenza se non attribuendo l’intelligenza
come qualità a noi stessi diversi da ogni altro corpo presente nell’universo.
Inoltre, a meno che non ci consideriamo creati ad immagine e somiglianza di un
dio padrone e creatore, non possiamo assumere i parametri di intelligenza,
tempi, modi d’azione, scopi, che attribuiamo a noi stessi privando di
intenzionalità, scopo e intelligenza, i corpi che ci circondano solo perché non
sono uguali a noi. Né possiamo pensare che la percezione del tempo e l’uso
dello spazio dei corpi che ci circondano debba essere uguale alla percezione
del tempo e all’uso dello spazio che ne fa la nostra ragione.
Lo
scienziato, esterno alla vita, può solo descrivere i movimenti della vita ai
quali assiste o tenta di riprodurre. In quel momento, quella persona, non è più
colei che vive, ma colei che come un dio padrone giudica e descrive. Una
persona esterna alla vita ed estranea al flusso emotivo di chi vive. Come
esterno alla vita, lo scienziato-giudice può solo interpretandone le azioni in
base alla propria cultura e al proprio credo religioso. Dal giornale La
Repubblica del 17.10.2008
Nei gas dei vulcani in eruzione i segreti
del "brodo primordiale"
di ELENA
DUSI
ESPERIMENTI 1953-54"
diceva l'etichetta sulla cassa di legno che nessuno sospettava di avere, in un
laboratorio dell'università di Chicago. Le provette e gli alambicchi in cui Stanley Miller - il padre del
"brodo primordiale" - simulò la nascita della vita erano rimasti
imballati lì. Nel 2007, alla morte dello scienziato, alcuni ex studenti si
ritrovarono insieme e mentre parlavano si ricordarono dell'esistenza di quei
vecchi strumenti.
Leggendo le idee appuntate da
Miller e mai tradotte in pratica, gli allievi di un
tempo oggi sono riusciti ad aggiungere un tassello all'esperimento che creò la
vita partendo da un brodo. Gli ingredienti della "zuppa primordiale"
- spiegano su Science gli ex studenti diventati nel
frattempo professori - avevano bisogno di un robusto sottofondo di vulcani in
eruzione, e non solo di quelle scariche elettriche nell'atmosfera ricreate dal
maestro usando due elettrodi artigianali.
"Oggi i geologi dubitano
che l'atmosfera primitiva contenesse i gas usati da Miller"
scrivono Adam Johnson, Antonio Lazcano
e Jeffrey Bada. Anche perché la composizione gassosa
del pianeta nel frattempo si è capovolta del tutto, con l'ossigeno che la fa da
padrone. Ma gli ingredienti del brodo primordiale (gas molto ricchi di
idrogeno) diversi miliardi di anni fa erano sicuramente concentrati attorno
alle isole vulcaniche che spuntavano dagli oceani e riversavano nell'aria quel
miscuglio di metano, ammoniaca, idrogeno e vapore acqueo che Miller ha usato per ricreare i mattoni della vita.
"Dalla cassa di legno -
racconta Bada - sono usciti tre apparati per altrettante varianti
dell'esperimento. Nel terzo, che abbiamo chiamato "la prova del
vulcano", siamo riusciti a produrre una gran quantità di aminoacidi, molti
più di quanti non ne avesse ottenuti Miller".
Gli aminoacidi sono "i mattoni della vita". Mettendoli in
combinazione fra loro, è possibile ottenere le proteine e quel Dna che Watson e Crick erano riusciti a
descrivere sempre nel 1953, poche settimane prima che Miller
pubblicasse su Science il suo esperimento. Allora
all'università di Chicago si scoprirono una decina di "mattoni". Oggi
la "prova del vulcano" ne ha forniti 22, e in quantità abbondanti.
Nessuno sa con precisione
quando sia nata la vita. Se la Terra ha 4,5 miliardi di anni e ai resti
fossilizzati dei primi microrganismi trovati in Australia è stata attribuita
un'età di 3,5 miliardi di anni, è presumibile che la "scintilla" sia
scoccata fra le due date. "Nessuno dubita più che la vita sia nata così come
l'ha descritta Miller" commenta Ernesto Di
Mauro, che insegna biologia molecolare alla Sapienza di Roma e ha condotto
esperimenti sulla formazione del Dna e Rna sui
meteoriti. "Se la vita sia nata su un pianeta o nello spazio resta un
dettaglio. L'importante è aver trovato una strategia semplice ed efficiente che
spieghi un fenomeno così diffuso e robusto. Dopo qualche esitazione iniziale,
la vita ha preso piede in maniera massiccia in tutto il pianeta".
L'idea che all'origine ci
fosse un brodo primordiale venne abbozzata la prima volta da Charles Darwin nel 1871, sotto forma di un "piccolo e
tiepido stagno" ma venne descritta nei dettagli negli anni '20. Fu però in
un giorno di primavera del 1953 che Stanley Miller - a 23 anni e appena laureato - si presentò
nell'aula magna dell'università di Chicago con un'apparecchiatura degna di un
alchimista e fece scoccare la scintilla nel brodo primordiale di fronte a una
platea che comprendeva Enrico Fermi e altri scienziati del progetto Manhattan. Tutti piuttosto scettici. Ma nel 1969 a Murchison, in Australia, venne trovato un meteorite.
Conteneva esattamente gli stessi aminoacidi creati da Miller
nei suoi alambicchi.
(17
ottobre 2008)
Tratto
da:
(i link rimangono anche se dovesse sparire l’articolo
originale o cambiare il riferimento)
Gli
esperimenti con cui Stanley Miller
dimostrò il “brodo primordiale” vengono presentati nel 1953, cinquantacinque
anni or sono.
Dimostra
come la vita della Natura è la conseguenza di azioni e situazioni, come i
fulmini dell’atmosfera o la lava della Terra eruttata dai vulcani. Fulmini ed
eruzioni sono azioni che trasformano l’ambiente. Noi non sappiamo se questi
esperimenti possono fornire la parola ultima sulla nascita della vita:
certamente la vita della Natura è espressione della materia.
Certamente
gli Orfici avevano capito quando nel Papiro di Derveni
parlavano di Zeus (l’atmosfera) che si accoppia con Rea (la Terra).
Noi
siamo i figli del fulmine e delle eruzioni vulcaniche allo stesso modo che
siamo figli dell’accoppiamento fra nostro padre e nostra madre.
Dal quinto commento al
Papiro di Derveni:
concepì poi il grande
sole, che è un bene per i mortali,
e gli astri
splendenti, di cui il cielo si fa corona,
[...]
L'ultima concezione di Zeus
è ciò di cui deve prendere atto per far nascere i suoi figli: l'Essere Sole e
Urano Stellato. Entrambi diventano forma e concorrono a formare la vita
dell'Essere Natura che Zeus intende far nascere.
E' tutto pronto.
L'iniziato ha fatto un
bilancio del mondo in cui deve operare; l'Iniziato ha presente gli elementi che
concorreranno a formare il suo progetto. Elementi che sono NECESSITA'
all'interno della quale agirà. NECESSITA' come limitazione del suo agire e
NECESSITA' come forza che spinge la sua azione. L'Iniziato ha liberato le forze
della vita imprigionate. L'Iniziato ha elaborato l'Intento cui il suo progetto,
in questo caso la vita stessa, tende.
Ora a Zeus non resta altro
che far sgorgare la vita degli Esseri della Natura: il suo Capolavoro!
poi, dopo che ebbe
concepito tutto ciò, Zeus saggio e prudente
voleva unirsi in amore
con sua madre.
Il
mito è descrizione della ragione di Esseri Umani che hanno abitato il mondo
fondendo le loro emozioni con il loro
presente; la scienza descrive sviluppando quella continua ricerca del vero che
può confermare la percezione degli Esseri Umani che abitano il mondo o la può
smentire.
La
scienza non aiuta l’Essere Umano ad abitare il mondo, ma descrive il mondo in
cui l’Essere Umano abita. Così l’Essere Umano può confrontare la sua idea del
mondo. Come la scienza smentisce ogni idea di creazione, in quanto frutto di un
desiderio soggettivo patologicamente malato; così conferma la visione che gli Antichi trasferirono nel mito.
Mentre
i Pagani Politeisti, attraverso la religione Pagana, abitano il mondo aperti al
futuro, i monoteisti e i cristiani cattolici in particolare, sono chiusi al
mondo all’interno di una patologia delirante da onnipotenza. Mentre per i
Pagani Politeisti la ricerca scientifica trova conferme nell’approfondimento della
conoscenza del mondo in cui viviamo, per i cristiani la scienza conferma sia
l’origine malata della loro fede, ma soprattutto smentisce la realtà oggettiva
di ogni credenza che mettono a fondamento della loro esistenza.
Marghera, 07 novembre 2008
Non aspettatevi dal Libro
dell’Anticristo un’opera letteraria, un disegno, un ricamo. Il cambiamento del
modo di guardare il mondo è un’insurrezione emotiva, una violenza, con cui
l’attenzione dell’individuo modifica la sua descrizione del mondo. Tale
cambiamento non avviene nell’uomo con atteggiamenti eleganti, con dolcezza,
gentilezza, cortesia, riguardo e magnanimità. Avviene perché l’individuo se lo
impone come propria necessità. Il Libro
dell’Anticristo fornisce gli strumenti che consentono all’uomo di guardare al
futuro, anche quando questi strumenti sono sgrammaticati!
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 041933185
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