LA CORTE DI CASSAZIONE


APRE ALLE COPPIE DI FATTO

14 luglio 2006

di Claudio Simeoni


Per una morale della Religione Pagana Politeista

Indice generale dei temi relativi alla Costituzione della Repubblica,
alla Corte di Cassazione in relazione ai principi sociali della Religione Pagana.

 

La notizia:

Sentenza su un risarcimento: estendere ai Pacs i diritti familiari

La Suprema Corte apre alle coppie di fatto. La Cassazione ha proprio voluto dare una svolta alla giurisprudenza e per la prima volta ha sancito che, in caso di morte per incidente di una persona cara, l'eventuale risarcimento per danni morali spetta anche ai “nuovi parenti”. L'indicazione del principio cade volutamente su una pronuncia che riguarda genitori sposati . E' dunque palese la sollecitazione al governo e al Parlamento. La terza sezione civile interviene nel dibattito sui patti civili di solidarietà osservando che “l'attuale movimento per l'estensione della tutela civile i pacs conduce appunto all'estensione della solidarietà umana a situazioni di vita in comune”. Dunque la Corte spinge in favore delle famiglie di fatto e sottolinea che “prima o poi anche i nuovi parenti” chiederanno dei risarcimenti.


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Uno dei compiti della Corte di Cassazione è quello di avvisare il legislatore di cosa sta avvenendo nella società civile e segnalare le esigenze che si stanno manifestando.

L'uscita dalla concezione della famiglia cattolica comporta un riconoscimento dei diritti delle persone in quanto persone e non in quanto membri di famiglie tradizionalmente intese. I sentimenti, sono manifestazione della persona. Le relazioni personali che vengono troncate sono un danno al di là di come quelle relazioni erano “certificate” all'interno della società civile.

La Corte di Cassazione dice al legislatore: “La Carta Costituzionale riconosce dei diritti alla persona a prescindere da quelli che sono i legami certificati da un matrimonio. Noi, come Corte di Cassazione, nel caso che qualcuno si rivolgesse a noi per chiedere giustizia per un danno ricevuto, pur senza avere legami matrimoniali, ma solo affettivi con un'altra persona deceduta (o che ha subito qualche danno), saremmo costretti ad applicare la Costituzione e a riconoscerne i diritti. Tu, legislatore, provvedi ad elaborare una legge che medi all'interno della società civile. Se non lo farai le nostre sentenze diventeranno un punto di riferimento interpretativo per la società civile.”

Il matrimonio, nella funzione in cui storicamente è stato concepito, è superato dalla giurisprudenza sociale. Al centro della vita sociale non c'è la famiglia, MA LA PERSONA! La persona a prescindere dalle sue scelte e dalle sue relazioni specifiche. Per la Costituzione della Repubblica, ogni scelta di vita che viene fatta dalla persona, nell'ambito delle proprie specificità e delle sue possibilità di scelta, è SACRA, insindacabile e inviolabile.

Queste affermazioni, della Corte di Cassazione, vengono a scontrarsi con la società cristianamente intesa. Una società che nega la persona per esaltare il suo dio. Una società che deve costringere la persona a dei comportamenti predeterminati al fine di dimostrare la verità dogmatica espressa dal suo dio padrone. Queste affermazioni, della Corte di Cassazione, vengono a scontarsi con una classe politica che, pur di attuare il “voto di scambio”, preferisce appoggiare e giustificare la chiesa cattolica nelle sue pretese, anziché applicare il dettato Costituzionale rispettando i propri doveri.

Ma tanto, “che ne sanno i “bifolchi” dei diritti loro spettanti?”

Ma tanto, “che ne sanno i “bifolchi” del significato e delle possibilità che danno loro i diritti che a loro spettano?”

Ma tanto, “ci pensa la chiesa cattolica a costringere i “bifolchi” in ginocchio a pregare e supplicare, a chiedere la carità, anziché essere istruiti sulla funzione e sulle relazioni che hanno all'interno della società civile!”

Tanto meglio, per i politici cattolici, inventare bugie, agitare spauracchi di qualche pericolo incombente o di qualche fine del mondo. Lo fece il Senatore Amintore Fanfani durante la campagna politica per il referendum confermativo del divorzio in totale appoggio alla chiesa cattolica. Se la campagna per il referendum sul divorzio fosse durata un altro poco di tempo avrebbe dichiarato che se passava il divorzio ci sarebbe stata la fine del mondo e l'imminente giudizio universale. Tali erano le assurdità delle sue affermazioni pur di fermare il diritto al divorzio nella società civile.

Le convivenze, i Patti Civili di Solidarietà, sono di fatto la forma sulla quale si sta organizzando la società.

Da quando è entrato in vigore il Nuovo Diritto di Famiglia le relazioni gerarchiche all'interno della famiglia sono cessate. Non si tratta più di costituire una “cellula fondamentale della società”, ma la famiglia diventa un riunirsi di persone, con diritti personali separati, che assumono, l'uno verso l'altro, degli impegni pur mantenendo la propria separazione in quanto persone. La famiglia non è più una gerarchia, ma “un'unità di intenti” al fine di affrontare, in maniera solidale, la vita. Col nuovo diritto di famiglia, la famiglia cessa di avere dei doveri nei confronti della società. Quei doveri sono assunti dalla singola persona al di là che questa persona assuma su di sé dei doveri di solidarietà o meno nei confronti di un'altra persona.

Ciò che viene a variare nella società civile sono gli effetti della manipolazione mentale come storicamente si era sedimentata. In pratica i ragazzi non hanno più come modello la “madre angelo del focolare”, ma assumono come modello una madre che è donna con le sue passioni e i suoi desideri. Un modello legato da vincoli affettivi che rimane legato fintanto che i vincoli affettivi sono attivi. La chiesa cattolica perderà quell'attività di manipolazione mentale dei ragazzi, messa in atto nella famiglia, da lei tanto voluta e auspicata.

Questo comporta una trasformazione sociale in senso Pagano Politeista.

Le persone vengono sottratte al principio del dovere per costruire la loro vita, per quanto è possibile, legate al principio del piacere. Almeno per quanto riguarda le imposizioni di carattere familiare.

La tensione che porta a questo tipo di relazioni attraversa l'intera società civile e in un primo momento si manifesterà in un aumento dei divorzi e delle separazioni legali. Si tratta dell'inizio. Una società le cui persone devono chiarirsi le idee in quanto affrontano le nuove relazioni sociali completamente disarmati e inconsapevoli delle regole. Le regole le impareranno un po' alla volta, errore dopo errore.

La Corte di Cassazione ha il dovere di indicare questa trasformazione sociale in corso. Segnalarla ai politici in quanto le richieste della popolazione vanno in quella direzione. Una direzione che è compresa e sollecitata dalla Carta Costituzionale che spinge l'individuo sociale consapevole ad emergere affinché si imponga nella società civile in contrapposizione all'individuo massificato.

L'individuo massifica è l'individuo cattolico che per imposizione della chiesa cattolica rinuncia al proprio libero arbitrio. Rinuncia ad affrontare la vita attraverso la propria consapevolezza per assumere, quale metro di misura, le categorie di giudizio imposte dalla chiesa cattolica.

Proviamo a capire il pensiero della chiesa cattolica:

“E per esordire da quella stessa Enciclica, che quasi unicamente mira a rivendicare la divina istituzione, la dignità sacramentale e la perpetua indissolubilità del matrimonio, resti innanzi tutto stabilito questo indiscusso e inviolabile fondamento: che il matrimonio non fu istituito né restaurato dagli uomini, ma da Dio autore della natura, e da Gesù Cristo, Redentore della medesima natura, fu presidiato di leggi e confermato e nobilitato; le quali leggi, perciò non possono andar soggette a verun giudizio umano e a veruna contraria convenzione nemmeno degli stessi coniugi” Pio XI, Enciclica Casti Connubii, 31 dicembre 1930

E ancora:

“Senonché, contro tutte queste insanie sta immobile, venerabili fratelli, la legge di Dio, da Cristo amplissimamente confermata, e che non può venire smossa da nessun decreto egli uomini, opinioni di popoli o volontà di legislatori: “Quello che Dio ha compiuto, l'uomo non separi” (Matteo, XIX, 6). E se l'uomo ingiuriosamente si attenta a separarlo, il suo atto è del tutto nullo e resta immutabile quanto Cristo apertamente confermò: “Chiunque rimanda la moglie e ne sposa un'altra, è adultero e chi sposa la rimandata da suo marito è adultero” (Luca, XVI, 18). E queste parole di Cristo riguardano qualsiasi matrimonio, anche quello soltanto naturale e legittimo, giacché ad ogni vero matrimonio spetta quella indissolubilità, per la qual esso è sottratto, quanto alla soluzione del vincolo, all'arbitrio e ad ogni potestà laicale.” Pio XI, Enciclica Casti Connubii, 31 dicembre 1930

La chiesa cattolica ha finito per fare del matrimonio, della relazione fra le persone, veri e propri campi di annientamento umano. Una sorta di galera legittimata alla soppressione dell'individuo.

Per la chiesa cattolica il matrimonio è come l'embrione: serve per distruggere la vita di donne e uomini. Serve per distruggere il loro impegno civile a maggior gloria del proprio dio assassino.

Da qui parte una rivolta nella società civile il cui scopo è bloccare l'orrore cattolico liberando le persone da imposizioni e pesi psico-emotivi che tendono a distruggere la loro esistenza. Dall'approvazione della legge sul divorzio, al nuovo diritto di famiglia, alle sentenze della Corte Costituzionale fino alla conferma del cambiamento dei costumi segnalata dalla Corte di Cassazione alla classe politica, viene individuato il percorso di trasformazione della società che passa da un insieme di individui massificati, sottomessi a dogmi e incapaci di responsabilità soggettiva ad una società di persone responsabili e consapevoli delle loro scelte.

I Patti Civili di Solidarietà non sono altro che un riconoscimento di questa trasformazione sociale in corso che, volenti o nolenti, è del tutto inarrestabile: nessuno più vuole tornare nel campo di sterminio qual è la famiglia cattolicamente intesa.

Forti e feroci sono le aggressioni del mondo cattolico alla società civile.

La chiesa cattolica ricatta i politici, come in data 21 marzo 2006 quando Il Gazzettino scrive a proposito di Ruini:

“A venti giorni dalle elezioni politiche il cardinale Camillo Ruini, presidente della CEI, nella riunione iniziata ieri del Consiglio Permanente Episcopale, ribadisce quanto ebbe a dire nella sessione di gennaio: “La chiesa come Clero e organismi, non si lascerà coinvolgere in nessuna scelta di schieramento politico o partitico pur non rinunciando a riproporre ad elettori ed eletti i contenuti irrinunciabili fondati sul primato della persona umana e della sua centralità” Che significa: porre particolare attenzione su tematiche che, nella situazione attuale, meritano speciale considerazione significative. La prima porre particolarmente attenzione su tematiche che, nella situazione attuale, meritano speciale considerazione...”

Quali sono queste tematiche? Distruggere la libertà della donna sottomettendola alle esigenze dell'embrione; costringere le persone a soffrire mediante il dolore atroce in prossimità della morte; distruggere l'autodeterminazione degli uomini nella società civile impedendo la nascita del riconoscimento delle relazioni mediante il riconoscimento di situazioni di fatto che vengono denominate Patti di Solidarietà Sociale. Perché la solidarietà sociale, quando non è offerta dall'organizzazione chiesa cattolica mediante la carità e l'umiliazione delle persone, è quanto la chiesa cattolica odia e disprezza.

Oppure l'intervento di Ratzinger a cui politici prezzolati il cui scopo è la distruzione dei principi Costituzionali si sono immediatamente allineati speranzosi di qualche voto:

““si vanno accreditando soluzioni giuridiche per le così dette coppie di fatto che, pur rifiutando gli obblighi del matrimonio, pretendono di godere di diritti equivalenti.” A volte ha soggiunto Ratzinger: “si vuole addirittura giungere ad una nuova definizione del matrimonio per legalizzare le unioni omosessuali attribuendo ad esse anche il diritto all'adozione dei figli.” Da La Repubblica 14 maggio 2006

L'odio che ha la chiesa cattolica per la società civile è eversivo e il fatto che politici prezzolati ne appoggino l'attività diffonde la sensazione che si è davanti ad un tentativo di eversione dell'ordine democratico e Costituzionale in particolare.

E forse, è proprio recependo anche questo pericolo che la Corte di Cassazione ha fatto un forte invito ai politici affinché abbandonino l'attività eversiva della chiesa cattolica e siano maggiormente deferenti alla Costituzione e alle norme di diritto civile riportando l'Italia nell'ambito dell'Europa.

Marghera, 30 luglio 2006



Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo

P.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

tel. 041933185

e-mail: claudiosimeoni@libero.it


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