LA FESTA DEI VENETI A CITTADELLA



RIFLESSIONI SULLE



PECULIARITA' SOCIALI DEL VENETO



RISPETTO ALL'ITALIA



di Claudio Simeoni



Quest'anno la “Festa dei Veneti” è stata preceduta e seguita da numerose polemiche. La prima polemica, generata per il fatto che gli organizzatori permettono a chiunque, senza discriminazione, di essere presenti, è stata generata per la presenza del giocattolo detto “tanko” usato per la buffonata a Piazza S. Marco a Venezia. Tale buffonata, che rimane una macchia nella serietà degli abitanti della Regione Veneto, ha innestato una serie di polemiche in quanto, forze politiche e i vescovi cattolici, con la collaborazione di giornalisti prezzolati dei giornali “Corriere della Sera”, “Il Mattino di Padova” e “Il Gazzettino”, hanno tentato di trasformare una festa gastronomico-culturale in un'operazione politica propedeutica alla nascita di un nuovo partito “dei veneti”. Un nuovo partito che, secondo quanto questi giornalisti hanno voluto far credere, sarebbe voluto ed organizzato da tutti i rottami politici che una storia incoerente, senza ideologia e senza ideali degli ultimi anni nel Veneto ha seminato. Rottami politici che vedrebbero nella buffonata del “tanko” un momento di aggregazione.

Questi giornalisti non hanno esitato, nella peggiore tradizione dell'uso della stampa, a diffamare, a “mettere in bocca”, ad organizzatori e partecipanti, affermazioni che non hanno fatto e attribuire loro intenzioni che non hanno manifestato.

Queste azione giornalistiche hanno portato all'indignazione dell'associazione Raixe Venete che, pur avendo ribadito la propria estraneità ad ogni operazione politica intesa come scelta partitica, è stata da un lato ridicolizzata dai giornalisti i cui articoli sembrano ispirati da vecchie veline di democristiana memoria, dall'altro lato è stata taciuta la “festa dei veneti”, l'importanza e l'incisività dell'evento nel territorio Veneto, dando ampio spazio alle loro insinuazioni.

E' indubbio che qualche rottame politico tenti di rifarsi dal fallimento tentando di mettere le mani su manifestazioni non politiche al fine di assicurarsi un potenziale serbatoio di voti, ma ci appare strana e preoccupante la violenza con la quale i giornalisti hanno presentato la questione.

La festa si è tenuta in centro alla cittadina di Cittadella.

La Federazione Pagana ha partecipato a quest'evento in quanto le è stato consentito di esporre le proprie idee e di discuterle con le persone, senza vincoli né limitazioni, come è stato consentito ad altre decine di piccole presenze, più o meno consistenti, nel territorio Veneto.

Va da se che nel vuoto politico-sociale che si è costretti a vivere nel territorio del Veneto in cui i Partiti Politici (nessuno escluso) hanno distrutto sistematicamente ogni spazio di confronto con le persone permettendo a queste di esprimere le loro idee e le loro opinioni SOLO filtrate fra le sbarre di una galera, la manifestazione di Cittadella è stata un successo.

I Prefetti che agiscono sul territorio come piccoli nazisti onnipotenti; i Sindaci che troppo spesso si presentano come i “padroni” della città; i Politici abituati a vendere il loro appoggio in cambio di voti; hanno creato una situazione di malcostume che viene vissuta dalle persone come una sorta di vessazione continua del proprio diritto Costituzionale. I comportamenti degli Individui che avrebbero il compito di GARANTIRE il diritto costituzionale viene recepito dalla popolazione Veneta come atti di TERRORISMO che hanno la finalità di impedire di costruire il loro futuro.

Questa percezione, imposta violentemente dalle Istituzioni, fa emergere nella popolazione del Veneto tensioni di intolleranza rispetto a chi, anziché fare il proprio dovere, usa le Istituzioni per i propri interessi siano essi di ordine Morale che di ordine Economico.

Va da se che in questa situazione di conflitto in cui le Istituzioni si presentano alla popolazione come “padroni della popolazione” e in diritto di vessarla in quanto immuni da ogni punizione sorgono tutta una serie di tensioni sociali che affrontate in maniera arbitraria dalle Istituzioni stesse lasciano spazio soltanto a chi fa della violenza e del disprezzo alla legge il suo modello di vita.

Un disprezzo della legge che si traduce in LAVORO NERO, EVASIONE DELLE TASSE, ASSASSINI SUI POSTI DI LAVORO (vengono chiamati normalmente “incidenti”), COMPORTAMENTI AMBIGUI degli uffici dello stato come TRIBUNALI, UFFICI COMUNALI, COMPORTAMENTI ARROGANTI E SOGGETTIVI della Polizia Urbana ecc.

Si tratta di una distanza che è stata costruita dai Partiti Politici fra sé stessi e la popolazione attraverso una continua vessazione che presenta il suo aspetto ridicolo in campagna elettorale, quando i Partiti Politici si svegliano e si rendono conto che hanno bisogno di voti per tenersi le loro poltrone.

In questo consiste “L'ANOMALIA DEL VENETO”. Consiste nella distanza che è stata creata, voluta e imposta dai Partiti Politici schiacciando, in maniera arrogante, ogni bisogno espresso dalla gente. E questo “schiacciare i bisogni delle persone” è avvenuto attraverso delle “interpretazioni” (tipo l'imprenditoria, tipo il “far schei”) attribuite come finalità alle istanze dei Veneti che negli anni si sono dimostrate delle offese la cui finalità è stata quella di incasellare la popolazione Veneta entro uno schema definito al fine di non rispondere alle sue “istanze”.

Così la strada che serve all'imprenditore viene studiata per “offrire una soluzione ai problemi”; alla persona costretta a presentare un'istanza ad un Tribunale che viene derisa dai magistrati perché non ha denaro per pagarsi il grande avvocato, o ha sbagliato le procedure, perché nessuno gliele ha insegnate, nonostante l'obbligo scolastico, si sente dire “striscia verme!”.

Una è la strada e dieci sono gli interessi che soddisfa, migliaia sono le persone umiliate e offese dalle Istituzione: quale clima pensate che sorga nel Veneto?

La strada non crea opinione, nonostante l'attività frenetica e compiacente dei giornalisti locali, le umiliazioni che le persone subiscono fanno correre fiumi emotivi di indignazione. Fiumi emotivi che hanno una propria personalità, una propria forza d'urto anche quando viene dimenticato il motivo che li ha messi in moto.

Ai politici, prezzolati, ciò appare come qualcosa di incomprensibile. Magari, qualcuno, è pronto a mettere le mani al portafoglio illudendosi di “fare qualche cosa”. Come lo fa c'è subito chi gli dice: “Certo, bisogna fare!” e intasca!

E intanto la rabbia cresce e crescono le persone disposte ad ammazzare di botte una ragazza incinta e seppellirla viva, perché in nessun altro modo sa affrontare i propri problemi. Dal punto di vista dell'impatto emotivo non esiste nessuna differenza fra ciò che ha fatto questo personaggio e le motivazioni per cui lo ha fatto e quello che fanno quotidianamente le Istituzioni agli abitanti del Veneto!

In questa situazione, qualsiasi rottame politico tenta di fare le proprie manovre sulla pelle delle persone.

Rottami politici che possono essere usati dalla chiesa cattolica, e usare giornalisti locali pronti ad ogni nefandezza, sulla pelle delle persone.

Questa è l'anomalia del Veneto. E non è molto diversa dalla situazione sociale indotta dalla relazione Mafia-Istituzioni in Sicilia anche se si esprime sul territorio Veneto in maniera diversa!

Solo partendo questi meccanismi e da questa situazione è possibile capire il Veneto!

Le offese ricevute dai singoli lavoratori dalle Istituzioni, li hanno costretti a trovare delle soluzioni, spesso trasformandosi in imprenditori: paroni in casa propria! Li ha costretti a costruire una situazione fattiva in cui le Istituzioni non potessero offenderli, denigrarli, umiliarli. E questi imprenditori, piccoli e medi, non educati a muoversi nel mondo della politica e nel mondo delle “Istituzioni come dovrebbero essere” sanno solo muoversi nel mondo delle Istituzioni “come le Istituzioni si sono comportate con loro”. In pratica, conoscono le Istituzioni come centri di “potere mafioso” (basta pagare!), ma non conoscono le Istituzioni come organo di funzionamento dello Stato come la Costituzione della Repubblica PRETENDE!

Mi fermo qui, perché mi rendo conto di aver dato troppe informazioni sull'anomalia sociale dei Veneti a alla loro percezione della vita. Troppi rottami politici sono pronti a cercare propri vantaggi sulla pelle di chi è stato umiliato e reso impotente da Istituzioni che, anziché cercare il bene comune, hanno cercato soltanto il proprio vantaggio sia morale che etico che economico finendo per svilire e umiliare quello slancio morale che aveva messo, un tempo ormai lontano, la Costituzione della Repubblica a fondamento della morale sociale e civile.

Marghera, 08 settembre 2006

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

P.le Parmesan, 8

30175 Marghera – Venezia

tel. 041933185

e-mail: claudiosimeoni@libero.it


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