“BIG BANG VA BENE, L'UNIVERSO NASCE CON IL GRANDE BOTTO. MA PRIMA?”
La visione di un meccanismo attraverso cui
procedono le trasformazioni dell'universo
Le visioni della Stregoneria e le conferme della scienza
Non aspettatevi dal Libro
dell’Anticristo un’opera letteraria, un disegno, un ricamo. Il cambiamento del
modo di guardare il mondo è un’insurrezione emotiva, una violenza, con cui
l’attenzione dell’individuo modifica la sua descrizione del mondo. Tale
cambiamento non avviene nell’uomo con atteggiamenti eleganti, con dolcezza,
gentilezza, cortesia, riguardo e magnanimità. Avviene perché l’individuo se lo
impone come propria necessità. Il Libro
dell’Anticristo fornisce gli strumenti che consentono all’uomo di guardare al
futuro, anche quando questi strumenti sono sgrammaticati!
Come la ricerca scientifica dimostra la validità del Libro dell'Anticristo. Leggetevi il capitoletto intitolato "L'Universo" (vedi), il primo capitoletto del Libro dell'Anticristo che descrive la prima mia visione dell'Universo scritto nel 1985 e confrontate le affermazioni che vi vengono fatte nell'articolo di divulgazione scientifica del Venerdì di Repubblica. Tenete presente che le affermazioni iniziali del primo capitoletto del Libro dell'Anticristo furono sbeffeggiate e ridicolizzate da quel torbido figuro che risponde al nome di Stefano Lorenzetti giornalista de Il Giornale nell'articolo che fece su di me. Scrisse: "Infatti dal basso del suo diploma di terza media suda freddo ogni qualvolta s'avventura in dissertazioni irte di concetti come questo: <<>>, in cui la varietà d'accenti rende complicato stabilire dove finiscano le congiunzioni e comincino i pronomi." Leggi l'articolo completo. Verificare per credere!
Da: Venerdì di Repubblica del 14 luglio del 2006.
Big Bang va bene,
l'Universo nasce con il Grande Botto, Ma prima?
Di Luigi Bignami
Finora la fisica classica
ha immaginato l'origine di tutto con un mutamento traumatico. Adesso una
ricerca USA va più indietro, e rivela: c'era un
altro "mondo" precedente al nostro.
Sapere cosa c'era prima
della nascita dell'universo è possibile? Una domanda a cui sembrerebbe
impossibile dare una risposta visto che non sappiamo neppure esattamente come
sia nato l'Universo. Secondo la teoria più accreditata, infatti, considerata
valida anche dalla Relatività generale di Albert Einstein, è il Big Bang
l'"inizio" del tutto, il grande evento che diede origine non solo
alle diverse forme di materia e energia che permeano il cosmo, ma anche allo
"spazio" e al "tempo". E' in quel momento, dunque, che si
plasmò l'Universo così come oggi lo vediamo, con le infinite sfaccettature di
cui ancora conosciamo molto poco. Già sarebbe una scoperta senza confronti
definire i dettagli di quel lontano "inizio", ma pur essendoci andati
molto vicini, gli scienziati possono ricostruire gli eventi solo a partire
dagli istanti successivi al grande botto. Nonostante i limiti e le difficoltà,
vi sono fisici che stanno comunque oltrepassando la frontiera, tentando di
farsi strada in quel che c'era prima del Big Bang.
Una ricerca che non è
possibile realizzare con le teorie classiche della fisica, ma che richiede
concetti e applicazioni di teoria quantistica. Tra coloro che stanno tentando
questa impresa ai limiti delle conoscenze umane vi è Abhay Ashtekar, direttore
del Institute For Gravitational Physics And Geometry della Penn State
University (USA) che spiega: "La fisica classica, teoria della Relatività
compresa, può essere utilizzata per studiare il nostro universo fino al momento
in cui la materia era così densa che le equazioni matematiche non sono più in
grado di descriverne il comportamento. Al di là di questo punto, qualunque ricerca
deve necessariamente applicare le regole quantistiche".
Ma cos'è la teoria
quantistica? Nata come tentativo di spiegare la fisica delle particelle
elementari della materia a livello microscopico, ossia il comportamento degli
elementi che compongono gli atomi, in seguito crebbe fino ad incorporare anche
fenomeni che coinvolgono il cosmo nella sua globalità. La formulazione della
teoria richiede complessi concetti matematici, che non si possono rendere
visibili con degli esempi pratici, perché nel mondo macroscopico che conosciamo
e in cui siamo immersi i fenomeni quantistici non si manifestano palesemente.
Dunque, bisogna lavorare solo con la matematica e al più con un po' di fantasia
scientifica. La teoria quantistica, comunque, ci dice che studiando il modo di
agire delle particelle più piccole dell'Universo si arriva a comprendere che la
materia di cui siamo composti possiede anche comportamenti ben diversi da come
ci appare nella realtà di tutti i giorni.
Così le spiega Gennaro
Auletta, della Pontificia Università Gregoriana di Roma: "Secondo la
teoria quantistica non esiste una realtà obiettiva della materia. Faccio un
esempio: se un oggetto può stare in due posti diversi, per la fisica
quantistica esso può stare anche in un altro luogo che è la combinazione dei
primi due". Un concetto complesso che porta anche ad un'altra conseguenza
quasi paradossale. "Quando si osserva un fenomeno, l'osservazione non è
mai indipendente dall'osservatore", spiega Auletta. In altre parole ciò
significa che la realtà non è un elemento oggettivo, ma si mostra in modi
diversi in rapporto al tipo di osservazione. Le dinamiche fondamentali del
micromondo, inoltre, sono caratterizzate dalla causalità ed è possibile che, in
determinate condizioni, la materia possa "comunicare a distanza" o
possa addirittura "scaturire" dal nulla. Facendo fede a questa
complessa teoria Ashtekar e i suoi collaboratori, Tomasz Pawlowski e Parmpreet
Singh, sono riusciti a sviluppare un modello matematico che attraversa il Big
Bang, e hanno raggiunto ciò che vi era prima di esso.
Spiega Ashtekar: "La
nostra ricerca ci ha permesso di concludere che prima dell'inizio del Tutto vi
era un altro Universo che a differenza del nostro, che si sta espandendo, si
stava contraendo". Lo studio, che è stato pubblicato sulla rivista
scientifica Physical Review Letters, dimostra che l'Universo che ci precedette
era sottoposto a forze gravitazionali intensissime che portarono tutta la
materia di cui era composto a precipitare su se stessa fino a un punto nel
quale presero sopravvento le "proprietà quantistiche". E fu in quelle
condizioni che la forza di gravità anziché far contrarre la materia attirandola
su sé stessa, la rese repulsiva. Ancora Ashtekar: "Usando le equazioni
cosmologiche di Einstein opportunamente modificate, abbiamo trovato che anziché
del classico Big Bang dobbiamo parlare di un quantum bounce (rimbalzo
quantico), ossia di un fenomeno che ha fatto esplodere un concentrato di
materia estremamente compressa". Continua il fisico: "Siamo rimasti
così sorpresi dalle conclusioni dello studio che porta all'esistenza di un
Universo pre-Big Bang, che abbiamo ripetuto le simulazioni con diversi
parametri e per diversi mesi ma i risultati sono inequivocabili: il nostro
Universo è stato preceduto da un altro Universo". L'idea di un Universo
precedente al Big Bang era già stata formulata nel passato, ma questa è la
prima volta che viene descritto in termini matematici definendone anche alcune
proprietà geometriche spazio-temporali. L'aver individuato l'esistenza di un
Universo che ha preceduto il nostro, ripropone il destino stesso del Cosmo in
cui viviamo. Oggi l'ipotesi sostenuta da più dati vuole che il nostro Universo
si espanda per sempre. Ma ancora molti sono gli interrogativi che attendono una
risposta. Qual è il ruolo, ad esempio, dell'energia oscura e della materia
oscura che permeano il Cosmo? E soprattutto, le leggi fisiche che governano
l'Universo di oggi saranno ancora valide tra miliardi di anni, quando le
condizioni saranno completamente diverse?
Fine articolo del Venerdì di Repubblica del 14 luglio del 2006.
Un'allucinazione si
distingue da una visione non per i modi in cui e con cui si esprime, ma per la
sua aderenza con la realtà nella quale viviamo. Una visione è tale nella misura
in cui risponde ai bisogni dell'individuo trasformando in immagine le
intuizioni del reale che dalla parte profonda del cervello emergono. Questa
visione, che è uno dei fondamenti del mio percorso di Stregoneria, è una
visione che, sia pur con modalità e interpretazioni diverse, si è riproposta
più volte nel corso della storia e gli individui l'hanno messa a fondamento
della costruzione delle Antiche Religioni che oggi chiamiamo Pagane Politeista.
Noi non possiamo sapere se la notizia scientifica sia di una completezza tale
da confermare senza contestazioni la teoria, ma sta di fatto che non è compito
della scienza, bensì della religione, trasferire le "modalità del divenire
dell'universo" in pratica della vita quotidiana dell'Essere Umano.
Considerate che incontrai gli Dèi circa dieci o undici anni dopo questa visione, solo quando scoprii che quelle che chiamai nel Libro dell’Anticristo “Linee di Tensione” che manifestavano e legavano ogni Essere nella Natura avevano coscienza, consapevolezza, progetto e scopo.
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 041933185
E-MAIL: claudiosimeoni@libero.it