ANNUNCIO DEL DIBATTITO PUBBLICO N. 13
SUL
CROGIOLO DELLO STREGONE
IL GIUDIZIO DI NECESSITA'
Il giorno 28 gennaio 2006 alle ore 20.30 presso la sala dibattiti di Radio Gamma 5 in via Belzoni 9 a Cadoneghe Padova, terremo il dibattito aperto al pubblico relativamente al tredicesimo elemento de Il Crogiolo dello Stregone: GIUDIZIO DI NECESSITA'!
Ricordo che via Belzoni è una traversa della Statale del Santo che congiunge Padova a Castelfranco Veneto e la trovate, venendo da Padova due chilometri circa dopo aver trovato l'incrocio per il centro di Cadoneghe.
Il Giudizio di Necessità è uno dei cinque elementi che attrezzano l'individuo per agire all'interno del Sistema Sociale in cui vive. Lo attrezza per permettergli di raggiungere i suoi obiettivi e per sottrarsi agli inganni propri di un Sistema Sociale il cui scopo è far funzionare ogni individuo in funzione di sé stesso.
Vi invio un breve estratto del dibattito che è uno dei più complessi ed impegnativi de Il Crogiolo dello Stregone perché non è semplice spiegare alle persone come i giudizi che noi diamo siano manifestazione del nostro vivere per sfida e quando noi non ne siamo consapevoli, altri ci tendono agguati attraverso giudizi ingannatori (pensiamo solo alla politica o alla pubblicità televisiva).
L'estratto che vi mando è un copia incolla di un pezzo centrale del dibattito stesso.
ESTRATTO DALLA TRACCIA GUIDA DEL DIBATTITO:
IL GIUDIZIO DI NECESSITA'
Le spiegazioni che do non sono il motivo per cui faccio unazione, ma sono elementi che giustificano lazione che faccio, elementi che cambio quando vedo che linterlocutore trova insoddisfacenti i motivi precedenti.
E il giudizio di necessità che priva il mio interlocutore della sua pretesa di ergersi a giudice nei miei confronti.
So perfettamente che io mi sto trasformando e così si trasformerà la mia capacità di emettere giudizi, come so perfettamente che cambiando la relazione fra me e il Sistema Sociale cambia anche il giudizio che manifesto.
Provate ad identificarvi con un magistrato o con limputato e pensate se i giudizi soggettivamente emessi, relativi al capo di imputazione, possono avere un qualche attinenza con un giudizio oggettivo.
Sono entrambi giudizi di necessità.
Pertanto: vacui, superficiali, inadeguati, contingenti e spesso inutili e sterili.
Noi, pur non sfuggendo dallemettere un giudizio, non pretendiamo di emettere un giudizio obiettivo: non siamo dei fedeli ad una verità!
Siamo consapevoli di emettere un giudizio relativo. Relativo a ciò che noi siamo e a ciò che vogliamo ottenere col nostro giudizio. Siamo consapevoli che fra qualche istante noi non saremo ciò che ora siamo né quel giudizio ci lega o ci vincola. Quando si emette un giudizio, significa che si vuole ottenere qualche cosa. Un giudizio non viene emesso senza scopo. Unaffermazione, non la si fa senza scopo. Un complimento, non lo si fa senza uno scopo. Emettere un giudizio è un atto di rappresentazione che noi facciamo nel Sistema Sociale in cui viviamo. E come ogni atto di rappresentazione viene fatto per uno scopo, per ottenere un risultato. Non dico ad una persona: Tu sei bella! se non ho degli stimoli che mi inducono a compiacere quella persona. Mi rappresento a quella persona dicendo: Tu sei bella!, ma lo scopo è il compiacere in risposta a stimoli che dentro di me spingono. Chi pratica Stregoneria cerca di comprendere questi stimoli, cerca di comprendere lo scopo delle affermazioni. Non si ferma allaffermazione proiettando su di essa ciò che lui immagina voglia significare quel giudizio.
Rappresentiamo nel giudizio la NOSTRA NECESSITA. Al di là che tale necessità sia manifestata o occultata dal giudizio che noi emettiamo.
Essere consapevoli che nellemettere un giudizio presentiamo (o preserviamo) la nostra necessità, significa emettere un GIUDIZIO DI NECESSITA.
Proprio perché sono consapevole della qualità e dei fini del giudizio, questo NON VINCOLA CHI LO EMETTE E LASCIA LIBERO LINTERLOCUTORE DI INTERPRETARLO ATTRAVERSO IL SUO INTENTO.
Attraverso il giudizio di necessità noi possiamo giocare sullimmaginazione del nostro interlocutore. Possiamo cioè emettere un giudizio limitato ad un oggetto e lasciare che il nostro interlocutore lavori di fantasia cercando dentro di sé le spiegazioni al nostro giudizio. Le spiegazioni che lui troverà non saranno quelle relative al nostro giudizio, ma saranno quelle relative ad un insieme che esiste dentro di lui se lui avesse emesso quello stesso giudizio.
Cè spesso un inganno che viene fatto in burocrazia nei confronti delle persone. Un inganno che nasce fra ciò che è scritto e ciò che le persone, di ciò che è scritto, intendono. I politici fanno delle affermazioni senza riempirle di contenuto e di significato e lasciano i loro elettori ad immaginare che cosa loro significano con quelle affermazioni.
Ci si è tolti dal centro del mondo e si è compresa la necessità della pratica e della soggettivazione dellatteggiamento SCETTICO.
Noi, però, dobbiamo vivere nel Sistema Sociale, nella società che abbiamo trovato al momento della nascita.
Tolti dal centro del mondo e fagocitato latteggiamento scettico, dobbiamo emettere dei giudizi attraverso i quali vivere.
Il Crogiolo dello Stregone è un insieme unico e deve essere visto come insieme.
La donna, luomo hanno sviluppato quanto si è sottolineato nei dibattiti relativi al mondo dellEssere Natura e rappresentano sé stessi nel mondo sociale partendo dalle condizioni che hanno trovato al momento della nascita. Il Giudizio di Necessità è il giudizio attraverso il quale, chi pratica Stregoneria, emette e considera i suoi giudizi nel mondo sociale.
Facciamo quattro considerazioni per le quali si rende necessario emettere in giudizio di necessità:
1) Io non so se conosco tutto quanto dovrei conoscere, ma in base a quanto conosco questo è quanto sono in grado di decidere!
2) Io emetto quel giudizio perché, quel giudizio, anche se io conosco solo pochi elementi delloggetto di cui emetto il giudizio, tende agli intenti e agli scopi che io mi prefiggo!
Fine estratto
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 Marghera Venezia
tel. 041933185
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
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