CORTE DI CASSAZIONE:


I GENITORI POSSONO CONTESTARE I PROFESSORI.

31 marzo 2006

di Claudio Simeoni


Per una morale della Religione Pagana Politeista

Indice generale dei temi relativi alla Costituzione della Repubblica,
alla Corte di Cassazione in relazione ai principi sociali della Religione Pagana.

 

La notizia:

“I genitori che non sono soddisfatti dei metodi usati a scuola dagli insegnanti dei loro figli sono legittimati a presentare un esposto al Provveditore chiedendo un controllo sulla professionalità dei docenti. E i “prof” contestati non devono replicare all'iniziativa denunciando per diffamazione i genitori che protestano. Lo sottolinea la Cassazione che confermato l'assoluzione di diciotto genitori sardi denunciati da un'insegnante dei loro figli. Stanchi del disagio che il rapporto con la professoressa causava ai ragazzi, i genitori avevano scritto al Provveditore e l'insegnate li aveva denunciati.”


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Anche con questa sentenza la Corte di Cassazione ha voluto mettere in rilievo come anche il dio dei cristiani può essere sottoposto a critica. E, come il dio dei cristiani, ogni gerarchia sociale può e deve essere criticata al fine di costruire quel giusto equilibrio fra chi gestisce delle strutture e la popolazione in generale. La critica, disse in una precedente sentenza la Corte di Cassazione, deve essere esercitata anche nei confronti delle sentenze. Come potrebbe svilupparsi altrimenti il dibattito sociale se la popolazione non esercitasse il proprio diritto di critica?

Per il cristiano “Ogni autorità viene da dio!”. Per un cristiano non importa se quell'autorità, per essere tale, ha rispettato le regole sociali o ha ucciso, sterminato, ammazzato. Ogni azione dell'autorità è un'azione che il suo dio ha fatto attraverso di essa. Per questo, per i principi che vengono imposti ai bambini, all'autorità si obbedisce e non si critica. Molte sentenze dovranno essere emesse dalla Cassazione per rimuovere questa fissazione psichica che il cristianesimo ha imposto ai bambini. E quando i bambini diventano adulti eccoli mentre mettono in pratica le strategie più distruttive al fine di diventare autorità e sottrarre la loro azione alla critica sociale.

L'umiltà, intesa come sottomissione e deferenza, all'autorità è un principio proprio dell'ideologia cristiana. Si chiede una deferenza al di fuori, al d là, a prescindere dalle leggi ,al fine di consentire “all'autorità” di prevaricare le persone al di fuori dei propri doveri all'interno o nei confronti delle istituzioni sociali.

Il concetto che l'autorità venga da dio a prescindere da meriti e doveri, è il concetto che il cristianesimo, reso manifestazione del suo dio attraverso la bibbia e i vangeli, ha imposto a tutte le società civili in 2000 anni di dominio.

In questa sentenza della Corte di Cassazione si rileva come il professore possa essere criticato e contestato dai genitori senza che il professore possa minacciare i genitori usando la legge civile come una minaccia. Ma perché il professore si è sentito offeso per le critiche e, incapace di rispondere alle critiche, ha messo in atto delle azioni che se, in questa situazione sociale, si sono concretizzate in una denuncia, in altra situazione avrebbero potuto concretizzarsi con ben altre azioni?

Leggiamo cosa dice Gesù:

“Gesù rispose loro: “Il Padre mio opera sempre ed io pure opero”” Vangelo di Giovanni 5, 17

E' superfluo dire che lo stesso evangelista trova questa affermazione tanto aberrante da immaginare la reazione della gente: “E noi dovremmo metterci in ginocchio davanti a te? Tu sei pazzo!” Infatti scrive:

“Per questo i Giudei cercavano più che mai di ucciderlo, perché non solo violava il sabato, ma chiamare dio suo padre, facendosi uguale a dio.” Vangelo di Giovanni 5, 18

Lo stesso comportamento dei Giudei è manifestato dalla sentenza della Corte di Cassazione. Pur non avendo tentato di ammazzare il professore, ne ha lapidato letteralmente la denuncia che ha fatto nei confronti dei genitori. E' come se i Giudei avessero detto a Gesù: “Impara a comportarti da persona civile, anziché farneticare pretendendo che le persone si mettano in ginocchio davanti a te!”

Chi induce le persone a delinquere, come questo professore, non è una volontà criminale, ma è una Imitatio Christi che è stata soggettivata a livello talmente profondo da presentarsi come naturale alla sua coscienza. L'educazione cristiana, sia quella che ha subito direttamente dalla chiesa cattolica che quella che ha subito indirettamente come valori morali trasmessi dalla sua famiglia, lo hanno indotto a credere che l'autorità fosse tale per volere di dio e, come tale, non soggetta a critiche. L'autorità certifica la sapienza e la competenza del soggetto.

Cosa diceva il professore ai genitori che lo criticavano:

“Se qualcuno di voi manca di sapienza, la chieda a dio, che a tutti dona generosamente, e senza rimprovero e gli sarà concessa. Ma chieda con fede, senza dubitare, perché colui che dubita [ndr leggi: criticare] è somigliante ai flutti del mare agitati dal vento e spinti da una parte all'altra.” Lettera di Giacomo, 1, 5

Oppure, il professore dice ai genitori:

“Perché voi siete certamente venuti a conoscere l'incarico di amministratore della grazia di dio che mi fu affidato a vostro favore, quando per mezzo di una rivelazione mi fu manifestato il mistero che sopra vi ho brevemente esposto [ndr: e che voi criticate]. Sicché leggendomi, voi potete misurare la conoscenza che io ho del mistero di Cristo.” Paolo di Tarso, lettera agli Efesini 3, 2-4

Dice ancora il Professore:

“A me, minimo di tutti i santi [ndr: minimo di tutti i professori], è stata concessa questa grazia: di annunciare fra i Gentili le incomprensibili ricchezze di Cristo, e di mettere in luce, di fronte a tutti, quale sia il piano di questo mistero tenuto celato, sia dalle origini dei secoli, in dio che ha creato ogni cosa, affinché sia ora svelata per mezzo della Chiesa ai principi e alle podestà, nell'alto dei cieli, la multiforme sapienza di dio, secondo il disegno eterno che egli ha realizzato in Cristo Gesù signore nostro, nel quale abbiamo l'ardire, per la fede in lui, di presentarci con piena confidenza a dio.” Paolo di Tarso Lettera agli Efesini 3, 8-11

E cosa si aspettava il professore?

“Io sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato acqua per i piedi; questa, invece, ha bagnato i miei piedi con lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato il bacio [ndr: anzi, hai addirittura mandato una protesta al provveditore] e lei, da quando sono entrato, non ha cessato di baciare i miei piedi; tu non hai unto di olio il mio capo, e lei ha unto i miei piedi di profumo.” Vangelo di Luca, 7, 44-46

E allora il professore si sente in diritto di denunciare questi genitori ingrati:

“Intanto conducete qui i miei nemici, quelli che non volevano che io regnassi sopra di loro, e sgozzateli in mia presenza.” Luca, 19, 27

E la Corte di Cassazione dice al professore che i genitori hanno diritto di criticarlo e lui non ha il diritto di minacciarli con una denuncia.

E' dura per un cattolico uniformarsi alle regole della vita E' dura quando non si può minacciare (o ammazzare le persone che non sono d'accordo). E' dura dover difendere il proprio operato giustificandolo secondo le norme, ma è volto a questo lo sforzo della Corte di Cassazione che si trova a scontarsi continuamente con le regole educazionalmente imposte dal cristianesimo e che sono in contrasto con le regole della società civile.

Marghera, 26 luglio 2006



Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo

P.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

tel. 041933185

e-mail: claudiosimeoni@libero.it


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